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mercoledì 29 aprile 2015

Applicazioni delle Tisane per via esterna: Bagno alla Passiflora, Lozione all'Ortica - seconda parte

Per darvi alcuni esempi di come si possono usare le tisane per via esterna, oggi vi suggerisco due modi per usarle: un bagno alla passiflora rilassante e una lozione all'ortica per capelli fragili. Vedrete che la metodologia di preparazione è semplice, avrete dei sicuri benefici.


Bagno alla passiflora rilassante: preparare un infuso concentrato versando in una bacinella cinque litri di acqua bollente su una miscela di erbe così composta: 200 gr di pianta intera di passiflora, 100 gr di fiori di arancio, 50 gr di foglie di menta piperita. Lasciare riposare e aspettare un quarto d'ora prima di filtrare. Nel frattempo riempire la vasca da bagno con acqua a 32 gradi, aggiungere l'infuso concentrato e poi immergersi per un quarto d'ora. Con questo bagno toglierete la fatica e calmerete la tensione nervosa. Quando uscite dal bagno non sciacquare la pelle, tamponatela invece, con un asciugamano e mettetevi a letto per quindici minuti.

Lozione all'ortica per capelli fragili: se i vostri capelli sono indeboliti, opachi e hanno la tendenza a spezzarsi, potete ricorrere all'aiuto dell'ortica, che ha un'azione riequilibrante del cuoio capelluto e riduce la formazione di forfora se presente. In questo caso si prepara un decotto di ortica facendo bollire 10 gr  di foglie essiccate in mezzo litro di acqua per 15 minuti. Si filtra e si lascia raffreddare. Si aggiungono poi 40 gr di alcool a 90 gradi, si mescola e si travasa in una bottiglietta di vetro scuro. Si usa per fare frizioni locali al mattino.

martedì 28 aprile 2015

Dagli scarti agricoli nuovi farmaci: la scoperta di un biologo italiano

Se è vero che finalmente oggi dagli scarti agricoli si possono ricavare non solo le biomasse ed energia pulita, garantendo così uno smaltimento diverso di quelli che fino a qualche anno fa erano  considerati rifiuti difficili da smaltire, ma anche ingredienti preziosi per la cosmetica naturale, oggi grazie ad una scoperta tutta italiana,  questi scarti possono essere trasformati in farmaci.



La scoperta è di un biologo pontino, Damiano Dragone, nato in America e poi ritornato in Italia, che la presenterà a Expo 2015 con la sua società ItalyC02. Grazie ad un meccanismo totalmente green, dagli scarti di frutta e verdura, utilizzando l’anidride carbonica, Dragone è riuscito a ottenere sostanze come il licopene. Come tutti già sapete il licopene ha straordinarie qualità antiossidanti, e se poi si trasforma in farmaco può curare problemi vascolari, cancro alla prostata e radicali liberi. Vi sono già tecniche di estrazione del licopene, ma attraverso processi chimici, come avviene in India e Cina. Il meccanismo usato da Dragone invece, usa la tecnica già nota per decaffeinare il caffè: così il licopene non ha solventi chimici e non ha bisogno di ulteriore purificazione.

Come spiega il biologo: «Lo scopo del nostro progetto è di mettere insieme la ricchezza dei prodotti agricoli locali di qualità, senza sprecare gli scarti, con le industrie farmaceutiche della provincia di Latina. E creare così un nuovo marchio che potrebbe rivoluzionare i mercati delle pillole». Ciò dimostra quanto patrimonio vi sia  negli scarti alimentari: basta solo scoprirlo e valorizzarlo.

domenica 26 aprile 2015

Incantesimi di protezione - Abracadabra

Da un tempo immemorabile due alberi sacri ai Druidi sono noti per i loro poteri protettivi. "Toccar legno" come gesto portafouna deriva dall'usanza di toccare gli alberi per garantirsi la benedizione dei loro spiriti, credenza che in seguito venne soppiantata dalla consuetudine di toccare un pezzo della croce di Cristo. Se si vuole offrire una dose supplementare di aiuto e di protezione a casa e famiglia, il primo passo sarà piantare un Sorbo rosso.


Si dice infatti che chiunque viva in una casa che ospita quest'albero sarà benedetto e godrà della protezione speciale degli angeli e delle fate. I Sorbi non sono trippo ingombranti, quindi è possibile coltivarne uno anche in un vaso capiente.

Il secondo albero di protezione, che a detta di alcuni ha il potere di esaudire i desideri, è il Salice, apianta prediletta dalle streghe. Si tratta di uno degli alberi originali del calendario arboreo/lunare dei Druidi, e la Luna ad esso associata è detta talvolta "luna di Salice" o "luna delle streghe". Il Salice ha poteri in materia d'amore, di guarigione e di fertilità, ma se volete salvaguardare casa, famiglia e proprietà, per ingraziarvi il fato coltivate un salice in giardino vicino ad un torrente o a un vecchio pozzo.


A cosa serve l'Argento colloidale

Non molti conoscono l'argento colloidale, un potente antibiotico naturale assai benefico per la nostra salute. Non lo si conosce perchè l'interesse delle lobby farmaceutiche, avallate da direttive Ministeriali, come sempre del resto, è quello di tenere lontano dalla portata di tutti un rimedio naturale a costo contenuto e di sicura efficacia a fronte di prodotti di sintesi che hanno inevitabili controindicazioni sulla salute. L’argento colloidale fu usato come antibiotico fino a prima degli anni 40 ma poi fu sostituito degli antibiotici di sintesi, adducendo quale motivazione, l'eccessivo costo di produzione, ma la verità potrebbe essere diversa… forse dava fastidio alla nascente industria degli antibiotici, così come oggi i dispositivi free energy danno fastidio all’industria petrolifera.
Troviamo l'argento colloidale in due forme: Ionico e Proteinato.
Nel proteinato d’argento gli atomi di argento sono attaccati a molecole proteiche che fungono da vettori, mentre quello ionico è ottenuto per elettrolisi di barre d’argento purissimo almeno al 99,9%. La concentrazione ottimale espressa in ppm (parti per milione ) è di 20-30 ppm. L’argento ionico colloidale sembra essere molto più attivo del proteinato d’argento.

Ma che significa colloidale? Per dare la definizione di colloide è meglio fare alcuni esempi : lo zucchero sciolto nell’acqua dà una soluzione, cioè tutte le molecole (le più piccole unità dello zucchero) si distaccano le une dalle altre e, diciamo così, galleggiano nell’acqua dando una miscela omogenea e trasparente. Il latte invece è un colloide cioè una dispersione di sostanze diverse che formano delle microscopiche goccioline che per ragioni elettrostatiche non si uniscono per precipitare ma stanno in sospensione separate le une dalle altre. Nel caso dell’Argento colloidale si hanno microparticelle di atomi di Argento cariche elettricamente che si respingono tra loro e stanno in sospensione nell’acqua.

La sua attività come antibiotico è vastissima: circa 650 microorganismi gram positivi e gram negativi, virus e parassiti; e quindi è attivo su una enorme quantità di patologie. Forse per questo motivo se ne vuole limitare le modalità d’uso al solo uso esterno. I suoi meccanismi di azione sono diversi e non ancora del tutto conosciuti ma in generale ascrivibili ad almeno quattro tipi di interazioni biochimiche: -interazioni con la membrana cellulare batterica alterandone l’attività
-formazione di complessi con i componenti della catena respiratoria inattivandoli formazione di complessi con DNA e RNA batterico e incapacità quindi di replicazione e sintesi proteica
-reattività chimica con terminali sulfidrilici delle preoteine enzimatiche e strutturali
 Tutte queste azioni uccidono di fatto i microrganismi.

Gli effetti descritti avvengono anche sulle cellule umane ma:
1)esse sono molto più grandi
2)sono più evolute
3)la catena respiratoria è posizionata nei mitocondri e non sulla membrana esterna come nei batteri e quindi molto più difficile da raggiungere, inoltre nelle cellule esistono numerosi mitocondri.
In sostanza per causare dei danni all’uomo occorrerebbero concentrazioni elevatissime di Argento Colloidale, invece per i batteri occorrono basse concentrazioni. Possiamo quindi affermare che il rapporto danno – beneficio è nettamente a favore del beneficio. Altrettanto non si può dire degli antibiotici classici che possono essere usati per periodi ti tempo limitati e basta leggere il bugiardino (nome emblematico), per rendersi conto degli effetti collaterali.

Il Sonno e la Camomilla

Le camomille sono in verità due, la Matricaria chamomilla, detta camomilla falsa, o comune, o tedesca, e l'Anthemis nobilis, la camomilla nobile, vera o romana. Hanno le stesse proprietà, ma la matricaria è maggiormente in uso. I testi competenti prediligono la prima quando la mente è turbata da inquietudini, quando si digrignano i denti durante la notte, quando si hanno sogni angosciosi, e nelle infreddature; l'uso più specifico della seconda è nelle cefalee, nei pruriti notturni di origine nervosa e quando si è vittime dell'impulso ossessivo di alzarsi per andare in bagno.


Nessuno comunque ha mai dubitato delle qualità della camomilla, mentre c'è stato un effettivo disaccordo  sul suo gusto e aroma: i Greci la chiamarono "Mela di terra" per il suo grato profumo, gli Inglesi non lo trovarono affatto grato e la definirono "Puzzolente erba di Maggio".

La popolarità di questa pianta è intramontabile ed è quindi  tra le prime erbe cui ci si rivolge per ristabilire un buon rapporto con la notte. Non è un'erba ipnotica, bensì sedativa e antispasmodica,  e induce al sonno in quanto rilassa ogni cosa: sa calmare il dolore di una colica, porre fine alla tensione, facilitare la digestione e rendere leggeri il corpo e la mente.

Per credere nella camomilla, può essere d'aiuto sapere che il principio attivo, contenuto nei petali secchi dei fiori, l'azulene, allo stato puro è composto di cristalli azzurri. Si tratta dunque di una pianta celeste, colore che si associa alla meditazione, all'assenza di affanni. L'infuso di camomilla è efficace se ben concentrato: si prepara con 1 cucchiaino di fiori secchi per 150 gr di acqua in ebollizione; lasciare riposare per 12 minuti. A piacere aggiungere una fetta di limone e dolcificare con miele.

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