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sabato 10 maggio 2014

Indaco, il colore scelto e il colore rifiutato | Cristalloterapia

Colore dello spettro della luce situato fra l'azzurro e il viola; è un azzurro intenso; simboleggia la spiritualità, la crescita interiore. E' abbinato al sesto chakra. I cristalli indaco agiscono sugli organi di senso; aiutano in caso di depressione e malinconia; facilitano l'accesso alla spiritualità; rilassano.

Chi scelgie l'indaco: desidera elevarsi al di sopra della realtà per poterla comprendere meglio o per ottenere l'appagamento che la realtà non concede: va soggetto ad attacchi di malinconia dai quali esce sotto la spinta di emozioni e  sensazioni positive; cerca affinità spirituali con ambienti e persone.

Chi rifiuta l'indaco: va soggetto a depressioni dalle quali fatica a uscire; rimugina troppo e può perdersi in labirinti emotivi: tende a incolpare gli altri quando qualcosa non va: non sa mettersi in sintonia con ambienti e persone ricavandone frustrazione e stress.

Come cominciare la giornata con spirito tranquillo | Psicopittografia

Uno spirito chiaro è uno spirito in pace. Marc'Aurelio lo espresse così: "Per spirito tranquillo non intendo altro che uno spirito ordinato".
Come può l'uomo mettersi a cercare uno spirito chiaro e tranquillo? Non v'è altro che meditare su queste due grandi verità:
  1. Esiste una via d'uscita
  2. Chi la cerca sinceramente la può trovare
La via d'uscita da che cosa? Dalla prigione psicologica nella quale ogni individuo si sente rinchiuso. E' una prigione con un'infinità di celle che contengono la paura, l'ansia, il senso di frustrazione, ecc. Ogni cella ha la sua porta per uscire.
Dovremmo sentirci colpevoli dei nostri errori? Se nel passato qualcuno di noi è stato crudele con alcune persone, avrà in seguito sentito il senso di colpa quale reazione al comportamento espresso.

Il senso di colpa è un'emozione puramente egocentrica. Essa alimenta la tendenza nociva a condannare se stessi, a riflettere a proposito del proprio Io crudele. Ma la ragione più importante è nella falsa idea che la colpa sia un segno di umiltà e di pentimento.
Essa invece crea esattamente il contrario, spingendo l'individuo verso l'arroganza, l'ostilità e la crudeltà. Quindi il senso di colpa porta a compiere atti ostili che provocano un accrescimento della colpa. Una persona in una simile situazione, si colloca in un circolo vizioso che è ben noto agli psichiatri e agli psicologi. La via d'uscita consiste  quindi nel comprendere tutto il processo della colpa.


venerdì 9 maggio 2014

Blu, il colore scelto e il colore rifiutato | Cristalloterapia

Simboleggia armonia, equilibrio, calma. Il cristalli blu rilassano, riposano; portano equilibrio nelle emozioni; danno attaccamento alle tradizioni; conferiscono disponiblità a rispettare le regole; infondono sensibilità, e quindi vulnerabilità; normalizzano il battito cardiaco e la pressione sanguigna; smorzano l'ansia.

Chi sceglie il blu: è persona di sentimenti profondi, clama, capace di equilibrio interiore; è idealista e crede nella lealtà, nella dedizione; è attaccata alle tradizioni e sente il collegamento con il passato; rifugge dagli ambienti stressanti e dalle persone irascibili

Chi rifiuta il blu: è ansioso e si sente poco aprezzato: avrebbe voglia di fuggire situazioni che non lo gratificano; ha bisogno di tagliare con ambienti che gli tolgono armonia interiore ed equilibrio; è depresso.

Come evitare i films dell'orrore nella vita quotidiana | Psicopittografia

Suppiamo d'alzarci un mattino col pensiero che avremo una buona giornata. Decidiamo di fare solo cose brillanti e costruttive. Poi ci sediamo davanti al televisore dove stanno proiettando un film dell'orrore. Non vi sono che mostri e distruzioni. Certamente noi, di nostra iniziativa, non avremmo proiettato un film simile, dopo aver deciso di passare una giornata in pace. 
Ma è esattamente ciò che fanno milioni di persone ogni giorno. Si vedono il loro film dell'orrore, ed è un film senza fine che si prolunga nella notte. Il film dell'orrore è nella mente. Noi lo chiamiamo immagine negativa. E' veramente un modo orribile per passare la giornata [Immagine mentale 66]


L'immaginazione negativa è un grande ostacolo alla vita creativa. L'eliminazione dell'immaginazione negativa è un contributo capitale al raggiungimento della pace. Si rivela quindi il principio che la felicità nasce da un processo di eliminazione; la tranquillità arriva quando noi perdiamo le attitudini negative e non quando acquisiamo qualcosa. Separiamoci dai nostri pensieri negativi. Ciò ci aiuterà a scacciare i films dell'orrore. Così come il fuoco si spegne quando non è alimentato dal combustibile, allo stesso modo i nostri fuochi emotivi svaniscono quando cessiamo di alimentarli con la nostra immaginazione negativa.

Bagna che te ribbagna - Scene dal precariato lavorativo

Allo Uaisipiei oltre al personale di segreteria di cui faceva parte Zoe, erano presenti: l'istruttore di Vela detto lo "Svagato" perchè c'era con il corpo ma non con la mente, l'eroico e prestante bagnino Mitch, la governante Jamelia e il team del ristorante "Re Sugo". Era un caldo pomeriggio di Luglio, e Zoe al desk stava occupandosi di alcune pratiche relative alle iscrizioni per la scuola di vela. Bosley si era defilato, del resto lui faceva come i briganti: latitava.

Improvvisamente il bagnino Mich, pallido come un cencio lavato e ansante, si presentò al desk, chiedendo immantinenti, la cassetta del pronto soccorso. Spiegò brevemente a Zoe che una delle ospiti di Charlie, camminando a bordo piscina, aveva urtato uno spigolo di un lettino, procurandosi una lieve escoriazione alla gamba. Le sue potenti braccia l'avevano presa al volo prima che si accasciasse a terra, e, adagiandola delicatamente su una sedia si apprestava a medicarla. Zoe fornì la cassetta del pronto soccorso, e Mitch scomparve lungo uno scuro corridoio, scorciatoia che portava alla piscina. Per un po' il silenzio regnò sovrano, poi l'attenzione di Zoe venne catturata da uno strano rumore di passi, perlopiù somigliante ad uno strisciare. 
Indubbiamente il rumore proveniva dal corridoio, così si mise in attesa e poco dopo, apparve una donna in età avanzata, capelli biondo platino taglio Raffaella Carrà, ombretto verde smeraldo sulle palpebre (un colore inverosimile), fondotinta bianco luna e rossetto rosso fuoco che contornava due labbra lunghe e sottili predisposte già ad ironico sorriso. Zoe ebbe una folgorazione, ma era il ritratto sputato del sempiterno nemico di Batman: The Jocker!

La signora indossava un pareo trasparente sotto il quale si vedeva il reggiseno del bikini, ma invece degli slip in coordinato, facevano bella mostra di sè delle fantastiche mutande in cotone a costine (horrida visu). Sullo stinco un cerottino tipo band aid tondo. Senza che Zoe potesse proferire verbo, The Jocker si mise a raccontarle tutto l'accaduto: " Aho gioia sapessi che è successo! Sti lettini so pericoosiiiiiii, guarda che ferita!"

Zoe le rispose che l'escoriazione era lieve e, con un paio di bagni nella piscina di acqua salata, l'escoriazione sarebbe scomparsa, ma The Jocker replicò: " Chi ma guarisce sta ferita? Me so rovinata estate, bagna che te ribbagna un me guarisce ppiù, prendi sto cellulare e famme er numero da ssicuratore che domani manno na lettera a Charlie". Ma come parla? Pensò Zoe con gli occhi di fuori, ma cos'è uno scherzo? No non era uno scherzo, Jocker era proprio così, se ne andò imprecando contro Charlie, con il pareo trasparente, le mutande a costine e il cerottino, mentre Zoe non riusciva a capacitarsi di come, quando e perchè.

La mattina seguente, Jocker tornò con una garza adesiva che le copriva l'intera porzione di gamba che andava dal ginocchio alla caviglia, parlando di polvere antibiotica e chirurgia plastica, e per farsi passar la brutta cera, si fece portare due drink, due Negroni per la precisione, che trangugiò a stomaco vuoto a bordo piscina.  Charlie venne a conoscenza dell'accaduto tramite le melliflue parole di Bosley, che gli illustrò tecnicamente la situazione. Infatti, qualche giorno dopo, sulla scrivania di cristallo di Charlie venne posata una raccomandata dell'assicurazione di Jocker, che voleva essere risarcita. 

Passarono solo pochi istanti e la voce di Charlie risuonò per tutta la struttura dello Uaisipiei, facendone tremare le pareti: " Ma a che gioco stiamo giocandoooooo, ad attacca la coda all'asinoooooooo? Non risarciamo nessuno, tantomeno quella bacucca sanguisugaaaaaaa!" Bosley uscì spettinato dall'ufficio di Charlie, dopo aver avuto la sua dose di rimbrotti fra cui anche quello che non era di nessun aiuto alla risoluzione del problema, cosa che lo ferì, ma non ne diminuì la genialità perversa (habemus serpem in pectore). Fu lui infatti a suggerire a Charlie e in seguito a tutto il personale di non dare adito alle parole di Jocker, di ignorarla. E così fu fatto, appena Jocker entrava tutti sparivano, se prendeva fiato, fiato peraltro mortale, per parlare, nessuno la ascoltava e non solo, ma diventammo sordi e scemi. L'avvocato di Charlie, Louis Cifer, trattò con l'assicurazione, che si tirò indietro, anche perchè risarcire un graffietto era ridicolo anche per loro.




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