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lunedì 20 giugno 2016

Estate: conservare frutta e verdura senza sprechi

Estate: conservare frutta e verdura senza sprechi può sembrare logico e banale, ma bisogna prestare attenzione e con qualche piccolo trucco possiamo allungare la durata di frutta e verdura ed evitare quegli sprechi in più che il caldo facilita.


Come mantenere frutta e verdura freschi il più a lungo possibile durante la calda stagione estiva ed evitare inutili sprechi? Intanto dobbiamo imparare ad usare correttamente i ripiani del frigorifero e poi usare al meglio la nostra dispensa.


Frigorifero: come sappiamo ogni ripiano o cassetto del frigo (e lo si vede bene anche dalla simbologia impressa sopra) sono destinati ad alimenti specifici. La temperatura interna del frigo è diversa da ripiano a ripiano e varia dai  4°C, 2°C del ripiano più basso ai 10°C dei cassetti, ideali per ospitare frutta e verdura. Usiamo quindi un criterio logico, riponiamo la frutta e la verdura negli appositi cassetti, e, nel caso siano pieni la frutta e la verdura vanno riposte sui ripiani stando attenti a non posizionare gli ortaggi troppo vicino alla parete posteriore, evitando temperature troppo basse che rischierebbero di rovinarne le proprietà.

Sacchetti di carta: evitate i sacchetti di plastica, poichè favoriscono l'umidità e il deterioramento dei cibi. Usate piuttosto i sacchetti di carta, perchè favoriscono la circolazione dell'aria e sono riciclabili.

Fresco e buio per le patate:  la luce favorisce nelle patate la fotosintesi (che le fa diventare verdi e amare) e le temperature da temere sono il troppo freddo e il troppo caldo, ideale una temperatura tra i 6° e gli 8° C. Per evitare che germoglino, tenerle lontane dalle cipolle e dai frutti che producono etilene come banane, kiwi o pesche.

Asparagi:  in un mazzo, in piedi e immersi in pochi centimetri d’acqua. Abbiate l'accortezza di incidere con un coltellino la parte finale più dura. Attenzione però a non bagnarne le punte, che devono rimanere asciutte per una perfetta conservazione.

Rucola:  si mantiene in frigorifero per pochi giorni. Può essere conservata con il gambo immerso in acqua fresca oppure, se le ha ancora, con le radici avvolte in un foglio di carta inumidito.

Pomodoro: si mantengono meglio se conservati a temperatura ambiente, il fresco del frigo interrompe il processo di maturazione che conferisce al pomodoro il suo caratteristico sapore e la sua consistenza.

Aglio e cipolla: andrebbero conservati al buio, in un locale fresco e ben aerato per evitarne la germogliazione. L’ideale sarebbe poterli appendere a qualche centimetro di distanza l’uno dall’altro, mantenendoli così asciutti e saporiti.

Ciliegie: per conservarle più a lungo, privatele del picciolo, ed eventualmente  denocciolatele adagiandole su un tagliere e con l’aiuto di un coltello. Per evitare poi che le ciliegie perdano colore, basterà immergerle in una ciotola con del succo di limone.

Fragole:  immergerle in una soluzione composta da 10 parti di acqua e 1 di aceto di mele, purificandole dai batteri che ne causano il deterioramento.

Mele: sarebbe opportuno sistemare le mele all’interno di cassette di legno o di cartone ondulato, ben distanziate fra loro, coperte da un vecchio lenzuolo che le protegga da insetti e impurità ma lasci circolare l’aria. Va prestata massima attenzione alle mele marce: ne basta una per intaccare tutta la scorta.


venerdì 20 maggio 2016

Cibi in Frigorifero, come conservarli bene

Cibi in Frigorifero, come conservarli bene è fra le priorità che dobbiamo tener ben presente per preservare le qualità nutritive degli alimenti e non incorrere in spiacevoli inconvenienti.


A noi probabilmente sembra di sapere come fare a conservare bene gli alimenti, soprattutto perché abbiamo il frigorifero, per noi garanzia di corretta conservazione. Ma ci sono delle regolette da rispettare per evitare spiacevoli inconvenienti che vale la pena conoscere e tenere bene in mente. Ecco quali.


Attenzione alla data di scadenza e soprattutto alla tipologia di dicitura sulle confezioni, infatti le possibili sigle che possiamo trovare sono due: “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. “Da consumarsi entro”, la Data Di Scadenza (DDS): indica che l’alimento deve essere consumato entro una data precisa. Al di là della data indicata, il prodotto non è adatto al consumo, in quanto tossico o pericoloso. Questo accade soprattutto nella carne, nel pesce, nel latte fresco o negli insaccati. “Da consumarsi preferibilmente entro”, il Termine Minimo di Conservazione (TMC): si ritrova su prodotti come pasta, surgelati o bibite, e indica che al di là della data indicata l’alimento rimane commestibile, ma perde alcune proprietà e qualità nutrizionali e organolettiche: il gusto sarà un po’ meno presente, i biscotti un po’ mollicci... NOTATE BENE: queste date sono valide ad imballaggio chiuso. Una volta aperto, l’alimento va consumato più velocemente

Fate caso alla temperatura della zona fredda (in alto o in fondo al frigo, dipende dal modello) non deve superare i +4°C. È qui che vanno conservate le derrate più deperibili. Mettere ben in vista i prodotti la cui data di scadenza è vicina. Pulire il frigorifero una o due volte al mese con acqua e sapone.

Pesce: prima di essere messo in frigo, il pesce dev’essere pulito. Va conservato nella zona più fredda del frigo, tra 0°C e 4°C. Conservazione: 48 ore dall’acquisto per i pesci interi. 3 o 4 giorni per i filetti.

Carne: può contenere  batteri e virus pericolosi, come listeriosi, salmonella, stafilococchi. La temperatura giusta è tra 0°C e 4°C, nel ripiano più freddo. Conservazione: 3 giorni massimo, 2 giorni massimo per il pollame.

Piatti fatti in casa: non devono rimanere più di 2 ore a temperatura ambiente prima di essere messi in frigo. I piatti fatti in casa includono carne e pesce cotti in casa. Temperatura: tra 4°C e 6°C. I resti dei piatti fatti in casa possono essere conservati per 3 giorni.

Panna: va conservata come i formaggi freschi, ad una temperatura tra 4°C e 6°C. Si conserva fino alla data di scadenza oppure massimo 4-6 giorni una volta aperta.

Yogurt: la temperatura ideale è tra 4°C e 6°C. Si conserva fino alla data di scadenza e anche un paio di giorni più in là. Gli yogurt fatti in casa si conservano in frigo per 8-10 giorni.

Succo di frutta: hanno una data di scadenza lontana finché non viene aperto. Una volta aperto, va messo in frigo e va bevuto in pochi giorni. Si conserva nella porta del frigo, cioè tra 6 e 8°C, per i succhi di frutta pastorizzati aperti, facendo attenzione a chiudere bene la bottiglia. Tra 0°C e 4°C per i succhi acquistati al banco frigo.  I succhi di frutta del banco frigo e i succhi di frutta pastorizzati aperti vanno finiti entro una settimana.

Latte: fresco o a lunga conservazione, dipende dalla vostra scelta.  Meglio conservarlo nella zona fresca del frigo (tra 4°C e 6°C) piuttosto che nella porta. Il latte fresco va conservato in frigo, ma anche quello a lunga conservazione una volta aperto. Si conserva fino alla data di scadenza per il latte fresco. Una volta aperto, va consumato entro 48 ore. Il latte a lunga conservazione si conserva fino a una settimana, una volta aperto.

Formaggio: ogni formaggio va conservato avvolto nel suo involucro, oppure in carta da forno o stagnola.
La temperatura è tra 4°C e 6°C per i formaggi stagionati,  tra 0°C e 4°C per i formaggi freschi e/o non pastorizzati. Nel cassetto delle verdure se devono continuare a stagionare. Si conserva fino al termine minimo di conservazione.

Piatti pronti e pasticcini a base di panna: non devono essere conservati più di 3 giorni. Devono essere raffreddati (massimo 2 ore) prima di essere messi in frigorifero. I piatti pastorizzati sotto vuoto si conservano un po’ più a lungo. Tra 0°C e 4°C, sul ripiano più freddo. Si conservano 2-3 giorni per i piatti preparati ad esempio in rosticceria; 7-14 gioni per i piatti pronti sotto vuoto finché non sono stati aperti: una volta aperti, 3 giorni massimo. Non ingerire se sono rimasti più di due ore fuori dal frigo.

Salumi: per quelli da banco, la data di scadenza non è indicata, quindi vanno consumati velocemente. E meglio evitare di comprare salumi da banco che non sono stati affettati davanti a te. La temperatura giusta è tra 0°C e 4°C. Si conservano 3 giorni massimo per i salumi comprati al taglio. Fino alla data di scadenza per quelli acquistati confezionati, ma una volta aperti vanno consumati entro 4-6 giorni.

Prosciutto crudo e cotto: ma vanno conservati in modo leggermente diverso, ad una temperatura tra 0° e 4°C, nella zona più fredda del frigo, per il prosciutto cotto. Il prosciutto crudo intero senza osso va conservato in un luogo fresco e asciutto, coperto per evitare che la prima fetta si secchi. Ad esempio nel cassetto delle verdure. Se acquistato al banco o preconfezionato, va conservato tra 0 e 8°C. Il prosciutto cotto sotto vuoto non aperto si conserva per 3 o 4 settimane, in genere. Una volta aperto, va consumato entro 48 ore, come anche il prosciutto acquistato al taglio. Per quanto riguarda il prosciutto crudo, la durata di conservazione sarà di varie settimane qualora comprato intero e disossato, di 2-3 giorni se comprato al taglio o confezionato.

Vasetti di sottaceti, pomodoro, maionese, senape: nella porta del frigo, tra 6°C e 8°C. La salsa di pomodoro fatta in casa si consuma entro 3 o 4 giorni. La maionese fatta in casa dev’essere mangiata il giorno stesso. I vasetti industriali vanno consumati entro 2 mesi dall’apertura, tranne la senape, che si conserva fino a 12 mesi, una volta aperta.




domenica 11 ottobre 2015

Gelato, consigli casalinghi

Anche il gelato ha il suo perchè, buono, gustoso, delizioso, un ottimo complemento delle serate estive e non solo. Certo si può andare in gelateria e gustarlo, ma può anche capitare che lo si voglia gustare a casa, al termine di una cena fra amici. Perciò in questo caso, dobbiamo tener conto di alcuni consigli.

Conservate il gelato a -17° C, se volete gustarne appieno la consistenza e il sapore; mettete un termometro nel congelatore e regolate la temperatura.

Il gelato assorbe facilmente gli odori del congelatore: è consigliabile avvolgere la vaschetta in un sacchetto di plastica che andrà sigillato

Per ammorbidire una vaschetta di gelato da un litro prima di servirlo, mettetela nel forno a microonde e regolate su "scongelamento" per 40 secondi .

Attenzione: se preferite i sorbetti e i gelati al latte ai prodotti a base di panna, consumerete meno grassi, ma più zucchero. I gelati a base di panna sono comunque più calorici





sabato 27 giugno 2015

Orientarsi nella giugla dei probiotici

Ed eccoci al quid, orientarsi fra tipologie e formulazioni dei probiotici. I prodotti in commercio sono moltissimi: monoceppo e/o pluriceppo (ossia contenenti una o più specie di probiotici), con esplicita o meno tipizzazione (cioè un codice che identifica specie e ceppo utilizzato per garantirne la sicurezza), in quantità disparate, associati o omeno con prebiotici (cioè le fibre che vengono utilizzate come nutrimento dai batteri probiotici e che ne favoriscono la crescita e la colonizzazione), in bustine, capsule, compresse fiale......


Allora che fare? Il primo step è controllare QUANTITA' e QUALITA'.
QUANTITA': secondo le linee guida del Ministero della Salute la quantità per ottenere una temporanea colonizzazione dell'intestino da parte di un ceppo di femrento lattico è di almeno un miliardo di cellule vive. Tale quantità di probiotici deve essere presente per almeno un ceppo fra quelli presenti nel prodotto.

Numerosi studi hanno dimostrato che è auspicabile assumere una dose giornaliera totale pari a 2 o 3 miliardi di cellule vive. Le indicazioni riportate sulla confezione devono, inoltre, riferirsi alla quantità minima garantita alla scadenza, alle  condizioni di conservazione indicate. Questo significa che il quantitativo inserito deve essere superiore alla quantità dichiarata in etichetta al fine di avere un ampio margine di sicurezza rispetto alle normativa vigenti. Diffidiamo quindi di quei prodotti che dichiarano elevatissime quantità di fermenti vivi a fronte di un costo paragonabile a prodotti con quantità in linea con quanto suggerito dal Ministero della Salute. Per conservarli al meglio è necessario proteggerli da calore e umidità. Nella scelta è bene orientarsi quindi su prodotti confezionati in un contenitore che garantisce allo stesso tempo: barriera dal'umidità e isolamento termico.

QUALITA': fondamentale portare l'attenzione su una formulazione a base di probiotici selezionati, specifici per adulti e per bambini e privi di allergeni (senza glutine e senza latticini). Le due specie fondamentali di probiotici sono: i lattobacilli, abitanti del primo tratto intestinale (intestino tenue), e i bifidobatteri, colonizzatori dell'intestino crasso. Attenzione dunque: gli adulti beneficiano dall'integrazione di Lactobacillus acidophilus, bulgaricus e Bifidobacterium bifidum. Per i bambini invece, sono indicati il Bifidobacterium infantis, longum e il Lactobacillus rhamnosus. Altro elemento che ne contraddistingue la qualità è la presenza di prebiotici, sono i frutto-olisaccaridi (FOS), sostanze formate da catene di unità di fruttosio. Non essendo, se non in minima parte, digeribili dagli enzimi dell'apparato digerente, vengono degradati da parte dei batteri benefici che vivono nel tratto intestinale. I FOS stimolano la proliferazione dei bifidobatteri e lattobacilli, abbassano il Ph fecale, riducono la presenza di patogeni, proteggono la mucosa intestinale. Quindi l'unione di probiotici a prebiotici è unam arcia in più per l'azione sinergica che porta ad un più rapido benessere per l'organismo, rispetto all'utilizzo dei soli fermenti lattici probiotici.


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