Parietaria sta a significare che
sta volentieri sui muri e sulle pareti;
officinalis perché usata nelle antiche
farmacie.
Questa pianta, dalla lunga e valorosa
tradizione medicinale, ha una caratteristica
che si desume da alcuni dei nomi
con cui viene chiamata:
erba vedriola,
lavagoti,
vedraggina,
erba da
bottiglie ecc. Infatti, se dovete pulire
una bottiglia particolarmente sporca e
unta, nulla c'è di meglio che le foglie di
questa pianta miste ad un po' d'acqua.
Alcune vigorose sbattute e, dopo aver estratto i
frammenti di foglie, il vetro brillerà per l'azione
pulente dei peli setolosi della parietaria, particolarmente
detergenti.
Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle
Orticacee. Possiede un fusto eretto, ruvido e legnoso, abbondantemente
peloso, di colore rossiccio e della lunghezza di 20-70 cm. Le foglie sono
sparse sul fusto, hanno un lungo gambo, forma ovale con punta acuta e base
a forma di cuneo, margine intero, lucide nella parte superiore, pelose
sotto. I fiori di colore verdastro, sono piccoli e raccolti in globi. Il polline
può provocare allergia. E molto comune sui muri, nei ruderi e nei boschi,
fino a circa 1000 m.
La parietaria fiorisce in primavera e ogni parte di essa è utilizzabile.
Fresca è più efficace, ma se si desidera, occorre che l'essiccazione avvenga
al sole, e molto rapidamente: le pianticelle devono essere rivoltate spesso
perché asciughino bene da ogni parte. La si conserva in vasi di vetro da
riporre in luogo asciutto onde evitare dannose fermentazioni. La
parietaria
è ricca di
sostanze amare,
sali minerali e
composti chimici. Possiede
proprietà
diuretiche,
sudorifere,
depurative,
emollienti e
antireumatiche.
Utilizzo
Le foglie della parietaria diventano morbide e dolci una volta cotte e si
usano in
minestre,
ripieni, praticamente con tutti gli usi dell'ortica. Per l'uso
commestibile è meglio però raccogliere le foglie della parte superiore
più succose. La sua diffusione nella
medicina popolare è dovuta principalmente
alla sua attività
depurativa e
diuretica. Per rendere più accettabile il
sapore di infusi e decotti si consiglia di aggiungere qualche goccia di
succo
di limone.
Cataplasma contro ascessi, foruncoli e piaghe: raccogliere una manciata
di foglie e steli di parietaria fresca, lavarli, asciugarli, stenderli sopra una
falda di garza e batterli con la costa di un coltello per fame uscire tutto il
succo possibile. Applicare quindi sulla parte malata.
Infuso contro il catarro bronchiale: versare 10 g di pianta secca di parietaria
in un litro d'acqua bollente e attendere 10 minuti prima di filtrare. Bere
con miele l'infuso a tazzine in mezza giornata.
Infuso diuretico: far bollire un litro d'acqua e versarvi 30 g di pianta secca.
Attendere che sia tiepido e berne tre o quattro tazzine al giorno.
Vino di parietaria contro le disfunzioni di fegato: scaldare un litro di vino
rosso di buona qualità con un pezzetto di scorza d'arancia. Quando comincia
a bollire allontanarlo dal fuoco e versarvi 30 g di foglie fresche. Far
raffreddare, filtrarlo e berne un bicchierino al termine dei pasti.
Miele contro le affezioni polmonari: ridurre in polvere 10g di foglie
secche. Amalgamarvi 10 g di miele e prenderne un cucchiaino ogni due o
tre ore.
Succo fresco: raccogliere parecchie piantine di parietaria fresca, lavarle in
molta acqua corrente, sgocciolarle e farle asciugare distese per 10 minuti,
poi raccoglierle in un tovagliolo. Torcere il fagottino di foglie da spremere
il succo e raccoglierlo in un recipiente. Prenderne da 30 a 100 g al giorno
ed è utile per i calcoli renali.