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venerdì 25 marzo 2016

Psicopittografia, chiediamoci ogni giorno dove andiamo

Il valore di un sistema di sviluppo personale può essere valutato in relazione all'arricchimento costante di chi lo applica. Un uomo ha il diritto, non il dovere, di attendersi dei risultati pratici dal sistema  che ha scelto. Ogni uomo deve chiedersi con coraggio e franchezza se i piani che messo in opera lo aiutano realmente a trovare se stesso, se lo rendono più libero e più felice di prima. Ci sono persone molto abili e molto pratiche nel trattare gli affari finanziari, e, cosa strana, non vanno oltre nella ricerca di benefici superiori.

La ragione di questa timidezza è che essi credono di esser delusi chiedendo troppo. Un uomo deve imparare a diffidare della propria timidezza e cominciare a chiedere ciò che gli occorre. Se egli persevera non sarà deluso. La verità della vita non delude nessuno. Solo le illusioni provocano costernazione. L'uomo è troppo pauroso, egli deve domandare di più. Deve osare anche se ha paura delle conseguenze. La riuscita è sicura, ma non l'otterremo se non rischieremo.

Nagli Stati dell'Est, vi era una caverna sconosciuta. Un capolavoro della natura la cui bellezza sorpassava l'immaginazione. Ma nessuno andava a vederla. Nessuno approfittava di questo spelndore. Era una pura perdita. Perchè? Perchè nessuno la conosceva. UN giorno un cowboy capitò da quelle parti e scoprì l'ingresso della caverna. Ed è così che le caverne di Carlsbad, nel Nuovo Messico, sono diventate un centro di attrazione per migliaia di visitatori. [Immagine mentale 40]

Dobbiamo esplorare le nostre risorse naturali. Se sconosciute, sono perdute per noi. Dobbiamo discorrere con noi stessi; ci capiremo certamente.

sabato 30 gennaio 2016

Un abisso di fuoco

Non c'è mare ov'io possa navigare,

nè cielo per me in cui volare,

o terra su cui possa camminare,

solo un abisso di fuoco,

che m'arde dal profondo,

spire stritolatrici,

idolatre illusioni 

avide di lacrime già piante.






martedì 10 novembre 2015

Psicopittografia, Nessuno è definitivamente perduto

Le immagini mentali distruggono le penose illusioni e rendono caduche le contraddizioni del Falso Io. Prendiamo un esempio pratico di una immagine mentale positiva: 

Tempo fa, in un villaggio sudamericano, fu eretta una statua di un eroe nazionale. Vennero tempi neri e il villaggio fu abbandonato. I rampicanti coprirono e nascosero la statua. La sua esistenza fu dimenticata per molti anni. Infine, qualcuno se ne ricordò. Il valore della statua fu discusso e verificato. Fu organizzata una squadra per recuperarla. Per settimane gli uomini si aprirono una via con l'ascia attraverso la fitta vegetazione. I loro sforzi furono ricompensati. La statua fu ritrovata, ripulita e restaurata. [Immagine mentale 21] . 

Ogni uomo è un po' come quella statua. Nulla è mai definitivamente perduto. Nessuna giungla mentale può resistere a una persona determinata a scoprire il vero Io. Prendiamo ad esempio l'irritabilità quotidiana.  Non dobbiamo mai aver paura della nuova verità messa in Psicopittografia. Una volta conquistata la verità, di un'Immagine Mentale, cercate d'imprimerla nella mente, segnatela in un taccuino. Riflettetevi per tutto, il giorno. Essa diverrà un'immagine permanente con un potere persistente.

sabato 22 agosto 2015

Come ebbe inizio il precariato lavorativo, Zoe parte quindicesima

Zoe si ritirò per riflettere, si prese un paio di giorni di totale meditazione con se stessa.
Quali erano le sue priorità? Che cosa voleva? E soprattutto, come assecondare, ma non troppo, el rebelde?

Era sdraiata sul letto, e guardava il soffitto, dove vedeva passare immagini confuse della sua esistenza, ogni tanto una battito di ciglia.
Cominciò a pensare che gli ingranaggi del suo cervello fossero inceppati, doveva lubrificare, e quindi se ne andò in facoltà per sbirciare nella bacheca alla ricerca di qualche annuncio di lavoro o di qualche corso specialistico.

Spulcia e sbircia, le cadde l'occhio su un bando di selezione per un Master in Gestione delle Risorse Umane, prese il numero della scuola, l'indirizzo mail e si informò.
Si presentò alla selezione, la superò e entrò alla scuola.
Fu così che scoprì che le riusciva molto naturale empatizzare con le persone, creare quel feeling che le permetteva di capire e cogliere le qualità caratteriali della gente.
Alla fine del Master venne scelta da una piccola agenzia che selezionava personale informatico e le fu data carta bianca.

Zoe era soddisfatta, si trovava benissimo,viveva in una città piena d'arte e musei.
Cominciava davvero a pensare al proprio futuro, a come avrebbe voluto impostare la propria vita a grandi linee, con qualche sogno in mezzo.
Non durò a lungo questa sua illusione, Zoe si sarebbe resa conto che le sue non erano altro che illusioni perdute, perdute prima ancora di trovare un posto nel quale adagiarsi.
El rebelde premeva, la sua catena si stava spezzando, e lo spazio che fino a quel momento si era creato non gli bastava più, voleva uscire fuori, ma Zoe non si sentiva ancora pronta ad affrontare una sortita tanto turbolenta, anzi violenta come quella del rebelde.
Una mattina al lavoro, vide arrivare un consulente aziendale ed ebbe la certezza che la sua avventura lavorativa sarebbe finita di lì a poco, si sentì affogare nelle sabbie mobili, una sensazione di angoscia si impadronì delle sue viscere, la bocca del suo stomaco si contorse in un doloroso spasmo, el rebelde ruggiva, in maniera ossessiva.

Ricominciò così a cercare, a mandare il suo curriculum, a rivolgersi lei stessa alle agenzie per il lavoro interinale e body rental, cercando di dare maggior continuità possibile ai contratti a tempo determinato che continuavano a susseguirsi, ben presto si rese conto che la stabilità che aveva sempre desiderato non l'avrebbe avuta mai, che non aveva raccomandazioni, come una volta si sentì chiedere ad un colloquio.

Il suo bagaglio di esperienze lavorative, le più svariate, cominciò ad essere piuttosto lungo, se non altro una gran virtù Zoe ce l'aveva, sapeva adattarsi a tutto, era capace di ricominciare ogni volta qualcosa di nuovo, e la sua flessibilità caratteriale la aiutava.
Ma quell'angoscia non l'abbandonava mai, si sentiva quasi un'emarginata, si guardava intorno e non vedeva futuro, le sembrava di correre sul posto. Allora era proprio questo il "fiume di merda" di cui la responsabile del Master aveva parlato, che diceva si doveva per forza attraversare a nuoto per giungere sulla riva sicura? Larghino questo fiume! Le pareva di dover attraversare il Rio delle Amazzoni a nuoto con i piranha alle calcagna.

Il tempo passava e la situazione non cambiava, un'empasse da cui non riusciva a schiodarsi.
Si pentì di aver studiato per anni, anni che avrebbe potuto sfruttare per lavorare; che se ne faceva della sua cultura, delle sue esperienze, se tanto non aveva possibilità alcuna di dimostrare le sue capacità in un qualsivoglia settore perchè non gli si forniva l'opportunità di farlo?
Le tempistiche dei contratti erano brevi, giusto il tempo per memorizzare in fretta e furia le mansioni e il contratto era scaduto.

A questa paradossale ed iperbolica situazione si aggiunse anche un madornale errore sentimentale che quasi uccise el rebelde e la devastò. Riuscì a rialzarsi, ma non fu più la stessa e non lo sarebbe stata mai più, si foderò di una corazza potente per mascherare quella deturpante cicatrice che l'aveva sfregiata, con un'unica certezza: sarebbe sopravvissuta a tutto. 
Preparò il suo bagaglio, un bagaglio bastante per lei sola, adatto alle sue necessità, se lo caricò in spalla e ricominciò a percorrere il suo cammino: tutto era cominciato con il precariato lavorativo.





lunedì 20 luglio 2015

Psicopittografia, come raggiungere la felicità naturale

Vorremmo un'immagine chiara di come l'infelicità possa mutare in felicità. Facciamo un esempio a tal proposito.Dobbiamo scrollarci di dosso i fardelli deteriori che portiamo inconsciamente. La maggior parte della gente ignora addirittura di portare questi pesanti fardelli, come le emozioni negative, le paure immaginarie. E' necessario prendere coscienza di questi inutili pesi e repingerli.

Immaginate di volare su un aereo che trasporta un eccessivo carico. L'aereo oscilla, perde velocità, sta per precipitare. vi accorgete che la perdita di quota è causata dal sovrappeso. Allora buttate qualche cassa. L'aereo riprende quota. Scaricate altre casse e l'aereo riprende il volo regolare. Infine vi sbarazzate dell'intero carico e il diviene rapido e sicuro [Immagine mentale 8]

Noi dobbiamo fare la stessa cosa per la nostra felicità naturale. Dobbiamo prendere coscienza delle nostre cariche negative, totalmente inutili, e respingerle. Sarà più facile innalzarci nell'aria, liberamente e rapidamente. Allo stesso modo si esprimono gli autori di "Buddismo, Zen e Psicolanalisi". Divenire consci dell'inconscio significa trionfare su ciò che ci opprime. Significa risvegliarsi, sbarazzarsi delle illusioni, delle finzioni, e delle menzogne, per vedere la realtà quale essa è. Ne risulta un uomo liberato, la cui libertà non può essere limitata da altri. L'azione di divenire cosciente di ciò di cui non si era coscienti, costituisce la rivoluzione interiore dell'uomo. E' il vero risveglio, quello che è alla base del pensiero intellettuale e dell'impressione intuitiva immediata.


domenica 25 maggio 2014

Come estrarre i diamanti dalla felicità | Psicopittografia

Nessun argomento di interesse umane è stato tanto dibattuto quanto quello della felicità. La gente vuol sapere:
  • La felicità esiste realmente?
  • Perchè non l'ho trovata?
  • Quali ostacoli vi sono sul mio cammino?
  • Perchè è così difficile la ricerca della felicità
  • Come posso raggiungerla?
Perseveriamo nello sforzo di capire tutto ciò che ci viene comunicato. Non dobbiamo escludere una cosa perchè sembra contraria alle nostre idee attuali. Indagate con uno stato d'animo aperto. Ecco come possiamo capire la verità sulla felicità


La scoperta di un famoso giacimento diamantifero offre un ottimo esempio per illustrare il nostro punto di vista. Un avventuriero sudafricano era convinto che in una certa zona del paese esistevano dei diamanti. Ma si trattava di una zona molto vasta. Vi erano montagne, praterie, foreste e vallate. All'inizio il progetto sembrò intrattabile, ma un ragioonamento intelligente ispirò all'avventuriero un programma semplice ed efficace. Egli scartò tutte le zone dove i diamanti non potevano esserci. Sapendo quindi dove i diamanti non potevano esserci, gli rimase soltanto la zona in cui c'erano, e localizzò facilmente il giacimento all'ingresso di una vallata [Immagine mentale 76]

I diamanti esistevano in quella zona, pronti per essere scoperti. Allo stesso modo la felicità è già dentro di noi, in attesa che la scopriamo. Non cerchiamo di trovare la felicità. Eliminiamo piuttosto le zone in cui non può esservi. Non si può trovare la pace presso qualcuno che insiste nel considerare le sue illusioni come realtà. Non può essere in una persona che nasconde la sua disperazione dietro attività frenetiche. Non si trova nell'uomo che non crede ciò che vuol credere. Eliminando queste zone senza valore, si potranno trovare i diamanti della felicità.

giovedì 8 maggio 2014

Il ritorno del vero Io mette fine alla paura | Psicopittografia

Forse ci chiediamo: "Un ritorno al vero Io può garantire la fine della paura?" Certamente. Consideriamo questa idea praticamente e applichiamola ad ogni settore dell nostra vita. Vedremo che essa funziona. Bisogna convincersi di questo fatto se non vogliamo continuare a pagare il prezzo della paura. Supponiamo che desideriamo una  certa persona ma non possiamo averla.

Ritrovando il vero Io, ci liberemo da questa terribile pena del cuore. Vediamo come può avvenire questo cambiamento. Noi desideriamo quella persona perchè suscita nel falso Io determinati desideri; pensiamo che è seducente, che ha sentimento e valore....Sospiriamo per lei, e se non possiamo averla, ne soffriamo. Il falso Io si sente frustrato nelle sue illusioni. Quella persona in sè non significa niente per noi. Noi siamo attirati dal nostro falso ideale. Quando ci rendiamo conto che le qualità che vedevamo nel soggetto desiderato provengono dal falso Io, quella persona perde qualsiasi interesse per noi. Le qualità non le appartengono. Esse hanno origine dal nostro spirito inquieto.


mercoledì 7 maggio 2014

Come occuparsi dell'avvenire | Psicopittografia

La sincerità verso se stessi può aiutarci. Facciamo un esempio, prendendo in considerazione il problema della paura. Ognuno è molto più pauroso di quanto non voglia sembrare. La gente ama far bella figura, ma ciò non basta a nascondere le ansietà segrete. Cerchiamo in noi stessi e diciamoci onestamente ciò che ci spaventa. Per esempio: paura di prender delle decisioni, problemi fianziari, sentimento di colpa e di paura per errori del passato, paura delle malattie, dell'avvenire, sentimento d'impotenza, di non essere amati, ansietà in generale.

In questo elenco non vi è un tipo di paura che non possa essere cancellato. Quando siamo spaventati per qualcosa, ricordiamo innanzitutto che esiste ssempre un rimedio. Non importa che lo conosciamo o meno; il rimedio esiste. Eccone uno: quando temiamo qualcosa chiediamoci "chi ha paura? chi è questo Io pauroso?". E la risposta è questa, è sempre il falso Io che è vittima della paura o della disperazione, ma in realtà noi non siamo il nostro falso Io.  Riconsideriamo il caso. Noi abbiamo un vero Io e un falso Io. E' il falso Io condizionato che ha paura delle bombe atomiche, della disapprovazione altrui, degli errori del passato. Quando un uomo si affida a questo falso Io, ha paura di tutto. Noi dobbiamo cominciare a considerare le nostre paure basate sulle illusioni, le chimere, le sporcherie e le sciocchezze del Falso Io. Cominciamo a distinguere il falso Io che ha sempre paura, dal vero Io che non ha mai paura. Non identifichiamoci con i nostri pensieri, con le emozioni, con il nostro corpo. Non cerchiamo di scoprire chi siamo in realtà. Cerchiamo di vedere chi non esiste. Una volta trovato chi non siamo, proveremo una pace interiore completamente nuova.

mercoledì 30 aprile 2014

Ricevere gli ordini dal nostro quartier generale | Psicopittografia


Una delle più grandi illusioni dell'uomo è quella di credere che un lavoro faticoso sia per lui una virtù. E il buon lavoro non è faticoso. Abbiamo parlato della necessità di separare la realtà dalla fantasia. Non vi è nulla di più utile del contrastare la differenza tra realtà ed irrealtà.
Tutto ciò che è reale è benefico; tutto ciò che è falso è nocivo. Un colonnello dice agli ufficiali che la loro compagnia deve impadronirsi di una posizione nemica solidamente fortificata. Un capitano si oppone adducendo motivi strategici e chiede il motivo dell'ordine. Il colonnello replica: "Perchè è un ordine del quartier generale".
Un'idea vera è un ordine del nuovo quartuer generale interno, il nostro vero Io. Sia che provenga da una lettura o da una conferenza, essa può accordarsi al nostro modo di sentire. E quando ciò si verifica, è un grande miracolo per noi.

martedì 15 aprile 2014

Sfuggire alle emozioni negative | Psicopittografia

Esiste un piano pratico per sfuggire agli attacchi della depressione , della paura, delle nevrosi? Certamente. Il centro emozionale negativo è come una vecchia casa che tutti credono abitata da fantasmi. Coloro che credono a questi fantasmi interiori, si comportano come se gli spiriti fossero reali. In realtà la casa è vuota e se noi avessimo il coraggio di esplorare noi stessi, constateremmo che è così. I pretesi fantasmi sono i prodotti delle nostre illusioni. In secondo luogo dobbiamo pensare che queste emozioni negative sono completamente inutili.
Inoltre nuocciono alla salute, disperdono l'energia e ci rendono infelici. Nessun individuo vuol realmente far del male a se stesso. Lo fa unicamente perchè non vede che le emozioni negative rovinano i suoi interessi. L'automobilista che cerca di passare ad un semaforo rosso, agisce in questo modo, perchè ignora in quel momento il pericolo che corre. Se lo vedesse, smetterebbe di guidare a quel modo. Ricordiamo queste idee essenziali:
  1. Le emozioni negative non sono necesariamente permanenti nella nostra vita
  2. Ricordiamo quanto possono essere nocive 
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