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sabato 16 aprile 2016

Come tenere lontane le Lumache in maniera naturale

Chi ha la possibilità di prendersi cura di un piccolo giardino e di un orticello, ha una grande fortuna secondo me, poiché può avere la soddisfazione di veder crescere il proprio raccolto. Ma si sa, in agguato vi sono sempre svariate problematiche non sempre legate agli agenti atmosferici, ma piuttosto si tratta di alcuni abitatori, come le lumache.

Spesso per i coltivatori di orti e giardini le lumache sono un problema, perché vanno a mangiare le foglie tenerelle dei loro raccolti. Cercare di tenerle lontane a volte non è semplice, e spesso la gran parte dei coltivatori ricorre a prodotti chimici, che attenzione, sono particolarmente tossici anche per altri animali, fra cui cani, gatti, ricci, uccellini. Ci sono rimedi naturali efficaci che invece aiutano a tenere le lumache lontano e non nuocciono a nessuno.


Come prima mossa è bene sapere che le lumache evitano le foglie di alcune piante che si possono utilizzare per costituire una barriera ecologica intorno all’orto, oppure possono essere tagliate e sparse alla base degli ortaggi da proteggere.Le più efficaci sono: ortica, cerfolio e crescione (tra l'altro il crescione fa benissimo al nostro organismo).

Un altro metodo efficace è quello di formare una barriera di materiali che impediscano alle lumache di superarli, e ve ne sono di collaudati: gusci d'uovo tritati, cenere di stufa, camino e barbecue, sabbia di fiume (la vendono presso i rivenditori di materiale edili) segatura, fondi di caffè. Sono tutte sostanze odiate dalle lumache per la consistenza polverosa, granulosa o pungente, in questo modo staranno alla larga dalla vostra preziosa insalata. Dovete però ricordare che in caso di piogge forti dovete ovviamente rinnovarli.

mercoledì 10 febbraio 2016

Uno scrigno di benefici per la salute: le segrete qualità del crescione

Oggi parliamo del crescione, di cui esistono trevarietà:  il crescione dei prati "Cardamine sativum o pratensis", che cresce allo stato selvatico, il cui stelo è molto lungo e in alto ha foglie piuttosto larghe, mentre alla base sono più piccole e che produce piccoli fiori bianchi o rossastri che nel ‘700 erano reputati stimolanti, diuretici e antispasmodici,  il crescione d'acqua o nasturtium officinale e il crescione inglese o agretto cioè il Lepidum sativum.

Il crescione in fatti è uno scrigno di preziosi nutrienti: vitamine C, A, B1, B2, B3, PP, E e carotene, minerali come ferro, fosforo, rame, zinco, calcio. Questa semplice pianticella favorisce la digestione, è un tonico, remineralizzante, diuretico, depurativo, cura l’anemia e contribuisce ad abbassare la glicemia. Le sue proprietà si sviluppano però soltanto dal prodotto fresco, seccato diventa inerte.


Il crescione oggi forse poco diffuso sulle tavole è una pianta che è stata molto popolare in tempi antichi: pare che i Persiani lo facessero consumare ai bambini, ritenendo che crescessero più sani, mentre i Romani lo consideravano un potente afrodisiaco e un rimedio essenziale contro la forfora e la caduta dei capelli.

Il crescione può essere usato in cucina in vari modi, ad esempio le foglie di crescione d'acqua, mangiate fresche in insalata, arricchiscono l'organismo di vitamine e sali minerali e hanno proprietà depurative a livello intestinale e renale. La varietà inglese invece, ha proprietà depurative e diuretiche. Aiuta, inoltre, a combattere astenia e senso di debolezza fisica. Per le sue qualità disintossicanti viene spesso consigliato ai fumatori.

L'aroma del crescione è aromatico,  un po' pungente, che richiama  quello della senape e per questa sua caratteristica è spesso utilizzato per dare più sapore a formaggi freschi. Viene, inoltre, usato nelle insalate, in salse per aromatizzare il pesce, per arricchire frittate e quiche o anche per guarnire i piatti. . 

Gli antichi romani si credeva che il crescione inglese restituisse il senno ai pazzi e dunque, per bollare i folli e i codardi, si rivolgeva loro la frase “mangia un po’ d’agretto” che aveva un significato dispregiativo.

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