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sabato 21 giugno 2014

La tipologia dominante | Salute

La personalità dominante è caratterizzata da un atteggiamento muscolare atto a respingere la paura del fallimento qualora si ceda. Ciò viene attuato rimanendo cronicamente in ispirazione con il petto alzato. Un dominante sente il bisogno di essere superiore a tutti, in tutte le situazioni. L'esssenza della sua attitudine è la negazione dei sentimenti e delle emozioni, in contrasto con il tipo cerebrale che invece tende a dissociarsene.

E' proprio della personalità di questo tipo rivoltarsi contro il corpo e le sue sensazioni, soprattutto quelle sessuali, in favore di una realtà totalmente immaginata dal suo io. Il tipo dominante si fonda infatti sull'immagine che egli è in grado di offrire al mondo esterno, e investe in essa una grande quantità di energia.


Un altro aspetto essenziale di questo carattere è il bisogno di dominare e controllare, di sentire che gli altri sono in suo potere. Per fare questo, il tipo dominante può adottare due diverse strutture di carattere: nel primo caso aggredisce con prepotenza, nel secondo cerca di ottenere il potere sugli altri attraverso la seduzione.

Questo carattere mostra generalmente uno sproporzionato sviluppo della parte superiore del corpo. La sua testa è pesante e rigida sul collo, dà l'impressione di essere gonfia: la parte inferiore del suo corpo è invece più magra e debole. Nel caso del dominante seduttivo lo sviluppo superiore del corpo può anche essere ridotto, ma in questo caso la schiena può curvarsi con estrema facilità.

Sia nel dominante aggressivo che in quello seduttivo lo scorrere dell'energia tra le due parti del corpo (superiore e inferiore) risulta molto disturbato. Nel tipo aggressivo il bacino è sovraccaricato ma sconnesso. Entrambi i tipi hanno una marcata spasticità del diaframma. Particolarmente tesi sono in loro anche gli occhi e i muscoli alla base della nuca e così pure i muscoli alla base del cranio lungo quello che si potrebbe chiamare segmento orale.

Queste tensioni mostrano che l'impulso alla suzione è stato inibito. Questi tipi hanno "fame" di potere a tal punto che il potere è diventato per loro più importante del piacere. Il bisogno di controllare un'altra persona è tanto forte che in verità ne sono dipendenti. Vogliono comandare perchè hanno paura di essere comandati. In questo gioco di dominio anche la sessualità ha una sua parte spaciale: il piacere sessuale è solo un mezzo secondario per sedurre e conquistare.

La manovra tipica del dominante è far sì che siano gli altri ad aver bisogno di lui per non mostrare che lui ha bisongo degli altri. Nella storia di questi individui c'è generalmente una figura parentale molto seducente che ha negato il suo amore, costringendo il bambino a fingere di non provare per essa nessuna attenzione. Questa situazione provoca profondi contrasti tra genitori e figli, un triangolo di lotta che spinge il bambino contro il genitore dello stesso sesso e lo fa identificare con il genitore amato.

Il problema con questo tipo di carattere è di ripristinare l'equilibrato fluire dell'energia bloccata nella parte alta del corpo, verso il basso. Possono servire a questo scopo esercizi e interventi di manipolazione sui muscoli tesi dell'area della nuca e del segmento orale e del torace, seguiti o accompagnati da altrettanti esercizi e interventi sulla zona del bacino e sulle gambe.

Complessi dissociati | Varie

Le forme-pensiero che si accumulano nell'aura a causa della repressione e dell'inibizione hanno una forte influenza sul carattere dell'individuo, e l'hanno ancora di più quei gruppi di pensieri emotivamente carichi conosciuti dagli psicologi come "complessi dissociati". I complessi dissociati sono stati espulsi dalla circolazione normale della mente, e sono divenuti semi-indipendenti.

Data la loro forte "carica" emotiva, entrano in conflitto con i processi normali della mente, e la battaglia che ne risulta dimostra che gran parte dell'energia disponibile della personalità è bloccata e non può essere usata. Insorgono così i vari disturbi che sono i sintomi di questa lotta fondamentale, ed è importantissimo sotto ogni punto di vista acquisire un contatto con il complesso semi-indipendente che soffoca l'afflusso d'energia.


Gli psicologi moderni hanno un metodo utile, il cosiddetto "test di associazione delle parole". Al paziente vengono dette certe parole, ed egli deve dire la prima parola che gli viene in mente non appena sente la parola-test. Il tempo che passa prima che riesca a produrre una parola scaturita dal profondo della sua psiche varia notevolmente.

Con certe parole, reagirà quasi immediatamente, mentre con altre spesso c'è una completa incapacità di produrre una reazione, oppure la parola di reazione gli verrà in mente solo dopo molto tempo. I tempi di reazione vengono solitamente presi con un cronometro.

Il metodo si  rivelato utile, benchè si sia scoperto che un certo meccanismo protettivo del subconscio produca spesso una parola "surrogata" di reazione, per evitare ulteriori sondaggi. Talvolta, la parola surrogata può essere rivelatrice quanto quella che sostituisce; ma, d'altra parte, può essere incredibilmente fuorviante. La parola di reazione viene usata come inizio di una catena di quella che viene chiamata "libera associazione", quando il  paziente viene invitato a lasciar libera la sua mente, in modo che la parola di reazione possa avviare le concatenazioni di pensiero che preferisce.

Mediante l'uso di parecchie parole-test, si possono avviare numerose concatenazioni di "libera associazione", e spesso si constata che convergono verso un'idea centrale. In questa regione sta il contatto con il complesso semi-indipendente; e se viene stabilito con successo, allora i pensieri e i ricordi repressi affiorano nella coscienza, insieme alla potente carica d'energia che contengono; e dopo un periodo di riadattamento, la mente del paziente torna a funzionare in modo normale.

Tuttavia, se madiante l'uso della vista psichica si può vedere il complesso dissociato nell'aura emotivo-mentale del paziente, è possibile rivelarglielo dolcemente,  evitando così l'inquietante zampillo d'energia emotiva che si produce tanto spesso quando si stabilisce il contatto con il complesso. La "rieducazione" (come viene chiamata) che permette di rimuovere dalla personalità la causa della dissociazione, può allora procedere più rapidamente.

Inoltre, quando la mente subconscia del paziente si è dimostrata capace di fabbricare "memorie" e situazioni immaginarie del passato, è possibile superare le difese, e vedere direttamente nell'area creativa della mente, senza più lasicarsi ingannare dalle fantasie costruite dall'area malsana.

venerdì 20 giugno 2014

Il massaggio per la tipologia dipendente | Salute

A causa dei sentimenti di vuoto e di mancanza che gli sono caratteristici, il tipo dipendente può ricevere grandi benefici dal massaggio. Il motivo della sua insoddisfazione consiste appunto nel non aver ricevuto abbastanza nutrimento, sotto forma di cibo, amore e contatto, durante la prima infanzia.

Egli ha bisogno di essere circondato  da un'attenzione calorosa che gli dia la sensazione non solo di esistere, ma anche di venire considerato come qualcosa di importante. Non trovando appoggio all'interno di se stesso, deve riceverlo dall'esterno.


Il massaggio lo aiuterà così a diventare consapevole del proprio valore. Mai come in questo caso ci si rende conto che il massaggio ha un carattere nutritivo vero e proprio. Inoltre, considerato che le sue richieste di amore, come quelle di un bambino, tendono ad essere illimitate, qesta persona ha bisogno di conoscere meglio i propri limiti. Il massaggio gli porterà appunto in dono la coscienza della propria frontiera corporea, che è il presupposto e il fondamento della coscienza dei propri limiti psicologici.

Al di là della pelle inizia il mondo delle relazioni. Recuperare la coscienza dei propri limiti anatomici, dei propri confini corporei (fin dove arrvo io? Dove incomincia il mondo esterno?) aiuterà il tipo dipendente a ridimensionare le immense richieste del suo Io. L'altro gli apparirà in una luce più realistica: non più come distributore automatico di cibo affettivo, ma come un altro Io dotato di tematiche proprie.

Da questo punto di vista il massaggio non sarà prezioso soltanto per il contatto di cui ogni tipo dipendente è così avido, ma attraverso tutta la serie di distacchi che sono impliciti in un trattamento basato sui messaggi, il tipo dipendente saprà rcavare un sentimento più chiaro della propria individualità e autonomia, per potersi sorreggere sulle proprie gambe.

Il tipo dipendente è particolarmente debole nelle gambe e nelle braccia. Poichè ha sempre atteso che la soddisfazione dei suoi bisogni arrivasse dall'esterno, non ha mai sviluppato energicamente i propri arti. I suoi piedi e le sue gambe non si sono mai spostati per inseguire obiettivi e realizzare progetti. Infine il tipo dipendente è debole nel radicamento, cioè il suo contatto con la terra è sottosviluppato. Ciò significa, come detto sopra, che il senso della realtà è a volte scarso. Alla luce di queste considerazioni, si comprende bene come il massaggio del tipo dipendente debba insistere molto sugli arti. Sia le braccia che le gambe dovranno essere ricaricate, rinvigorite, mobilizzate.

L'energia dovrà fluire in loro abbondantemente, affinchè questo tipo di persona ritrovi il gusto dell'autodeterminazione e di un rapporto più fruttuoso con la realtà. E' un po' come se il tipo dipendente dovesse discendere dal mondo delle fibe e delle illusioni a quello della realtà. In lui anche l'energia dovrà scendere verso il basso, abbandonare le regioni del pensiero astratto per affluire verso il palmo delle mani e la pianta dei piedi.

Questa è la condizione energetica indispensabile affinchè un individuo sano possa relazionarsi con il mondo, e riesca a muoversi agevolmente in mezzo alle difficoltà. Il tipo dipendente ama essere cospasrso d'olio. Si potrebbe ipotizzare che l'unzione lo riporti al gradevole stato del feto che galleggia nel liquido amniotico, quando il contatto con l'ambiente materno era totale e non esistevano responsabilità.



La proiezione delle forme - pensiero | Varie

Nell'aura emotivo-mentale si trovano molte forme che sono state costruite dalla mente; ma sono quasi tutte vaghe e indistinte. L'aura emotivo-mentale, come l'aura eterica, ha un limite esteriore, che sembra agire come una "pelle" protettiva, sebbene le radiazioni dell'aura l'attraversino fino a giungere a distanze considerevoli.

Tramite queste radiazioni ha luogo quella che noi chiamiamo "telepatia"; ma quasi tutte le forme-pensiero costruite nell'aura non hanno mai l'energia necessaria per proiettarsi oltre il limite esterno dell'aura del loro creatore. Come le faville dell'incudine, quando il ferro incandescente viene percorso dal maglio, questi pensieri-scintilla volano verso l'alto, ma quasi immediatamente si spengono e non superano mai l'area limitata circostante.


Per la proiezione delle forme-pensiero oltre l'aura sono necessari due fattori: la chiarezza di forma e la forza della "carica". La costruzione di queste forme nella mente non può di solito, venire acquisita in poco tempo; occorre un periodo di costante addestramento, a meno che chi costruisce le forme non abbia una capacità innata in questo senso.

Talvolta accade proprio questo e allora, poichè una delle condizioni è soddisfatta, resta da vedere come si può caricare la forma dell'energia che la proietterà a distanza. Questo avviene per mezzo d'un processo di concentrazione emotiva sul pensiero. E' per questa ragione che falliscono tanti esperimenti di telepatia.

La forma-pensiero può essere stata visualizzata e costruita chiaramente, ma poichè non vi è connessa una forza emotiva, non c'è l'energia per proiettarla. Inoltre, l'interesse declina, e di conseguenza declina anche l'entusiasmo (che in realtà è un "sentimento"), e la facoltà psichica cessa di operare.

Non sempre è così, perchè vi sono le prove che  talvolta la mente del percipiente si protende verso quella dell'emittente, e vi legge l'immagine e il simbolo che egli desidera trasmettere.

Siamo fatti per conquistare | Psicopittografia

Minosse, re di Creta, costruì al di sotto delsuo palazzo, un immenso labirinto. Quando un nemico veniva gettato in quel luogo pauroso era perduto senza speranza. Inoltre, Minosse, vi aveva il Minotauro, un mostr mezzo uomo e mezzo toro. Un giorno Teseo principe di un'altra contrada, fu rinchiuso in una cella prima di esser portato nel labirinto. Ma Arianna, la figlia di Minosse, si innamorò di Teseo e cercò di salvarlo. Ella, a mezzanotte, si recò nella celladi teseo e gli diede un gomitolo magico di filo. Gli avrebbe assicurato la possibilità di sfuggire al suo destino. Teseo scivolò nell'oscurità fino all'entrata del labirinto, sfilando il suo gomitolo. Alla fine si trovò di fronte al Minotauro. Si batterono e teseo ne uscì voncitore. Indi seguì il filo magico e giunse all'uscita, tra le braccia di Arianna [Immagine mentale 93]


Ecco come la verità guida l'uomo che vuole realmente trovare il suo cammino. Poco importa che i corridoi siano oscuri e la mente confusa; il filo magico della verità ci guida e ci protegge. Esso combatterà per l'uomo quando questi si troverà di fronte ai mostri che deve vincere, e cioè alle proprie illusioni inconsce e alle paure represse. Presto o tardi, ogni eroico avventuriero si troverà egli stesso in possesso del coraggio, della forza e della saggezza necessaria. Non siamo soli.

E noi siamo fatti per conquistare!

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