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venerdì 11 marzo 2016

Le proprietà della Bacopa Monniera

La Bacopa monniera è una piantina grassa perenne che non supera i 20 - 25 cm di altezza, ha  steli slanciati, carnosi e ramificati. E' anche chiamata issopo d'acqua o brahmi e cresce nelle regioni paludose dell'India, del Nepal, della Cina o dello Sri Lanka, ma anche in alcune aree degli Stati Uniti orientali, ad esempio in Florida. In India è largamente impiegata nell'ayurveda, la medicina tradizionale indiana, da quasi trenta secoli.

La medicina tradizionale indiana la usa per trattare le malattie cerebrali, poiché per gli indù, il cervello è il vero centro dell'attività creatrice. Inoltre viene utilizzata per la cura dei disturbi nervosi, della memoria, ma anche dei disturbi psicologici o mentali. In Cina, invece, la bacopa è riconosciuta come tonico. Viene infatti prescritta per curare disturbi sessuali come l'impotenza o l'eiaculazione precoce.


Sembra che svolga un'azione curativa anche sulla sterilità, ma possiede anche proprietà antidolorifiche, è prescritta per il trattamento dei reumatismi e dei problemi articolari in genere. Se in Indonesia, la bacopa è indicata per il trattamento della filariosi, malattia particolarmente diffusa nei paesi tropicali e subtropicali, provocata da vermi nematodi appartenenti al genere Filaria, a Cuba viene impiegata come lassativo e diuretico, sotto forma di decotti ottenuti dalla pianta.

Infatti il suo succo spremuto, mescolato all'olio, viene utilizzato nel trattamento dei dolori associati all'artrosi. Tradizionalmente, la foglia e gli steli di questa pianta venivano pressati per estrarne il succo. Essiccato al sole, il succo veniva poi ridotto in polvere e utilizzato come base per la preparazione di sciroppi, bibite rinfrescanti o pasta spalmabile.

Vediamo quali sono i principi attivi: flavonoidi come luteolina, apigenina. Calcio, fosforo, ferro, acido ascorbico. Saponine triterpeniche; alcaloidi. La bacopa monniera è in grado di ridurre le patologie a carico del sistema nervoso, quali nevralgie, epilessie o malattie mentali. Questa pianta allevia anche i disturbi digestivi (indigestione, ulcera, flatulenza, stipsi). Grazie alle sue proprietà toniche, la bacopa aiuterebbe anche in caso di disturbi sessuali (impotenza, eiaculazione precoce, sterilità).

Uso interno: disturbi della memoria e della concentrazione. Disturbi gastrointestinali (flatulenza, indigestione, ulcera, stipsi). Malattie respiratorie (asma, bronchite). Disturbi sessuali (impotenza, eiaculazione precoce), sterilità. Disturbi del sonno. Nervosismo, ansia.

Uso esterno: antidolorifico per dolori articolari (reumatismi). Contrasta la caduta dei capelli, la forfora e il prurito del cuoio capelluto. Disturbi del sonno (insonnia). 

Dosaggio:  viene abitualmente impiegata nei preparati confezionati e standardizzati. Nella maggior parte dei casi, la bacopa si presenta sotto forma di polveri, di estratti o di olio. La dose giornaliera da rispettare è di 300 mg di estratto al giorno.

Sono disponibili anche dei preparati fatti in casa:
- Maschera ricostituente per capelli: aggiungere un cucchiaino da caffè di bacopa diluito con un po' di acqua calda alla maschera per capelli abituale per un effetto ricostituente.
 - Olio di bacopa fatto in casa: per un cucchiaino da caffè di bacopa, versare un cucchiaio di acqua bollente. Lasciar riposare due ore. Mescolare il composto ottenuto aggiungendo circa 5 cucchiaini da caffè di olio. Filtrare, quindi riscaldare un'ultima volta a fuoco lento e versare in una bottiglia o un flacone, per uso giornaliero come olio per capelli o come olio per massaggio ayurvedico.

Precauzioni d'uso: se assunta nelle dosi terapeutiche indicate, l'assunzione di bacopa non comporta prescrizioni particolari. Tuttavia, in caso di trattamento concomitante con farmaci neurolettici, di cui la bacopa può amplificare gli effetti, consultare il medico curante o il farmacista di fiducia. E' sconsigliata alle donne in gravidanza e durante l'allattamento. Non utilizzare in caso di congestione intestinale, enfisema, o di ostruzione urinaria.

giovedì 10 marzo 2016

Fare a farsela, fare come l'ova sode, fare come quello

FARE A FARSELA: locuzione ellittica che significa fare a gara a imbrogliarsi l'un l'altro. La usò anche il Lasca in una novella.

FARE COME L'OVA SODE: "Più bollono, più diventano dure". Si dice di chi profitta poco  nello studio; dei ragazzi che più vanno a scuola e più sono somari. E' praticamente lo stesso di "fare come i gamberi", che camminano notoriamente all'indietro, e anche "fare come prete Péro" che disse per vent'anni Messa e poi diventò chierico. Di questo prete Péro non si sa, purtroppo, altro; a meno che non fosse lo stesso prete di cui parla Redi:

Prete Pero era un maestro
che insegnava a smenticare;
goffo sì, ma però destro 
e sapéa bene insegnare

FARE COME QUELLO: è un curioso modo generico dell'uso toscano per indicare un comportamento talmente conseguente da apparire ovvio. "Ho fatto come quello", cioè mi son rassegnato, ho subìto senza ribellarmi. Bisogna, comunque, fare attenzione al verbo che precede "quello", per esempio, significa rimanerci male. Sono locuzioniesclusive, quasi moduli esperessivi, del linguaggio popolare che ricorre spesso e volentieri a "quello" sia come aggettivo che come pronome. Molto frequente è anche l'uso di "per quello" col significato di "per la verità", "per esser giusti": "Per quello, il suo lavoro lo sa fare".

Come riciclare il Tappetino Yoga

Se avete in casa un tappetino per praticare yoga che non usate più e che giace inutilizzato a prendere polvere, non gettatelo quando farete le pulizie di primavera, si può riciclare, dando vita a tanti oggetti utili che forse nemmeno immaginate. Ciò che vi occorre è: un vecchio tappetino da yoga, un paio di forbici, colla a caldo, vecchi lacci delle scarpe o fili


1. Ciabatte:  segnate sul tappetino la dimensione del vostro piede, aggiungete circa un cm lungo tutta la sagoma e tagliate. Avrete così le basi delle vostre ciabattine. Per finire tagliate poi quattro strisce dal vostro materassino e incollatene due su ogni base con della colla a caldo (o super forte).

2. Tappo per barattoli: se i vostri barattoli hanno non hanno tappo, prendete il vostro tappetino, tagliatene un pezzo che sia più grande dell’apertura del vostro barattolo e usatelo come tappo.

3. Tovaglietta: comoda e semplice da usare per colazione, pranzo o cena.  Tagliate un pezzo di tappetino, a seconda della vostra ispirazione, quadrato, rotondo o ottagonale non importa, e avrete la vostra nuova tovaglietta. Se avete voglia di personalizzarla potete armarvi di ago e filo e decorarla come più vi piace. Lo stesso procedimento potete seguirlo per ricreare dei sottobicchieri.


4. Portabicchiere/portalattine:  ritagliare una striscia di tappetino lunga quanto la circonferenza del bicchiere/lattina e incollarne le estremità con la colla per chiuderla attorno al bicchiere/lattina;

5. Porta pc: misurare la sagoma del vostro laptop sul tappetino, aggiungere 2 cm per lato e tagliare due pezzi identici della sagoma ottenuta. Per finire incollare i due pezzi su tre lati con colla a caldo.


Psicopittografia, impiegate correttamente le vostre forze

Molte persone ignorano persino l'esistenza di queste forze interiori e ciò le priva della possibilità di riuscire. La gente si chiede spesso perchè le emozioni e le fantasie causano tanti sconvolgimenti. Si chiede come porvi riparo. Eccola risposta tratta da un caso vero:

Un impiegato da poco assunto in uno zoo, fu incaricato di sistemare nuovi cartelli per indicare la via da seguire nella visita agli animali. L'impiegato senza esperienza, li collocò in direzioni errate. I visitatori che volevano vedere gli orsi, si trovavano davanti ai leoni. I bambini che volevano vedere le scimmie si trovavano dinanzi ai camosci. Accortosi dell'errore, l'impiegato volse i cartelli nel senso giusto ed ognuno trovò la direzione esatta [Immagine mentale 36]

Le forze interiori sono come i cartelli segnaletici. Esse non hanno nulla di falso. Sono poste nella direzione errata. Noi adoperiamo negativamente un potere positivo. Non v'è nulla da obiettare alle nostre emozioni o fantasie. Abbiamo solo bisogno di orientarle nella giusta direzione. E quindi troveremo la via verso gli scopi che ci prefiggiamo. Prendiamo, ad esempio, il senso della responsabilità personale. In genere noi ci assumiamo solo quelle responsabilità che siamo in grado di sopportare. Non andiamo oltre. Ma poi possiamo accrescere le nostre forze interiori assumendo un po' più di responsabilità. Un uomo deve osare per oltrepassare i suoi limiti. La legge è questa: più noi osiamo, più noi possiamo.

Quando facciamo l'esperienza d'una emozione negativa, ricordiamo l'ultima Immagine Mentale. Ricordiamo che i sentimenti possono esser rivolti nella giusta direzione. E le direzioni esatte conducono ai gradi più elevati.


Date il vostro contributo alla comunità | Un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Molti di noi sostengono in vari modi la comunità in cui vivono. E' quasi impossibile fare altrimenti, soprattutto se siamo naturalmente portati a condividere con gli altri  ciò che ci succede, o se ci fa piacere essere coinvolti, di tanto in tanto, nell'esistenza di chi ci circonda. Se amiamo l'idea di vivere in comunione con il prossimo e di far parte di un progetto condiviso, sarà facile realizare l'azione di questa settimana.


  • Propio come noi anche le nostre guide spirituali formano una comunità di creature che vivono insieme: ciascuno sa che non può esistere senza l'altro, che tra loro c'è un legame indissolubile, poichè tutto ciò che è vivo è accomunato da qualcosa di essenziale. Ogni elemento dell'universo è collegato a tutti gli altri, e nessuna comunità può sussistere se si chiude al resto del mondo
  • Questa settimana l'obiettivo è imparare a  conoscere meglio la comunità in cui viviamo. Facendoci guidare dalle guide spirituali capiremo che le persone che ci circondano formano un universo da esplorare, molto più vasto di quanto potrebbe sembrare. Via via che impariamo a conoscerle più a fondo, chiediamoci in che modo un'azione da parte nostra o di qualcuno altro potrebbe fare bene alla comunità nel suo complesso
  • Non si deve necessariamente intensificare la nostra "vita sociale": basta diventare più consapevoli di ciò che ci accade intorno e capire che esiste un "qualcosa" che ci unisce agli altri e che, in certa misura, ti rende dipendentemente dalle decisioni che la comunità prende anche anome nostro
  • Spesso abbiamo l'impressione che la nostra felicità e serenità dipendano completamente dalle azioni degli altri, ma ci sbagliamo. Le nostre guide spirituali ci insegnano che siamo noi gli artefici del nostro benessere. Se abbiamo un atteggiamento positivo e nel profondo del cuore sentiamo di essere in pace con noi stessi, allora significa che siamo in apce con Dio e con le persone che ci circondano
  • In questi sette giorni raccogliamo informazioni e riflettiamo sul modo in cui funziona la nostra comunità, individuando le azioni positive che possono migliorare le nostre capacità di interagire e comunicare con gli altri
  • Qualsiasi gesto ci aiuta a mantenere un atteggiamento ottimista. Purtroppo a volte è fin troppo facile vedere tutto nero, ma con il sostegno e l'ispirazione delle nostre guide spirituali saremo in grado di superare gli ostacoli più alti: basta avere fede
  • Sforziamoci di conoscere meglio le persone e le comunità in cui viviamo. Se scopriamo che ha dei punti deboli, impegnati a realizzare un paio di azioni che potrebbero fare la differenza...e potremo annunciare al mondo quanto siamo fiero di farne parte


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