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mercoledì 30 settembre 2015

Animae dimidium meae

Se da un lato abbiamo visto il lato buontempone, quello giuridico dei latini ecco che oggi, forse ispirata da un sole splendido di Dicembre, mi sono ricordata di un adagio romantico, che molto mi colpì quando ero una studentessa liceale, infarcita di poesie e che mi è rimasto nel cuore.

Animae dimidium meae: metà dell'anima mia. Orazio, Odi, 1, 3, 8. E' questa un'espressione che si ritrova sia nei latini ( Cicerone, Epitulae ad familiares 7, 5, 1) che nei greci (Pitagora). Indica una persona talmente affine a un'altra da condividerne i tratti essenziali del carattere. 

Sono versi del cuore, da sussurrare alla persona amata o da scrivere su un biglietto anticato per accompagnare un regalo importante.

1 commento:

  1. Ciao Silvia, purtroppo per me il lingua latina è rimasto solamente un ricordo: ti ringrazio per queste massime che mi fanno piacere imparare

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Qualunque sia la modalità che vi ha portato su questa paginetta, vi invito a restare e a leggere i miei racconti e le mie poesie.
Cerco di comunicare tutta me stessa e spero che le mie emozioni arrivino anche a voi.
Lasciate traccia del vostro passaggio, un commento o anche solo una parola, sapere che anche una frase o un solo verso vi ha lasciato qualcosa significherà aver toccato le corde del vostro cuore.
Buona lettura,
Silvia

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