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giovedì 24 aprile 2014

Laciate che i pensieri fluiscano in libertà | Psicopittografia

Prendiamo questo esempio interessante che illustra la differenza tra il pensiero e la conoscenza
Supponiamo che vogliate andare in vacanza sulle Montagne Rocciose. Vi documentate in un'agenzia di viaggi e vi fate un'idea del posto. Ma naturalmente voi non potete far altro che pensare, fare congetture. Questa indagine non risponde alle vostre domande e voi capite che bisogna recarsi sul posto a veder edi persona. Allora andae sulle Montagne Rocciose. Ora tutto è diverso. Non pensate più a questo posto: voi ne avete una conoscenza diretta e reale. Forse scoprirete che molte delle idee che vi eravate fatti su questo posto non corrispondono alla realtà. Sì per la prima volta conoscete la verità. Termina il pensiero e comincia la conoscenza. E poichè ora siete ad un livello più elevato potrete goderne maggiormente  [Immagine mentale 58]

Riflettiamo sulla differenza fra pensiero e conoscenza. Supponiamo di dover fare un lungo e duro lavoro all'ufficio. Noi sentiamo quindi di meritare l'avanzamento. Ma quando intravvediamo di poter occupare un posto vacante, questo viene occupato da un altro. Pensiamo con indignazione che non vi è giustizia al mondo. Ne deriva uno stato di sofferenza. Ora che cos'è che ci fa soffrire? La situazione in se stessa non ha il potere di ferirci. Sono i nostri pensieri a ferirci. Noi desideriamo la promozione in modo errato. Perchè? Crediamolo o no, non è a causa del denaro. Volevamo provare qualcosa a noi stessi alla nostra famiglia; per esempio che siamo leali, utili, considerati. Quando questa necessità, che è propria del falso Io, è stata contrastata, ci siamo sentiti pieni di risentimento. Dare una prova a se stessi è un'esigenza inutile. E' il falso Io, con le sue richieste, paure, illusioni che cerca di provare qualcosa a se stesso. Ma noi non possiamo provare un'illusione. E' come cercare di riempire un recipiente senza fondo. Quando scopriamo il vero Io non abbiamo bisogno di provare nulla. Se scopriamo di essere realmente milionari, abbiamo bisogno di provarlo? Quando conosciamo il vero Io, che è soddisfatto di ogni situazione, non saremo più offesi nè feriti, sia che abbiamo la promozione oppure no. Non abbiamo bisogno di sforzarci a pensare e a cercare il comportamento corretto nei confronti di una determinata situazione. Questo problema nasce dal fatto che noi abbiamo un atteggiamento e un comportamento inutili. Cerchiamo di non avere "un comportamento". Facciamo questa esperienza: facciamo normalmente le nostre cose senza pensare, nè pianificare, nè decidere. Permettiamo ai nostri pensieri di fluire in libertà, ma osserviamo il loro processo. Gli affari, la salute, ler elazioni sociali e soprattutto la vita emotiva miglioreranno notevolmente. Cominceremo a pensare in maniera nuova. Saremo persone coscienti. E le persone coscienti sono felici, naturali, distese. Naturalmente occorre dell'egoismo per permettere alla mente che svolga il suo compito secondo la propria vita naturale. Ma perchè non essere eroi? Perchè non affidare il processo mentale alla sua saggezza?

mercoledì 23 aprile 2014

La teoria della Scimmia acquatica | Varie

“C’era una volta una sirenetta che viveva in un meraviglioso mondo sottomarino. Un giorno, desiderosa di incontrare le persone della terra ferma, si avventurò sulla superficie…”. Questo è l’incipit del famoso racconto per bambini di Hans Christian Andersen, da cui la Disney ha tratto il famoso cartone animato “La Sirenetta”. E' una storia universalmente conosciuta, la storia di una creatura leggendaria presente nelle mitologie di quasi ogni cultura umana. La gente di tutti i continenti racconta di aver avuto contatti con questi esseri metà uomo e metà pesce, descrivendo tutti lo stesso animale mitico. La teoria della “scimmia acquatica”, sostenuta da alcuni scienziati,  sostiene che gli esseri umani abbiano attraversato una fase anfibia nel loro percorso evolutivo.
Poi, grandi inondazioni costiere di milioni di anni fa costrinsero un gruppo dei nostri progenitori a spingersi verso l’interno, adattandosi definitivamente alla terra ferma dando vita alla specie dei primati arboricoli, mentre un altro gruppo, forse spinto dalla necessità di trovare cibo, iniziò a spingersi sempre più in profondità nel mare, adattandosi alla vita acquatica. Dopo questo adattamento, un gruppo di primati sarebbe ritornato sulla terra ferma conservando alcune delle caratteristiche sviluppate nell’ambiente marino, mentre un altro gruppo si sarebbe adattato definitivamente all’ambiente terrestre. Quindi, mentre noi ci siamo evoluti in esseri umani terrestri, i nostri parenti acquatici si sarebbero evoluti in esseri umani anfibi, stranamente simili alla leggendaria sirena. Alcuni autori sostengono la versione contraria della teoria e cioè che il progenitore in comune fosse completamente acquatico e che alcuni gruppi, spinti dalla necessità di trovare cibo, si spinsero sulla terra ferma fino ad adattarsi completamente a respirare ossigeno allo stato gassoso. In ogni caso, la sostanza non cambia. Come prova a sostegno della teoria, gli autori del documentario Sirene, il corpo trovato“ (emittente Animal Planet), con il sottotitolo “un nocciolo di verità che vive sotto la leggenda delle mitiche sirene”,   sottolineano le notevoli differenze riscontrabili tra l’uomo e gli altri primati. Anzi, alcune caratteristiche lo rendono molto più simile ai mammiferi marini che non ai primati terrestri. Questi i segni distintivi fondamentali: la perdita del pelo cutaneo (i peli creano resistenza in acqua); la capacità istintiva a nuotare (i bambini appena nati già sono in grado di nuotare); il grasso sottocutaneo (per l’isolamento dall’acqua fredda); il controllo del respiro (alcuni umani sono in grado di trattenere il respiro fino a 20 minuti, più ogni altro animale terrestre); un cervello molto sviluppato, grazie ad una dieta ricca di frutti di mare.

Come uscire dall'artifizio mentale | Psicopittografia

Non avete mai pensato di eliminare dalla mente un pensiero qualsiasi? O di uscire dall'artifizio mentale che non porta a nulla? Vi sono persone che darebbero qualsiasi cosa per interrrompere il corso frenetico dei loro pensieri. Il desiderio di fermare il pensiero dimostra che noi riconosciamo la futilità di lottare per la vita con le armi inadeguate dei nostri pensieri abituali, vuoti e condizionati. Il pensiero ha la sua importanza, ma in realtà è un potere secondario. C'è qualcosa di molto superiore. Bisogna smettere di pensare secondo i canoni tradizionali. Gli schemi di idee vecchie, congelate, personalizzate e preconcette, non portano a nulla, e ogni uomo può provarlo a se stesso una dozzina di volte al giorno. Che cosa può sostituire allora il pensiero condizionato?

 La conoscenza! Ecco il grande segreto. E' essenziale capire la grande differenza che c'è tra il pensiero e la conoscenza. E' una lezione importante nell'arte di liberare tutte le forze naturali con le quali potrete avanzare rapidamente. Che cos'è innanzitutto il pensiero? E' la memoria in azione. Se nell'archivio della memoria vi è l'opinione che la vita è triste, noi diffonderemo questa opinione ovunque andiamo e saremo infelici. In altri termini, il pensiero è semplice ripetizione, e quindi può essere totalmente erroneo. I pensieri sono basati sul condizionamento che avviene negli anni della gioventù. Se persone inacidite ci dicono che la vita è triste, le nostre menti, impressionabili, l'accettano cone un fatto vero. Ma in realtà non è un fatto; è il nostro Io che si sente rattristato. Il pensiero si basa su punti di vista acquisiti e su attitudini che possono non esser conformi alla realtà. Quando pensiamo semplicemente a  qualcosa, possiamo sbagliarci; ma quando conosciamo una cosa, non ci sbagliamo mai, perchè conosciamo il sinonimo di verità. Ecco perchè il pensiero non può risolvere il problema. Il pensiero gira vertiginosamente senza giungere a nulla. Ciononostante il pensiero è necessario al processo meccanico della vita. Ma poichè l'Io spirituale non è meccanico, esso deve essere innalzato da una forza completamente diversa.

martedì 22 aprile 2014

Come giungere alla sommità della coscienza mentale | Psicopittografia

La mente umana ha una potenza dieci volte maggiore di quella che utilizzate ordinariamente. Perchè l'uomo medio non adopera interamente il potere della mente? La risposta è nella sua mancanza di coscienza. L'uomo in genere non si preoccupa neppure di esplorare questo potere mentale. Anzichè studiare la magia della sua mente, egli ammette con disinvoltura che tutto ciò che egli vede è tutto ciò che esiste. Sarebbe come pensare che la prima luce dell'alba è tutto ciò che esiste del sole! Non commettiamo un simile errore.

Supponiamo che riceviate in dono un aereo monoposto per farne ciò che volete: noi non conosciamo le funzioni dell'aereo; non sappiamo che può volare. Ma poichè vogliamo farne un uso qualsiasi, lo attacchiamo ad un cavallo e lo trasciniamo nei dintorni di casa. L'impiego che faccaimo dell'aereo è in relazione alla conoscenza che abbiamo del suo uso. Ma, dopo aver studiato l'aereo che per qualche tempo, noi scopriamo il motore, l'elica, i comandi. Stacchiamo il cavallo e facciamo muovere l'apparecchio sul suolo per mezzo del motore. E' un progresso, ma siamo ancora lontani dall'impiego per il quale è stato fatto l'aereo. Studiando maggiormente, scopriamo che le ali hanno uno scopo pratico; vediamo che c'è la possibilità di alzarsi dal suolo e salire in aria. Infine voi volate. Avendo scoperto tutte le possibilità del'aereo, esso ci porta ovunque vogliamo. [Immagine mentale 57]
Il potere quindi esiste nella mente dell'uomo ma è bloccato dalla mancanza di coscienza. Lo studio di se stessi rivela l'esistenza di questo potere e la piena coscienza ne permetterà l'impiego.

lunedì 21 aprile 2014

Distendiamo le nostre forze mentali e avremo maggiori succesi | Psicopittografia

Cosa avverrebbe del nostro mondo se lo vedessimo mentalmente come un altro mondo? Avverrebbe qualcosa di magico e di meraviglioso. Passeremmo la vita in un mondo incantato fatto per il nostro godimento. Eploriamo insieme questo mondo. L'uomo che capisce realmente il suo processo mentale è l'uomo che può impiegare questo processo per raggiungere ogni obiettivo di cui sia degno. Ma l'individuo che tralascia di esplorare il suo potenziale mentale resterà necessariamente qual'è. Bisogna esser coscienti del fatto che noi abbiamo molte cose appassionanti da imparare e da capire. Con uno  spirito aperto e ricettivo non potremo fare a meno di riuscire.
Si possono citare gli aspetti pratici sul modo in cui un pensiero corretto aiuta il nostro porgresso quotidiano?

Ecco alcuni punti:
  • Come un'aquila, la nostra mente è stata creata per innalzarsi molto in alto
  • Non intervenire nelle questioni altrui per distrarre la tua mente dai tuoi problemi
  • Non capire una cosa non significa che la tua mente continuerà a capirla male
  • Non vi è progresso esterno senza un mutamento mentale interiore
  • Tu divieni un mago mentale quando controlli non solo ciò che devi fare, ma anche ciò che non vuoi fare
  • Dobbiamo tralasciare di sapere tante cose che non sono vere
Ciascuna di queste idee, quando è pienamente compresa, può portarvi alla sommità della montagna, dove tutto è chiaro.
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