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sabato 16 aprile 2016

Come tenere lontane le Lumache in maniera naturale

Chi ha la possibilità di prendersi cura di un piccolo giardino e di un orticello, ha una grande fortuna secondo me, poiché può avere la soddisfazione di veder crescere il proprio raccolto. Ma si sa, in agguato vi sono sempre svariate problematiche non sempre legate agli agenti atmosferici, ma piuttosto si tratta di alcuni abitatori, come le lumache.

Spesso per i coltivatori di orti e giardini le lumache sono un problema, perché vanno a mangiare le foglie tenerelle dei loro raccolti. Cercare di tenerle lontane a volte non è semplice, e spesso la gran parte dei coltivatori ricorre a prodotti chimici, che attenzione, sono particolarmente tossici anche per altri animali, fra cui cani, gatti, ricci, uccellini. Ci sono rimedi naturali efficaci che invece aiutano a tenere le lumache lontano e non nuocciono a nessuno.


Come prima mossa è bene sapere che le lumache evitano le foglie di alcune piante che si possono utilizzare per costituire una barriera ecologica intorno all’orto, oppure possono essere tagliate e sparse alla base degli ortaggi da proteggere.Le più efficaci sono: ortica, cerfolio e crescione (tra l'altro il crescione fa benissimo al nostro organismo).

Un altro metodo efficace è quello di formare una barriera di materiali che impediscano alle lumache di superarli, e ve ne sono di collaudati: gusci d'uovo tritati, cenere di stufa, camino e barbecue, sabbia di fiume (la vendono presso i rivenditori di materiale edili) segatura, fondi di caffè. Sono tutte sostanze odiate dalle lumache per la consistenza polverosa, granulosa o pungente, in questo modo staranno alla larga dalla vostra preziosa insalata. Dovete però ricordare che in caso di piogge forti dovete ovviamente rinnovarli.

venerdì 20 novembre 2015

Erbe aromatiche, consigli casalinghi

Per aromatizzare minestre, stufati, salse o altre preparazioni, usate una pallina metallica da tè anzichè il solito sacchetto di mussola. Riempite la pallina di prezzemolo, timo e alloro essiccati e sminuzzati (la combinazione tradizionale).

Oppure provate semi di finocchio, cerfolio, basilico, maggiorana o dragoncello (essiccati). Assaggiate di tanto in tanto la pietanza durante la cottura e togliete le erbe aromatiche quando preferite.


Quando usate le erbe aromatiche secche, diminuite la quantità. Una regola generale: un cucchiaino di erbe aromatiche essiccate corrisponde a un cucchiaio da tavola di quelle fresche.

Sbriciolate le erbe essicate tra le dita  per sprigionare tutto l'aroma. E' finito il dragoncello? Usate il prezzemolo al suo posto, oppure il cerfolio, ma aumentate la quantità del 50% circa. Se vi manca il timo, usate la maggiorana, l'origano o l'alloro.

Avete timo in abbondanza? Se al termine dell'estate vi ritrovate il giardino stracolmo di erbe aromatiche, fate essiccare le piante intere, appendetele capovolte in sacchetti di carta ai quali avrete fatto diversi fori di aerazione oppure potete metterle in cesti.

Usatele poi per farne dei sacchetti odorosi oppure delle ghirlande profumate. O in alternativa legate con un nastro i mazzetti essiccati e appendeteli in cucina per creare un'atmosfera rustica.

venerdì 13 novembre 2015

Cerfolio, caratteristiche, usi, per aromattizare burro e aceto

Anthriscus è il nome della pianta, mentre cerefolium viene da Cerere, perché presso i Romani era rituale nei pasti presieduti da questa dea. Ovvio quindi che fosse molto apprezzata a quel tempo,  tant' è vero che da Roma si diffuse in Europa, fino alla lontana Britannia. Del cerfoglio si usarono foglie e semi per condire minestre, zuppe, salse e insalate, perché aveva "miglior odore del prezzemolo e di altri consimili" .


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta biennale, rustica, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, originaria dell'Europa sud-orientale e dell' Asia occidentale, generalmente coltivata come annuale. La sua altezza è di 30-45 cm, ha portamento eretto con fusti scanalati, cavi, e foglie verde chiaro, profondamente divise, simili a quelle delle felci. I fiori sono candidi, con cinque petali, riuniti in ombrelle larghe 7-8 cm. Il cerfoglio cresce bene in tutti i tipi di terreno, al sole o in posizioni ombreggiate. Le foglie si raccolgono a partire da 6-8 settimane dopo la semina, che avviene da marzo ad agosto. Le foglie si possono essiccare disponendole in strati sottili in luogo all'ombra, riparato ed aerato. Possono essere anche utilizzati gli essiccatori a corrente d'aria calda. Va però tenuto presente che il cerfoglio essiccato perde gran parte del proprio aroma. Il cerfoglio ha proprietà aperitive, depurativè, rinfrescanti e galattofughe (arrestano il flusso latteo nelle puerpere).

Utilizzo

 Il cerfoglio è abbastanza usato nella cucina mediterranea, anche se spesso i ristoranti lo usano più che altro per decorare i piatti di portata.
Burro al cerfoglio: mantecare a temperatura ambiente 60 g di burro con un cucchiaio di cerfoglio pestato nel mortaio, unire poco sale e pepe e diluire con succo di limone.
Aceto al cerfoglio: lasciare macerare il cerfoglio nell'aceto bianco per un paio di settimane, rimestando e pestando ogni tanto. Filtrare, quindi imbottigliare.
Nella medicina popolare il cerfoglio viene quasi sempre usato, come del resto in cucina, in combinazione con altre erbe. Fa eccezione questo rimedio per curare gli occhi infiammati: mettere in infusione una manciata di foglie di cerfoglio fresche in una scodella d'acqua calda. Lasciar intiepidire, filtrare e usare il liquido per impacchi sugli occhi.


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