La costruzione della barriera filtrante intestinale ha inizio (o dovrebbe iniziare) alla nascita. I primi colonizzatori benefici dell'intestino dei bambini sono infatti i lattobacilli (presenti fisiologicamente nella mucosa vaginale della madre), che giungono al bambino attraverso il canale del parto. Il latte materno è, a seguire una fonte straordinaria di batteri "amici" e di tutto ciò che serve alla costruzione di una barriera intestinale efficiente, capace di filtrare efficacemente gli elementi nutritiva e di respingere, invece, le macromolecole.
Si tenga presente che la maturazione del tratto gastro-intesisnale è un processo dinamico, che, in epoca neonatale, è ancora in corso. Basti pensare che l'intestino del neonato non si comporta da filtro (come sarà poi l'intestino dell'adulto), anzi è molto permeabile poichè deve permettere il passaggio di fattori di crescita ed anticorpi, contenuti ne latte materno, che sono funzionali alla crescita e allo sviluppo del sistema immunitario. Successivamente però è necessario che tale permeabilità diminuisca, per preparare il bambino al momento in cui dovrà, con lo svezzamento, selezionare ciò che è utile (nutrienti) e respingere ciò che è dannoso (macromolecole).
Nei bambini allattati al seno, la permeabilità decresce fisiologicamente, raggiungendo la normalità nell'arco di due mesi, consentendo perciò un ottimo sviluppo della capacità filtrante intestinale; ciò non accade invece, nei bambini allattati artificialmente, il cui intestino continua a restare permeabile, predisponendo all'ingresso di macromolecole alimentari e allo sviluppo di intolleranze. Il latte in polvere per neonati non favorisce, infatti, la colonizzazione intestinale benefica da parte dei lattobacilli e dei bifidobatteri fisiologici (la flora intestinale dei bambini allattati artificialmente è molto più ricca di batteroidi ed Escherichia coli); con l'allattamento artificiale viene quindi a mancare sin da subito quel "tappetino" di microrganismi "amici" che è così importnate per la protezione dalle intolleranze alimentari.
Il tipo di allattamento materno o artificiale, è quindi la prima discriminante per la costruzione di una micorflora in "eubiosi" (in grado di proteggere dalle intolleranze alimentari) o, al contrario, di una microflora in "disbiosi" (fattore di innesco delle intolleranze). La prossima volta parleremo di alimentazione errata ed abuso di farmaci quali cause del paggioramento della situazione.
Si tenga presente che la maturazione del tratto gastro-intesisnale è un processo dinamico, che, in epoca neonatale, è ancora in corso. Basti pensare che l'intestino del neonato non si comporta da filtro (come sarà poi l'intestino dell'adulto), anzi è molto permeabile poichè deve permettere il passaggio di fattori di crescita ed anticorpi, contenuti ne latte materno, che sono funzionali alla crescita e allo sviluppo del sistema immunitario. Successivamente però è necessario che tale permeabilità diminuisca, per preparare il bambino al momento in cui dovrà, con lo svezzamento, selezionare ciò che è utile (nutrienti) e respingere ciò che è dannoso (macromolecole).
Nei bambini allattati al seno, la permeabilità decresce fisiologicamente, raggiungendo la normalità nell'arco di due mesi, consentendo perciò un ottimo sviluppo della capacità filtrante intestinale; ciò non accade invece, nei bambini allattati artificialmente, il cui intestino continua a restare permeabile, predisponendo all'ingresso di macromolecole alimentari e allo sviluppo di intolleranze. Il latte in polvere per neonati non favorisce, infatti, la colonizzazione intestinale benefica da parte dei lattobacilli e dei bifidobatteri fisiologici (la flora intestinale dei bambini allattati artificialmente è molto più ricca di batteroidi ed Escherichia coli); con l'allattamento artificiale viene quindi a mancare sin da subito quel "tappetino" di microrganismi "amici" che è così importnate per la protezione dalle intolleranze alimentari.
Il tipo di allattamento materno o artificiale, è quindi la prima discriminante per la costruzione di una micorflora in "eubiosi" (in grado di proteggere dalle intolleranze alimentari) o, al contrario, di una microflora in "disbiosi" (fattore di innesco delle intolleranze). La prossima volta parleremo di alimentazione errata ed abuso di farmaci quali cause del paggioramento della situazione.