Proprio a Pisa, la Scuola sant’Anna di Pisa ha studiato, sempre a proposito dell’intelligenza delle piante, la loro reazione in caso di scarsa luce, quando ad esempio la giornata è nuvolosa. E' stato scoperto che la fotosintesi produce pochi zuccheri e questo crea un problema, molto rischioso per la stessa sopravvivenza, nel metabolismo della pianta. Così la pianta reagisce interrompendo la produzione di ormoni per la crescita, risparmiando consumo di zucchero, preferendo concentrare il poco zucchero ricevuto per la difesa dalle malattie. È come se la pianta, attraverso l’elaborazione di un pensiero, scegliesse la difesa della vita tra la possibilità di interrompere la sua crescita e quella di non ammalarsi. E l’intelligenza la trascina verso la prima opzione.
Adesso la ricerca si pone un'altra domanda, relativa agli odori che esse emanano: sono casuali, o hanno un significato? Il profumo del gelsomino, del basilico, dell’erba appena tagliata che ci sembra così dolce, è l’equivalente chimico di un urlo? La risposta di una parte degli scienziati è sì, le piante reagiscono all’uomo che distrugge il loro habitat naturale. Anche con l’odore.
L'odore del dolore quindi? E chi lo sa... beh, una domanda interessante. Chissà che ne viene fuori :)
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