Simply

mercoledì 27 agosto 2014

Paura, aiutarsi con gli oli essenziali | Salute


PAURA

Inalazione secca e diffusione ambientale: Angelica, Arancio amaro, Arancio dolce, Finocchio dolce, Legno di Rosa, Mandarino, Maggiorana, Nardo, Neroli, Pepe nero, Pino cembro, Pino silvestre, Rosa, Salvia sclarea, Timo rosso, Vaniglia, Ylang-Ylang.
Scegliere almeno 2 oli diversi cercando di individuare quelli più corrispondenti al profilo della persona da trattare, e utilizzarli sia in miscela sia separata mente. Miscele per paure generalizzate: Angelica e Arancio dolce; Finocchio dolce e Legno di Rosa; Pino cembro e Ylang-Ylang. Miscele per paure legate a traumi affettivi: Legno di Rosa e Nardo; Mandarino e Rosa; Maggiorana e Neroli. Miscela per paure legate alla sessualità: Legno di Rosa, Neroli, Ylang-Ylang.

Massaggio e bagno: utilizzare oli diversi da quelli dell'inalazione. I più consigliati sono: Achillea,
Anice, Arancio amaro, Arancio dolce, Finocchio dolce, Ginepro bacche, Legno di Rosa, Neroli, Pepe
nero, Pino cembro, Pino silvestre, Salvia sclarea, Timo rosso, Vaniglia, Ylang-Ylang.

Uso interno: Achillea, Angelica, Anice, Arancio amaro, Arancio dolce, Finocchio dolce, Legno
di Rosa, Maggiorana, Mandarino, Melissa, Nardo, Neroli, Pepe nero, Rosa, Salvia sclarea, Vaniglia,
Ylang- Ylang.

Anche qui si dovranno scegliere quegli oli che più corrispondono ai disturbi e alle caratteristiche
della persona.

martedì 26 agosto 2014

Amici di se stessi | Seneca, Lettere a Lucilio | Varie

Essere amici di se stessi significa essere coerenti con le proprie idee di vita, così come hanno fatto i filosofi antichi. Ecco ciò che Seneca afferma in questa sua lettera a Lucilio. Non si finisce mai di imparare a vedere  i nostri difetti, e questo è indice di progresso. E' una questione di volontà, dice Seneca, volere il bene.


"Caro Lucilio,
io capisco che non solo mi sto migliorando ma addirittura mi sto trasformando. Certo non voglio dire, e nenneno spero, che in me non ci sia più nulla da cambiare. Perchè non dovrei avere più niente da mettere in ordine, da limitare, da migliorare? Vedere difetti che prima non si vedevano è segno di progresso, così come ci congratuliamo con i malati che prendono coscienza d'essere malati.

Desidererei perciò dirti di questo mio improvviso cambiamento, perchè allora sarei più sicuro della nostra amicizia, quella vera che nè la speranza, nè il timore, nè il calcolo personale possono spezzare, quella amicizia che dura fino alla morte e in nome della quale si è pronti a morire. Potrei citarti molti ai quali non è mancato l'amico ma l'amicizia: questo non succede quando gli amici sono uniti dalla stessa volontà di volere il bene. Perchè non può essere così?

Essi sanno di aver tutto in comune e soprattutto le avversità. Non puoi capire quanti miglioramenti mi accorgo di fare ogni giorno. Tu dirai: "Metti anche  me al corrente del sistema così efficace che hai scoperto". Io voglio metterti al corrente di tutto e sono contento di imparare insegnando. Nemmeno le cose più eccellenti e benefiche mi daranno gioia se dovessi tenerle solo per me.

Se mi si desse la sapienza a patto di tenerla chiusa in me senza poterla trasmettere agli altri, io rifiuterei. Non dà gioia niente se è vissuto in solitudine. Ti spedirò quindi i miei libri e perchè tu non perda tempo a rintracciarli, ti sottolinerò i brani utili. Però parlare di queste cose e sentirle dalla mia viva voce è meglio che leggerle. Perciò tu devi venire a trovarmi perchè gli uomini credono di più agli occhi che alle orecchie e poi perchè insegnare richiede molto tempo, mentre si apprende subito e meglio con gli esempi.

Cleante non avrebbe saputo riportare così esaurientemente il pensiero di Zenone se avesse assistito solo alle sue lezioni, senza condividerne la vita, anche nell'intimità, e così capì che la vita di Zenone era coerente con il suo pensiero. Platone, Aristotele e tutta questa folla di filosofi, che presero poi direzioni diverse, impararono più dalla vita che dalle parole di Socrate. E lo stesso accadde a Metrodoro, Ermaco e Polieno nei confronti di Epicuro.

E non ti chiedo di venire solo per tua convenienza ma anche per la mia. Ci saremo utilissimi a vicenda. Intanto, poichè ti devo il piccolo tributo quotidiano, ti dirò il pensiero di Ecatone che oggi ho apprezzato: "Tu chiedi quale progresso ho fatto? Ho cominciato ad essere amico di me stesso". E' un bel progresso, non conoscerà più la solitudine. Non tutti possiamo avere un simile amico".

Parassiti, trattarli con gli oli essenziali | Salute


PARASSITI

Per liberare dai parassiti le persone, gli animali e le piante conviene preparare una miscela da
spruzzare più volte al giorno sulle parti interessate. Si userà come vettore aceto di vino o di mele,
oppure alcool alimentare a 90°: in mezzo bicchiere di vettore aggiungere almeno 3 oli diversi in
parti uguali (per un totale di circa 20 gocce di essenza), quindi versare una quantità tripla di acqua,
mettere la miscela in un nebulizzatore o in un flacone spray (meglio se si usano recipienti di vetro)
e vaporizzare sulle parti colpite. Le essenze più consigliate sono: Albero del Tè, Cajeput, Issopo, Lavanda, Limone, Niaouli, Origano, Ravensara, Timo rosso.

La miscela descritta al punto precedente può essere utilizzata anche per lavaggi e impacchi,
eventualmente diminuendo il numero di gocce delle essenze impiegate se dovesse risultare troppo
aggressiva.

Uso interno: Albero del Tè, Cajeput, Camomilla blu, Issopo, Limone, Ravensara.

lunedì 25 agosto 2014

Il vero amico | Seneca, Lettere a Lucilio | Varie

Seneca parla dell'amicizia, e son concetti di ogni giorno, della nostra vita, anzi, forse va un po' più in là, descrive perfettamente il concetto di fiducia che dovrebbe esserci fra veri amici, descrive egregiamente coloro che raccontano di se stessi ad ogni illustre sconosciuto e  quelli che chiusi in se stessi, non si fidano neppure delle persone più care. L'eterno conflitto: concedere o meno la fiducia, essere schietti e sinceri come lo si è, e non sempre, con se stessi. Forse sarebbe necessario imparare ad essere chiari prima nel nostro profondo e solo allora saremo in grado di scegliere opportunamente chi è destinato a diventare nostro amico, poichè solo così eluderemo ogni inganno.


"Caro Lucilio,
mi scrivi che hai dato ad un amico delle lettere da recapitarmi, poi aggiungi di non dirgli cose che ti riguardino perchè non è tuo amico fino a questo punto. Così nella stessa lettera dici che costui è un tuo amico e non lo è. Forse tu usi genericamente una parola che ha un significato preciso e lo hai chiamato amico così come noi chiamiamo signori quelli che incontriamo e dei quali non ci ricordiamo il nome. Se è così può andare.

Me se tu chiami amico uno del quale non ti fidi, allora fai un grosso errore e ignori la forza della vera amicizia. Con un amico puoi fare ogni cosa, ma la prima cosa che devi fare è decidere se è davvero un amico. Quando lo hai appurato sul serio devi avere fiducia in lui. Sbagliano i tempi quelli che, contraddicendo gli insegnamenti di Teofrasto, prima concedono il loro affetto e poi lo ritirano quando hanno appurato che l'amico non era poi così amico.

Pensaci bene sopra prima di farti un amico, ma poi quando lo hai deciso apri il cuore e parlagli sinceramente come fai con te stesso. Vivi senza avere segreti nemmeno peri tuoi nemici. Ma poichè ci sono cose che per consuetudine si tengono riservate, metti al corrente il tuo amico di tutte le tue preoccupazioni, di tutti i tuoi pensieri. Se pensi che sia fidato, fidati.

C'è gente che finisce per essere ingannata proprio perchè ha paura di esserlo, c'è gente che per troppa sospettosità quasi fornisce una giustificazione alla slealtà del prossimo. Perchè devo misurare le parole davanti ad un amico? Perchè con lui non mi comporto come quando sono da solo? C'è gente che racconta al primo venuto quello che si dovrebbe raccontare solo agli amici fidati, come se non potesse trattenere quello che le brucia dentro.

Ci sono altri invece che sono terrorizzati all'idea che anche le persone più care vengano a conoscenza dei loro segreti e li seppelliscono dentro di loro come se non volessero farli sapere nemmeno a se stessi. Sono due atteggiamenti sbagliati, perchè è sbagliato sia fidarsi di tutti che di nessuno, ma direi che il primo è un difetto più onesto, il secondo più sicuro.

Allo stesso modo sono da rimproverare sia quelli che stanno sempre in agitazione , sia quelli che si crogiolano continuamente nella pigrizia. Non è produttivo quello che viene dalla confusione, ma è la smania di una mente esagitata, così come non è riposo quello che giudica molesto ogni gesto, ma è dissoluzione e languore. Perciò ci ricorderemo bene le parole di Pomponio: "C'è gente che si rifugia nelle tenebre reputando tempestoso tutto quello che avviene alla luce del sole".

Bisogna mescolare le due cose: chi agisce deve poi riposare e chi si riposa deve poi agire. Guarda la natura: c'è il giorno e c'è la notte"

Pancreas, quali gli oli più adatti | Salute


PANCREAS

Per il buon funzionamento del pancreas curare anche lo stomaco e tenere sotto controllo l'alimentazione. Gli oli più attivi sul pancreas sono i seguenti: Arancio dolce, Bergamotto, Geranio, Limone, Mimosa, Palmarosa, Pepe nero, Vaniglia, Verbena odorosa, Vetiver, Zenzero.

Si utilizzano soprattutto in inalazione secca, diffusione ambientale, massaggio, bagno e
impacco sulla zona del pancreas.

Uso interno: Arancio dolce, Bergamotto, Limone, Mimosa, Palmarosa, Vaniglia, Vetiver, Zenzero.




Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.