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lunedì 7 marzo 2016

Psicopittografia, Applicate questa formula magica

Cosa dobbiamo fare quando gli sforzi migliori non danno risultati? C'è una via d'uscita? A scuola, quando ci trovavamo di fronte a una serie di difficoltà, il professore ci consigliava di "provare diversamente".

Vi è un potere formidabile in queste due magiche parole. L'insegnante sapeva che c'era una risposta per ogni problema. Sapeva anche che non la trovavamo perchè il problema era mal affrontato. Anche nella vita c'è una risposta ad ogni problema. Se essa ci sfugge, dobbiamo provare diversamente. Può darsi che siamo sulla falsa pista, quindi bisogna cercare finchè non troviamo il giusto sentiero.

La conoscenza delle leggi mentali è sempre un mezzo per  avvicinarsi alla soluzione dei problemi.
Non rinunciate a cercare una nuova via. Molti si astengono timidamente perchè pensano che non vi siano metodi migliori al di fuori del loro. Ma un metodo migliore esiste, come esiste un successo più grande. Ma per giungere sulla luna dobbiamo prima lasciare la terra. Applichiamo questa magica formula: proviamo diversamente.

lunedì 21 dicembre 2015

Psicopittografia, Analisi pratica della propria personalità

L'analisi di sè pone un problema che generalmente è così formulato: "Ammetto il valore dell'analisi e della conoscenza del mio Io, ma ciò non porta alla malinconia e all'egocentrismo? Non dovremmo cercare di dimenticare noi stessi?"

No, lo studio del proprio Io non può condurre all'egocentrismo. Il fine dello studio del proprio Io è la libertà interiore. La mancata analisi di noi stessi ci mantiene prigionieri. La conoscenza di sè è la chiave per evadere. Il motivo essenziale per l'analisi del proprio Io è l'unico: la conoscenza e la comprensione di sè. E' ciò di cui abbiamo bisogno, ed è il motivo per cui ci analizziamo. 

Per acquistare libertà, è necessario conoscere ciò che ci tiene in schiavitù. Per raggiungere la felicità dobbiamo spezzare le barriere che limitano la nostra libertà. Se necessitiamo di maggior forza ed equilibrio dobbiamo sapere come ottenerle dalle nostre forze naturali.  Per quanto riguarda l'oblio di noi stessi, è impossibile ottenerlo fino a quando non siamo completamente guariti. Un soldato ferito è costretto a pensare alla sua ferita fino alla guarigione. 

Lo studio del proprio Io  è suggerito  da un desiderio di guarigione interiore. Il nostro scopo deve essere quello di mutare le nostre abitudini da negative in positive. Dobbiamo  desiderare di conoscere profondamente il nostro Io. Un'analisi sincera ci indicherà la via da seguire. Studiamo il nostro Io con scopi decisamente pratici e scopriremo che esiste un modo migliore di vivere la nostra vita.

martedì 15 dicembre 2015

Psicopittografia, Ricapitolando

E per ricapitolare ecco i dieci punti essenziali:
  1. Le abitudini nocive possono essere sostituite da abitudini positive
  2. Non identificatevi con un'abitudine indesiderabile essa non fa parte dell'Io reale
  3. Assimilate le Immagini Mentali. Fatele lavorare a vostro profitto
  4. L'atteggiamento mentale determina il genere di vita che conduce
  5. Non opponetevi alle nuove verità, esse vi renderanno la libertà
  6. Innalzate il livello di conoscenza
  7. Otterrete magnifici risultati trasformando le abitudini di vita da negative in positive
  8. Siete legati ad un triste passato per mezzo di catene mentali: spezzatele
  9. Non attaccate mai frontalmente un'abitudine per sconfiggerla. E' solo con la comprensione che potete eliminarla
  10. Ascoltate il messaggio segreto dell'esperienza. Lasciate che esso vi aiuti a formare abitudini che vi saranno utili

sabato 12 dicembre 2015

Psicopittografia, Come ascoltare i messaggi aiuta ad eliminare le abitudini

Abituatevi ad esaminare attentamente le esperienze negative. Studiatene le cause. Fate un'inchiesta scientifica. La risposta si trova nell'esperienza stessa. Analizzate il peso che voi stessi avete avuto nello sviluppo di questa esperienza. Non esitate ad assumervi le vostre responsabilità

L'onestà verso se stessi conduce alla conoscenza intima di sè e la conoscenza di sè porta alla liberazione dalla servitù di abitudini negative. L'auto esame deve essre fatto senza passioni. Non biasimatevi nè detestatevi. Al contrario, considerate la vostra esperienza con mente calma e attenta. Rammentate che il vostro scopo non è quello di trovare un errore qualsiasi, ma è quello di considerare l'avventura scientificamente. Bisogna analizzare l'esperienza negativa così come un cuoco esamina la ricetta di un dolce che non è ben riuscito. 

Il cuoco non si irrita con se stesso nè contro la ricetta; ma piuttosto  esamina il processo per intero. Egli controlla gli ingredienti, la temperatura del forno, e così di seguito. Quando siamo affetti da mali fisici, ad esempio, un mal di testa, questo dolore è in realtà un messaggio. Esso cerca di avvertirci per il nostro bene. Ci segnala che siamo impegnati in troppe attività inutili, che il risentimento per il fatto di essere ignorati da qualcuno è una reazione nociva. 

Il messaggio è quindi in grado di aiutarci a correggere ciò che non va. In definitiva, dovremmo capire attraverso gli avvenimenti negativi che non siamo più in accordo con le leggi naturali della vita. Traete insegnamenti da un'esperienza esaminando l'esperienza stessa. Vi renderete conto delle cattive abitudini e le cambierete con altre migliori.


lunedì 14 settembre 2015

Psicopittografia, Spesso è necessario non pensare

Possiamo utilizzare una tecnica molto efficace per cambiare ogni specie di crisi. Essa può risultare  completamente nuova. La prossima volta che vi troverete in preda ad una crisi: non abbiate paura di non pensarci. Non permettete ai vostri pensieri di girare a vuoto nel folle tentativo di trovare una soluzione

È un problema molto profondo che va studiato con cura. Il problema che esiste al livello di un pensiero condizionato non può esser risolto pensando nelle stesse condizioni. Non lo si può fare, così come un uomo non può sollevare se stesso tirando le proprie gambe verso l'alto. Esso deve entrare in contatto con qualcosa di più elevato. Questo qualcosa è la conoscenza. La conoscenza non si limita a fornire una soluzione temporanea ad una crisi

Essa risolve la crisi una volta per tutte. Un mio collega si chiedeva se dovesse acquistare o meno un bene fondiario. Comprese che il motivo reale per il quale l'avrebbe acquistato, era nel soddisfare la sua vanità. Poiché questa non era una ragione pratica, non fece l'acquisto. La conoscenza che aveva di se stesso risolse il problema e forse gli ha evitato una perdita di denaro. È ciò che dobbiamo fare: dobbiamo disfarci dei pensieri abituali, condizionati, limitati

Dobbiamo divenire mentalmente silenziosi. Questo silenzio permette alla voce della saggezza di farsi sentire. Non vi è nulla di più utile alla nostra vita quotidiana di questa voce interiore. Liberatevi dalla soggezione di pensieri inutili. Le false idee sono paragonabili a un grande ventilatore che gira ad alta velocità. Esso scatena un uragano distruttore. Togliete la corrente e il ventilatore si fermerà, perdendo ogni suo potere distruttore.


domenica 19 luglio 2015

Psicopittografia, la mente sia la vostra migliore amica

Durante questo percorso incontreremo parole come conoscenza, comprensione, percezione della verità, livelli di coscenza più elevati, e altri termini similari. Per maggior chiarezza formuliamo la loro definizione in tre maniere differenti. ricordate semplicemente che vogliono dire tutte la stessa cosa. Conoscenza o comprensione o percezione della verità significano:

Vedere qualcosa di nuovo, qualcosa che non abbiamo finora intravisto dentro di noi
Oppure:
Considerare un'idea, non come una conoscenza intelletuale, ma come un fattore operante interiormente
Oppure:
Considerare una falsa abitudine o un falso punto di vista come falsi, e un punto di vista veridico come vero

Da bambini, noi avevamo determintate abitudini: pretendevamo, ad esempio che i nostri genitori dovessero comprarci tutti i giocattoli che vedevamo nelle vetrine dei negozi. Aumentando la nostra comprensione, questo atteggiamento poco realistico lasciò il posto ad una comprensione più reale. fummo così liberati dal desiderio incontrollato dei giocattoli. Questo non è che un esempio della differenza tra un semplice atteggiamento e una comprensione matura. Consideriamo un altro malinteso comune a molte persone. La gente non ammette che la mente possa essere qualcosa di diverso da una macchina che reagisce meccanicamente in maniera stupefacente, diventare il migliore amico di quest'uomo.

 La stessa mente che ora è confusa, annebbiata e sterile può essere trasformata in qualcosa di chiaro, luminoso e attivo. Il malinteso è un muro di mattoni costruito senza cemento. Levate qualche mattone e la falsa truttura si sgretola, permettendovi di guardare al di là verso un orizzonte finora a voi sconosciuto. A volte, la semplice affermazione della verità basta a sgretolare ciò che offuscava un nuovo mondo di conoscenza. Uno dei maggiori contributi della Psicopittografia è la scoperta di una comprensione nuova. Un'immagine mentale positiva attacca e distrugge le illusioni e le fantasie irritanti. Per poter vivere una nuova vita, abbiamo bisogno di nuova comprensione. Dobbiamo scopriere ciò che siamo realmente, ciò che possiamo effettivamente fare per noi stessi, per mutare e render brillante la nostra vita. Per prima cosa bisogna ammettere che noi non conosciamo noi stessi. Così armati, possiamo lanciarci alla scoperta del nostro IO, certi della vittoria.

"Uno sforzo sincero per la conoscenza di se stessi, non è mai vano".
"Una verità nuova, una volta raggiunta, non si perde più". E' come un bel paesaggio che una volta visto, non si dimentica più.
Immaginatevi in un corridoio lungo e oscuro, con pesanti tendoni alle finestre. Scostate una tenda per fare un po' di luce e intravvede un magnifico paesaggio esterno. Allora scoprite una seconda finestra. Scostate quindi tutte le tende e ciò vi permette di avere più luce e più percezione [immagine mentale 8]
Questo esempio mette in luce il piacere positivo della conoscenza e della percesione interiore. La comprensione ha un carattere molto particolare; è un processo unico. Essa ci trasforma, interiormente ed esteriormente, nel genere di uomini che vogliamo essere.


lunedì 1 settembre 2014

Le diverse opinioni | Come diventare saggi | Varie

Bellissimo esempio questo, di come gli uomini convinti delle loro teorie si fossilizzano sul particolare, mancando totalmente di una visione d'insieme. Essi si fossilizzano ostinatamente, chiudendo la mente al tutto, a quella visione d'insieme che permetterebbe loro di acquisire la conoscenza.  Si danno contro, gli uni con gli altri, offendendosi reciprocamente, ciechi, come nel racconto qui riportato. E potremmo forse riassumere questo concetto in un sola e chiarissima frase: "Ognuno vede quello che vuole vedere".

Un tempo il Beato si trovava presso Savatthi, nel bosco Jeta, nel parco di Anathapindika. Una grande folla di monaci e brahmani seguaci di varie dottrine entrò a Savatthi per elemosinare cibo. Ciascuno di loro la vedeva diversamente, talunti erano inclini a questa o quella teoria, talaltri ben disposti nei confronti di questa o quell'idea.

Alcuni, per esempio, affermavano che il mondo è eterno, e che tutte le altre idee sono vane. Altri invece erano convinti che il mondo non è affatto eterno, e che questa è l'unica verità. Alcuni affermavano che il mondo è limitato, altri che è illimitato.... Certi dicevano che il principio vivente è il corpo, certi altri che il corpo e il principio vivente son odue cose distinte, e così via. Per cui, già per natura litigiosi e rissosi, si insultavano l'un l'altro, dicendo: " Il Dharma (la dottrina) è così, o non è così, è o non è...".

Ora capitò che un altro gruppo di monaci, muniti di ciotole e indossate le vesti, entrò a Savatthi per elemosinare cibo, e una volta compiuto il giro si recò dal Beato e gli disse: "Signore, attualmente a Savatthi c'è una folla di monaci e brahmani ognuno dei quali sostiene cose differenti....".

E il Beato rispose: "I monaci che sostengono varie teorie sono ciechi, non sanno vedere, non sanno ciò che è vantaggioso e ciò che non lo è. Non sanno cos'è il Dharma e ciò che non è il Dharma. Ignorando tutto questo, non fanno che litigare sostenendo tutte le loro teorie....Anticamente qui a Savatthi c'era un certo re, il quale chiamò un uomo dicendogli: "Brav'uomo, raduna tutti  i nati ciechi che sono a Savatthi". "Così farò Sire", rispose l'uomo, e fece come gli era stato detto.

Poi tornò dal re e gli disse: " Sire, tutti i nati ciechi di Savatthi sono riuniti". " Allora, brav'uomo, mostra loro un elefante". "Lo farò Sire", disse l'uomo. E infatti così fece. E disse ai ciechi: "Ciechi, questo è un elefante", e ad uno presentò la testa, a un altro l'orecchio, a un altro la zanna, a un altro la proboscide, a un altro la zampa, a un altro la schiena, a un altro la coda, e a un altro il ciuffetto della coda, dicendo a ciascuno che quello era l'elefante, tornò dal re e gli disse: "Sire, ho presentato ai ciechi l'elefante. Ora fa ciò che vuoi".

Allora il re andò dai ciechi e chiese a ciascuno di loro: " Ebbene, hai visto l'elefante?". " Sì Sire". " Allora dimmi: che genere di oggetto è un elefante?". Quello a cui era stata presentata la testa disse:    " L'elefante è una specie di orcio". Chi aveva sentito l'orecchio disse: " Sire, l'elefante sembra un setaccio". Chi aveva sentito una zanna disse: " E' un aratro". Chi aveva sentito solo il tronco disse: " E' un granaio". Chi aveva toccato la zampa, che era una colonna, chi aveva toccato la schiena che era un mortaio. Chi aveva toccato la coda che era uno scopino. E poi i ciechi cominciariono a litigare:     " L'elefante è quello", " No, non lo è!". "ma sì che è questo!" finchè arrivarono a picchiarsi. E il re si divertì molto vedendo questa scena. Proprio così sono quegli asceti che sostengono altre teorie, sono ciechi, ignoranti di quello che è conveniente e di ciò che non lo è. Non sanno cos'è il Dharma nè cosa non è. E a causa di questa ignoranza sono rissosi e litigiosi, ciascuno sulle sue posizioni. E intuendo il significato di questo, il Beato disse un verso ispirato: " Come sono attaccati alle loro teorie i vari monaci e brahmani, così, chiusi nel loro particolare, litigano gli uomini che vedono solo un lato della realtà".

giovedì 19 giugno 2014

La Psicopittografia invita a riflettere | Psicopittografia

La saggezza è un ostato caratterizzato non dalla conoscenza di cui abbiamo bisogno, ma dal fatto di rendersi conto di ciò di cui non abbiamo bisogno. Quando siamo turbati da qualcosa diciamo: " Si tratta solamente di qualcosa che non capisco". Il livello di maturità spirituale di un uomo può esser misurato con la quantità do verità che egli può assobire senza andare in collera o esser turbato.

Le opinioni provengono dal falso Io e causano dolore. La certezza fa parte del vero Io e dà la pace.

Un grande nemico della vera felicità, è la fabbrica di attività artificiali che danno l'illusione  della felicità. Una persona resiste accanitamente alla verità che potrebbe liberarla perchè crede a torto che no nvi è nulla al di là delle sue illusioni. Ora c'è invece qualcosa.


Dobbiamo costantemente chiederci se le idee e i piani sui quali abbiamo stabilito la nostra vita ci rendono realmente felici. Osserviamo la differenza tra il sognare la vita e viverla. Rifiutando la pretesa di conoscere già la verità, si finisce per averne la certezza.

Saremo liberati dalle emozioni negative se cesseremo di giustificarle.

Noi non siamo chi pensiamo di essere. Un falso senso della nostra identità, radicato nella paura e nell'illusione, è una delle cause del dolore. Nonsiamo il nostro falso Io, siamo il vero Io.

Immaginiamo un uomo in pieid al pianterreno di un palazzo, che ascolta un uomo che sta parlando dal quinto piano. Non può esservi nè comunicazione nè ascolto. Esiste un livello mentale, utile per gli affari terreni, e ce n'è uno necessario alla comprensione di una felicità più elevata. Noi possiamo salire fino ad essa [Immagine mentale 92]

giovedì 12 giugno 2014

Affinchè la vostra vita sia senza problemi | Psicopittografia



l. La soluzione a tutti i problemi umani è la trasformazione individuale interiore.

2. Aumentate il livello della vostra conoscenza.

3. I problemi si risolvono affrontandoli alla radice.

4. Abbiate fiducia in voi. Voi siete in grado di trovare la soluzione di cui avete bisogno.

5. Ascoltate i consigli dell'Io interiore.

6. Imparate a considerare un problema da un livello di  comprensione più elevato.

7. Nessuno deve esser schiavo degli stessi errori.

8. Nessuno può disapprovarvi.

9. La verità va da colui che è ben disposto ad. accoglierla.

lO. Cominciate fin d'oggi la ricerca della vita superiore.

sabato 7 giugno 2014

Come essere al di sopra di ogni problema | Psicopittografia

Voi siete tanto intelligenti quanto chiunque altro sulla terra. Non è l'intelligenza fondamentale che ci è necessaria; è il distacco della nostra mente dai suoi concetti limitati che ci libera dalle difficoltà. Non dubitate della vostra intelligenza, ma dubitate del suo livello di conoscenza.

Per venire a capo di un problema qualsiasi, dobbiamo innalzarci al di sopra del problema stesso e vederlo in maniera completamente nuova. Supponiamo che voi dobbiate guardare un fiume. Voi lo temete perché non potete vedere i pericoli nascosti, come le rapide e le pietre insidiose. Sapete che ogni scelta comporta la minaccia di un disastro. Ma poi vi illuminate. Salite su di un albero vicino e scrutate il fiume dall'alto. Quale differenza! Da questa posizione più elevata potete vedere al di sotto della superficie dell'acqua. Le condizioni del fiume sono ottime. Esiste ancora adesso la necessità di una scelta penosa? No! Voi sapete ora cosa dovete fare. L'atto stesso di guardare da un punto di vista superiore vi dà una sicurezza totale. [Immagine mentle 84]

Se voi capiste l'importanza di tutto questo, la vostra vita sarebbe meravigliosa. Le scelte penose e tormentate sparirebbero per sempre. Questo livello elevato d'osservazione si può raggiungere eliminando il fardello dei punti di vista sbagliati e delle ambizioni false. Ecco la relazione di un capofamiglia che si è innalzato al di sopra dei problemi domestici: «Se vuoi essere un'eroe l'occasione ti si presenta anche in casa tua.

Cambia te stesso e non la tua famiglia. Svegliati, cerca la salvezza e la forza che sono nel tuo Io superiore! Non allevare i figli in una atmosfera di paura e di ostilità. Se questa è stata l'atmosfera in cui hai trascorso la tua infanzia, rifiutati di trasmetterla. Vuoi che i tuoi figli ti amino? Offri loro la capacità interiore di farlo. Agisci su te stesso e tutto il resto si sistemerà da solo. »

lunedì 2 giugno 2014

Come evitare gli errori e risolvere facilmente tutti i problemi | Psicopittografia

Supponiamo che di essere esperti di giardinaggio e un vicino ci dica: "Il melo del mio giardino non dà frutti, malgrado le cure che da anni gli prodigo. Secondo lei, perchè perchè dia frutti, devo trapiantarlo a nord o a sud del giardino?" Ecco come dobbiamo rispondere: "Bisogna stabilire una cosa: sia  che il melo venga trapiantato a sud o a nord, a est o a ovest, ciò non produrrà alcun cambiamento: continuerà a non dare frutti. Il problema fondamentale è nell'incapacità a produrre di quest'albero. Trasportandolo non cambierà nulla. Se lei desidera mele, deve piantare un nuovo albero in grado di dare frutti" [Immagine mentale 82]


Nessuno risolve veramente i suoi problemi cambiando le cose esterne: cambiando casa, il tipo di lavoro o la propria moglie. Bisogna cambiare il falso Io col vero Io. Allora non occorrerà risolvere problemi perchè non ce ne saranno. Essi cesseranno di esistere. Il vero Io non ha alcun problema. E' un fatto che possiamo sperimentare noi stessi. Se possiamo risolvere da soli i nostri problemi, perchè non ci riusciamo molto spesso? Perchè tentiamo di fare l'impossibile. Ovvero? Cercando di fare ciò che è al di là del nostro attuale livello mentale.

Le grandi opere d'arte sono state realizzate da uomini in possesso di un livello artistico molto elevato. Non possiamo eliminare un sentimento di futilità servendoci dei pensieri ordinari. Dobbiamo portarci ad un livello nuovo, quello della conoscenza e della rinnovata coscienza. Dove c'è la conoscenza, non vi sono specchi deformanti. E' un principio che la Psicopittografia ci dimostrerà.

sabato 17 maggio 2014

Quindici tecniche nuove | Psicopittografia


  1.  La coscienza di sè ci dà la possibilità di respingere le emozioni negative quando esse cercano di insinuarsi in noi
  2. La conoscenza di sè permette di vedere che le disposizioni negative non fanno parte del vero Io
  3. Attitudini nuove creano sentimenti nuovi
  4. Dobbiamo desiderare di dimenticare le idee false e di imparare le verità nuove
  5. L'emozione dell'amore è dentro di noi quando possiamo stare con altre persone senza desiderare nulla da esse
  6. I problemi causati dalle emozioni negative, quali il mal di testa, la nevrosi, e l'insonnia, spariscono quando ci si armonizza coi principi naturali della vita
  7. La nostra scala dei valori si modifica mano a mano vi sviluppate interiormente
  8. Quando un uomo vede realmente quanta energia e salute viene sprecata a causa delle emozioni negative, cerca di porvi rimedio
  9. Il segreto di una vita piena è quello di prender piacere all'Io e non alle cose materiali
  10. La sofferenza diminuisce nella misura in cui noi consideriamo un fatto che concerne una cosa, senza aggiungere a questo fatto la nostra opinione personale
  11. Quando consideriamo onestamente le emozioni negative, siamo sulla buona strada per dissolverle
  12. Quando la mente è veramente libera, non di deve più pensare alle prigioni emotive. Un uomo libero non ha più bisogno di pensare alla libertà o alla prgionia
  13. Eliminiamo la pena di un sentimento negativo rifiutando di di identificarci con esso
  14. Quando scopriamo il vero Io non saremo più in conflitto con noi stessi a proposito di ciò che dobbiamo o vogliamo fare
  15. La ricerca dei principi di verità produrrà un cambiamento interiore, che a sua volta, produrrà un caldo snetimento di benessere

martedì 13 maggio 2014

Traete sempre insegnamento dalle vostre esperienze | Psicopittografia

Non avete mai considerato la differanza tra la conoscenza  e il  sapere? Essa è spesso trascurata.
La conoscenza si acquisisce con lo studio, i libri, le conferenze, l'osservazione attenta. Il sapere è la sperimentazione interiore della conoscenza acquisita. E' ciò che noi vogliamo sapere delle cose attraverso l'esperienza personale. E' ciò che produce miracoli.


"La conoscenza è l'osservazione di un fatto"
"Il sapere è l'esperienza interiore di questo fatto"

Immaginiamo uno straniero sperduto in una città alla ricerca della staxione ferroviaria. Un agente di polizia gli dice di andare alla quarta strada, girare a sinistra, proseguire a sinistra, proseguire per due isolati e poi girare a destra. Lo straniero ora ha l'informazione ma egli deve trasformarla in azione personale. E' anche possibile compiere errori durante il tragitto. Ma ecco che alla fine giunge alla stazione. Egli trasforma la conoscenza acquisita in una esperienza interna [Immagine mentale 68]

Supponiamo che ci venga detto che non si deve temere nessuno al mondo. Non c'è nulla di eccezionale; è la verità. Ma supponiamo di aver paura di qualcuno. La nostra attuale condizione non sopprime questo fatto. Ciò significa che dobbiamo sviluppare la nostra comprensione fino a provarlo personalmente. Dobbiamo partire dalla conoscenza di questo fatto, che nessuno al mondo ha il potere di spaventarci. Ciò ci basta per cominciare. In seguito dobbiamo sperimentare il fatto. Dobbiamo trasformarlo in una esperienza precisa. Possiamo farlo. Noi progrediremo quando ci accorgeremo che la nostra timidezza, non è uno stato acquisito e che non fa parte del nostro vero Io.

lunedì 5 maggio 2014

Giallo, il colore scelto e il colore rifiutato | Cristalloterapia

GIALLO

Simboleggia la luce solare, la conoscenza appresa, l'energia intellettuale e nervosa. E' abbinato al terzo chakra. I cristalli gialli regolano i nervi, il battito cardiaco e la pressione; influenzano positivamente l'Io superiore; agiscono sulla digestione, sul fegato, sulla milza e sulla vescica; combattono la malinconia; favoriscono la capacità di concentrazione; conferiscono estroversione, amore per le novità, immaginazione fervida.

Chi sceglie il giallo: ha una vitalità che si manifesta però con alti e bassi: fervore di idee e attività seguito da cmabiamenti repentini di rotta; si aspetta grandi cose dal futuro; sa individuare le vie d'uscita; ama fare nuove esperienze, con rischio di superficialità; cerca la stima e l'applauso e si prodiga per ottenerli; non sopporta di sentirsi isolato.
Chi rifiuta il giallo: è deluso nelle sue aspettative, si sente poco apprezzato dagli altri, non ha molta fiducia in sè; può anche essere una persona che ha bisogno di ricaricare energie che tende a consumare facilmente, di ritrovare la calma interiore e la fiducia in sè.

giovedì 24 aprile 2014

Laciate che i pensieri fluiscano in libertà | Psicopittografia

Prendiamo questo esempio interessante che illustra la differenza tra il pensiero e la conoscenza
Supponiamo che vogliate andare in vacanza sulle Montagne Rocciose. Vi documentate in un'agenzia di viaggi e vi fate un'idea del posto. Ma naturalmente voi non potete far altro che pensare, fare congetture. Questa indagine non risponde alle vostre domande e voi capite che bisogna recarsi sul posto a veder edi persona. Allora andae sulle Montagne Rocciose. Ora tutto è diverso. Non pensate più a questo posto: voi ne avete una conoscenza diretta e reale. Forse scoprirete che molte delle idee che vi eravate fatti su questo posto non corrispondono alla realtà. Sì per la prima volta conoscete la verità. Termina il pensiero e comincia la conoscenza. E poichè ora siete ad un livello più elevato potrete goderne maggiormente  [Immagine mentale 58]

Riflettiamo sulla differenza fra pensiero e conoscenza. Supponiamo di dover fare un lungo e duro lavoro all'ufficio. Noi sentiamo quindi di meritare l'avanzamento. Ma quando intravvediamo di poter occupare un posto vacante, questo viene occupato da un altro. Pensiamo con indignazione che non vi è giustizia al mondo. Ne deriva uno stato di sofferenza. Ora che cos'è che ci fa soffrire? La situazione in se stessa non ha il potere di ferirci. Sono i nostri pensieri a ferirci. Noi desideriamo la promozione in modo errato. Perchè? Crediamolo o no, non è a causa del denaro. Volevamo provare qualcosa a noi stessi alla nostra famiglia; per esempio che siamo leali, utili, considerati. Quando questa necessità, che è propria del falso Io, è stata contrastata, ci siamo sentiti pieni di risentimento. Dare una prova a se stessi è un'esigenza inutile. E' il falso Io, con le sue richieste, paure, illusioni che cerca di provare qualcosa a se stesso. Ma noi non possiamo provare un'illusione. E' come cercare di riempire un recipiente senza fondo. Quando scopriamo il vero Io non abbiamo bisogno di provare nulla. Se scopriamo di essere realmente milionari, abbiamo bisogno di provarlo? Quando conosciamo il vero Io, che è soddisfatto di ogni situazione, non saremo più offesi nè feriti, sia che abbiamo la promozione oppure no. Non abbiamo bisogno di sforzarci a pensare e a cercare il comportamento corretto nei confronti di una determinata situazione. Questo problema nasce dal fatto che noi abbiamo un atteggiamento e un comportamento inutili. Cerchiamo di non avere "un comportamento". Facciamo questa esperienza: facciamo normalmente le nostre cose senza pensare, nè pianificare, nè decidere. Permettiamo ai nostri pensieri di fluire in libertà, ma osserviamo il loro processo. Gli affari, la salute, ler elazioni sociali e soprattutto la vita emotiva miglioreranno notevolmente. Cominceremo a pensare in maniera nuova. Saremo persone coscienti. E le persone coscienti sono felici, naturali, distese. Naturalmente occorre dell'egoismo per permettere alla mente che svolga il suo compito secondo la propria vita naturale. Ma perchè non essere eroi? Perchè non affidare il processo mentale alla sua saggezza?

mercoledì 23 aprile 2014

Come uscire dall'artifizio mentale | Psicopittografia

Non avete mai pensato di eliminare dalla mente un pensiero qualsiasi? O di uscire dall'artifizio mentale che non porta a nulla? Vi sono persone che darebbero qualsiasi cosa per interrrompere il corso frenetico dei loro pensieri. Il desiderio di fermare il pensiero dimostra che noi riconosciamo la futilità di lottare per la vita con le armi inadeguate dei nostri pensieri abituali, vuoti e condizionati. Il pensiero ha la sua importanza, ma in realtà è un potere secondario. C'è qualcosa di molto superiore. Bisogna smettere di pensare secondo i canoni tradizionali. Gli schemi di idee vecchie, congelate, personalizzate e preconcette, non portano a nulla, e ogni uomo può provarlo a se stesso una dozzina di volte al giorno. Che cosa può sostituire allora il pensiero condizionato?

 La conoscenza! Ecco il grande segreto. E' essenziale capire la grande differenza che c'è tra il pensiero e la conoscenza. E' una lezione importante nell'arte di liberare tutte le forze naturali con le quali potrete avanzare rapidamente. Che cos'è innanzitutto il pensiero? E' la memoria in azione. Se nell'archivio della memoria vi è l'opinione che la vita è triste, noi diffonderemo questa opinione ovunque andiamo e saremo infelici. In altri termini, il pensiero è semplice ripetizione, e quindi può essere totalmente erroneo. I pensieri sono basati sul condizionamento che avviene negli anni della gioventù. Se persone inacidite ci dicono che la vita è triste, le nostre menti, impressionabili, l'accettano cone un fatto vero. Ma in realtà non è un fatto; è il nostro Io che si sente rattristato. Il pensiero si basa su punti di vista acquisiti e su attitudini che possono non esser conformi alla realtà. Quando pensiamo semplicemente a  qualcosa, possiamo sbagliarci; ma quando conosciamo una cosa, non ci sbagliamo mai, perchè conosciamo il sinonimo di verità. Ecco perchè il pensiero non può risolvere il problema. Il pensiero gira vertiginosamente senza giungere a nulla. Ciononostante il pensiero è necessario al processo meccanico della vita. Ma poichè l'Io spirituale non è meccanico, esso deve essere innalzato da una forza completamente diversa.
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