Ciò che ignoriamo delle piante è davvero tanto, soprattutto per ciò che concerne il loro modo di essere e il loro comportamento. Scambiamo per non vita un silenzio che invece ne è ricco. Le piante sono in grado di pensare, elaborare comportamenti spesso simili a quelli umani per autodifendersi. Sono le ultime frontiere della ricerca scientifica. Ecco un esempio, le piante mostrano una straordinaria capacità di sentire e di reagire alle diverse variabili ambientali: la luce, l’acqua, la temperatura, la struttura e le sostanze tossiche del terreno, i microbi. Infatti alcuni scienziati hanno scoperto che la punta delle radici delle piante, oltre a sentire l’umidità e la gravità del terreno, percepisce anche i segnali chimici in arrivo da altre piante, vicine. Così quando si accorgono che stanno per incontrare un ostacolo insuperabile o una sostanza tossica, allora cambiano strada prima di entrarci in contatto. Il pensiero le spinge verso una forma di sopravvivenza e di autoprotezione.
Proprio a Pisa, la Scuola sant’Anna di Pisa ha studiato, sempre a proposito dell’intelligenza delle piante, la loro reazione in caso di scarsa luce, quando ad esempio la giornata è nuvolosa. E' stato scoperto che la fotosintesi produce pochi zuccheri e questo crea un problema, molto rischioso per la stessa sopravvivenza, nel metabolismo della pianta. Così la pianta reagisce interrompendo la produzione di ormoni per la crescita, risparmiando consumo di zucchero, preferendo concentrare il poco zucchero ricevuto per la difesa dalle malattie. È come se la pianta, attraverso l’elaborazione di un pensiero, scegliesse la difesa della vita tra la possibilità di interrompere la sua crescita e quella di non ammalarsi. E l’intelligenza la trascina verso la prima opzione.
Adesso la ricerca si pone un'altra domanda, relativa agli odori che esse emanano: sono casuali, o hanno un significato? Il profumo del gelsomino, del basilico, dell’erba appena tagliata che ci sembra così dolce, è l’equivalente chimico di un urlo? La risposta di una parte degli scienziati è sì, le piante reagiscono all’uomo che distrugge il loro habitat naturale. Anche con l’odore.
Proprio a Pisa, la Scuola sant’Anna di Pisa ha studiato, sempre a proposito dell’intelligenza delle piante, la loro reazione in caso di scarsa luce, quando ad esempio la giornata è nuvolosa. E' stato scoperto che la fotosintesi produce pochi zuccheri e questo crea un problema, molto rischioso per la stessa sopravvivenza, nel metabolismo della pianta. Così la pianta reagisce interrompendo la produzione di ormoni per la crescita, risparmiando consumo di zucchero, preferendo concentrare il poco zucchero ricevuto per la difesa dalle malattie. È come se la pianta, attraverso l’elaborazione di un pensiero, scegliesse la difesa della vita tra la possibilità di interrompere la sua crescita e quella di non ammalarsi. E l’intelligenza la trascina verso la prima opzione.
Adesso la ricerca si pone un'altra domanda, relativa agli odori che esse emanano: sono casuali, o hanno un significato? Il profumo del gelsomino, del basilico, dell’erba appena tagliata che ci sembra così dolce, è l’equivalente chimico di un urlo? La risposta di una parte degli scienziati è sì, le piante reagiscono all’uomo che distrugge il loro habitat naturale. Anche con l’odore.