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mercoledì 15 giugno 2016

Potta, pratica, prenderla a veglia

Potta, pratica, prenderla a veglia, prendere i' traicche, prendere la lepre con carro, memorizzate questi modi di dire, perché in alcune parti della Toscana potreste sentirli spesso


POTTA: vanesio, esibizionista. Contrazione di potestà, un personaggio  che quando era in veste ufficiale usciva dal suo palazzo in gran pompa, seguito da un codazzo di cortigiani: da qui "fare il potta", cioè pavoneggiarsi, far mostra di sè. I derivati sono: "pottata", che in Versilia significa anche sciocchezza, sbaglio; "pottaione e pottone". Meriterebbe uno studio particolare il meccanismo linguistico che ha permesso al potestà, ovvero al "potta", di prendere anche il significato di vulva. La "potta", in gergo, significa appunto questo.


PRATICA: relazione d'amore illegittima

PRENDERLA A VEGLIA: prenderla come abitudine, in senso ironico. "Che l'ha preso a veglia di venire a chieder quattrini a me?"

PRENDERE I' TRAICCHE: andarsene. L'espressione è originaria di Arezzo, poi si è diffusa in altre parti della Toscana

PRENDERE LA LEPRE COL CARRO: quando si vuol raggiungere uno scopo con prudenza, senza affrettarsi, con circospezione


martedì 9 febbraio 2016

A proposito del denaro, ecco una realtà stupefacente secondo la Psicopittografia

Ecco una domanda che nasce spesso, specie tra coloro che si occupano di affari: "Sono perfettamente conscio della necessità di esplorare il mondo interiore costituito dai miei pensieri e dalle mie emozioni. Dopo tutto la vita dell'uomo vale più delle sue proprietà materiali. 

Egli vive nel mondo invisibile dei desideri, delle simpatie e degli affetti. Ma c'è da chiedersi: non dedichiamo troppo tempo al mondo interiore? Il mondo esterno non è il mondo pratico? Dopotutto se sono un commerciante è naturale che io dedichi la mia attenzione ai profitti, alle vendite, ai clienti, e a cose simili. Che valore avranno quindi queste nuove idee nel mio mondo? Perchè dovrei studiarle intensamente?"

Non vi è nulla di più importante per un uomo d'affari, del capire che vi è una relazione assoluta tra la sua vita interiore, psicologica, e la vita esteriore, commerciale.
Quando le grandi verità psicologiche mantengono il nostro equilibrio interno, la nostra attività esterna, compresi gli affari commerciali, prospera. Non permettete alla vostra vanità interiore di avere il sopravvento. 

Le idee psicologiche e spirituali hanno un interesse pratico nel mondo degli affari. Non dimentichiamolo; esse non solo risolvono i problemi professionali, ma fanno ancor meglio: non permettono a questi problemi di porsi in primo piano. Colleghiamo le idee della Psicopittografia alle attività giornaliere, compresi gli affari economici. Potrete personalmente constatare la loro efficacia.

giovedì 5 novembre 2015

Dedichiamo una giornata a Dio, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Per coloro che hanno fede, sapere che qualcuno ci guida e ci sostiene è un punto di forza. In momenti in cui abbiamo l'impressione di essere stati dimenticati da Dio in realtà sono proprio quelli in cui ci sta più vicino e veglia su di noi per proteggerci. Anche da noi stessi.


  • L'azione di questa settimana riguarda il rapporto fra noi e Dio. Proviamo a riflettere: abbiamo instaurato un rapporto con lui? Di che tipo è questo rapporto? Cosa potremmo fare per migliorarlo?
  • Se siamo in difficoltà non desistiamo! Se una mattina ci svegliassimo e accanto al letto trovassimo una figura di luce che ci annuncia che trascorrerà la giornata con noi, non saremmo forse felici? E non lavoreremmo sodo per dimostrare che possiamo prendere esempio?
  • Sappiamo tutti, che una relazione ha senso d'esistere se entrambe le parti si donano in ugual misura, ricevono di conseguenza, e non danno nulla per scontato
  • I rapporti più difficili da coltivare sono quelli a distanza. E' facile trascurare le persone che non vediamo spesso, anche se magari sono quelle cui vogliamo più bene. Come succede con Dio: non ne abbiamo magari l'intenzione, ma ce ne dimentichiamo di frequente perchè nelle nostre giornate non c'è niente che ci ricordi la sua presenza
  • Sembra incredibile, ma le relazioni che curiamo di meno coinvolgono chi incrocia il nostro cammino quotidianamente: solo quando queste persone vengono a mancare ci rendiamo conto di quanto contassero per noi e di quanto dipendessimo da loro. E' in quei momenti che invochiamo il Cielo per avere sostegno e conforto
  • Durante la settimana dovremo rispondere alle tre domande riportare al primo punto e poi scrivere una lettera a Dio (anche mentalmente). Ci dimentichiamo regolarmente di lui perchè sembra lontanissimo, e in genere ci torna in mente solo nel momento del bisogno. Da oggi possiamo rimediare
  • Ogni giorno scriviamo qualche frase: pensiamo attentamente a cosa vorremmo dire a Dio e cogliamo l'occasione per comunicare con lui in modo più aperto e inteso. Ricordiamoci: non stiamo scrivendo una lettera per informarlo delle nostre necessità, ma un messaggio con il cuore.

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