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lunedì 21 dicembre 2015

A Natale senza ingrassare

Inutile negarlo, quando si avvicinano le festività natalizie ci si trova sempre fra due fuochi: le tentazioni della tavola e il timore di metter su quei maledetti chili che poi ci fanno dannare l'anima perchè non riusciamo a disfarcene. Allora che fare? Privarsi dei piaceri della buona cucina tradizionale e tenersi rigorosamente in dieta o mollare per una volta le briglie e festeggiare le trippe? Io sono convinta che si possa mediare, basta solo fare un po' di attenzione. Vediamo dunque come poter contemporaneamente soddisfare il palato e controllare la linea.

1.Colazione: ormai è assodato che è il pasto più importante, il corpo deve ricaricarsi. Se proprio non possiamo fare a meno dei dolci, che ben sappiamo adorneranno le nostre tavole nei giorni di festa impegniamoci a fare una colazione sana, a base di biscotti secchi, yogurt, cereali, tè verde, frutta di stagione, ricca di fibre.

2. Prima dei giorni di festa che sicuramente prevedono diverse portate, a pranzo cerchiamo di preparare dei sani piatti unici, in cui siano presenti carboidrati, proteine e verdure. Un esempio? un buon piatto di pasta con pesce o ragù a cui far seguire delle verdure. E a cena? Riscoprite delle buone zuppe o minestre di verdura o vellutate di legumi, o, se preferite un secondo piatto, carne magra, pesce sempre accompagnati da un buon contorno, poco pane e frutta.

3. Per quel che concerne il pane, inutile divorare sfilatini interi, una porzione da circa 60 grammi è più che sufficiente.

4. Cercate di non essere pigri, se odiate i cuscinetti di grasso è inutile che vi spalmiate sul divano, regola questa che vale sempre e comunque. Quindi camminate, spostatevi se potete in bici, o se preferite nuotate. Non forzate nulla, una buona camminata di circa 20 minuti a passo sostenuto è un' ottima ginnastica per il nostro metabolismo. quindi approfittate, ogni volta che uscite, per camminare.

5. Durante i pranzi delle feste non fate i piagnucolosi, non negatevi nulla, quello a cui dovete stare attenti sono le quantità. Se i vostri pranzi o cene prevedono più portate, datevi una regolata, niente porzioni extralarge, un assaggio di ogni portata farà felice il vostro palato e la vostra linea.

6. Se non riuscite a contrastare gli attacchi di fame, tamponate prima di dare inizio al pranzo o alla cena vera e propria con un piatto di insalata o altri ortaggi o verdure che contengano fibre, vi daranno un senso di sazietà e di sicuro, apprezzerete di più le portate che vi saranno proposte.

7. I sughi e gli intingoli sono la vostra passione? Basta come sempre non esagerare: un cucchiaio di sughetto dell'arrosto o del pesce, un piccolo cucchiaio di maionese, o se ci sono pietanze ripiene una porzione è più che sufficiente.

8. Se panettone e pandoro sono la vostra passione sappiate che il pandoro è più calorico del panettone (come sottolineato dall'Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), quindi nessuno ve li vieta, una fettina va benissimo, ma non aggiungete torrone o altri dolci, piuttosto distribuiteli fra i vari pranzi o cene.

9. Fate attenzione anche a come cucinate, cercate in primis di usare pentole o padelle antiaderenti, hanno il vantaggio di farvi usare molto meno olio e burro. Ottima la cottura al cartoccio, al vapore, sulla piastra. Attenzione ai fritti, non usare l'olio per frittura più di una volta.

10. Fra una festa e l'altra meglio prediligere un'alimentazione disintossicante, a base di verdure crude, pinzimonio, minestre, bresaola o prosciutto crudo (senza grasso), pesce al vapore, alla griglia, al forno.

11. Non dimenticate in questi giorni di bere acqua sempre in abbondanza, non solo per l'importanza che riveste l'idratazione, ma anche per smaltire un eccesso di sale e smaltire anche qualche piccolo eccesso di alcol.

12. E infine non dimenticate mai che dopo il luculliano pranzo avete diciamo, due possibilità: o un buon riposo in poltrona o una lenta passeggiata.




domenica 20 dicembre 2015

Agrifoglio e Pungitopo

Queste festività natalizie mi stanno riportando alla mente i ricordi della mia infanzia. Mi sono resa conto che molti di questi viaggi nel tempo, a Natali antichi, sono legati a piante significative.


Eccomi ancora a casa dei nonni, in versione invernale, imbacuccata nel mio cappottino con sciarpa incorporata che lasciava all'aria solo gli occhi, e stivali in gomma per la passeggiata nel bosco. Scopo: fare borraccina per il presepe e raccogliere agrifoglio e pungitopo da mettere in bella mostra  accanto alle altre decorazioni natalizie. Non fu facile all'inizio distinguere l'agrifoglio dal pungitopo, poi cominciò a farsi chiarezza: le foglie erano differenti, e anche le bacche. 
Si narra che gli antichi Romani portassero dei ramoscelli di agrifoglio durante i Saturnali, nei giorni che precedevano il solstizio invernale, perché li consideravano dei talismani. Infatti sostenevano che piantando l'albero nelle vicinanze della casa si tenevano lontani i malefici (usanza questa che poi si è tramandata fino ai giorni nostri). E probabilmente a ispirare questa funzione di amuleto vegetale è stato proprio il suo aspetto, con le foglie coriacee, accartocciate e pungenti. Il fatto stesso che sia un sempreverde ci dà l'idea di durata, sopravvivenza, e i suoi frutti rossi sembrano celebrare la rinascita del sole al solstizio. I suoi frutti, non commestibili per noi, sono una vera leccornia per gli uccellini, e con le sue foglie si proteggeva la carne salata da topi e dagli altri roditori, per questo fu anche chiamato pungitopo maggiore.

Alla stessa funzione fu destinato il pungitopo vero e proprio, che è un piccolo arbusto sempreverde che forma grovigli di vegetazione impenetrabile per la durezza delle false foglie. Per la sua somiglianza con l'agrifoglio, ha assunto lo stesso simbolismo, anzi spesso lo sostituisce a Natale.
E così ogni anno mi piace averne in casa almeno un ramoscello, sia dell'uno che dell'altro, in ricordo dei fasti degli antichi Romani e delle mie passeggiate nel bosco.





venerdì 4 dicembre 2015

Regali di Natale, ecco il bon ton

Ieri abbiamo parlato degli auguri di Natale, oggi invece, visto che i giorni passano e il tempo stringe, dobbiamo per forza dedicarci al nocciolo duro dell'impresa: i regali.
Almeno quest'anno cerchiamo di non ridurci all'ultimo minuto, con la fretta alle calcagna, cattiva consigliera, che può indurci a fare gli acquisti sbagliati.
Come per gli auguri direi che:
  •  doveroso farsi una lista delle persone che riceveranno da voi un regalo partire dalla cerchia stretta dei parenti e degli amici più cari. A seguire un elenco di persone a cui volete o dovete fare un pensierino, per dimostrare il vostro affetto o la vostra gratitudine.
  • stabilite un badget di spesa in base alle vostre possibilità, tenendo conto anche delle possibilità del ricevente (se la persona che riceve non ha grosse possibilità, potrebbe trovarsi in forte imbarazzo a ricambiare)
  • per quanto possibile,  cercate di attenervi ai gusti non vostri, ma di coloro che riceveranno il regalo
  • se vi orientate sulla gastronomia accertatevi che ciò che comprate piaccia a chi riceve il regalo
  • se siete amanti del fai da te, potete preparare qualcosa fatto da voi, il solo fatto che abbiate dedicato del tempo alla preparazione del regalo, sarà di gradimento al ricevente
  • se il dubbio vi tormenta, optate per qualcosa di utile, anche uno stappabottiglie fa la sua figura
  • accompagniamo il regalo con bigliettino personalizzato, colpisce la sensibiltà di chi riceve
  • cerchiamo di non dimenticare nessuno
Un ultimo consiglio, ciò che fate, fatelo con il cuore, pensate a chi ogni giorno vi sta vicino e riempe la vostra vita, le vostre ore, vi regala amore, affetto, sorrisi, sono sicura che l'ispirazione non vi mancherà!


mercoledì 2 dicembre 2015

Addobbare l'albero di Natale

Siamo in zona Cesarini, dalle mie parti è tradizione addobbare l'albero di Natale il giorno dell'Immacolata Concezione, cioè l'8 Dicembre. Ognuno di noi lo addobba secondo la propria fantasia o secondo la tradizione familiare. Ci sono naturalmente gli addobbi classici, fatti di palline e fili luccicanti, e fantastiche lucine intermittenti, ma perchè non dare sfogo alla vostra creatività?

Considerando che in tantissime case ci si prepara a decorare l'albero di Natale, perché non scovare in giro, magari proprio con l'aiuto dei vostri cari, qualche idea innovativa, originale e un po' stravagante per abbellire il nostro albero? Una cosa è certa: le proposte sono davvero tantissime, spesso molto economiche e anche particolarmente divertenti da realizzare, magari anche con la collaborazione dei bambini.

Potreste creare un albero di Natale decorandolo con degli origami, con le fotografie,  con dei pupazzetti di stoffa, con dei fiori colorati, con dei biscotti, con addobbi di perline, con nastri annodati come fiocchi, con gomitolini di lana colorata, con dei cucchiaini d'argento, con le arance, con frutta secca, con cioccolatini o caramelle. Se siete amanti degli oggetti che luccicano potreste  anche usare della bigiotteria vintage, oppure degli oggettini in legno, le coccardine che si di solito di mettono sui pacchi regalo, o se volete creare un'atmosfera romantica con delle candeline rosse, oro e argento. 

Sarà splendido cercare in vecchie scatole, in casa vostra oggetti che, sono stati messi da parte e che potrete riutilizzare secondo il vostro gusto e ispirazione, oppure trovare ciò che fa per voi nei negozi di brico.



venerdì 12 dicembre 2014

A NATALE PUOI, E GLI ALTRI GIORNI? ABBIAMO TUTTI LA GIUSTIFICAZIONE A NON FARE?

Sono già alcuni giorni che mi frulla in testa il jingle di una nota pubblicità natalizia che i media ci propinano già da qualche anno e che dice pressappoco così: "A Natale puoi, fare quello che non puoi fare mai, a Natale si può fare di più...". Io non guardo quasi mai la televisione e le informazioni le reperisco benissimo da altre fonti che non siano i cristalli liquidi. In ogni caso le note di questo jingle si sono insinuate nella mia testa e da esse è scaturita una riflessione preceduta da una domanda.

Ma che tipo di messaggio si cela dietro queste parole? Complimenti vivissimi al team che le ha composte, abili manipolatori di menti poco inclini alla riflessione. Dunque fatemi capire, il Natale sarebbe occasione gradita per fare delle buone azioni e gli altri 364 giorni dell'anno abbiamo l'esonero e la giustificazione? Che significa? Che a Natale togliamo la polvere all'indifferenza, al menefreghismo, all'egoismo, all'interesse personale e apriamo per un giorno gli occhi sul mondo che è oltre la cortina di sudiciume che ci ricopre l'anima?


Ma qual'è il concetto vero del tanto decantato spirito natalizio? Quale il vero significato? Non certo il messaggio che arriva dal suddetto jingle, spirito natalizio è qualcosa di molto più grande, nel senso lato del termine, una disciplina interiore da praticare con costanza ogni giorno della nostra vita. Non ci sono esoneri nè giustificazioni, non esiste un giorno dedicato, nè con un giorno a tema si paga un obolo e poi ci ritiriamo nel nostro castello tirando su il ponte levatoio, lasciando fuori tutto il resto. Per lo meno non lo è per me.

Sono cresciuta con un concetto diverso, di sicuro non quello del "a Natale puoi, a Natale si può fare di più", si fa e basta, ogni giorno senza necessità di capitali in banca, o cospicue donazioni, si tratta di piccoli gesti. Penso ad esempio al fatto che ogni mattina al risveglio possiamo accogliere i nostri cari con un sorriso, invece che con il viso lungo e quegli imbarazzanti silenzi che molti deifniscono "l'ora di comporto". Non ci vuole molto a muovere la muscolatura facciale.

Durante il giorno sono tante le occasioni che possiamo cogliere, al supermercato cedere il posto in fila alla casa a chi ha solo due o tre cose nel carrello, su un mezzo pubblico lasciare il posto ad una persona anziana che fa fatica a mantenersi in equilibrio, perchè magari già si appoggia ad un bastone. Offrirsi di andare a prendere un amico perchè è rimasto senza macchina, dare un passaggio sotto l'ombrello a chi è stato colto dalla pioggia senza riparo alcuno per un piccolo tratto di strada.

Andare a fare la spesa senza che ci venga chiesto, accompagnare un conoscente ad una visita specialistica perchè non ha nessuno, portare un fiore ad un convalescente, dedicare un po' del nostro tempo a chi è solo, portare una scatola di croccantini alla comunità felina, una vecchia coperta al canile, conservare le briciole di pane per gli uccellini. Sedersi ed ascoltare per dare la possibilità agli altri di esprimere se stessi, essere sinceri. Questo per me è lo spirito natalizio, non certo ritrovarsi tutti sotto uno stesso tetto per una giornata fra falsi sorrisi e qualche pettegolezzo nei confronti di chi poi per tutto il resto dell'anno ignoriamo dimenticando che esiste.

Spirito natalizio non significa fare buon viso a cattivo gioco, tanto è solo per poche ore, che razza di immagine diamo di noi stessi? Non è meglio mettere le carte in tavola? Anzi forse dovremmo approfittare una buona volta di questo giorno di riunione e ringraziare di aver la possibilità di trovarsi di fronte tutti per far chiarezza e far della chiarezza un pilastro della nostra vita. Non è con un jingle che si cambiano le cose, nè con un jinlge si dà una svolta alla nostra esistenza, è con un costante lavoro quotidiano che si apportano dei cambiamenti, non basta un giorno, ci vuole una vita intera.

sabato 28 dicembre 2013

A proposito del Natale


Il Natale è fatto per i bambini, è un momento speciale per loro, fatto di colori, di luci, di carte che luccicano, di desideri. E' per loro un periodo entusiasmante, magico. Ne ho vissuti molti di Natali così.
Ma crescendo il Natale ha perso la sua magia, non è questo il suo significato primigenio. Adesso posso affermare che se fosse in mio potere, lo salterei direttamente. Avete capito bene, non mi piace, non mi piace quello che rappresenta adesso, non v'è luce, decorazione, carta che smussi il mio spigoloso pensiero. Tuttavia quest'anno esso ha portato qualcosa di speciale. Ho sempre sostenuto e sostengo che gli appelli natalizi alla bontà, ai valori, al calore familiare sono inutili se non si praticano ogni giorno con dedizione e sacrificio, non sono certo valori e sentimenti che si scartano come i regali, nè si toglie loro la polvere come si fa per le decorazioni che giacciono addormentate per quasi tutto l'anno. Non funziona così. E' la pratica quotidiana che poi porta i risultati, è il costante allenamento alla coerenza che produce piccole vittorie. Amo la mia famiglia e i miei affetti, e tutte le persone che ne fanno parte. E quest'anno il Natale mi ha fatto un regalo splendido, ha aggiunto alla mia famiglia due speciali persone, che hanno condiviso con me e i miei, il pacifico e affettuoso clima familiare di casa mia. Hanno affrontato un bel viaggetto per arrivare da noi, e hanno persino sfidato il tempo,  la burrasca, e gli strali dell'influenza, ma sono venuti e il loro semplice affetto si è fuso con il mio. Questa è la dimostrazione che il bene e l'amore se coltivati con trasparenza e sincerità producono frutti altrimenti insperati, che le distanze non sono mai così invalicabili, quando si apre il proprio cuore a coloro che, altrettanto sinceramente ci hanno accolto nel loro come si accoglie un figlio nuovo. Grazie Catia e Antonio.

domenica 28 ottobre 2012

Natale

Non mi piacciono le feste natalizie, sono l'apoteosi del consumismo e della corsa alla ricerca dei regali. Il vero spirito celebrativo di questa festività mi pare totalmente scomparso. Inoltre mi angosciano tutte quelle persone che ti sottopongono ad un interrogatorio stile poliziesco atto ad indagare il come, il quando, il perché della tua vita nei giorni di festa (festa poi si fa per dire , dipende che lavoro fai).

Ricordo con affetto solo le feste natalizie di quando ero bambina, di quando ancora la mia famiglia contava molti componenti, e ci si riuniva insieme a casa sotto un'atmosfera un po' magica e piena d'amore, e tutti insieme partivamo alla ricerca della borraccina per costruire il presepe odoroso di muschio fresco sul quale con grande delicatezza venivano sistemate le statuine, vecchissime di generazioni. La base era costituita da grandi tavole di legno compensato, su cui si stendeva un foglio enorme impermeabile e infine la borraccina con i suoi verdi melange. 

Nell'angolo più morbido io e babbo sistemavamo la capanna e tutto intorno le figure più caratteristiche. Infine un vecchio specchio formava un bel laghetto le cui ondine lucenti venivano solcate da varie specie di uccelli acquatici. In lontananza i Re Magi, con il loro cammello seguivano la stella cometa. La costruzione del presepe era anche un piccolo momento di scontro familiare padre-figlia, poiché nonostante la tenera età ambivo cimentarmi in complessi attacchi elettrici e se possibile, con ardimento prendevo chiodi e martello per unire tavole o attaccare il bellissimo foglio blu scuro su cui splendeva un romantico cielo stellato che incorniciava tutta la struttura. Dopo, con rinnovato vigore, era la volta dell'albero. Con grande sacralità toglievo dalla carta veline che le proteggeva, le centenarie decorazioni di vetro, tanto splendide quanto fragili e cercavo il loro posto d'onore sui rami resinosi dell'abetino appena giunto dal fioraio.... 

Era il momento del pranzo o della cena e con i nonni, gli zii, i cugini, ci sedevamo a tavola, ed ecco che le nonne uscivano dalla cucina con i vassoi fumanti....La pasta fatta in casa, i condimenti di cui non scorderò mai sapore e odore...le voci a volte un po' chiocce di noi tutti a pancia piena, intorno al tavolo rotondo su cui sgranocchiavamo frutta secca e noi bambini a sgocciolare i bicchieri di spumante.

Le feste natalizie di adesso non sono più così, la maggior parte della gente cerca fughe al ristorante, o addirittura parte per un viaggio al caldo (fate pure e divertitevi, ma non venite a fare lezioni di fratellanza e amore....risparmiatemi questa decadenza). E poiché almeno a casa mia, la famiglia ha perso molti dei componenti più importanti, sapete che vi dico? Che se potessi cancellerei tutte le feste, e che vorrei solamente che questi giorni ormai solo per pochi ancora pregni di significato, passassero così, senza dare troppo nell'occhio, anche perché se mi soffermo a riflettere, tutti i giorni della nostra vita dovrebbero mantenere un minimo di spirito natalizio, quello che ci fa stare insieme alle persone che amiamo e ai nostri affetti.

Sono stata fortunata ad avere intorno persone che tutti i giorni della loro vita hanno rinnovato nel loro piccolo lo spirito di amore e generosità proprio di questi giorni, con la differenza che però l'hanno fatto sempre tutto l'anno e per tutta la vita.


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