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martedì 28 giugno 2016

Sbambocciare, sbornia, sbucchiare

Sbambocciare, sbornia, sbucchiare, scagliozzi, scancio, scangeo, altri articolati detti, interessanti modi di vedere la vita, la gastronomia e altro ancora


SBAMBOCCIARE: verbo del dialetto versiliese: significa sbattere, sciabordare. Si dice soprattutto di recipienti con liquido, ma anche per le persone: "Smetti di sbambocciarmi".

SBORNIA: i dizionari italiani danno solo il significato di ubriachezza, ma in vernacolo fiorentino significa anche fiacca, sonnolenza, malessere. "Con questo caldo afoso mi sento tutto sborniato".


SBUCCHIARE: a Massa significa "germogliare, sbocciare", e si dice delle ragazzine che cominciano ad arrotondare le forme femminili, ad "aggomitolare" come si preferisce nell'empolese.

SCAGLIOZZI: a Livorno si chiamano così gli gnocchi fritti di polneta gialla tagliata a tocchetti. Da non confondere con i "batufoli o batuffoli", che sono invece gli gnocchi di farina gialla teneri e conditi con sugo

SCANCIO: linea obliqua, di traverso

SCANGEO: inconveniente, contrattempo, confusione. E' usato soprattutto nel Pistoiese

lunedì 18 aprile 2016

Psicopittografia, come vivere ogni giorno pienamente

La vita è degna d'esser vissuta quando capiamo il valore della sua ricchezza. Cominciamo con la domanda: "Dove viviamo? In quale mondo mentale abitiamo? ". E' importante scoprirlo.

Un racconto dell'antico Egitto narra che un giovane principe,  viveva con il Faraone, suo padre, in un palazzo ai bordi del Nilo. Comportandosi come un qualsiasi giovane, un giorno il principe si mise incammino in cerca di avventura. Il Faraone lo avvertì: "Tieniti in prossimità della riva, dove c'è fresco. Non avventurarti nel deserto". Il principe seguì questo consiglio per qualche tempo. Ma, spinto dalla curiosità, si spinse poi nel deserto. La paura e l'ansia si impadronirono di lui. L'angoscia, la sete e il pericolo delle fiere lo tormentavano ad ogni passo. Il Faraone, osservandolo da lontano, vide la disperazione di suo figlio, ma non poteva fare nulla. Secondo la legge egiziana, colui che si avventurava volontariamente nel deserto doveva trovare da solo la via del ritorno. Il principe, sentendo che le sofferenze erano inutili, si mise all'opera per cercare una via d'uscita. Eliminando con costanza ogni falsa direzione, una dopo l'altra, trovò infine la via per tornare al palazzo. [Immagine mentale 44]

Questo racconto può essere utile alla comprensione del nostro stato mentale. Dove viviamo mentalmente? Nell'arsura della confusione e della stanchezza? E' veramente necessario vivere in questo modo? Pensiamo al tempo in cui ci siamo sentiti liberi. Evochiamo i giorni di freschezza che vivevamo allora. Nessun uomo si incammina senza motivo in un vero deserto. Ne esce. Ma molta gente si trova in un deserto mentale. Bisogna svegliarsi! In che mondo mentale viviamo?  Se viviamo ogni giorno nel lusso interiore, noi occupiamo un palazzo mentale. Altrimenti abbiamo una brillante esperienza davanti a noi.  Possiamo compiere il viaggio verso quella vita di lusso che ci aspetta.

martedì 6 ottobre 2015

Psicopittografia, Superare il sentimento di confusione

Una delle emozioni più penose per un uomo è quella di sentirsi confuso. Dalla confusione inoltre scaturiscono altre emozioni negative. Eliminando quindi la confusione spariranno anche le altre emozioni negative. Per sconfiggere la confusione bisogna scoprire il vero Io che è onnipossente. Il vero Io è la verità. Paracelso afferma: «Ogni uomo ha tutta la saggezza del mondo in sé. » 

Una spedizione scientifica nel Guatemala, si era accampata nella giungla, con lo scopo di cercare dei legni preziosi. All'improvviso, mentre si tagliavano gli alberi, le seghe si fermarono. Un messaggio disperato fu inviato all'officina dove era situato il gruppo elettrogeno: «Mandate la corrente. » Giunse ben presto la risposta: «Verificate i raccordi. » Essi esaminarono il cablogramma e scoprirono ciò che aveva originato la loro confusione: un filo spezzato. [Immagine mentale17]

Un uomo freme quando gli si dice che in lui vi è il potere necessario per vivere una vita vittoriosa. Una simile affermazione risveglia il vero Io, ma l'uomo deve insistere al di là di questa prima sorpresa. Deve continuare ad alimentare la sorgente di questa salutare emozione. Quando si stabilisce un solido contatto con la vera sorgente del potere - il vero Io - il sentimento di confusione sparisce per sempre.

sabato 25 luglio 2015

Aesculus hippocastanum o White Chestnut, il fiore di Bach per i rimuginatori folli

L'Aesculus hippocastanum o White Chestnut, non è altro che l'imponente e affascinante albero dell'Ippocastano. E’ lo stesso albero di cui si usano i boccioli per la preparazione di Chestnut Bud. Tenere in tasca uno dei suoi frutti tiene lontani i malanni da raffreddamento.I fiori invece sono di vari colori dal bianco-giallo al rosa-rosso.

E' Originaria della Turchia, venne introdotta in Europa nel XVI secolo. Secondo Bach questo rimedio è adatto a: “… coloro che non riescono a evitare che la loro Mente sia costantemente invasa da pensieri, da idee e da ragionamenti che essi non desiderano. Ciò succede di solito nei momenti in cui il loro interesse per il presente non è abbastanza forte da occupare del tutto la loro mente. I pensieri, anche se respinti, ritornano immancabilmente, come in un turbinio, causando una specie di tortura mentale. La presenza di questi pensieri spiacevoli toglie la pace e impedisce di concentrarsi sul lavoro o sul piacere quotidiano…”.

 Questi tipi di carattere non sono lucidi e neanche obiettivi, anzi spesso assenti e poco concentrati, non riescono a trovare la soluzione ai problemi, rimuginano consumando molte energie. Discutono con se stessi continuamente. Il loro volto è teso e anche la fronte, un’andatura instabile e muscolatura contratta.  La sua testa è come una stanza con l'eco: cogita senza tregua.

Pensa e parla con se stesso continuamente senza una direzione chiara: disordine, confusione. I benefici di questo fiore sono di trasformare la mente, aprendo la porta alla pace e al silenzio mentale, permettendo al pensiero di ritrovare la sua funzione naturale, in equilibrio, al servizio dell'unità psicofisica della persona. Questo rimedio aiuta a fare chiarezza nella mente evitando monologhi continui e poco proficui.
 • Emozioni iniziali-inibite (prima di prendere il fiore): "Non riesco proprio a non pensarci". Ruminazione mentale continua, pensieri persistenti quasi ossessivi.
 • Emozioni evolutive-sciolte (dopo aver assunto il fiore): Silenzio e chiarezza della mente, lucidità, visione positiva con fiducia e pace. White Chestnut è indicato alle persone prigioniere dei loro stessi pensieri, che ripensano ossessivamente a un accaduto specifico.

Indicato per coloro che sono tormentati da pensieri insistenti e girano intorno a questi come se fosse un cerchio. Infatti, soffrono di insonnia, in cui si pensa e si ripensa alle stesse cose e non si riesce a prendere sonno, o quando non ci si riesce a rilassarsi durante un atto sessuale perché la testa è da un'altra parte. Possono soffrire di tic nervosi, stress, mal di testa di origine tensiva e disturbi d’ansia con atteggiamenti ossessivo-compulsivi, sudorazione, vertigini.



venerdì 19 giugno 2015

Psicopittografia, le quattro chiavi d'oro verso la nuova libertà e la felicità

Vi sono quattro chiavi d'oro che permettono di scoprire il vero io e l'io libero e felice. Eccole:
  1. Un desiderio sincero di mutamento interiore
  2. Il contatto con principi efficaci
  3. L'onestà verso se stessi
  4. La perseveranza
1) Un desiderio sincero di mutamento interiore:
Un uomo deve veramente desiderare di essere diverso. Il suo primo desiderio dovrebbe essere quello della verità stessa. L'uomo coraggioso osa navigare in mari sconosciuti. Quando infine giunge in porto, si accorge che il luogo, così strano a prima vista, è lo stesso a cui ha sempre anelato. "La sincerità profonda e vera è la prima caratteristica di tutti i possibili eroi" (T. Carlyle).

2) Il contatto con principi efficaci:
Ciò significa che dobbiamo essere in contatto con una fonte di aiuto veritiero: una persona che già possiede la libertà o un libro, o il nostro nuovo modo di pensare. Diffidate delle contraffazioni, non accettate una cosa per vera, solo perchè vi sembra attraente. Dobbiamo verificare personalmente ogni idea che si presenta.

3) L'onestà verso se stessi:
Il vero coraggio sta nell'essere onesti con se stessi. Ma essere onesti non significa mutare i propri punti di vista solo per il gusto di cambiare. Significa invece esplorare i propri pensieri per separare il vero dal falso. Non vi è nulla di più positivo che l'essere onesti con se stessi.

4) La perseveranza:
Una persona può essere sincera e onesta, ma deve possedere anche la qualità della perseveranza per progredire nella via della felicità. Come sta scritto nel Nuovo Testamento, non dobbiamo seguire vie sbagliate. Chi si ferma durante il proprio cammino per la confusione o per lo scoraggiamento non deve desistere, basta che riprenda i concetti delle quattro chiavi d'oro e ritroverà la giusta via sgombra da ostacoli.

giovedì 15 gennaio 2015

Tremotare, trentun per forza, trulli trulli chi li ha fatti li trastulli, tu crudele io tiranno | Parole e verbi in disuso

TREMOTARE: sta per terremotare, nel senso di fare gran confusione, baccano, agitazione. Il sostantivo è "tremotìo, tremòto" è ormai usato quasi esclusivamente in senso traslato nelle locuzioni come "gli è un tremòto", riferito a un bambino irrequieto, fastidiosamente vivace.

TRENTUN PER FORZA: a qualsiasi costo. Modo ellittico di "fare trentun per forza", indica cocciutaggine e anche rassegnazione, come "fare di necessità virtù". Viene dal gioco delle carte, detto appunto "trentuno"


TRULLI TRULLI, CHI LI HA FATTI LI TRASTULLI: magra consolazione per le mamme che devono allevare e tenere a bada i loro bambini

TU CRUDELE IO TIRANNO: sembra un brano d'opera: si dice quando si è alle prese con una bostecca o un pezzo di carne troppo dura, difficile da tagliare e da masticare. Crudele per l'analogia con crudo (non solo poco cotto ma duro), tiranno per l'analogia con tirare






martedì 9 settembre 2014

I VACANZIERI SELVAGGI

Quando organizzo un viaggio di qualche giorno per andare in vacanza (tempi lontani ormai), preparo in anticipo il mio bagaglio per evitare di dimenticare a casa qualcosa che mi potrebbe servire. Per far sì che nella mia valigia non manchi nulla, faccio in anticipo una lista di ciò che devo portare, partendo dalla biancheria, fino ad arrivare ai piccoli medicinali.

Cerco anche di considerare il tempo di permanenza in modo da poter scegliere con criterio anche la mia valigia, o quella più piccola o quella più grande. In questo modo calcolo anche lo spazio che essa occupa e il suo peso se devo spostarmi in treno o aereo.


Mi pare però che la gran parte della gente questi semplici pensieri non li faccia affatto, e l'ho potuto constatare in anni di osservazioni varie. Dato che vivo in un posto di mare, di gente che arriva e che va ne vedo e ne ho vista tanta, ma potrei dire che tutti hanno un punto in comune: una totale mancanza di organizzazione ed educazione. Nel mio palazzo molti sono gli appartamenti che vengono affittati nei mesi estivi e ciò che vedo è a dir poco sconvolgente.

E qui scatta un appello. Se avete i budget per andare in vacanza, perchè prima non vi comprate una valigia? Arrivate carichi di almeno venti borsine di plastica da supermercato dove avete raffazzonato la vostra roba, che spargete nell'androne del palazzo costringendo chi vi entra a fare un percorso ad ostacoli per passare o peggio fate inciampare le persone.  Nel frattempo pensate che, dato che voi siete in ferie, potete dire addio anche ad un civile comportamento, lasciando il portone aperto e prendendovi anche la briga di sgangherarlo, tanto non è vostro. Lo stesso vale per gli ascensori, vi ci pigiate in cinque o sei mandandoli fuori piano, ma a voi che importa?

Lasciate passeggini, canotti, ciambelle, borse con giochi sparse ovunque insieme a tonnellate di sabbia, e non contenti sporcate i pavimenti dei pianerottoli perchè voi il sacchetto della spazzatura non solo non lo chiudete, ma chissà come, lo bucate, facendo sì che i contenuti liquidi si spargano ai piani, negli ascensori, per le scale. Tenete le porte delle case aperte perchè dovete far uscire fuori i fumi di cucina, ma ricordate, ci sono le finestre e i finestroni.

Siccome voi siete in ferie e la mattina ronfate di brutto, è normale zoccolare sulla testa delle persone alle due di notte, spostando sedie e mobili come se doveste fare un trasloco intercalando con urla di ogni genere e tipo, magari sotto i vostri piedi qualcuno cerca di dormire perchè al mattino deve andare a lavorare...Per non parlare dei cori che fate fuori e sotto il palazzo, nei quali si ravvisano parolacce e bestemmie, cocci di vetri rotti e canzoncine di dubbio gusto.

Vorrei anche capire perchè non avete con voi nemmeno un pacchettino di cerotti, bivaccate in farmacia, siete intere tribù  spesso scalzi, senza nemmeno le ciabattine ai piedi, in bikini o boxer, sudaticci e spesso puzzolenti (magari lavatevi). Vi lamentate di funghi e verruche, ma a casa ve l'hanno insegnato a mettervi le scarpe, gli zoccoli, o altri tipi di calzature invece di camminare a piedi nudi su asfalto e pistrellati pieni di sudiciume? Avete mai pensato di portarvi da casa una buona protezione solare e qualche stick o pomata per le punture di insetti? Ah, capisco non potete pensare anche a questo, allora ditemi, a che pensate?

Ecco lo so io a cosa pensate: a lasciare le macchine in doppia e tripla fila, a insudiciare e spaccare gli interni delle case che avete affittato perchè cavolo, dite così, avete pagato un botto. Confusione è la vostra parola d'ordine, e quando non fate casino vi ingozzate mangiando per la strada, mentre camminate, con le bottiglie di birra in mano, sputazzando qua e là. Vi sedete su marciapiedi e scalini, vi  troviamo sdraiati in pineta, dove fra l'altro lasciate ogni tipo di ricordino, e a Ferragosto vi munite di secchi, secchielli e palloncini che con cura riempite d'acqua e poi tirate a tutti quelli che passano in spiaggia e non, altrimenti come si fa a divertirsi?

Trovo che vi si addica molto una esclamazione dell'imperatore Caligola: "Utinam populus Romanus unam cervicem haberet", cioè "Come vorrei che il popolo romano avesse una sola testa (per decapitarlo in un colpo solo)".
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