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sabato 2 aprile 2016

Il Fucus, l'alga bruna bruciagrassi e non solo

Con l'avvicinarsi dell'estate arriva come una sciabolata il solito e ricorrente pensiero della prova costume. Ci mettiamo davanti allo specchio e cominciamo ad imprecare contro quei chili in più che abbiamo accumulato durante l'inverno, complice il freddo e le festività che hanno minato la nostra volontà di non cedere alla gola. Che fare? Essere drastici nel prendere provvedimenti non serve a nulla e in ogni caso non fa bene al nostro organismo. Meglio affidarsi alla natura e in questo caso ad un'alga bruna dalle molteplici proprietà: il fucus.

Si tratta di un'alga bruna che i Romani ben conoscevano e che utilizzavano come rimedio ai dolori articolari, ma le sue proprietà sono anche altre, infatti oggi il fucus si usa nei disturbi legati all'obesità, alle infiammazioni, la pelle secca ed è ottimo per lo sviluppo fisico e mentale.

Uso interno: come lassativo,  favorisce la digestione e il transito intestinale in genere; colma eventuali carenze; stimola la tiroide; ottimo spezzafame grazie al suo effetto amplificatore di sazietà; antiobesità; antinfiammatorio.

Utilizzo esterno: distende i muscoli; antinfiammatorio; emolliente.


Aiuta a perdere peso grazie alla ricchezza di fibre e dà una rapida sensazione di sazietà, questo grazie alla struttura mucillaginosa dei talli del fucus, la sensazione di pienezza gastrica è molto veloce. Il forte tenore in iodio agisce da “bruciagrassi”. Si usa anche per combattere l’acidità gastrica e i bruciori di stomaco; contrasta la costipazione con un effetto lassativo; migliora l’aspetto di unghie, capelli e pelle; trattamento dei problemi tiroidei; trattamento delle carenze di vitamine e oligoelementi (re-mineralizzazione del corpo); stimolazione della tiroide. Inoltre è raccomandato per combattere l'ipertensione arteriosa e le adenopatie; trattamento delle distorsioni e sollievo per le articolazioni infiammate; astenia, stanchezza; indicato per problemi dermatologici come la psoriasi.


In fitoterapia si utilizza il tallo essiccato. Il tallo è l’apparato vegetativo dell’alga. Principi attivi: Iodio; polifenoli (attività antibiotica); polisaccaridi e mucillaggini (acido alginico, fucoidina, laminarina, fucani, fucosi, acidi uronici, zuccheri neutri). Oligoelementi: rame, zinco, selenio, calcio, magnesio, potassio, sodio, zolfo, silicio, ferro. Proteine: tutti gli aminoacidi. Vitamine: acido folico, vitamina C e B.

Dosaggio
Si raccomanda di non assumere più di 250 mg di polvere di fucus al giorno per periodi di lunga durata. Queste raccomandazioni valgono anche per le altre forme di preparazioni.
- Polvere (da diluire): da 100 a 250 mg al giorno.
- Per via orale (per combattere l’obesità e il gozzo): decotto di 2 g ogni litro d’acqua per cinque minuti. Consumare un litro al giorno.
- Come estratto acqueo: da 0,50 a 2 g al giorno.
- Tintura madre: come lassativo, per contrastare l’obesità e colmare carenze: da 20 a 50 gocce al giorno. In caso di trattamento prolungato nel tempo, è preferibile non superare i 120 microgrammi di iodio al giorno, ovvero da 120 a 240 mg di fucus in polvere.
- Estratto fluido: da 5 a 15 gocce al giorno. Seguire due cure di tre mesi all’anno per il trattamento delle carenze da iodio o per il gozzo molle.

ATTENZIONE:  un consumo regolare e di lunga durata del fucus può comportare un apporto eccessivo di iodio. Il consumo occasionale di fucus fresco apporta i nutrienti indispensabili all’organismo.

Un sovradosaggio sul medio o lungo termine può provocare un eccesso di iodio e ipotiroidismo o ipertiroidismo. E' sconsigliato alle persone che hanno problemi di tiroide. Le alghe possono essere cariche di metalli pesanti, ecco perché si sconsiglia il fucus ai bambini e alle donne incinte o che allattano. Impacchi e cataplasmi non devono essere utilizzati in presenza di piaghe o dermatosi gocciolanti. Il fucus è inoltre controindicato in caso di tachicardie, di angina (angina pectoris), di ipersensibilità allo iodio.

Inoltre un consumo prolungato di fucus può provocare un’ipersensibilità o un ipertiroidismo con palpitazioni, stress, insonnia. Assumere troppo iodio può a sua volta provocare lesioni della pelle, sviluppo di acne, salivazione abbondante o irritazioni gastriche. Per periodi prolungati, si raccomanda di non superare i 150 microgrammi di iodio al giorno.

Il fucus può essere associato senza rischi con la vite rossa per trattare problemi di circolazione; con del tè verde o con lo spincervino per favorire l’eliminazione delle tossine e nell’ambito di una dieta dimagrante; insieme alla regina dei prati allevia i dolori reumatici; con la liquirizia e l’ortica per trattare squilibri ormonali.

Gli estratti di fucus non devono essere assunti insieme ai farmaci che curano l’ipoglicemia o il diabete, né insieme a qualunque farmaco con azione sul tasso di zucchero nel sangue, perché quest’alga può provocare una diminuzione dei tassi di zucchero nel sangue. Il fucus non va assunto se si segue una cura contro l’ipertiroidismo perché lo iodio presente in forte quantità influisce sulla tiroide. Il fucus può diminuire la velocità di coagulo. Non va quindi assunto insieme ai farmaci anticoagulanti.

venerdì 1 aprile 2016

Detti toscani: Ecco fatto il becco all'oca, è firma

Il dialetto toscano verace ci regala delle perle di saggezza le cui origini sono da ricercarsi in fatterelli storici davvero interessanti, uno spaccato di vita toscana di un tempo per lo più sconosciuta alla storiografia ufficiale

ECCO FATTO IL BECCO ALL'OCA: ecco finito il lavoro, compiuta l'opera, concluso l'affare. Ma il modo di dire non è tutto qui; anzi, completo suona ancora più curioso: "Ecco fatto il becco all'oca e le corna al podestà".

Per rintracciare l'origine si sono sbizarriti i natanti, ma quasi tutti si rifanno alla spiegazione del Giacchi: "Nel parlagio o palagio, volgarmente Bergello, a Firenze, risiedeva un podestà chiamato di fuori che rendeva ragione ed emanava sentenze anco capitali. Ora chi era uscito a bene da un processo criminale acea fatto le corna al podestà, e così a dirla per vezzo un nuovo becco all'oca, poichè dal ballatoio della chiesa di Badìa talvolta si leggevano le sentenze ai rei e si benedicevano col Sacramento i condannati a morte. Sopra la porta di Badìa vi era un'aquila scolpita in sasso ed era l'arme di Ugo marchese di Toscana, che dopo la sua conversione fondò sette Badìe, tra le altre questa dei Vallombrosani. Ma la predatrice dell'etra appariva quivi così goffa che il popolo l'ebbe a battezzare per un'oca. Difatti un'antica esclamazione dice: Affè dell'Oca di Badìa! Così bestemmiavano i nostri nonni"

E' FIRMA: è cosa sicura. "Oggi è acqua firma", oggi piove certamente.


Con il riciclo creativo nuovi contenitori per orto e giardino

Riciclare è una delle mie priorità. Nelle nostre case si accumulano sempre una grande quantità di oggetti e materiali a cui spesso non prestiamo attenzione alcuna e che finiscono inevitabilmente per essere gettati. Diciamo la verità: non ci soffermiamo nemmeno a pensare se quell'oggetto o quel materiale possa esserci utile. Tutto è utile. Oggi vediamo cosa possiamo usare in giardino e sul balcone.

Non ho la fortuna di avere un pezzetto anche piccolo di terra su cui zappettare, ho un balcone pieno di sole e mi accontento. Ma che sia terra o balcone coltivare è sempre una buona occupazione, stare con le piante fa bene, toccare la terra ci trasmette energia. Perciò, per iniziare questa avventura verde non importa dotarci di grandi attrezzature, anzi possiamo usare molti oggetti e dar vita al riclico creativo. Vediamo cosa usare allora.



1- Contenitori dello yogurt:  sono utili per far germogliare i semi, che siano i contenitori grandi quelli da 500 gr o più o che siano quelli piccoli da 125 gr poco importa per il fine che vogliamo raggiungere. Abbiate sempre l'accortezza di praticare dei piccoli fori sul fondo, utili per lo scolo di acqua in eccesso, quindi inserire nel barattolo argilla espansa, terriccio e semi prescelti, considerando preventivamente le dimensioni della pianta.


2- Gusci delle uova: se conservate i gusci delle uova e il vecchio caro contenitore in cartone, potrete avere un piccolo micro orticello di piantine aromatiche.  Rompete l’uovo e recuperate le due metà, inferiore e superiore, riempiendole con terriccio e semini di salvia, basilico, finocchietto o dragoncello. Sistemateli in un contenitore per uova oppure negli appositi gadget da cucina.Vedrete che romantico

3- Contenitori delle uova: ideali per creare semenzai di tutti i tipi. Ricordate non quelli di plastica, ma quelli di cartone, che, anche se permeabili, sono però biodegradabili, basteranno il terriccio e i semi e via con la piccola serra.

4- Cassette della frutta: mi riferisco sempre alle cassette di legno, che secondo me hanno sempre un certo fascino.  Rivestitela internamente con un telo di juta sopra il quale adagerete un telo di plastica. Fissate il rivestimento con una pinzatrice e praticate due fori, con l’aiuto di un coltello, sul fondo della plastica. Versate nella cassetta uno strato di argilla espansa e uno strato di terriccio. A questo punto non resta che inserire le piantine prescelte.

5- Bottiglie di plastica: non possono mancare le bottiglie di plastica, basterà  tagliarle a metà e recuperate la parte inferiore, bucherellandola con l’aiuto di un coltello. I fori serviranno allo scolo dell’acqua in eccesso. Riempite la bottiglia così ottenuta con terriccio senza mai dimenticare l'argilla espansa sul fondo, e non vi resta che inserire i semi.


Tutti gli oli essenziali amici della pelle

La bellezza e la salute della pelle dipendono da svariati fattori: l'alimentazione, gli agenti esterni, lo stress, le difese immunitarie. Spesso trascuriamo la pelle, che invece è uno degli organi più importanti del nostro corpo perchè è il "filtro" fra l'esterno e l'interno del nostro corpo. Per contribuire a mantenerla sana e bella possiamo avvalerci del prezioso aiuto degli oli essenziali. Vediamo quali e come.

Nel caso di disturbi cutanei bisogna tenere presenti, come organi radice, polmoni, intestino crasso e fegato.

Gli oli essenziali attivi sulla pelle e sui suoi problemi sono innumerevoli, ecco i principali: Achillea,
Albero del Tè, Arancio amaro, Benzoino, Bergamotto, Cajeput, Camomilla blu, Camomilla romana,
Canfora, Cardamomo, Cisto, Elemi, Elicriso, Galbano, Gelsomino, Geranio, Incenso, Issopo, Lavanda, Legno di Rosa, Lemongrass, Limone, Mandarino, Melissa, Mimosa, Mirra, Nardo, Neroli,
Palmarosa, Patchouli, Pepe nero, Pompelmo, Rosa, Storace, Tuberosa, Vaniglia, Verbena odorosa,
Vetiver, Ylang-Ylang. Vediamo di seguito alcuni utilizzi specialistici, considerando che ricorreremo
più frequentemente a sistemi di assunzione come inalazione secca, massaggi, impiastri, bagni e uso
interno.

Oli con effetto vellutante, nutriente, emolliente: Bergamotto, Camomilla blu, Camomilla romana,
Gelsomino, Geranio, Incenso, Melissa, Mimosa, Nardo, Neroli, Palmarosa, Rosa, Storace, Tuberosa,
Vaniglia, Vetiver, Ylang-Ylang.

Oli con effetto antibatterico, drenante, stimolante: Achillea, Albero del Tè, Canfora, Cisto, Elemi,
Elicriso, Galbano, Lavanda , Mandarino, Mirra, Patchouli, Pepe nero, Verbena odorosa.

Pelli asfittiche, da rivitalizzare: provare una delle formulazioni seguenti in 50 mi di crema base
neutra, di burro di Karité o di vettore oleoso (Argania, Avocado, Germe di grano, Girasole, Macadarnia, Melograno, Rosa mosqueta).
Formulazione 1: 3 gocce di Achillea, 7 di Elemi, 2 di Limone.
Formulazione 2: 3 gocce di Cajeput, 7 di Palmarosa, 2 di Pepe nero.

Pelli delicate secche, screpolate: a parte la crema base neutra e il burro di Karité, come vetton
oleosi conSiderare Aloe vera, Armellina, Calendula, Camelia, Enotera, Jojoba, Macadamia, Melograno, Pistecchio. Essenze consigliate: Camomilla blu, Camomilla romana, Gelsomino, Melissa,
Mimosa, Nardo, Neroli, Palmarosa, Rosa, Tuberosa, Vaniglia.

Pelli grasse e miste: oltre alla crema base neutra gli oli vegetali più appropriati sono Arnica,
Canapa, Cumino nero, NOCCIola,Rosa mosqueta, Sesamo, Vinacciolo. Essenze consigliate: Achillea, Albero del Te, Benzoino, Bergamotto, Cajeput, Galbano, Geranio, Lavanda, Lemongrass, Limone, Patchouli, Pepe nero, Pompelmo .

Smagliature: Galbano, Geranio, Mandarino, Melissa, Neroli, Palmarosa, Pepe nero, Rosa. Miscele
di almeno 2 011 diversi In crema base neutra o in oli vettori come Argania, Calendula, Camelia,
Enotera, Jojoba, Macadamia, Rosa mosqueta.

Per intensificare l'abbronzatura, una volta che la pelle è già abbronzata avendo fatto uso di
creme con filtri solari, si possono utilizzare gli oli vegetali di Calendula e Carota (eventualmente
in parti uguali), ai quali aggiungere in 50 mi di vettore 10-12 gocce in totale di una o più delle
seguenti essenze: Angelica, Arancio amaro, Arancio dolce, Bergamotto, Cedro, Finocchio dolce, Limone, Mandarino, Pompelmo, Sandalo, Vaniglia, Verbena odorosa. Come idratante da usare dopo
l'esposizrone al sole ricordarsi del burro di Karité .

Per i problemi di pelle tenere in considerazione anche gli impiastri di oli essenziali con argille e
fango del Mar Morto, oltre al bagni In vasca con il sale del Mar Morto al quale si possono aggiungere
le essenze aromatiche.

Crema dopobagno emolliente e levigante: a una crema base neutra si possono aggiungere, per
una fragranza più femminile Lavanda, Legno di Rosa, Melissa, Palmarosa, Ylang-Ylang (uno o più) per una fragranza più maschile Geranio, Incenso, Lemongrass, Nardo, Patchouli (uno o più) .

Uso interno: gli oli che, se assunti per bocca, agiscono sulla pelle sono numerosi, quindi anche in
questo caso conviene regol'arsl secondo il tipo di pelle e con le corrispondenze tra le indicazioni di
ciascun 0110 e Il profilo della persona.

Uso interno per pelli delicate, screpolate, asfittiche: Achillea, Camomilla blu, Camomilla romana, Cardamomo, Gelsomino, Melissa, Mimosa, Neroli, Palmarosa, Rosa, Tuberosa, Vaniglia, Vetiver. Uso Interno per pelli grasse, untuose, intossicate: Albero del Tè, AranCIO amaro, Bergamotto, Cajeput, Cisto, Galbano, Issopo, Lemongrass, Limone, Mandarino, Patchouli, Pepe nero, Pompelmo.

Vene varicose: incenso, frassino e ippocastano, efficace aiuto naturale

La bellezza delle nostre gambe dipende anche dalla circolazione, che, se difettosa, porta alla comparsa delle vene varicose. Per prevenire e arginare questo comunissimo problema che crea non pochi disagi psicologici, in particolare alle donne, possiamo avvalerci di alcuni rimedi naturali davvero efficaci.

Una buona parte delle donne adulte soffre di vene varicose, uno dei disturbi più noiosi esistenti e che con il caldo tende ad aggravarsi. Le vene fanno circolare l’80% di tutto il sangue che circola nel nostro corpo ma a differenza delle arterie, hanno pareti più sottili e possono quindi cedere più facilmente. All’interno ci sono delle valvole, dette a nido di rondine, il cui compito è impedire il reflusso sanguigno verso il basso. Ma quando i vasi non riescono più a contenere e sostenere il plasma, questo ritorna indietro formando delle sacche stagnanti, le varici appunto, che possono ingrossarsi fino a formare dei grovigli bluastri. Ci siamo capiti vero?


Quando arriva il caldo bisogna fare particolare attenzione perchè esso  determina una generale vasodilatazione. Ciò significa che durante il periodo estivo c'è una maggiore tendenza alla formazione delle varici o se esistenti che si ingrossino.  Perchè vengono le varici? Tra le viarie cause scatenanti ci sono la predisposizione familiare e l’avanzare dell’età (la menopausa in particolare), quando i tessuti diventano più cedevoli.Chi è a rischio?

- Persone sedentarie: l’assenza di movimento impedisce quel micromassaggio interno che favorisce il ritorno venoso.

- Gli stitici: se l’intestino non si svuota con regolarità, pesa sulle vene addominali rendendo difficile la circolazione delle gambe.

- Le donne che hanno affrontato più gravidanze: il peso del feto rende difficile la circolazione degli arti inferiori.

Esistono però alcuni efficaci rimedi naturali che possiamo utilizzare per alleviare il problema.
Pediluvio all'incenso: se si sentono le gambe gonfie. L’incenso, stimola la circolazione “appesantita” dal caldo. Mettere 5 gocce nell’acqua (fresca) del pediluvio (meglio usare un catino alto) e immergere le gambe per almeno 10 minuti. In alternativa massaggiare le gambe con lo stesso olio, vasocostrittore e tonificante delle vene

A quali piante affidarsi?  Gli estratti di ippocastano (o castagno d’India) sono dei tonificanti della circolazione, in particolare quella degli arti inferiori e con il rusco (o pungitopo), è l’ingrediente di molte pomate decongestionanti da applicare sulle gambe gonfie per tonificare le vene. L'ippocastano va bene anche in tintura madre. Ogni mattina, per tutti i mesi estivi, diluire 30 gocce di tintura madre d’ippocastano in un po’ di acqua. I flavonoidi presenti nella pianta, infatti, sono ottimi per migliorare il funzionamento e il benessere delle pareti arteriose e venose.



Fra le proprietà dell’ippocastano c'è anche quella di essere molto efficace sul metabolismo epatico, che come saprete è responsabile del drenaggio del sangue proveniente dall’intestino e dalla parte bassa del corpo. Se il sangue è più pulito e leggero, circola meglio e non fa dilatare le pareti delle vene

Per proteggere le vene e i capillari dalle flebiti è un toccasana il frassino infatti dalle sue radici e dalle gemme si estraggono sostanze, tra cui i flavonoidi, che hanno un’azione tonificante sulla microcircolazione. Chiedete in farmacia il macerato glicerico di gemme di frassino e bevetene 30 gocce a metà mattina e a metà pomeriggio, diluite in mezzo bicchiere d’acqua. Fatelo per un mese.
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