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martedì 20 ottobre 2015

Al cumbrugliume, alla biscondola, alla carlona, all'alba dei tafani

AL CUMBRUGLIUME: tra il lusco e il brusco; al crepuscolo. Lo dicono ad Arezzo

ALLA BISCòNDOLA: soprattutto nella locuzione "stare alla biscòndola" significa stare al riparo da lvento e specialmente in un luogo esposto al tiepido sole d'inverno. E' usato nel Pisano, a Livorno e a Siena. Biscòndola, o viscòndola come qualcuno preferisce, è il contrario di BACìO, luogo, cioè, dove no nbatte  il sole, a tramontana.

ALLA CARLòNA: alla buona; senza malizia; con la testa nel sacco. Probabilmente il modo di dire fu originato da qualche Carlo che si rese noto per eccesso di faciloneria.

ALL'ALBA DEI TAFANI: sidice per prendere in giro chi si alza tardi la mattina. I tafàni, infatti preferiscono le ore più calde del giorno inoltrato.


Gonfiori, consigli casalinghi

Ecco qualche piccolo rimedio ai gonfiori vari. A volte dovuti alla stagione o a posture sbagliate che assumiamo durante il giorno.

Se si gonfiano le mani, sollevatele al di sopra della testa per un paio di minuti: ripetete l'esercizio almeno 3-4 volte al giorno. Se sono i piedi a gonfiarsi abbiate cura di tenerli sollevati appoggiandoli su un cuscino alto ma non con legambe stese, bensì semipiegate, favorirete il deflusso venoso e terrete la schiena in scarico.


Se un'eccessiva esposizione al sole vi ha fatto gonfiare le labbra mettete del gel di aloe vera.

Attenzione al contorno occhi, applicate idrantanti specifici per la zona perioculare, non una normale crema idratante viso, perchè potrebbe farli gonfiare.

Se non è la crema potrebbe essre un problema di ritenzione idrica, un consiglio naturale è ridurre l'apporto di sale mangiare più pompelmi e banane, che sono diuretici naturali. Dormite con la testa leggermente sollevata, con un doppio cuscino o se possibile rialzando la rete del letto.

Applicate compresse rinfrescanti di latte freddo, infuso di borragine, o un astringente

Rinunciate all'ombretto iridescente, perchè accentua il gonfiore.




Cicatrici: uso degli oli essenziali |

Cicatrici

Per ammorbidire e migliorare esteticamente le cicatrici vi sono varie soluzioni. Si possono aggiungere al fango del Mar Morto oppure alle argille uno o più degli oli seguenti e creare un impiastro da applicare sulla cicatrice (finché non si asciuga: per le argille naturalmente prima si aggiungono le essenze e poi un po' d'acqua).

Essenze consigliate: Benzoino, Cisto, Elemi, Galbano, Mirra, Storace.
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Oppure si può usare una crema base neutra nella quale emulsionare, in 50 mi: 5 gocce di Cisto,
10 di Palmarosa, 6 di Storace.

Un'altra possibilità consiste nell'utilizzare oli vettori ammorbidenti e leviganti (Argania, Avocado, Camelia, Carota, Enotera, Pistacchio, Rosa mosqueta: anche più di uno in miscela) e aggiungere essenze come Achillea, Albero del Tè, Benzoino, Elicriso, Incenso, Lavanda, Legno di Rosa.

Una combinazione di essenze che può andare bene in generale sia nella crema base sia negli oli vettori è la seguente (impiegare tutte le essenze citate, eventualmente in proporzione diversa): Mandarino, Neroli, Palmarosa, Rosa.

Ipertensione: benefici del sale di sedano e come farlo in casa

Fra le tante cause dell'ipertensione troviamo l'uso eccessivo del sale in cucina. E' vero che i piatti saporiti sono certo molto più appetitosi, ma la salute viene sempre prima di ogni piacere del palato. E' pur vero che dover rinunciare completamente al sale comporta un notevole sacrificio, ma sia nel caso in cui siamo obbligati a farlo per motivi di salute, sia che vogliamo diminuire l'uso del sale per fare una buona prevenzione, possiamo trovare dei salutati sostituti. Uno di questi è il sale di sedano.


Il sale di sedano che molti di voi conosceranno, ma ancora forse poco diffuso, è un complemento alimentare molto in uso negli Stati Uniti e con il quale è possibile insaporire tutti i nostri piatti perchè molto gustoso ma delicato e davvero salutare. Oggi impareremo a farlo in casa in maniera davvero semplice considerando che abbiamo bisogno di un solo ingrediente: il sedano.

Per ottenere circa 80 gr di sale di sedano occorrono 4 costole di sedano scuro (quelle chiare che son tenere non sono adatte allo scopo). Procedere così: pulite e tagliate a pezzetti le costole eliminando le foglie. Ponetelo su carta forno sopra un teglia e ponetelo ad essiccare in forno, ricordate che è necessario diverso tempo e la temperatura deve essere bassa, circa 40°C e mai superiore agli 80°C (in questo caso tenere il portello un po' aperto con l'aiuto di un cucchiaio di legno) così il sale ottenuto manterrà tutti i nutrienti fra cui antiossidanti (vitamina A, C, ed E), carboidrati, fibre, sali minerali (ferro, manganese, potassio…). Ci vogliono dalle 3 alle 8 ore, vi sottolineo che, il consumo energetico è quello di una lampadina accesa.

Terminato il tempo di essiccazione togliete dal forno e fate asciugare per altre 2 ore accertandovi che sia ben secco. Frullatelo con un mixer o un macinino. Si conserverà per 6 mesi in vasetti di vetro. Per coloro che si accingono ad usarlo la prima volta e per abituare il palato è bene aggiungere un pochino di sale integrale. Come variante potete unire anche qualche foglia di origano in fase di condimento.


lunedì 19 ottobre 2015

Civis Romanus sum

E quando un Romano affermava questo aveva detto tutto. Ne scaturisce tutto il senso di appartenenza dei nostri antenati ad una unità territoriale, di tradizioni e leggi, che oggi mi pare non ci appartenga più.

Civis romanus sum: sono cittadino romano. Formula usata in antico per rivendicare la cittadinanza romana, e con questa il diritto di non sottostare a certi provvedimenti e atti giurisdizionali. Fu usata per esempio da San Paolo nel 58 per evitare la torutra e nel 60 per appellarsi a Cesare.

Anche ai prigionieri, se potevano vantare tale prerogativa, veniva riservato un trattamento di favore. Dal punto di vista del Diritto, tale locuzione era invocata dai prigionieri accusati di un reato al fine di ottenere di essere giudicati da un tribunale secondo la legislazione romana e non secondo le leggi derivanti da usanze e costumi propri delle minoranze etniche facenti parte delle province dell'Impero.

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