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venerdì 19 giugno 2015

Psicopittografia, le quattro chiavi d'oro verso la nuova libertà e la felicità

Vi sono quattro chiavi d'oro che permettono di scoprire il vero io e l'io libero e felice. Eccole:
  1. Un desiderio sincero di mutamento interiore
  2. Il contatto con principi efficaci
  3. L'onestà verso se stessi
  4. La perseveranza
1) Un desiderio sincero di mutamento interiore:
Un uomo deve veramente desiderare di essere diverso. Il suo primo desiderio dovrebbe essere quello della verità stessa. L'uomo coraggioso osa navigare in mari sconosciuti. Quando infine giunge in porto, si accorge che il luogo, così strano a prima vista, è lo stesso a cui ha sempre anelato. "La sincerità profonda e vera è la prima caratteristica di tutti i possibili eroi" (T. Carlyle).

2) Il contatto con principi efficaci:
Ciò significa che dobbiamo essere in contatto con una fonte di aiuto veritiero: una persona che già possiede la libertà o un libro, o il nostro nuovo modo di pensare. Diffidate delle contraffazioni, non accettate una cosa per vera, solo perchè vi sembra attraente. Dobbiamo verificare personalmente ogni idea che si presenta.

3) L'onestà verso se stessi:
Il vero coraggio sta nell'essere onesti con se stessi. Ma essere onesti non significa mutare i propri punti di vista solo per il gusto di cambiare. Significa invece esplorare i propri pensieri per separare il vero dal falso. Non vi è nulla di più positivo che l'essere onesti con se stessi.

4) La perseveranza:
Una persona può essere sincera e onesta, ma deve possedere anche la qualità della perseveranza per progredire nella via della felicità. Come sta scritto nel Nuovo Testamento, non dobbiamo seguire vie sbagliate. Chi si ferma durante il proprio cammino per la confusione o per lo scoraggiamento non deve desistere, basta che riprenda i concetti delle quattro chiavi d'oro e ritroverà la giusta via sgombra da ostacoli.

sabato 26 aprile 2014

Come incamminarsi verso una nuova vita gioiosa | Psicopittografia

La lettura di Robinson  Crusoe di Danile Defoe suggerisce un'idea utile. Naufragato su un'isola deserta, Robinson si accampò vicino alla spiaggia. Poi si mise ad esplorare il suo dominio privato. Non passò molto tempo che egli fece una scoperta che lo lasciò perplesso. S'accors eche si era accampato nel posto meno adatto. L'altro lato  dell'isola infatti offriva grandi risorse di acqua e di cibo. Ora, benchè vedesse la necessità di spostarsi, gli dispiaceva molto farlo  [Immagine mentale 60]

Perchè? Perchè non cambiare il peggio in meglio? Quando uno può trovare una vita più ricca, perchè non cerca di cambiare? Vi sono molte ragioni che bloccano l'uomo. L'indolenza mentale, la mancanza di perseveranza, lo scoraggiamento di fronte al minimo ostacolo e la paura dei cambiamenti. Gli uomini temono che le idee nuove facciano loro perdere quel poco che hanno. In questo caso bisogna aver coraggio. Bisogna abbandonare l'antico per sperimentare il nuovo. Supponiamo che un individuo viva abitualmente in uno stato depressivo. Un simile individuo resiste all'idea di rinunciare al suo stato. Per quanto penoso, non vuole lasciarlo. Perchè? Perchè la depressione gli dà un falso senso di identità; vale a dire che egli può affermare: "Ebbene, io so almeno chi sono, sono un individuo depresso". Egli teme di abbandonare questo stato penoso, perchè teme di perdere l'identità di un individuo depresso. In questo modo alcuni individui si aggrappano a questo stato negativo al punto di vantarsi del loro cattivo carattere. Ricordiamo la ripugnanza di Robinson Crusoe a spostarsi verso il lato più confortevole dell'isola, e traiamo le conclusioni.
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