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martedì 19 aprile 2016

Proprietà curative del Pungitopo

Nel periodo natalizio siamo soliti comprare o confezionare decorazioni da appendere fuori dal portone, come centrotavola, da appendere all'albero di Natale, magari utilizzando piante caratteristiche di questo periodo: fra queste il Pungitopo. Ma quanti di noi sanno che il Pungitopo è altrimenti denominato Rusco? E che le sue proprietà sono utilissime alla nostra salute?


Ad esempio in erboristeria vengono usate le radici del rusco, che contengono al loro interno saponine steroidee, olii essenziali e resine che possono essere usate nel trattamento di infiammazioni e altri disturbi della circolazione venosa periferica. Molto utile in caso di dolore e pesantezza alle gambe, oltre che per disturbi come edema, prurito e crampi notturni ai polpacci. Il rusco viene usato per il trattamento delle emorroidi, oltre che nelle turbe della circolazione retinica.

Ma non finisce qui, perché può essere usato in caso di cellulite, ma anche per le sue proprietà antiedemigene e diuretiche. Tutto merito della sua azione flebotonica, resa possibile dalle ruscogine, che rendono questa pianta utile per ritrovare il tono venoso, l’elasticità delle pareti dei vasi e per risolvere problemi di fragilità capillari. In commercio lo troviamo in vendita sotto forma di estratto secco o di tintura madre: chiedete consiglio al vostro medico curante, al vostro erborista o al vostro farmacista, per capire quale uso e quali dosi sono consigliate nel vostro caso.


domenica 20 dicembre 2015

Agrifoglio e Pungitopo

Queste festività natalizie mi stanno riportando alla mente i ricordi della mia infanzia. Mi sono resa conto che molti di questi viaggi nel tempo, a Natali antichi, sono legati a piante significative.


Eccomi ancora a casa dei nonni, in versione invernale, imbacuccata nel mio cappottino con sciarpa incorporata che lasciava all'aria solo gli occhi, e stivali in gomma per la passeggiata nel bosco. Scopo: fare borraccina per il presepe e raccogliere agrifoglio e pungitopo da mettere in bella mostra  accanto alle altre decorazioni natalizie. Non fu facile all'inizio distinguere l'agrifoglio dal pungitopo, poi cominciò a farsi chiarezza: le foglie erano differenti, e anche le bacche. 
Si narra che gli antichi Romani portassero dei ramoscelli di agrifoglio durante i Saturnali, nei giorni che precedevano il solstizio invernale, perché li consideravano dei talismani. Infatti sostenevano che piantando l'albero nelle vicinanze della casa si tenevano lontani i malefici (usanza questa che poi si è tramandata fino ai giorni nostri). E probabilmente a ispirare questa funzione di amuleto vegetale è stato proprio il suo aspetto, con le foglie coriacee, accartocciate e pungenti. Il fatto stesso che sia un sempreverde ci dà l'idea di durata, sopravvivenza, e i suoi frutti rossi sembrano celebrare la rinascita del sole al solstizio. I suoi frutti, non commestibili per noi, sono una vera leccornia per gli uccellini, e con le sue foglie si proteggeva la carne salata da topi e dagli altri roditori, per questo fu anche chiamato pungitopo maggiore.

Alla stessa funzione fu destinato il pungitopo vero e proprio, che è un piccolo arbusto sempreverde che forma grovigli di vegetazione impenetrabile per la durezza delle false foglie. Per la sua somiglianza con l'agrifoglio, ha assunto lo stesso simbolismo, anzi spesso lo sostituisce a Natale.
E così ogni anno mi piace averne in casa almeno un ramoscello, sia dell'uno che dell'altro, in ricordo dei fasti degli antichi Romani e delle mie passeggiate nel bosco.





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