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giovedì 25 febbraio 2016

Lettura dell'aura con il tatto | Varie

Abbastanza stranamente, un metodo per leggere l'aura è l'uso del tatto. Richiede grande attenzione, ed è piuttosto difficile, soprattutto nelle fasi iniziali, farsi un'idea chiara di ciò che si percepisce effettivamente. Il modo di usare il senso del tatto per la percezione aurica è il seguente.

Innanzi tutto, rivolgetevi ad un amico comprensivo, che dovrà sedere su una sedia e o sdraiarsi su un divano. Poi passate lentamente la mano sopra ilsuo corpo, dall'alto verso il basso, tenendola a 5-7 cm dalla superficie del corpo stesso. E' importantissimo:  non toccatemai il corpo fisico del soggetto. Non soltanto non è necessario, ma vi impedirà di sentire l'aura. 


Ora, mentre passate lentamente la mano sopra il soggetto, concentrate l'attenzione sulle punte delle vostre dita, e cercate di notare le eventuali differenze nelle sensazioni che percepirte quando allontannate la mano di 20-25 cm, o la portate a 5 cm dal corpo. All'inizio (e sarà così per molti tentativi) potrete non percepire nulla; ma questa avviene spesso perchè non avete mai dovuto concentrarvi così sule punte delle dita,e altre sensazioni soverchieranno le impressioni sottili che potreste ricevere.

Verrà comunque il momento in cui percepirete che "qualcosa", che sembra caldo o freddo o vibrante, appare presente ad una certa distanza dalla superficie del corpo fisico del soggetto. Quando ve ne accorgete, potete cercare di scoprire fino a quale distanza dal corpo del soggetto si estende questo "qualcosa", e allora potrete compiere esperimenti per vedere quale froma assume questo "campo di forza".

E' una buona tecnica d'allenamento trascorrere qualche tempo, prima degli esperimenti, praparando un certo numero di schizzi del corpo umano visto di fronte, di schiena, e di fianco: se potete, fatene molte copie. I disegni vengono usati per segnare le variazioni che potete scoprire nell'aura. La prima aura che starete ossservando, naturalmente, è quella eterica. Più tardi, vorrete provare a percepire quella astromentale che, si estende assai più lontano dal corpo, e allora dovrete muovere le mani a maggiore distanza, diciamo a una trentina di centimetri dal corpo del soggetto.

Può darsi benissimo (sebbene non avvenga in tutti i casi) che, quando incominciate a percepire o a sentire l'aura, nella vostra mente di formino immagini, che possono assumere l'aspetto di una copia argentea del corpo del soggetto; la copia mostrerà le stesse variazioni che percepite nell'aura. Vedrete l'aura soggettivamente, e questo è un osviluppo molto comune.

Nel contempo, vi sono molti che non "vedono" mai nulla, ma che ricevono una chiara percezione dell'aura, le sue variazioni e altre peculiarità. La percezione non visuale intuitiva può essere assai più precisa.


 

domenica 7 febbraio 2016

Spirito e materia non sono opposti

Dobbiamo dire che spesso si commette l'errore di associare le tinte pastello più delicate alla natura "spirituale", mentre le sfumature più vive e dense sono ritenute indicazioni dell'aspetto "terreno" della personalità. Ma questa è un'opinione errata. E' vero fino ad un certo punto, ma spesso dà un'idea totalmente falsa del carattere della persona.

Innanzitutto, questa idea accetta la concezione che "materiale" e "spirituale" siano nettamente contrapposti come l'oriente e l'occidente che, nella poesia di Kipling, " non s'incontreranno mai". Era questo l'errore degli gnostici, o almeno di alcuni di essi, nella Chiesa protocristiana, e in una forma o nell'altra è persistito nel corso dei secoli. Secondo molti di noi è più giusto affermare che "spirito" e "materia" sono le espressioni di una realtà suprema, i due poli della batteria cosmica, tra i quali è intessuta la rete dell'universo.


In quel "campo di energie" vivono ed esistono la vita e la coscienza. Vi sono istituzioni in cui tutto questo è simboleggiato dalle due Colonne del Tempio di Salomone: tra esse  si estende il pavimento di mosaico a riquadri bianchi e neri, e il nostro pellegrinaggio umano significa che in realtà non camminiamo mai interamente su un riquadro nero o su uno bianco.

Ciò si riflette nel nostro universo privato individuale, e si rivela nell'aura. E' una semplificazione eccessiva dividere l'umanità in "buoni" e "cattivi" come nei film western. Noi siamo più sfumati, e in ciascuno di noi vi ammonisce: "C'è tanto bene nel peggiore di noi, e tanto male nel migliore". Ed è verissimo.

Vi sono aspetti della nostra natura che appartengono alla parte più elevata, e altri alla parte inferiore; e c'è una porzione della nostra struttura emotivo-mentale che rispecchia un miscuglio di questi due aspetti;  e secondo l'attività generale di tali fattori noi costruiamo quello che possiamo chiamare lo sfondo permanente dell'aura. E' questa colorazione generale che solitamente dimostra quali siamo, ed è piuttosto stabile, cambia lentamente mentre progrediamo sulla strada della vita.

Tuttavia, vi sono momenti in cui entrano improvvisamente in attività le parti più elementari della nostra natura; e tale attività appare evidente dalle tinte ardenti e torbide che appaiono nell'aura. Allo stesso modo, vi sono momenti in cui entra invece in attività il nostro aspetto etico e spirituale, e questo produce sfumature di colore più delicate. Ma entrambe le condizioni possono essere (e molto probabilmente sono) di breve durata, e la loro apparizione non offre una chiave del vero carattere della persona nella cui aura vengono viste.

martedì 2 febbraio 2016

La forma e l'attività mentale

L'altro processo di costruzione delle forme sui livelli della luce astrale è quello del pensiero, conscio e subconscio. I livelli mentali sono livelli di "forma", in contrapposizione ai livelli di "forza" della luce astrale, e la forma prodotta dall'attività mentale viene gettata nei regni astrali e immediatamente si carica della forza di quel livello. Perciò nella luce astrale si trovano innumerevoli immagini costruite dall'azione del pensiero sulla plastica sostanza fluidica.

Alcune di tali forme e immagini sono transeunti come l'increspatura prodotta dalla brezza che passa sulla superficie immota di un lago;  ma altre son oassai più durevoli, e costituiscono lo scenario semipermanente del mondo astrale. Ad esse appartengono i "paradisi", gli "inferni" e "mondi grigi" descritti comunemente nella letteratura spiritistica, e per coloro che vi dimorano costituiscono uno scenario e uno sfondo che rispecchiano in misura più o meno grande gli scenari e le condizioni della terra stessa.


I pensieri che producono tali "dimore"  temporanee dell spirito umano nel mondo astrale sono il risultato del pensiero conscio e subconscio da parte dell'umanità incarnata e disincarnata, nonchè dell'attività mentale di altri esseri viventi non umani che dividono questo livello con l'uomo e che l'influenzano, sebbene egli non se ne renda sempre conto.

Tali forme composte di sostanza astrale durano per un tempo più o meno breve perchè l'aura astro-mentale presente intorno a ciascuno di noi è un campo in cui operano le stesse leggi.. Il nostro pensiero costruisce forme nella nostra aura astro-mentale, come il  pensiero collettivo di tutta l'umanità (o l'inconscio collettivo, per chiamarlo con il suo nome moderno) costruisce le forme della luce astrale.

Quindi all'occhio del chiaroveggente, l'aura appare come un'atmosfera luminosa e colorata che circonda ognuno. L'estensione di questa seconda aura varia secondo lo sviluppo emotivo e mentale dell'individuo osservato; allo stesso modo varia anche la sua colorazione. La colorazione presenta tutta una gamma   che va da tinte cupe, marroni e grigie, attraverso rossi lividi e azzurri sporchi, fino alle sfumature più belle di questi colori e a splendide tinte luminose gialle, azzurre e violette. Possono apparire anche bagliori di pura luce aurea, ma disolito sono rari.

In questa tmosfera lucente che circonda ogni persona si possono notare anche "forme" di varie specie, ed è qui che possono insorgere spesso errori, quando viene data una descrizione dell'aura. In essa si vedono di frequante figure umane, ma non è detto che abbiano qualcosa a che fare con la vita; sono soltanto forme-pensiero costruite da contatti casuali con persone che, per una ragione o per l'altra, hanno lasciato una forte impressione sulla mente dell'individuo cui appartiene l'aura osservata.

mercoledì 20 gennaio 2016

La ricarica delle "batterie" eteriche

Le energie dei vari centri possono venire proiettate dall'aura; e tali proiezioni di forza spesso si vedono come emanazioni nebulose, oppure come nettissimi raggi di luce. Molto dipende dall'intensità della volontà o del desiderio che determina la proiezione. Quando l'intensità è elevata, sembra che sia possibile dispensare in breve tempo molta forza concentrata, e questo dispendio d'energia lascia l'individuo privo di vitalità. In tali condizioni, egli può tendere a diventare così negativo da stabilire una sorta di « suzione », e ad assorbire energia da quanti lo circondano, oppure da una qualunque fonte di forza.

Possiamo ricordare qui un metodo grazie al quale una persona temporaneamente devitalizzata può ricaricare rapidamente le « batterie» eteriche. La vitalità non è affatto circoscritta al regno animale e umano, naturalmente; ma molti non si rendono conto che i membri del regno vegetale non soltanto assorbono energia eterica, ma sono circondati da una semplice aura di tale energia, in surplus rispetto alle loro esigenze. La qualità di queste aure varia considerevolmente; ma ve ne sono alcune che si armonizzano benissimo con le energie eteriche umane, e chiunque sia privo di vitalità può ricaricarsi rapidamente per mezzo di una semplice tecnica.

Gli alberi più adatti a questo scopo sono il pino e l'abete; la quercia, la betulla e il melo vengono subito dopo.  L'olmo è un albero da evitare, per quanto riguarda la sua atmosfera aurica, perché, a parte la pessima abitudine di lasciare cadere un ramo morto quando meno ci si aspetta, sembra in qualche modo ostile agli esseri umani. Immaginiamo, comunque, che abbiate trovato un pino adatto per la vostra ricarica. Sedetevi a terra, con la schiena appoggiata saldamente al tronco.

Dopo esservi seduti comodamente con la schiena solidamente appoggiata al tronco dell'albero, adottate un certo atteggiamento mentale, o meglio della mente e della sensazione. In questo campo le sensazioni sono importanti: voi non vi «pensate» nell'aura dell'albero, bensi vi « sentite» in essa, il che è ben diverso. Per molti non è facile. Comunque, è necessario appunto questo sentimento affettuoso verso la semplice intelligenza che potremmo chiamare figurativamente « lo spirito dell'albero ».

Occorre un sentimento, non un quadro mentale nettamente definito; ma un buon ausilio consiste nel visualizzare più chiaramente che si può la forma simbolica che, secondo noi, rappresenta la natura essenziale dell'albero. Se per caso avete sviluppato la vista eterica, allora può darsi che intravvediate davvero l'intelligenza vivente di cui l'albero è la manifestazione esteriore e visibile. Poi, senza sforzarvi, ma restando completamente rilassati in questo affettuoso accostamento all'essere vivente che è il vero albero, riposate, e lasciate che le energie da esso emanate passino in voi.

Quindici minuti o anche meno possono ricaricare efficacemente le vostre batterie della vitalità.  Tuttavia, la chiave dell'operazione sta nel «sentire» anziché nel «pensare ». Il sistema funziona persino per alcuni che non credono affatto alla possibilità di un trasferimento di vitalità, e che attribuiscono il risultato all' autosuggestione.


mercoledì 13 gennaio 2016

Il vero corpo fisico

Coloro che hanno studiato il problema si sono convinti, spesso per esperienza diretta, che noi possediamo un corpo più sottile, il quale, pur essendo ancora fisico, ha una natura estremamente eterea e tenue. Certe scuole di pensiero chiamano "pre-materia" questa sostanza fisica più sottile, che nei vecchi testi occulti (occulto deriva dal latino occultus, cioè nascosto, e si riferisce alla conoscenza di ciò che è nascosto, ovvero di ciò che non è visibile, quindi si riferisce alla conoscenza spirituale, da non confondere con l'errato significato moderno, cioè di conoscenza riservata a pochi o come "sapere che deve rimanere nascosto") veniva detta sostanza astrale. Nell'occultismo moderno, il nome è stato attribuito a un altro tipo di conoscenza, e questo causa spesso confusione quando la gente legge qualche vecchio libro e si sforza di comprenderlo secondo le nuove descrizioni.


Il corpo etereo è il vero corpo fisico (persiste dalla nascita alla morte), mentre la materia più grossolana, che solitamente consideriamo come il nostro corpo materiale, cambia costantemente. E' stato detto che ogni molecola del nostro corpo viene sostituita da una nuova nel giro di tre anni, e quindi vi è un sotante flusso di particelle materiali emanate da questo corpo fisico, e una costante sostituzione da parte di nuove particelle, via via che operano in noi le forze di quello che viene chiamato "metabolismo".

Il metabolismo opera in noi in due modi opposti. Come "forza anabolica" costruisce, partendo dai composti più semplici contenuti nel cibo e nelle bevande, i composti estremamente complessi che costituiscono quelli già disgregati ed eliminati. Vi è quindi un ciclo di distruzione e di costruzione, continuamente in atto dentro di noi. I diversi ritmi del processo producono le diverse condizioni del corpo fisico, e uno degli insegnamenti principali dell'occultismo afferma che i processi metabolici vengono iniziati e controllati dal "corpo" di pre-materia più sottile, denominato "corpo eterico".

Questo corpo sottile ha ricevuto nomi diversi: gli antichi egizi lo conoscevano come Ka;  nell'Europa antica era chiamato Doppelganger,  in Oriente Linga Shariah, nello spiritismo francese perispirito, mentre nei vecchi scritti era indicato come "corpo astrale" o "doppio". In certe scuole rosacrociane è detto "Corpo vitale", e questo ci porta al suo particolare significato nello studio dell'aura.


venerdì 8 gennaio 2016

Dualismo dell'aura etica

Le osservazioni condotte sull'aura della salute hanno rivelato alcuni fatti interessanti. Il suo aspetto generale è  quello di un "alone" di emanazioni sottili come capelli, che formano un rozzo ovale intorno al corpo fisico. La forma di questo ovoide indica spesso gli stati di cattiva salute, quando appare "gonfia" o presenta altre deformazioni rispetto alla forma dell'aura d'una persona sana.


L'aura eterica d'una persona è in realtà doppia, e comprende una parte "esterna" ed una "interna". C'è un'aura interna, che segue i contorni generali del corpo, e si trova all'incirca a 7-10 cm (talvolta la misura è variabile) dalla sua superficie. Poi c'è un'aura esterna, che si estende per una trentina di centimetri, sebbene questa distanza sia ancora più variabile di quella dell'aura interna. Comunque, questa non è tutta l'aura, perchè in condizioni favorevoli se ne può scorgere un'altra, assai più sottile e difficile da vedere, che si estende molto lontano dalla superficie dell'aspetto esterno dell'aura generale.

Non sembra avere limiti definiti, e può essere dovuta a un'azione generale, più o meno nello stesso modo in cui un corpo elettrificato induce un'attività elettrica negli oggetti circostanti.

martedì 5 gennaio 2016

Uno stimolo mentale-emotivo e le ferite dell'aura

Comunque, quando il centro del plesso solare è in azione, distribuisce la sua energia a tutti gli altri centri. Del pari i centri della testa, della gola e dell'apparato genitale risultano stimolati da certi tipi d'energia tratta dai livelli eterici, indipendentemente dalla vitalità generale che perviene loro dal plesso solare. Questi centri possono venire stimolati e portati alla massima attività non solo dalle energie provenienti dal sole e da altre fonti, ma anche da stimoli mentali ed emotivi, come il rituale, il cinema e il teatro, la televisione o un libro scritto in modo da creare immagini chiare e nitide nella mente del lettore. Ritengo che questo sia un aspetto importante del meccanismo aurico, e le relative implicazioni nelle nostre vite possono essere assai più importanti di quanto immagimamo.

Ho descritto in parte ciò che avviene quando i centri attraggono l'energia. Ma cosa succede quando invertono la rotazione e incominciano a riversare l'energia all'esterno? Innanzi tutto, la finissima ragnatela all'estremità esterna dei vortici funge da freno automatico per la quantità di energia che può venire proiettata, e perciò impedisce che l'individuo la perda in misura pericolosa. Finché questa ragnatela frenante è indenne, la restrizione automatica delle forze vitali agisce con efficienza; ma quando viene danneggiata insorgono complicazioni, e abbiamo allora la ferita aurica.

Certe imprudenti procedure di meditazione possono causare questo risultato, ma uno dei modi più certi per provocare una ferita del genere consiste nell'uso continuato delle droghe. Qualunque cosa dicano alcuni psicologi « progressisti », l'uso continuato delle droghe causa gravi danni all' aura, e la espone ad ogni sorta di influenze esterne.

Il dottor I.f. Regardie, a proposito dell'effetto di queste pratiche, dice: « .. .1'individuo psicotico ... deve venire severamente consigliato di non toccare mai, in nessun caso, le droghe psichedeliche». Regardie si riferisce agli stati psicologici e, naturalmente, molti di coloro che hanno studiato il problema ammettono che sono pochissimi quelli completamente esenti da tracce di neurosi o di psicosi nella struttura mentale.

Questo vale particolarmente quando consideriamo l'aura eterica, perché qui vi sono molte forme indistinte che prefigurano futuri turbamenti e conflitti nella mente e nel corpo, in quanto tutti gli squilibri della mente, delle emozioni e del corpo fisico mostrano tracce nell'aura, prima ancora di manifestarsi come infermità psicologiche o fisiche.

Aprire la superficie dell'aura al gioco di forze d'ogni genere equivale ad asportare l'epidermide protettiva del corpo, e i pericoli sono egualmente grandi in entrambi i casi. Ovviamente, nessun individuo sano di mente si priverebbe dell'epidermide; ma poiché il processo non è altrettanto doloroso, molti compiono un processo psichico equivalente mediante pratiche di vario genere. Alcuni scrittori teosofi vorrebbero includere anche il tabacco e l'alcool in questa categoria, ed è vero che l'uso sociale delle bevande alcooliche fa dimenticare a molti che la dipendenza dall'alcool è in se stessa una malattia dalle conseguenze terribili. Se volete ottenere i risultati migliori, dovete creare le migliori condizioni.

La ragnatela eterica non soltanto riduce la quantità d'energia che si riversa dai centri, ma agisce come una barriera contro le influenze esterne che possono cercare di penetrare nel corpo eterico; finché si conserva intatta, le possibilità di quella che io chiamo «infezione psichica» sono minori.


domenica 3 gennaio 2016

Il campo di forza: aura

Se accettiamo la definizione del dizionario, vediamo che si riferisce a un "effluvio psichico elettro-vitale ed elettro- mentale". Vediamo che cosa significa. E' ormai accertato che tutte le attività nel nostro corpo fisico sono associate alle correnti elettriche che circolano negli organi, e che formano intorno a noi un "campo" elettrico definito. Gli scienziati russi hanno messo a punto apparecchi che, essi affermano, possono percepire questo debolissimo campo di forza, esistente intorno a tutte le cose viventi. Essi dichiarano di aver registrato la presenza di campi che si estendono per circa venticinque centimetri dai corpi di certi insetti.

Questo campo di forza non ha nulla a che vedere con la "carica" elettrica che certe persone acquisiscono indossando abiti di nylon o usando lenzuola di nylon. La carica d'elettricità statica che spesso si accumula per attrito in questo materiale può dare una netta scossa. Una forma blanda si può osservare quando ci si toglie un indumento di nylon al buio, se l'aria è asciutta: la carica si libera in una pioggia crepitante di minuscole scintille. Tuttavia, questo è ben diverso dall'"elettricità biologica" collegata a tutte le nostre attività corporee.


Quindi, abbiamo in noi e intorno a noi un "campo di forza" elettrico che può essere considerato come il primo e più denso dei numerosi campi del genere cosituente l'emanazione composita che chiamiamo "aura". Sebbene il termine venga contestato dai fisici, possiamo usare un termine già comune, "Aura eterica". Naturalmente, c'è un'aura ancora più densa, composta delle minutissime particelle solide emanate costantemente dallo stesso corpo fisico.

Tali particelle vengono da noi lasciate su tutto ciò che tocchiamo, e formano l'"odore" per mezzo del quale possiamo venire rintracciati da un cane o da un altro animale. In questi ultimi anni, a ricordarcelo di continuo hanno provveduto le numerose pubblicità dei deodoranti.

Ne parliamo qui per esaurire gli aspetti fisici dell'aura, poichè queste particelle portano con sè anche qualcosa della tenue sostanza continuamente irradiata da un "corpo" assai più sottile di questa "carne troppo solida", considerata da molti come l'unico corpo che possediamo.

sabato 2 gennaio 2016

La pelle eterica


Questa è dunque la descrizione generale dell'aura, come la vede un buon chiaroveggente, o come si può scorgere usando gli "Schermi Kilner". Tanto l'aura interna quanto quella esterna sembrano possedere quella che possiamo considerare come una epidermide, una pelle superficiale, che ha una parte importante nella salute dell'individuo.

Quando vengono osservate attentamente, si vede che queste pelli sono formate di innumerevoli linee di forza eterica, come se le estremità delle striature capillari che formano l'aura venissero attorte per formare una copertura, un involucro protettivo.

giovedì 31 dicembre 2015

Le pratiche tantriche e la classificazione occidentale dei centri

Sappiamo quindi che la sostituzione del centro del sesso con quello della milza nell'insegnamento teosofico fu dovuto soprattutto a un certo pregiudizio inconscio contro l'introduzione di concetti sessuali, poiché in certe pratiche corrotte e in certi culti corrotti della stregoneria l'elemento sessuale viene grossolanamente posto in rilievo.
La parola « corrotto » è in corsivo, perché è possibile che alcuni possano indignarsi al sentir parlare  di « pratiche tantriche corrotte».
Qui non si intende attaccare l'intero sistema tantrico. È un elevato sistema orientale di filosofia pratica, e non gli si possono imputare gli eccessi di certi praticanti della magia tantrica, cosi come non si possono imputare alle Chiese cristiane le messe nere di cui si sente parlare.

Tuttavia, per tornare al nostro elenco dei « centri », la classificazione occidentale è perfettamente in linea con quella teosofica generale, se il centro sopra la testa viene considerato quello che assimila l'energia del sole, e se inoltre viene visto come la causa del centro inferiore situato in mezzo agli occhi. Allora, il centro cardiaco e quello del plesso solare, insieme, formeranno il centro collocato in quella parte del corpo, e il centro genitale può essere considerato, in congiunzione con quello alla base della spina dorsale, come un centro solo. Dunque abbiamo perduto soltanto il centro della milza, e può darsi che questo abbia altre funzioni. Si è osservato che in alcuni casi, in cui il corpo eterico lasciava temporaneamente quello fisico, usava apparentemente il centro della milza come uscita.

Eccoci dunque alle prese con i cinque centri dell'insegnamento occidentale.
I centri apparentemente ubicati lungo la spina dorsale sembrano estendersi alla superficie dell'aura, in vortici d'energia a forma di cono o d'imbuto; e dove questi vortici toccano l'epidermide esterna dell'aura, appaiono coperti da qualcosa che sembra una ragnatela tenue e finissima di sostanza eterica. I vortici ruotano continuamente, e secondo la rotazione, l'energia viene attratta o irradiata. Abbiamo detto che il centro sopra la testa trae l'energia dal sole; e questa energia, così assorbita, carica fortemente il centro del plesso solare.

Il punto discusso è se l'energia del sole, specializzata dal centro del plesso solare, sia tutta quella assorbita, o se sia semplicemente una carica stimolante e «attivante» che fa trarre una maggiore quantità di forza vitale dalla grande corrente primaria d'energia, che giunge al corpo eterico dal mondo eterico mediante il centro che si trova nell'aura al di sotto dei piedi.


giovedì 24 dicembre 2015

Le false aure

La presenza di quella che sembra un'atmosfera luminosa intorno a una persona è stata segnalata da un grandissimo numero di testimoni nel  corso dei secoli. In epoche dotate di minore spirito critico un'aura di luce era considerata segno di avanzamento spirituale, ma in tempi più moderni viene solitamente giudicata uno scherzo dell'immaginazione o un'indicazione di squilibrio mentale o di disturbi ottici. Vi è qualche giustifiazione per quest'ultima idea, secondo la quale un'infermità degli occhi è responsabile dell'apparizione della luce intorno a una persona, e a questo riguardo c'è una causa comune d'illusione.

Avviene spesso che qualcuno, in mezzo al pubblico, noti l'aura di un oratore che sta ascoltando con attenzione. In certi casi può essere veramente così, ma spesso la causa è puramente fisica, e non ha nulla a che fare con l'influenza radiante chiamata "aura". La spiegazione è piuttosto semplice. Se guardate con estrema attenzione qualcuno per un lungo periodo di tempo, come ad esempio quando ascoltate una conferenza, i muscoli che controllano la messa a fuoco degli occhi si affaticano, e la stessa messa a fuoco si altera all'improvviso.


Quando avviene questo, la nuova immagine ricevuta sulla retina cade in un punto leggermente diverso, e il risultato è che la vecchia immagine viene vista come una "aureola" intorno a quella che stiamo fissando. L'aureola sarà di colore complementare rispetto a quello della persona, e solitamente apparirà come una fascia di luce gialla o bianca che la circonda. E' un fenomeno puramente fisiologico, ma in un grandissimo numero di casi viene interpretato come visione dell'aura.

E' importante, per chi cerca di sviluppare e addestrare la percezione extrasensoria, incominciare coltivando l'onestà più scrupolosa. E' troppo facile scivolare in una facile disonestà e dare descrizioni vaghe e appena abbozzate, meticolosamente formulate, sia pure inconsciamente, in modo da approfittare della mancanza di facoltà critiche in coloro cui viene fatta la descrizione. In poche parole, voi inducete l'interessato a credere ciò che avete dedotto che voglia credere. E' una vera e propria trappola per gli incauti, e il rimedio migliore per no ncadervi consiste nell'adottare elevati criteri di onestà.

E' un criterio che merita di essere seguito, perchè ci permette di fidarci della nostra vista, quando incominciamo ad usarla, e questa è veramente preziosa.



venerdì 18 dicembre 2015

Come programmare i cristalli

Per prima cosa preparate la richiesta che intendete fare con una frase semplice, di poche parole, evitando negazioni e incertezze. Per esempio: "Ho bisogno che il mio capo che approvi il mio progetto", oppure: "Voglio fare buona impressione al colloquio di lavoro", o ancora: "Aiutami a recuperare il rapporto con mio marito" e via dicendo. Comunque le frasi siano espresse, ricordate che rappresentano richieste, non ordini. Scegliete un momento e un luogo in cui nessuno vi disturbi, togliete anelli, cinture, orologi.

 
Sedetevi eretti ma rilassati, prendete in mano il cristallo e fatelo scorrere più volte su tutta la vostra aura respirando a fondo e lasciando pian piano allentare le tensioni, liberando la mente da qualsiasi pensiero per renderla disponibile a dare e ricevere. Appoggiate il cristallo sul terzo occhio (sesto chakra) e portate la mano libera sul chakra del cuore (quarto chakra).

Immaginate un raggio di energia che esce dal terzo occhio ed entra nel cristallo; scrivete la vostra richiesta sul raggio e accompagnatelo all'interno del cristallo. Mantenete la concentrazione sul raggio che entra nel cristallo finchè non avrete la certezza che esso l'ha assimilato. A questo punto il cristallo è pronto.

giovedì 19 novembre 2015

Che cos'è l'aura?

"L'aura è una sottile essenza invisibile, o fluido, che si dice emani dai corpi umani e animali, e persino dalle cose; un effluvio elettro-vitale, elettro- mentale, che partecipa egualmente della mente e del corpo, quindi l'atmosfera che circonda una persona; carattere, personalità."

L'aura è vista solitamente come un'atmosfera luminosa intorno a tutte le cose viventi, inclusa quella che secondo la consuetudine è chiamata materia inanimata. Il progresso della conoscenza comincia a suggerire allo scienziato che anche nella cosiddetta materia "morta" sono all'opera forze viventi: e questo conferma ciò che disse l'antico poeta persiano: "La Vita dorme nel minerale, sogna nella pianta, si desta nell'animale e diviene conscia di se stessa nell'uomo".

Sono molti gli affreschi o i quadri in cui vediamo rappresentazioni di Cristo o degli Apostoli, dove l'aura (o aureola) è raffigurata come un cerchio di luce dorata. In molti casi vi è un solo nimbo luminoso intorno alla testa della figura, ma in altri circonda l'intera forma. La stessa convenzione pittorica si trova in certi dipinti buddhisti molto antichi.

Naturalmente in questo caso potrebbe esservi l'influenza dell'antica Chiesa cristiana nestoriana, che inviò i suoi missionari in tutto l'Oriente, sebbene si debba osservare che lo stesso modo d'esprimere la spiritualità della persona ritratta si trova nell'antica arte indù e persiana. Una spiegazione più semplice può essere che gli artisti ideatori di questo modo convenzionale di indicare la statura morale di certe persone erano capaci di vedere con i loro occhi lo strano fenomeno chiamato "aura".

mercoledì 4 novembre 2015

L'aura emotiva

Sporge dal corpo di circa 10 cm ed è il secondo "guscio". Non riproduce con fedeltà la forma del corpo, ma si tratta di una serie di addensamenti di luce fluttuante di vari colori.

E' collegata alle emozioni e ai sentimenti consci verso se stessi. Se il soggetto ha un buon rapporto con se stesso, l'aura ha colori vivaci e vari; in caso contrario ha colori cupi. Un'aura emotiva negativa avrà ripercussioni anche sul fisico.

giovedì 15 ottobre 2015

L'aura eterica


E' il primo "guscio", molto sottile, appena più grande del corpo fisico. Si spinge fino a 5 cm dal corpo ed è composta da una serie di linee luminose di un colore che va dall'azzurro chiaro al grigio. Più il soggetto è fisicamente forte, più spessa è l'aura e più intenso il colore grigio.

In quest'aura confluiscono tutte le sensazioni fisiche, la vitalità fisiche e le riserve energetiche del corpo. Un'aura eterica forte conferisce vigore fisico, vita sessuale e sensuale soddisfacente, appetito corretto, sonno regolare.

martedì 13 ottobre 2015

L'aura, il nostro campo energetico

Proviamo antipatia o simpatia "a pelle". Quando qualcuno ci osserva, lo"sentiamo". Guardando una persona che amiamo, capiamo subito se ha un problema. L'ansia di una persona può contagiare un intero gruppo. Diciamo: "Hai un'aria strana", "Quello lì si dà delle arie". Ma oltre alle persone, percepiamo anche le cose: in una casa ci sentiamo bene, in un'altra proviamo disagio. Senza rendercene conto, sappiamo già, per istinto che cos'è l'aura, cioè l'energia che emaniamo e assorbiamo, e l'energia che vogliamo emanare e assorbire.



Siamo anche in grado di capire l'aura di chi sta intorno a noi, delle cose e degli ambienti. E comunichiamo con persone, cose, ambienti non solo con la parola, i gesti, i colori che indossiamo, ma anche con il nostro solo essere: noi siamo infatti immersi nell'aura, che è il nostro campo energetico. Molti lo "vedono", e si tratta di una specie di aureola di vari colori, una serie di irregolari gusci colorati che ci avvolgono: il campo energetico può essere limitato, ridotto, oppure ben espanso e raggiante a seconda delle nostre condizioni fisiche e psichiche.


 I "gusci" che costituiscono l'aura, chiamati corpi aurici o corpi sottili o semplicemente aure, sono da tre a più di dieci. Agiscono in modo indipendente l'uno dall'altro, per cui non è corretto pensare che uno comincia dove finisce l'altro in quanto tutti arrivano al corpo fisico. Quando ogni  aura è sana e "carica" di energia, la persona vive con pienezza la sua vita; quando invece una o più aure non si trovano in condizioni ottimali, la persona avverte difficoltà negli organi e nei settori della psiche attribuiti a tale aura.

domenica 29 giugno 2014

Aura: la protezione dell'umiltà | Varie

C'è un altro modo in cui potete errare a questo riguardo. Quando avete finalmente sviluppato la facoltà, è facile che vi facciate un'idea esagerata della vostra importanza e che vi riteniate in diritto di essere considerati veri e propri oracoli. E' una tentazione molto comune, che quasi sicuramente sarà alimentata da amici imprudenti, i quali cercheranno di mettervi su un piedistallo perchè dispensiate i responsi degli dèi.

E' una delle difficoltà più comuni nell'intero campo dello sviluppo psichico, e può portare a guai indicibili. Prima o poi, a causa delle fluttuazioni naturali delle percezioni psichiche viene il momento in cui non siete più in grado di dispensare ciò che vi viene richiesto, e se siete onesti e ammettete che per il momento non riuscite a soddisfare le richieste, probabilmente rimarrete sorpresi nello scoprire con quanta rapidità venite scacciati dal seggio dell'oracolo, mentre i vostri seguaci vanno i ncerca di un altro per innalzarlo alla stessa posizione.


E' quindi meglio essere sempre modesti. Coloro che sono veramente interessati e sinceri non vi faranno una colpa, se in certi momenti non potete dar loro ciò che desiderano, e non tenderanno a cavillare perchè non fate affermazioni altisonanti per voi e per il vostro dono.

E' per questa ragione, tra l'altro, che le scuole occulte non si stancano di ricordare ai discepoli che non devono usare le facoltà psichiche a fini economici. L'uso commerciale delle facoltà psichiche porta molte tentazioni, in particolare la tendenza a ricorrere alla frode, quando il dono è assente. Alcuni affermano che il veggente "positivo" non ha mai giornate no, e tendono a considerare con sufficienza quanti ammettono di avere simili cadute.

Il veggente "positivo", può essere meno soggetto a tali cose del collega "negativo", ma talvolta anche per lui, "i cieli si chiudono", e allora percepisce poco o nulla tramite le sue facoltà psichiche.  Lo sviluppo delle facoltà psichiche in passato, era soprattutto sotto l'egida di organizzazioni religiose, e le facoltà stesse venivano usate non di rado per provare questo o quel credo.

Non sempre questo è utile, perchè la religione è uno degli aspetti della vita in cui entrano in gioco i sentimenti, che possono facilmente avere la meglio sulla realtà. Il mondo psichico ha le sue leggi, e non tutto quello che perviene mediante la percezione psichica concorda con le affermazioni dogmatiche delle organizzazioni religiose. Perciò è necessario studiare queste cose con neutralità e non usarle per sostenere le pretese di una setta religiosa.

Tuttavia tentare questo sviluppo sotto l'egida di un'organizzazione religiosa solleva problemi morali, ed è qui che la religione può permettere allo psichico di orientare la sua ricerca in canali che gli consentiranno di servire meglio il prossimo.

venerdì 27 giugno 2014

Esperimento con le dita | Varie

Poi, per far riposare il soggetto, potete svolgere qualche esperimento tenendo le mani con le dita accostate fin quasi a toccarsi e quindi scostandole lentamente, usando lo stesso sfondo scuro. Se la facoltà incomincia a operare, vedrete bande di luce grigiastra che si irradiano dalle dita d'una mano verso quelle dell'altra. Anche questa potrebbe essere un'illusione ottica, e dovrete controllare abbassando una mano per quindici o venticinque centimetri sotto l'altra.

Allora vedrete che i raggi collegano ancora le dita, ma scorrono in direzione diagonale. In seguito, potrete cercare di proiettare la luce grigia da un dito prescelto, e vedere che cosa succede. Potete inoltre osservare se i raggi fluiscono tra la vostra mano e quella dell'amico che funge da soggetto.


Quando avrete incominciato a percepire l'aura, e come variante interessante nell'osservazione delle auree della gente, potete tentare, usando la stessa tecnica generale d'illuminazione, di osservare le auree delle piante e, quando le condizioni all'aperto lo permettono, le aure degli alberi. In seguito, dovreste estendere le osservazioni alle radiazioni dei vari tipi di minerali.

Tutti questi esperimenti possono avere un grandissimo interesse, e se tenete una scrupolosa documentazione, soprattutto quando la facoltà è abbastanza ben stabilita, potrete scoprire aspetti dell'aura che sinora non sono stati descritti. Si tratta infatti di un campo di ricerca vastissimo, e coloro che usano il potere della vista aurica operano solitamente in un solo settore, aseconda che lavorino con un gruppo religioso o di ricerca, oppure semplicemente in proprio.



giovedì 26 giugno 2014

La visione diretta dell'aura | Varie

C'è un altro modo che può sviluppare questa facoltà della vista aurica, cioè la visione diretta. Nel contempo, c'è una trappola, che consiste nel guardare fissamente un individuo fino a quando il meccanismo oculare si affatica e sposta la messa a fuoco, quindi la posizione dell'immagine che cade sulla retina, lo schermo dell'occhio. Il lampo di colore risultante, di solito giallo o aureo, che appare intorno alla persona osservata, spesso viene scambiato per l'aura, mentre è solo la consegunza della stanchezza oculare.

Quindi, quando tentate questo modo particolarmente di vedere l'aura, non dovete guardare fissamente il soggetto. I risultati migliori si ottengono quando colui che osservate sta contro uno sfondo scuro, di preferenza con una luce a nord. Poichè state cercando di vedere un'emanazione finissima (che all'inizio può essere distante solo cinque centimetri dalla superficie del corpo, dato che l'aura eterica è qiella più facilmente percettibile all'inizio dell osviluppo) è meglio se il soggetto indossa abiti aderenti.


Il soggetto sta contro lo sfondo scuro, e l'osservatore si siede e lo guarda quietamente, senza tensioni, sfocando leggermente la vista. Per riuscirvi, bisogna fissare gli occhi circa quindici-venticinque centimetri al di là del soggetto. La sua forma sarà discernibile solo vagamente, anche se i suoi contorni generali saranno sufficientemente chiari. Questa rimessa a fuoco degli occhi è un piccolo trucco che forse richiederà un po' di tempo.

La facoltà che state cercando di sviluppare esiste già nella vostra mente subconscia, e in verità la parola più esatta sarebbe spiegamento  e non sviluppo.  E' opportuno che, prima d'iniziare la seduta, vi sediate tranquillamente, vi rilassiate più che potete e poi, sempre senza tensioni, diciate quietamente a voi stessi (e questo include il vostro io subconscio) che permetterete alla costra facoltà visiva supernormale di spiegarsi.

Quando avrete assimilato la tecnica della rimessa a fuoco degli occhi e la tecnica parallela dell'intenzione positiva, potete incominciare a cercare ciò che percepite intorno al soggetto. Di solito assume la forma di una nebbiosa luminosità grigia che sembra estendersi intorno al corpo del soggetto; e sarà bene che, in questa fase, voi controlliate per accertarvi di non avere usato inavvertitamente la fissazione dello sguardo.




mercoledì 25 giugno 2014

LA CASCATA DI SCINTILLE

Il mare, per averlo a me basta solo attraversare la strada.  Il mare devo viverlo in solitudine, quando la spiaggia è deserta e lo specchio dell'acqua riempe in toto il mio sguardo.

E' all'alba che vivo il mare, in quel silenzio in cui solo è possibile sentire il lieve borbottìo delle onde, e l'acqua è uno specchio calmo e placido la cui trasparenza mi trasporta al regno delle Nereidi.

Qualche giorno fa sono andata prestissimo al mare.
Ho adagiato sui gradini sdentati di una "baracca" i miei effetti personali, e ho lasciato che l'acqua mi accogliesse per la mia consueta passeggiata. Cammino sempre con l'acqua che mi arriva alla vita, sono passi lenti e costanti, ritmici direi, una danza dei miei piedi sul fondo del mare, che osservo dallo specchio trasparente che mi avvolge.


Non penso, sono solo assorta nella contemplazione di qualche guizzo di pesciolini rivieraschi, delle morbide ondulazioni del fondale sabbioso, di qualche tondo movimento dell'acqua e della metà del mio corpo lievemente distorto da quel meraviglioso specchio liquido.

Rabbrividisco un po' alle correnti fredde che si alternano a quelle tiepide e che ogni tanto mi fanno camminare involontariamente in punta di piedi, ma neanche me ne accorgo se non a tratti, tanto ho svuotato la mente in quel paradiso silenzioso dove l'unico essere umano sono io. Tutto tace, tutto è fermo.

Un guizzo di luci improvviso attira la mia attenzione, non un riflesso del sole sulla superficie dell'acqua,  riflessi caldi, ma una luce più fredda, più accecante. Mi volto, e accanto a me una cascata di scintille, come di diamanti, che a grappolo cade sull'acqua e al contatto con essa quasi tintinna, lasciando sulla piatta superficie marina tanti piccoli cerchi concentrici, come quelli che si formano quando si lanciano sassi piatti sull'acqua.

Rimango lì, ferma, immobile, a osservare i cerchietti concentrici che mi circondano, fra l'attonito e lo stupito, forse a cercare una risposta senza aver formulato una domanda. Sorrido a quel miracolo a cui ho assistito, benevola e generosa concessione del cosmo.

Riprendo a camminare avviandomi verso la riva, immagazzinando dentro di me la luce di quelle scintille. Mi asciugo con calma, immersa ancora nelle immagini di quella cascata, quando mi trovo di fronte mamma, che era rimasta a camminare sulla battigia.
"Ti ho visto completamente circondata da un'aura di luci scintillanti" mi dice un po' turbata "brillavi di una luce particolare, cos' era?"
"Non lo so mamma, ma è stato comunque un bel regalo dell'universo non credi?"








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