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giovedì 10 luglio 2014

Sostanze vettori per oli essenziali parte terza | Salute


ACETO di VINO o di MELE: Un buon vettore per emulsionare gli oli essenziali soprattutto quando si vogliano aggiungere questi ultimi all'acqua: nel bagno, nel rnaniluvio e pediluvio, per effettuare impacchi, nel nebulizzatore allo scopo spruzzare le essenze nell'ambiente. Aiuta la disintossicazione della pelle e dell'organismo.

ALCOOL ALIMENTARE o BRANDY: Una dose di alcool alimentare a 90° (usato per la preparazione di liquori) può essere diluita in una pari quantità d'acqua (utilizzare sempre acqua di buona qualità contenuta in bottiglia di vetro) e a tale miscela si aggiungono gli oli essenziali. Oppure si può ricorrere al brandy o a un altro liquore sui 40° (senza aggiungere acqua). Si usano questi vettori nei casi sopra citati riguardo all'aceto, specialmente quando si voglia evitare l'odore di quest'ultimo.


ARGILLE di vario tipo: per le loro proprietà assorbenti, purificanti, stimolanti dei processi di guarigione e cicatrizzanti, le argille possono essere impiegate per maschere, impacchi e cataplasmi. Una dose di argilla viene messa in acqua tiepida in modo da ricavare una miscela fluida, si aggiungono gli oli essenziali e si mescola con un cucchiaino di vetro, ceramica, legno o plastica (non usare strumenti di metallo); quindi si procede all'applicazione sul corpo, mantenendo la miscela in posizione finché non si è asciugata. A quel punto si rimuove lo strato con acqua. Anche in questo caso conviene ricorrere a un'acqua di buona qualità contenuta in bottiglia di vetro.

BURRO di KARITE': Butyrospermum parkii. Indicato per ogni tipo di pelle, anche grassa o con couperose. Attenua la formazione delle rughe, protegge dal sole e dagli agenti atmosferici, nutre l'epidermide rendendola elastica. Può essere utilizzato come doposole in estate e come protettore contro il freddo in inverno; è un coadiuvante nella cura di patologie quali eczemi e psonasi. Ottimo anche per bambini e anziani, è inoltre indicato come dopobarba e dopo lo shampoo per rivitalizzare i capelli (lo si applica senza risciacquo). Emulsionandolo e riscaldandolo nella mano diviene cremoso, permettendo così di aggiungere gli oli essenziali.

CREME BASE NEUTRE: in commercio se ne trovano di vario tipo, più o meno fluide o consistenti. Sono creme prive di principi attivi, che si prestano egregiamente per l'aggiunta degli oli essenziali, soprattutto quando si voglia evitare l'untuosità degli oli vettori.

DETERGENTI LIQUIDI  NEUTRI (sapone, bagnoschiuma e shampoo): procurandosi prodotti del genere e scegliendo le essenze più adatte è possibile creare il proprio rimedio personalizzato per l'igiene e la cura delle mani, del corpo e dei capelli.

FANGO del MAR MORTO: si tratta di un concentrato di principi nutritivi capace di decongestionare e riparare la pelle. Inoltre stimola la circolazione linfatica e sanguigna, modula il sistema immunitario, agisce come antidolorifico (su ossa, muscoli e articolazioni) e può avere effetti antistress. Lo si applica anche sul cuoio capelluto contro forfora e altri problemi dermatologici. Il fango puç essere riscaldato a bagnomaria fino a circa 37°, oppure usato a temperatura ambiente: poiché è fluido come una crema è facile aggiungere gli oli essenziali per ottenere una miscela personalizzata. Non deve tuttavia essere utilizzato nei casi seguenti: subito dopo un pasto (attendere almeno 3 ore, specialmente se lo si stende sull'addome); su tagli e ferite aperte; su bambini al di sotto dei 12 mesi; in presenza di patologie neoplastiche; in gravidanza bisogna evitare l'applicazione su pancia e addome.

MIELE LIQUIDO: oltre che per stemperare gli oli essenziali nell'acqua, il miele liquido può essere utilizzato anche direttamente sulla pelle, per maschere o impacchi che verranno rimossi dopo alcuni minuti.

PANNA: viene impiegata allo stesso modo del miele. Naturalmente sarebbe opportuno procurarsi panna di alta qualità, derivante da latte ottenuto nel rispetto degli animali: le piccole aziende di campagna, spesso a conduzione familiare, sono le migliori produttrici.

SALE del MAR MORTO: è ricco di elementi naturali come magnesio, potassio, calcio e bromo. Promuove l'eliminazione delle tossine ed è consigliabile in numerosi disturbi, tra cui: asma, cellulite, dermatiti e psoriasi, invecchiamento precoce, dolori muscolo-scheletrici, stress, vitiligine. Per un bagno in vasca si utilizza la dose minima di 250 grammi di sale, a cui possono essere aggiunte 20-25 gocce di oli essenziali. Il bagno deve durare almeno 20 minuti, ed è bene immergere anche la testa a più riprese. Di solito si consigliano almeno 2 bagni alla settimana, ma il numero può variare in relazione alle esigenze personali.

Appalto, appalugarsi, a quelloddio | Parole e verbi in disuso


APPALTO: solo in Toscana è la bottega che vende i prodotti del Monopolio di Stato. Il bottegaio è l'APPALTINO e quando va a rifornirsi ai magazzini del Monopolio si dice che FA LA LEVATA.
"Sono stata all'appalto e prender sale, m'han domandato con chi fo all'amore, io glio ho risposto: lo fo con chi mi pare!" (Canti del Mugello).

APPALUGàARSI o APPALUGàSSI: modo di dire fiorentino per addormentarsi piano piano; appisolarsi; perdersi; come dicono i Veneti.

A QUELLODDìO: in abbondanza. E' probabile che in origine avesse una certa intonazione blasfema; ora è solo un rafforzativo enfatico. "Piove a quelloddìo", "piove e a dirotto". E' modo di dire più frequente a Firenze e a Siena. A Viareggio si dice "da vello Dio", col significato di "straordinario".

mercoledì 9 luglio 2014

Altri oli vettori per gli oli essenziali | Salute

OLIO di MACADAMIA: macadamia ternifolia. Si rivolge alle pelli secche, squilibrate e senescenti, rinnova il film lipidico dell'epidermide agendo in profondità. Viene assorbito molto velocemente e si conserva a lungo.

OLIO di MANDORLE DOLCI: prunus amygdalus dulcis. Rigenerante, nutriente e rinfrescante adatto a ogni tipo di pelle, soprattutto a quelle dei neonati e degli anziani. Privo di effetti irritanti, contiene vitamina D e si usa anche per rafforzare le unghie.

 OLIO di MELOGRANO: punica granatum. Ottimo antiossidante, difende dai radicali liberi, migliora il tono della pelle e ne aumenta l'elasticità. Indicato contro l'invecchiamento della pelle e per rigenerarla qualora sia stata rovinata da agenti esterni. Ha un particolare effetto rinfrescante e astringente

OLIO di NOCCIOLA: corylus avellana. Unisce al gradevole aroma proprietà astringenti e tonificanti. Viene assorbito con facilità, esplica un effetto ammorbidente ed è consigliabile anche nei bambini. Può essere utile nel trattamento della cellulite e delle smagliature.

OLIO di PISTACCHIO: pistacia vera. Rivitalizza lo strato superficiale dell'epidermide ed è indicato per ogni tipo di pelle. Addolcente e vellutante, migliora la grana e la luminosità dei tessuti. Adatto al trattamento della psoriasi.

OLIO di ROSA MOSQUETA: rosa moschata. Svolge azione antirughe, restitutiva, elasticizzante e tonificante. Adatto a pelli stanche e danneggiate: con l'uso regolare nel lungo periodo combatte i segni del tempo. Può essere tenuto in considerazione contro cicatrici e smagliature, pelle secca, macchie, capelli sfibrati; è invece sconsigliato in presenza di acne.

OLIO di SESAMO: sesamum indicum. Riscaldante e purificante per ogni tipo di pelle, adatto a soggetti sotto tono, carenti di energia. Indicato soprattutto in presenza di pelle grassa, poiché favorisce la sudorazione e quindi una maggiore pulizia dei tessuti. Può essere opportuno riscaldarlo prima dell'applicazione; ottimo anche come olio da massaggio e come base per prodotti solari.

OLIO di VINACCIOLO: vitis vinifera. Agisce contro i segni d'espressione e le piccole rughe; aumenta la resistenza dei vasi sanguigni; può essere consigliato in caso di cellulite.

Biancheria da tavola | Varie

Quasi nessuno usa più la tovaglia, tantomeno i tovaglioli, per apparecchiare la tavola, e questo perchè poi la biancheria da tavola necessita di esser lavata e stirata. Tutti oggi usano le tovagliette americane, quelle in plastica e relativi accesori usa e getta. E' una pratica che non mi piace affatto, poichè riduce i momenti del pranzo e della  cena ad un mero nutrirsi velocemente, mentre essi dovrebbero essere considerati come tempo prezioso per stare insieme.

Ad ogni buon conto per coloro e speriamo che siate tanti, che ancora come me usate la tovaglia, ecco alcuni semplici consigli.
Non riponete maile tovaglie sporche o macchiate: l'unto e le macchie si propagheranno ad altre zone del tessuto. Lavate subito tovaglia e tovaglioli in acqua calda e detersivo e assicuratevi che tutte le macchie siano completamente sparite.

Lasciate, se possibile, asciugare al sole la biancheria da tavola; il sole attenua le macchie e rende il bianco più brillante.

Se le tovaglie sono macchiate o ingrigite, una debole soluzione di acqua e candeggina risolverà il problema.

Per togliere depositi di cera, sistemate un po' di carta assorbente o un fazzoletto di carta ripiegato in quattro sul grumo di cera, premendovi sopra il ferro caldo. Ripetete l'operazione, con altra carta pulita.

A picce, appallare | Parole e verbi in disuso


A PICCE: significa in gran quantità. La PICCIA (da "appiccicare") è una coppia, talvolta di pani o altro, ma in generedi fichi secchi aperti e uniti a due a due, spesso con anaci, noci, o mandorle in mezzo. Una stomachevole testimonianza tutt'altro che lessicografica su queste picce è contenuta nel Nuovo Vocabilario Metodico della Lingua Italiana del fanfani e Frizzi (1883): "Ho visto io con questi occhi un cameriere del Collegio di....preparare ai Collegiali le piccie di fichi secchi sputandoci dentro perchè si unissero più facilmente e più stabilmente". In certe zone del Pisano, la PICCIA, è la filza di pomodori o di mele legati  con lo spago e appesi al soffitto. Federico Tozzi, scrittore senese, usa PICCE anche in riferimento alla coppia di campane ("la piccia delle campane suonava") e in altre occasioni che lasciano perplessi i fiorentini ("i tetti, in quelle picce e in quegli arrembamenti, in quelle spezzature di ogni forma, sono sempre più rari di mano in mano che le case di spargono per le chine" - Tre Croci). "DI PICCIA", in Lucchesia, vuol dire "di buzzo buono, a corpo morto".

APPALLARE: verbo gergale dei cacciatori della Garfagnana quando raccontano di un colpo così preciso e centrato da fulminare un animale in modo da farlo quasi rientrare in se stesso: "Centrai la lepre così bene che l'appallai".

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