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giovedì 7 aprile 2016

Un consiglio a settimana: le cose di cui essere riconoscenti

Saper essere riconoscenti non è  affatto facile, sembra, ma non lo è. La riconoscenza è un sentimento che dovrebbe venire da dentro di noi, ma pur consapevoli di possederlo, spesso non riusciamo ad esprimerlo.

Se ci chiedessero di elencare le cose di cui possiamo essere riconoscenti, molti di noi compilerebbero una lista lunghissima: la vita, l'amore, l'aria che respiriamo, gli amici, la famiglia e tutte le nostre buone qualità.


  • L'azione di questi giorni ci permetterà di imparare divertendoci. Come primo passo dobbiamo pensare a tutte le cose della vita per cui possiamo dire grazie. La lista dovrebbe essere molto lunga: se preferite, annotate i vostri pensieri e rileggeteli in un secondo momento
  • Non vi sarà difficile trovare un motivo per cui essere riconoscenti a Dio. Per svolgere bene il vostro  compito dovrete agire in due tempi: 1) Scegliete quella cosa che, più di ogni altra, vi suggerisce il bisogno di dire grazie, perchè è il tesoro più prezioso che possedete; 2) Chiedete a tutte le persone che incontrate in questi giorni di dirvi qual è il dono a cui tengono di più e per cui si ritengono più fortunati
  • Nel corso della settimana aggiungete al vostro elenco le risposte che raccogliete intorno a voi e scorrete la lista ogni giorno mentre entrate in comunicazione con le guide spirituali. Presa attenzione ai vostri pensieri: qualche voce potrebbe soprendervi, ma vi permetterà di conoscere melgio la persona che ve l'ha suggerita e vi mosterà quando è grande la sua natura spirituale
  • Alla fine della settimana, rileggete la vostra lista delle cose di cui essere riconoscenti: mettete un asterisco di fianco alle voci che condividete con qualcun altro e pensate alla persona che ve le ha indicate. Le vostre guide spirituali vi mostreranno che lui o lei è un'anima gemella e possiede un'energia simile alla vostra. Vi sorprenderete di scoprire quante ce ne sono
  • Rendete partecipe della vostra scoperta gli amici, i familiari e tutti coloro che vi circondano: appendete la lista in un punto ben visibile della casa, in modo che costituisca un promemoria per ogni giorno dell'anno
  • Diffondete la gratitudine nel mondo! Condividete la gioia di dire grazie assieme alle guide spirituali e sentirete la loro energia discendere su di voi e riscaldarvi l'anima

mercoledì 6 aprile 2016

Essere in bigoncia, essere tutto nei suoi cenci, esser fatto, essr fritto, esser per la quale

I detti toscani sono sempre molto pragmatici, con termini che derivano dal gioco delle carte, dal vestiario, dalla cucina e anche da una maccheronica grammatica

ESSERE IN BIGONCIA: trovarsi a mal partito o anche, sempre in senso figurato, essere in cattive acque: ed è curioso come questo secondo significato contrasti con l'uso propriamente vinario della bigoncia. La locuzione appartiene soprattutto al gergo dei giocatori di carte.

ESSERE TUTTO NEI SUOI CENCI: trovarsi a proprio agio. "Oggi 'un son ne' mi cenci", non mi sento tanto bene. Cenci, è qui sinonimo familiare di apnni vestitti abituali

ESSER FATTO: non poterne più per la grande stancheza e anche, secondo il Fanfani, per avere mangiato a strippapelle

ESSER FRITTO: rovinato, messo a terra, finito. E' un modo di dire che sembra uscito dalla stessa cucina disgraziata di quello che fa "cascare dalla padella nella brace"

ESSERE PER LA QUALE: si usa soprattutto nella forma negativa, "non essere per la quale", per indicare uno stato non perfetto. Per la quale , da solo, vuol dire eccellente




Gli oli essenziali per contrastare la rabbia

Tutti noi sappiamo quanto sia difficile controllare la rabbia, e lo stress che subisce il nostro corpo a seguito di una forte arrabbiatura. Ma possiamo, pur lavorando su noi stessi aiutarci anche con gli oli essenziali. Ecco come. 

RABBIA

Inalazione secca e diffusione ambientale: Arancio dolce, Benzoino, Camomilla blu, Lavanda, Lemongrass, Mimosa, Neroli, Palmarosa, Rosa, Sandalo, Storace, Ylang-Ylang. Miscela calmante (ciascun olio in quantità uguale agli altri): Lavanda, Palmarosa, Sandalo.

Massaggio e bagno: Arancio dolce, Benzoino, Ginepro bacche, Lavanda, Lemongrass, Palmarosa,
Sandalo, Storace, Vaniglia, Ylang-Ylang. Per il massaggio e il bagno conviene provare oli diversi da
quelli usati in inalazione secca e diffusione ambientale.

Uso interno: Arancio dolce, Camomilla blu, Galbano, Melissa, Mimosa, Neroli, Palmarosa, Rosa,
Vaniglia.

Argento, Biancospino, Nardo e Tiglio: un valido aiuto per il cuore

Quando il cuore fa i capricci e la sua attività si altera causando aritmie, tachicardia e palpitazioni, per ritrovare il benessere possiamo come sempre affidarci al benevolo aiuto della natura, previo consulto con il proprio medico. In questo caso gli alleati del cuore sono: Argento, Biancospino, Nardo e Tiglio.

Il cuore a volte, a causa di periodi di superlavoro e stress può andare fuori giri, e si fa sentire con accelerazione del battito, con una sensazione di costrizione al petto. Significa che c'è indubbiamente un'alterazione dell'attività cardiaca che può trasformarsi in aritmie, palpitazioni, tachicardia. E' ovvio che è sempre bene consultare un medico, ma si può comunque intervenire con l'aiuto di rimedi naturali. 

Si può ricorrere al biancospino nei casi di alterazione cardiaca, perchè i battiti cardiaci vengono regolarizzati e questo si verifica in quanto il biancospino incrementa l’apporto sanguigno a miocardio e coronarie, e dilata la muscolatura dei vasi (soprattutto le coronarie) nei distretti periferici, diminuendo quindi la pressione.  Un effetto il suo che si percepisce con gradualità, e l'estratto è  ideale come cura preventiva per tutti i disturbi cardiocircolatori e per la protezione dei vasi.

In caso di alterazione del battito, il biancospino si utilizza principalmente in queste forme, fino a miglioramento dei sintomi;

- in estratto secco: 1 capsula da 100 mg 2 volte al dì;

- in infuso (2 cucchiaini di fi ori, da lasciare in infusione per 10 minuti; bere il preparato 2-3 volte al giorno);

- in macerato glicerico (1 DH), specificatamente efficace in caso di aritmie ed extrasistoli (40 gocce 3 volte al dì).

Se invece il vostro problema sono le palpitazioni e le tachicardie, allora per voi ci vuole il tiglio la cui azione si manifesta sul sistema nervoso e, quindi, si rivela efficace nel placare tachicardia e palpitazioni, spesso associate a insonnia. Anche le lievi forme ipertensive legate allo stress possono essere alleviate, per l’effetto combinato delle sue proprietà calmanti e vasodilatatrici. Il tiglio si assume come infuso (2 cucchiaini di fiori, da lasciare in infusione per 10 minuti; bere il preparato 2-3 volte al giorno) o in macerato glicerico (1 DH), nella dose di 30 gocce 3 volte al giorno.

Nel caso soffriate di extrasistole va bene il nardo ricavato da un’erba aromatica originaria delle regioni montuose dell’India settentrionale. Ha un effetto pacificante e riarmonizzante sulle somatizzazioni nervose a carico del cuore. Massaggiare 2 gocce di olio essenziale al centro del petto, all’altezza dello sterno, e annusane il profumo.

L’aritmia è un’alterazione temporanea del normale battito cardiaco: i sintomi fisici sono palpitazioni, sudore e cefalea, cui si cerca di supplire mettendosi sdraiati e cercando di respirare meglio, stando all’aperto o aprendo una finestra. In questi casi l’omeopatia suggerisce Argentum nitricum, che cura l’aritmia associata allo stress e la stanchezza prodotta dall’alterazione del ritmo cardiaco. Il rimedio si assume alla 5 CH, 5 granuli 2 volte al dì.

Raffreddori, Bronchiti e Reumatismi: curarli con l'edera

I colpi di coda del freddo, soprattutto in primavera, possono provocare raffreddore, qualche bronchite e altri antipatici sintomi influenzali. Per contrastare queste malattie da raffreddamento la natura ci viene in soccorso con l'edera, sotto forma di infuso, tintura o capsule. Vediamo come esplica i suoi effetti e le precauzioni da usare.

L'edera, o hedera helix,  esplica la sua azione nei confronti delle bronchiti e dei raffreddori, allevia la tosse e a libera le vie respiratorie, ma si dimostra efficace anche contro i reumatismi; può inoltre essere utilizzata sotto forma di applicazione cutanea, ad esempio per calmare le ustioni.

Uso interno: per raffreddore,  bronchite e anche pertosse, la sua azione aiuta a liberare le vie respiratorie e a calmare la tosse grassa; è inoltre utile nel trattamento dell'artrosi e dei reumatismi.

Uso esterno: ottima contro le malattie della pelle,  riduce il prurito e le ustioni; favorisce inoltre la cicatrizzazione delle piaghe e ha un effetto anticellulite.


Riassumendo: favorisce la cicatrizzazione e il trattamento dei pruriti e delle ustioni, e aiuta in particolare a curare i duroni. Nell'antichità e in particolare nella Grecia antica veniva abitualmente preparata una bevanda, composta di un mélange di vino e foglie d'edera, per proteggersi dall'avvelenamento. Successivamente, in Europa, si credeva che l'edera avesse delle proprietà febbrifughe, purgative, sudorifere e vermifughe e quindi le si attribuivano molte più proprietà benefiche rispetto a oggi. In tempi più recenti la pianta è stata utilizzata per alleviare le ustioni, le ulcere, i dolori reumatici e nevralgici. 


In fitoterapia le foglie sono le parti utilizzate, perché contengono dei saponosidi (o saponine) triterpenici e dei flavonoidi.  I principi attivi infatti, sono principalmente le saponine e le ederasaponine, che hanno proprietà espettoranti (in caso di bronchite) e antispasmodiche, inoltre contiene anche flavonoidi, steroli e acidi fenolici,  derivati del falcarinolo, che a volte possono avere effetti allergizzanti. 

Dosaggio: i preparati a base di edera per il trattamento delle vie respiratorie sono diversi.
- In infuso: lasciare in infusione in acqua bollente 300 mg di foglie essiccate per dieci minuti. Bere l'infuso tre volte al giorno.
- In capsule: assumere 300 mg al giorno di polvere di foglie essiccate, mentre per l'estratto fluido si raccomanda di prendere 0,3 ml al giorno.
- In tintura, infine, la dose raccomandata è di 1,5 ml al giorno.
- Per ottenere un effetto anticellulite, anche se non è realmente dimostrato, si consiglia di preparare un decotto facendo bollire 100 g di foglie fresche per 10 minuti in 0,5 L d'acqua; mescolare a dell'argilla verde in polvere, per poter applicare la preparazione nelle zone più colpite dalla cellulite; lasciar agire venti minuti e poi risciacquare. 

Se si rispettano le dosi indicate per le terapie, non si deve prestare particolare attenzione. Se la pianta viene utilizzata intera (e quindi non in forma di foglie essiccate) è possibile che compaiano delle reazioni allergiche: si raccomanda perciò di consultare il medico o uno specialista prima di iniziare un trattamento. Fate attenzione perchè l'edera può aggravare i bruciori di stomaco o le ulcere già esistenti. Chi è allergico alle piante della famiglia della araliacee (come l'eleuterococco o il ginseng) non deve assumere l'edera, così come i bambini di età inferiore ai 12 anni. Anche in caso di gravidanza questa pianta è da evitare, perché può provocare delle contrazioni uterine. A lungo termine possono comparire delle allergie, in grado di provocare reazioni cutanee come eczema o pruriti o persino edemi. In casi rari sono stati riferiti disturbi gastrici e diarree. Non ha alcun'interazione con altri farmaci

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