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sabato 4 luglio 2015

Levistico, di un brodo e di alcuni infusi

Levisticum viene dal verbo latino levare perché la pianta solleva dalle digestioni difficili; officinale perché usato nelle antiche farmacie. ll levistico, o sedano di montagna, spesso si trova nei pressi di antiche malghe o in zone abbandonate dove un tempo c'erano gli orti. Infatti nei tempi andati questa pianta era molto coltivata, venendo usata sia come condimento che come medicinale. 


Originario dell' Europa meridionale, il levistico ebbe grande fortuna presso Greci e Romani e in Apicio lo troviamo pressoché dovunque. Successivamente furono i Benedettini a tenerlo in auge, utilizzandolo macerato nei liquori e negli 'elisir a scopo digestivo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiacee (ex Ombrellifere). Di notevole struttura con parecchie radici succose e fusto cilindrico, molto alto e ramificato. Le foglie alla base sono molto grandi, composte in stratificazioni di due o di tre. Le foglie superiori sono più piccole e prive di gambo. I fiori sono riuniti in grosse ombrelle di colore giallognolo e il frutto è formato di due parti secche, contenenti ognuna un solo seme. Le foglie si raccolgono in primavera-estate, i fiori in luglio-agosto. L'essiccazione avviene disponendo le foglie su di un telo, in luogo aerato. Le ombrelle vengono riunite in mazzi e appese in luogo ombreggiato. Quando sono ben secche si battono per separare i semi. Si conservano in vasi di vetro e questo è uno dei casi, non molto frequenti, in cui le foglie secche sono più aromatiche di quelle fresche. I principi attivi sono olio essenziale, sostanze resinose, sostanze tanniche e acidi organici. Possiede qualità terapeutiche molto notevoli essendo un potente diuretico e tonico dell'intestino.

Utilizzo

Oggigiorno il levistico non è molto usato in cucina, a torto perché le foglie danno un profumo particolare a minestroni, sughi e altre pietanze.
Brodo vegetale: mettere in una pentola, con un litro e mezzo d'acqua fredda, 2 patate, 3 carote, 1 cipolla, 1 pomodoro, 1 gambo di sedano e una foglia spezzettata di levistico. Portare a ebollizione a fuoco molto moderato, salare e lasciar cuocere per circa un'ora. Togliere dal fuoco, eliminare le verdure e passare il brodo attraverso il colino.
Nella medicina popolare, illevistico è stato sempre utilizzato. Tra i montanari è radicato l'uso di liberare le vie aeree dal catarro solamente inalando i vapori dell'acqua bollente in cui si gettano ripetutamente a pizzichi le foglie e i frutti seccati.
Infuso depurativo: versare 30 g di radice di levistico in un litro d'acqua bollente. Filtrare il liquido intiepidito e berlo a tazzine durante il giorno.
Infuso contro il meteorismo intestinale e le flatulenze di stomaco: in un litro d'acqua bollente versare 10 g di semi di levistico e bere l'infuso filtrato nella dose di tre tazzine al giorno.


venerdì 3 luglio 2015

Il Carpino o Hornbeam, il fiore di Bach per chi soffre della sindrome del Lunedì mattina

I fiori di Bach sono rimedi efficacie sottili, benchè i loro nomi inglesi siano totalmente senza misticismo alcuno. Il Carpino o Hornbeam (Carpinus Betulus) fa parte della famiglia delle Betulacee. Questa albero molto bello raggiunge i 10-15 m di altezza, i fiori sia maschi che femmina sbocciano tra aprile e maggio.

Praticamente è il simbolo della "sindrome del lunedì mattina”, rappresenta insomma la difficoltà a iniziare la giornata, la stanchezza mentale dovuta alla demotivazione, alla routine; queste persone dubitano di non riuscire ad affrontare la giornata, adempiere ai loro doveri e compiti, hanno difficoltà ad affrontare i problemi e svolgere i loro obblighi, cosa che di solito non è un problema. Di solito questi caratteri si chiedno:  “… Devo proprio farlo? Non si può aspettare fino a domani…? ”.


Hanno problemi con il sonno che non dà loro il corretto riposo, se si ammalano dubitano di avere abbastanza forza per guarire, hanno una netta perdita di volontà, presentano astenia e tutto ciò che bisogna iniziare dà fatica e stanchezza. In sostanza sono dei consuetudinari. Con questo rimedio, ritrovano il piacere di fare le cose, dalla spontaneità e dalla nuova carica vitale e vivacità interiore.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): Stanchezza mentale che precede l’attività, noia.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Entusiasmo, interesse, vitalità e freschezza mentale. Hornbeam è indicato per le persone che si sentono esaurite e stanche più mentalmente che fisicamente.

Essi cercano sostanze corroboranti che tonificano, come tè, caffè o alcol per affrontare la giornata, di conseguenza soffrono di apatia perché le loro energie non circolano bene, di tosse nervosa, turbe della memoria ed hanno la tendenza all’ipotensione arteriosa.  Bach li indica come: “… coloro che sentono di non essere abbastanza forti, sia psicologicamente che fisicamente per sopportare il peso della vita che le sovrasta. Anche i problemi di ogni giorno sembrano loro insormontabili, sebbene queste persone riescano poi in genere a compiere, con successo, il loro dovere. Per chi crede di doversi fortificare in qualche parte del corpo o della psiche per potere facilmente adempiere al proprio compito… ”.


Hornbeam è prezioso per coloro nei quali prevale la mancanza di sforzo, coloro che hanno carenza di stimoli quotidiani nella vita e non amano ciò che fanno, e coloro che sono in seria difficoltà ad iniziare un lavoro.

Psicopittografia, approfittate al massimo del potere personale

In tempi remoti, un uomo che ammirava il fiume scorrere al limite della prateria, ebbe l'idea di gettarvi un tronco e di farlo galleggiare sino alla valle. L'uomo sfruttava così la forza del fiume per scopi pratici.

Più tardi, un altro uomo si chiese come sfruttare la brezza del pomeriggio. costruendo un mulino a vento, sfruttò la forza del vento. Un altro uomo sfruttò la potenza dei raggi solari e così via.
Consideriamo anche noi le nostre forze naturali, e chidiamoci se le utilizziamo per dei fini positivi. Le forze interiori possono essere impiegate in modo costruttivo o in modo negativo. Consideriamo alcune delle nostre energie interne:





Mentali: 
  1. Immaginazione
  2. Conoscenza
  3. Sforzo
  4. Attenzione
  5. Metodo
Emotive:
  1. Ricettività
  2. Analisi di se stessi
  3. Entusiasmo
  4. Curiosità
  5. Ambizione
Fisiche:
  1. Parola
  2. Andatura
  3. Gesti
  4. Comportamento
  5. Scrittura
Cercate di scoprire se voi utilizzate o meno queste forze per scopi positivi. Usate l'immagine per elaborare un programma ardito per riuscire. Non accettate tutte le idee negative che vi circondano. Accogliete solo quelle che vi arricchiscono e vi rinvigoriscono.


Ad ogni segno la sua pietra, Leone

Il fuoco attribuisce calore, vitalità, energia, combattività, paternalismo, desiderio di proteggere i deboli, ma anche di dominarli, generosità, sani appetiti di ogni genere.

LEONE
Pianeta: Sole

Pregi: energia, responsabilità, eroismo, generosità, calore, passionalità, virilità, fiducia in sè, capacità di dominare le circostanze
Difetti: paternalismo, egocentrismo, sottovalutazione degli altri, orgoglio, presunzione, prepotenza, dispotismo, amore per il lusso

Colore: arancione
Cristalli: diamante e tutte le pietre color oro
Energia disponibile e parti del corpo abbinate: ha perfino troppa energia e ne abusa stressandosi, anche se non lo ammette; la parte del corpo a lui abbinata è il cuore, che può soffrire per la pressione alta.

Per potenziare i pregi: cristalli aranzioni, giallo intenso, rosso-arancio
Per combattere i difetti: cristalli blu, verdi, indaco

Acido clorogenico: vantaggi e svantaggi

L'argomento acido clorogenico è stato ampiamente trattato, e sicuramente ne avrete già sentito parlare dato che è diventato famoso quale prodotto per dimagrire. Ma precisamente, alla domanda cos'è l'acido clorogenico, voi sapreste rispondere? 

Dunque l'acido clorogenico è una sostanza naturale presente in molti vegetali e anche nel caffè. Chimicamente viene definito un estere, ovvero il risultato di una reazione chimica che avviene fra un alcol o un fenolo con l'acido carbossilico. Più specificamente l'acido clorogenico è l'estere risultante dalla combinazione dell’acido caffeico con l’acido (L)-chinico, o quinico. Esso è presente in grandi quantità nel caffè verde.

Ma quali i suoi effetti? Questo estere metterebbe in moto un meccanismo inibitore dell’enzima glucosio-6-fosfatasi (G6P), ovvero i parole povere sarebbe in grado di ridurre la quantità di glucosio prodotto dal corpo. Inoltre sarebbe anche  inibitore dell’enzima alfa-glucosidasi, che interviene nell’assorbimento corporeo dei carboidrati. Detto questo la sua azione porterebbe a una diminuzione del contenuto corporeo di lipidi.

La comunità scientifica però in merito alle tanto decantate proprietà dimagranti dell'acido clorogenico è scettica. Uno studio in particolare, condotto dalla Western Australia University, ha affermato l’infondatezza dell’azione dimagrante dell’acido clorogenico. Lo studio ha infatti preso in esame due gruppi di animali, che hanno seguito la stessa dieta, ma non è emersa differenza alcuna nell'accumulo di grassi tra gli animali a cui era stato somministrato acido clorogenico e quelli che non l’avevano assunto.

Dove trovare l'acido clorogenico? I vegetali che ne contengono la maggior quantità sono caffè (non tostato), tè, semi di girasole, mirtilli, ma anche  il prezzemolo cinese, le patate, i pomodori, le mele, le pere e le melanzane .

I suoi effetti si esplicano principalmente sul fegato, poichè l’acido clorogenico, ha un effetto colagogo,  cioè fluidifica la bile favorendone e accelerandone il deflusso dal fegato verso l’intestino. La bile, come sappiamo, nel corso del processo digestivo, una volta giunta nell’intestino, si mescola al cibo in fase di digestione e solubilizza i grassi. Ma nonostante l’azione colagoga, la ricerca effettuata dalla Western Australia University ha scoperto che un’assunzione prolungata di acido clorogenico favorisce l’accumulo di grassi nel fegato, portando alla steatosi epatica.

Ciò però non significa che l'acido clorogenico non sia benefico per il nostro organismo, anzi, i suoi effetti sono molteplici. Studi epidemiologici, hanno associato il consumo di caffè a un diminuito rischio di cancro. Il caffè, consumato quotidianamente in dosi elevate, sembra avere un forte effetto protettivo contro i tumori del tratto digestivo, anche impedendo o rallentando la diffusione di metastasi.

È stato dimostrato l’effetto protettivo del caffè nei casi di declino cognitivo negli anziani. In uno studio condotto su quasi 700 persone con un’età media di 75 anni colpite da declino cognitivo è stato osservato che, con un consumo di almeno 3 tazze di caffè al giorno, il declino si è dimostrato inferiore di 4,3 volte rispetto a quello patito dai non consumatori di caffè.

Se non si è già diabetici, si può essere in grado di ridurre il rischio di ben il 67,% bevendo grandi quantità di caffè. A questo proposito, un grande studio americano combinato su più di 450.000 persone ha dimostrato che ogni tazza di caffè giornaliero riduce il rischio di diabete del 7%


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