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venerdì 9 maggio 2014

Bagna che te ribbagna - Scene dal precariato lavorativo

Allo Uaisipiei oltre al personale di segreteria di cui faceva parte Zoe, erano presenti: l'istruttore di Vela detto lo "Svagato" perchè c'era con il corpo ma non con la mente, l'eroico e prestante bagnino Mitch, la governante Jamelia e il team del ristorante "Re Sugo". Era un caldo pomeriggio di Luglio, e Zoe al desk stava occupandosi di alcune pratiche relative alle iscrizioni per la scuola di vela. Bosley si era defilato, del resto lui faceva come i briganti: latitava.

Improvvisamente il bagnino Mich, pallido come un cencio lavato e ansante, si presentò al desk, chiedendo immantinenti, la cassetta del pronto soccorso. Spiegò brevemente a Zoe che una delle ospiti di Charlie, camminando a bordo piscina, aveva urtato uno spigolo di un lettino, procurandosi una lieve escoriazione alla gamba. Le sue potenti braccia l'avevano presa al volo prima che si accasciasse a terra, e, adagiandola delicatamente su una sedia si apprestava a medicarla. Zoe fornì la cassetta del pronto soccorso, e Mitch scomparve lungo uno scuro corridoio, scorciatoia che portava alla piscina. Per un po' il silenzio regnò sovrano, poi l'attenzione di Zoe venne catturata da uno strano rumore di passi, perlopiù somigliante ad uno strisciare. 
Indubbiamente il rumore proveniva dal corridoio, così si mise in attesa e poco dopo, apparve una donna in età avanzata, capelli biondo platino taglio Raffaella Carrà, ombretto verde smeraldo sulle palpebre (un colore inverosimile), fondotinta bianco luna e rossetto rosso fuoco che contornava due labbra lunghe e sottili predisposte già ad ironico sorriso. Zoe ebbe una folgorazione, ma era il ritratto sputato del sempiterno nemico di Batman: The Jocker!

La signora indossava un pareo trasparente sotto il quale si vedeva il reggiseno del bikini, ma invece degli slip in coordinato, facevano bella mostra di sè delle fantastiche mutande in cotone a costine (horrida visu). Sullo stinco un cerottino tipo band aid tondo. Senza che Zoe potesse proferire verbo, The Jocker si mise a raccontarle tutto l'accaduto: " Aho gioia sapessi che è successo! Sti lettini so pericoosiiiiiii, guarda che ferita!"

Zoe le rispose che l'escoriazione era lieve e, con un paio di bagni nella piscina di acqua salata, l'escoriazione sarebbe scomparsa, ma The Jocker replicò: " Chi ma guarisce sta ferita? Me so rovinata estate, bagna che te ribbagna un me guarisce ppiù, prendi sto cellulare e famme er numero da ssicuratore che domani manno na lettera a Charlie". Ma come parla? Pensò Zoe con gli occhi di fuori, ma cos'è uno scherzo? No non era uno scherzo, Jocker era proprio così, se ne andò imprecando contro Charlie, con il pareo trasparente, le mutande a costine e il cerottino, mentre Zoe non riusciva a capacitarsi di come, quando e perchè.

La mattina seguente, Jocker tornò con una garza adesiva che le copriva l'intera porzione di gamba che andava dal ginocchio alla caviglia, parlando di polvere antibiotica e chirurgia plastica, e per farsi passar la brutta cera, si fece portare due drink, due Negroni per la precisione, che trangugiò a stomaco vuoto a bordo piscina.  Charlie venne a conoscenza dell'accaduto tramite le melliflue parole di Bosley, che gli illustrò tecnicamente la situazione. Infatti, qualche giorno dopo, sulla scrivania di cristallo di Charlie venne posata una raccomandata dell'assicurazione di Jocker, che voleva essere risarcita. 

Passarono solo pochi istanti e la voce di Charlie risuonò per tutta la struttura dello Uaisipiei, facendone tremare le pareti: " Ma a che gioco stiamo giocandoooooo, ad attacca la coda all'asinoooooooo? Non risarciamo nessuno, tantomeno quella bacucca sanguisugaaaaaaa!" Bosley uscì spettinato dall'ufficio di Charlie, dopo aver avuto la sua dose di rimbrotti fra cui anche quello che non era di nessun aiuto alla risoluzione del problema, cosa che lo ferì, ma non ne diminuì la genialità perversa (habemus serpem in pectore). Fu lui infatti a suggerire a Charlie e in seguito a tutto il personale di non dare adito alle parole di Jocker, di ignorarla. E così fu fatto, appena Jocker entrava tutti sparivano, se prendeva fiato, fiato peraltro mortale, per parlare, nessuno la ascoltava e non solo, ma diventammo sordi e scemi. L'avvocato di Charlie, Louis Cifer, trattò con l'assicurazione, che si tirò indietro, anche perchè risarcire un graffietto era ridicolo anche per loro.




giovedì 8 maggio 2014

Azzurro, il colore scelto e il colore rifiutato | Cristalloterapia

AZZURRO

Colore dello spettro della luce situato fra il verde e l'indaco; simboleggia la comunicazione attraverso la creatività. E' abbinato al quinto chakra. I cristalli azzurri abbassano la pressione del sangue; trasmettono a chi li porta armonia e idealismo; calmano smorzando le tensioni; rendono capaci di aprirsi agli altri; aiutano la meditazione e le capacità diplomatiche; conciliano il sonno; stimolano la lealtà.

Chi sceglie l'azzurro: ha un atteggiamento armonioso e conciliante verso ambienti e persone; ha fisucia in sè e se il nondo esterno non lo soddisfa pienamente, trova appagamento nell'arte o nelle proprie risorse psichiche; sa riflettere prima e dopo; safare tesoro delle esperienze; stringe rapporti affettivi molto profondi anche dal putno di vista psichico
Chi rifiuta l'azzurro: è poco tollerante e poco adattabile; reagisce con ostilità e chiusura alle situazioni sgradevoli o poco gratificanti; può diventare aggressivo e irascibile e se riesce a scaricare la tensione può autocommiserarsi; non sa stare con se stesso; tende a ripetere gli errori.

Il ritorno del vero Io mette fine alla paura | Psicopittografia

Forse ci chiediamo: "Un ritorno al vero Io può garantire la fine della paura?" Certamente. Consideriamo questa idea praticamente e applichiamola ad ogni settore dell nostra vita. Vedremo che essa funziona. Bisogna convincersi di questo fatto se non vogliamo continuare a pagare il prezzo della paura. Supponiamo che desideriamo una  certa persona ma non possiamo averla.

Ritrovando il vero Io, ci liberemo da questa terribile pena del cuore. Vediamo come può avvenire questo cambiamento. Noi desideriamo quella persona perchè suscita nel falso Io determinati desideri; pensiamo che è seducente, che ha sentimento e valore....Sospiriamo per lei, e se non possiamo averla, ne soffriamo. Il falso Io si sente frustrato nelle sue illusioni. Quella persona in sè non significa niente per noi. Noi siamo attirati dal nostro falso ideale. Quando ci rendiamo conto che le qualità che vedevamo nel soggetto desiderato provengono dal falso Io, quella persona perde qualsiasi interesse per noi. Le qualità non le appartengono. Esse hanno origine dal nostro spirito inquieto.


mercoledì 7 maggio 2014

Verde, il colore scelto e il colore rifiutato | Cristalloterapia

VERDE

Colore dello spettro della luce situato fra il giallo e l'azzurro; simboleggia la conoscenza superiore e la perseveranza. E' abbinato al quarto chakra. I cristalli verdi infondono equilibrio, armonia, compassione; hanno effetto calmante; trasmettono amore per la natura e la terra; favoriscono l'adesione alle leggi naturali e il rispetto delle tradizioni; danno lucidità di giudizio, grandezza d'animo e senso di giustizia; conferiscono tenacia; volontà perseveranza ma anche resistenza ai cambiamenti, tensione fra la quiete del blu e l'energia attiva del giallo; rappresentano energia accumulata, non manifestata; portano autocontrollo anche eccessivo, egocentrismo, bisogno di dominare gli eventi e le persone.

Chi sceglie il verde: tende a sentirsi superiore agli altri; desidera fare bella impressione; non accetta di cambiare e adattarsi agli altri perchè si sente il migliore; è conservatore e abitudinario per bosogno di sicurezza
Chi rifiuta il verde: si sente costretto a fare ciò che non vuole, desidera sfuggire a obblighi che lo opprimono; prova frustrazione perchè non è all'altezza delle proprie aspettative; si sente insicuro

Come occuparsi dell'avvenire | Psicopittografia

La sincerità verso se stessi può aiutarci. Facciamo un esempio, prendendo in considerazione il problema della paura. Ognuno è molto più pauroso di quanto non voglia sembrare. La gente ama far bella figura, ma ciò non basta a nascondere le ansietà segrete. Cerchiamo in noi stessi e diciamoci onestamente ciò che ci spaventa. Per esempio: paura di prender delle decisioni, problemi fianziari, sentimento di colpa e di paura per errori del passato, paura delle malattie, dell'avvenire, sentimento d'impotenza, di non essere amati, ansietà in generale.

In questo elenco non vi è un tipo di paura che non possa essere cancellato. Quando siamo spaventati per qualcosa, ricordiamo innanzitutto che esiste ssempre un rimedio. Non importa che lo conosciamo o meno; il rimedio esiste. Eccone uno: quando temiamo qualcosa chiediamoci "chi ha paura? chi è questo Io pauroso?". E la risposta è questa, è sempre il falso Io che è vittima della paura o della disperazione, ma in realtà noi non siamo il nostro falso Io.  Riconsideriamo il caso. Noi abbiamo un vero Io e un falso Io. E' il falso Io condizionato che ha paura delle bombe atomiche, della disapprovazione altrui, degli errori del passato. Quando un uomo si affida a questo falso Io, ha paura di tutto. Noi dobbiamo cominciare a considerare le nostre paure basate sulle illusioni, le chimere, le sporcherie e le sciocchezze del Falso Io. Cominciamo a distinguere il falso Io che ha sempre paura, dal vero Io che non ha mai paura. Non identifichiamoci con i nostri pensieri, con le emozioni, con il nostro corpo. Non cerchiamo di scoprire chi siamo in realtà. Cerchiamo di vedere chi non esiste. Una volta trovato chi non siamo, proveremo una pace interiore completamente nuova.

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