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lunedì 9 maggio 2016

Luttare, macchiaiolo, mache si gira, maestà, ma fa la onia, maggiante

Luttare, macchiaiolo, ma che si gira, maestà..strane parole o modi per definire la durata di una cosa o una persona becera, insomma come al solito c'è sempre da imparare.


LUTTARE: ad Arezzo e nel contado aretino prende il significato di durare. "Questo vestito mia ha luttato assai"

MACCHIAIOLO: nulla a che veder con la pittura: è il ragazzo insolente, becero, zotico. Ma nel modo di dire non manca una certa simpatia, perchè nellarusticità del "macchiaiolo" (da macchia, ovviamente) e nella sua scontrosità c'è un fondamento di indipendenza più che di vera cattiveria

MA CHE SI GIRA: espressione fra la sorpresa e il disappunto: "ma si scherza!"


MAESTA': in lucchesia le maestà sono i tabernacoli con immagini sacre posti ai lati delle strade, spessso a una crocevia. Le maestà delle zone montane sono quasi sempre vere e proprie cappellette aperte a tutti per riparo dalle intemperie. Anche "marginetta", forse da immaginetta

MA FA' LA 'ONIA?: ma vuoi scherzare? ('onia, sta per conia). Modo di dire pisano e liveornese. Conia è la burla, la celia

MAGGIANTE: in Versilia è uno che chiacchiera molto, che la sa lunga. Deriva da Maggio, il noto spettacolo storico, cavalleresco e religioso del teatro popolare che si rappresenta all'aperto dal mese di maggio in poi in quasi tutta la Versilia, in buona parte della LUcchesia e nel Massese

Lanterne Fai da Te con il Riciclo

Lanterne Fai da te con il Riciclo, un'idea creativa per riutilizzare materiali di vario tipo, come ad esempio il vetro. Basta davvero poco per realizzarle e l'effetto sarà decisamente romantico.


Se come me amate l'atmosfera che le lanterne posizionate in alcune stanze o angoli della casa  creano, non dovete certo mettervi in giro a cercarle nei negozi e spendere una fortuna. Potete benissimo crearle voi con semplici materiali da riciclare che avete in casa e a cui nemmeno pensate. Potete già pensare a dove metterle, per esempio in giardino, sul balcone dove in estate contribuiranno a farvi rilassare mentre respirerete l'aria della sera. Non dovrete far altro che  procurarvi i materiali da riciclo e lasciare spazio alla fantasia. Ecco per voi alcuni suggerimenti.


Vasetti degli omogeneizzati o di yogurt: se avete bambini piccoli potete usare i barattolini degli omogeneizzati, oppure in alternativa i vasetti dello yogurt in vetro. Puliteli bene e poi avvolgete il centro con corda grezza, rafia colorata o un nastro di tessuto a tua scelta, chiudendo con un fiocchetto. Alla bocca del barattolo applicate un anello di fil di ferro, fissate poi alle due estremità dell’anello un altro pezzetto di fil di ferro con cui appendere la lanterna a piacimento.

Barattoli in vetro: che siano di marmellata, miele, olive, si possono trasformare in deliziose lanterne per esterno. Lavare e asciugare con un panno il barattolo e procedere con la decorazione ricorrendo ai cosiddetti smalti a freddo, colori che potrai acquistare in qualunque negozio di bricolage. Tracciare su un foglio di carta la decorazione che intendi riprodurre sul barattolo, quindi copiarla sul vetro utilizzando un pennello a punta sottile e i colori da voi scelti.

Barattoli in latta: e che dire dei barattoli dei pelati, o di polpa di pomodoro, quelli di latta? Basterà rimuovere il coperchio, lavarli accuratamente e forarli con l’aiuto di un punteruolo a sbalzo, creando uno scenografico effetto cielo stellato. Potete lasciarli al naturale, o dipingerli con colori decisi. Scegliere colori indicati per la latta, lasciar asciugare e inserire i lumini. Il gioco di luci renderà l’atmosfera magica.

Conchiglie: si trasformano in originali lanterne fai da te, perfette per illuminare le serate d’estate. Avrete bisogno di conchiglie grandi e con le due valve unite, inserite nella cavità un lumino e il gioco è fatto. Per un angolo scenografico, ne servono più di una, di forme e dimensioni diverse, alternandole con bastoncini di legno.


Ricettta di Bellezza con il Cioccolato

Ricetta di bellezza con il cioccolato, già, come spesso propongono anche negli istituti di bellezza. Ma noi possiamo coccolarci a casa semplicemente utilizzando il cioccolato avanzato dalle feste pasquali.


Avete tanto cioccolato delle uova di Pasqua e sapete già che non riuscirete a mangiarlo tutto? Niente paura potete riciclarlo senza spreco alcuno. Niente di meglio che usarlo per la cosmetica non credete? Solo una piccola precisazione, il cioccolato deve essere preferibilmente fondente. E ora a noi.



Con questa ricetta avrete una pelle morbida e vellutata, rigenerata e idratata grazie alle proprietà emollienti del cioccolato.
Occorrente:   300 grammi di cioccolato fondente,   3 gocce di olio essenziale di arancia,   2 gocce di olio essenziale di tea tree

Procedimento:  sciogliere il cioccolato a bagnomaria e aggiungere gli oli essenziali, mescolare bene il composto, lasciandolo riposare fino a quando diventa tiepido. A questo punto è possibile utilizzare il composto ottenuto per stenderlo sul corpo e fare un massaggio. Una volta applicato su tutto il corpo o solo sulle parti interessate, lasciate riposare per un quarto d’ora rilassandovi totalmente. Scaduto il tempo di posa  fate una doccia aiutandovi con una spugna, ma senza utilizzare saponi, o in alternativa un bagno caldo rilassante.




Antistaminico naturale: l'Acerola


Antistaminico naturale: l'Acerola in questi mesi di picco per le allergie può essere di grande aiuto. Le sue proprietà aiutano il nostro organismo non solo nel contrastare le riniti ma dando una vera propria sferzata di vitalità all'organismo.



Se la primavera scatena vari tipi di allegie, tutti converrete che il disturbo più fastidioso è quello che aggredisce il naso, con starnuti a raffica e che cola. Per far sì che il nostro organismo reagisca e abbia una sferzata di vitalità possiamo ricorrere all'acerola, un vero e proprio concentrato di vitamine e sostanze benefiche. Il nome botanico è Malpighia glabra, e cresce su terreni argillosi e ricchi di sostanze organiche. Proviene dal Sudamerica ed è nota per i suoi frutti rossi e aciduli, detti anche “ciliegie delle Barbados”.


Proprio dai suoi frutti si ottiene un estratto che, concentrato, essiccato e polverizzato, viene largamente usato per la cura della febbre. Spesso viene associata alla rosa canina, con cui risulta ancora più efficace la cura di raffreddore, sinusite e riniti allergiche.

E' grazie alla ricchezza di vitamina C (o acido ascorbico) che si deve il suo potere curativo, infatti è il secondo frutto più ricco al mondo, dopo il camu camu. L'acerola contiene inoltre tannini, provitamina A e varie vitamine del gruppo B. In particolare, la B6, è molto utile nel periodo primaverile, perché, in combinazione con la vitamina C, ha un ruolo chiave nell’abbassare la produzione d’istamina, la sostanza prodotta dall’organismo responsabile dei disturbi dell’allergia. Bere ogni mattina 2-3 cucchiai di succo di acerola, puri o diluiti in una spremuta d’arancia: avrete un antistaminico sano e naturale, che non provoca sonnolenza.

Questo frutto è anche molto ricco di minerali. Grazie al magnesio e al potassio, quindi, questo frutto è particolarmente utile nei periodi di stress. Se si accusa stanchezza e calo di energia, per tutto aprile basta prenderne ogni giorno 1-2 compresse, la mattina con un bicchiere d’acqua.

domenica 8 maggio 2016

Lillare, lilli, liscio e busso, l'opera del Duomo, lungo come la camicia di Meo

Lillare, lilli, liscio e busso, l'opera del Duomo, lungo come la camicia di Meo, qui si va dall'allegria al nomignolo, per passare dal rimprovero, fino alla cosa noiosa

LILLARE: ilare, allegro. Lilleri, invece, sono, scherzosamente, i quattrini. Da qui il detto "senza lilleri 'un si lallera", senza soldi non si può far nulla, non ci si diverte

LILLI: vezzeggiativo per bambini, come CINCI e  PIPI: e tutti indicano familiarmente il sesso infantile, maschile naturalmente


LISCIO E BUSSO: energico rimprovero. "Gli ho fatto un liscio e che nemmeno", cioè senza precedenti, da non credersi. E' un modo di direderivato dal gioco del tressette; ma è anche evidente l'analogia fra busso e busse, botte: una specie di "pelo e contropelo"

L'OPERA DEL DUOMO: a Firenze si dice "l'è l'opera di' domo" una cosa che non finisce. Non succede mai, infatti, che all'esterno o all'interno del Duomo di Firenze non ci siano operai al lavoro; i restauri, leripuliture, i rifacimenti continui

LUNGO COME LA CAMICIA DI MEO: è qualsiasi storia o affare interminabile e noioso. La biografia di questo Meo, purtroppo, siè perduta nella notte dei tempi; ma di notevole, forse, no nc'era che la camicia fuori misura

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