Un gruppo è formato dalle forme-pensiero che sono il risultato dell'attività mentale ed emotiva dell'individuo stesso; l'altro è composto dalle forme costruite da altri. Vi sono parecchie ragioni per cui queste ultime forme si trovano nell'aura. Talvolta sono state proiettate verso l'individuo da altri che hanno pensato a lui chiaramente e intensamente, e hanno messo nel processo parecchia emozione.
Ciò conferisce alle forme la forza motrice; allora vengono "proiettate" al di fuori del confine aurico con forza sufficiente per penetrare e insediarsi nell'aura di colui al quale sono state dirette. La proiezione può iniziare in modo del tutto inconscio; chi pensa tanto intensamente ad un'altra persona può anche non immaginare affatto di emettere tale forma. Vi sono altri, però, che hanno una buona conoscenza empirica del processo, e sanno benissimo ciò che fanno.
E' sconsigliabile operare questa invazione psichica, perchè la penetrazione dell'aura di un'altra persona in questo modo è la "rottura" di una "superficie", la "rimozione dei cippi di confine del prossimo", e nell'Arte e nella Bibbia il procedimento è considerato colpevole e meritevole di punizione (Deuteronomio, 27:27).
Tuttavia, quando la superficie dell'aura non è costruita fortemente, assorbe facilmente tutte le forme di pensiero che la investono; e allora l'individuo si ritrova con un'aura che, dal punto di vista chiaroveggente, è senza dubbio scettica!
A causa di questa pelle aurica insuffciente, costoro raccolgono, come carte moschicide umane, tutte le forme che vi sono in circolazione, e no nsempre queste sono di tipo elevato. Costoro, inoltre, "perdono" vitalità, e sviluppano quella che viene chiamata "ferita orbicolare".
Quando incominciate a sviluppare la capacità di percepire queste cose, scoprirete anche di essere consci delle misure da prendere per riportare l'interessato alla piena stabilità fisica ed emotivo mentale. L'uomo è stato descritto come un "animale sociale", il che significa semplicemente che per noi è naturale raggrupparci, e nelle condizioni risultanti molti scoprono di essere in grado di aiutare aòtri o di dal loro una maggiore gioira di vivere.
Naturalmente, questo impulso fondamentale dell'uomo è spesso soffocato dall'egoismo, ma ogni tanto si rivela, talvolta nelle persone più improbabili. Quando affiora questo desiderio di aiutare, la soddisfazione che arreca dà a molti la sensazione di avere in qualche modo trasceso noi stessi e di esserci misteriosamente espansi.
Anche se possiamo deviare considerevolmente dall'idea del servizio altruista, via via che ci evolviamo la nostra inclinazione ci spingerà ad usare queste facoltà per aiutare gli altri e non solo noi stessi.
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