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sabato 11 giugno 2016

Dimagrire: il ruolo dell'acqua

Dimagrire: il ruolo dell'acqua nel metabolismo è, per quanto a molti possa sembrare strano, molto importante. Lo dimostra uno studio.


I nutrizionisti si raccomandano sempre: bere più acqua per raggiungere e mantenere un peso equilibrato. Qualcuno potrebbe ancora nutrire dubbi ma la spiegazione è semplice e legata ad un fenomeno ben preciso: la termogenesi, ovvero la produzione di calore dell'organismo.


Nicola Sorrentino, docente di Igiene Nutrizionale all’Università di Pavia, direttore scientifico delle Terme Sensoriali di Chianciano Terme ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino spiega: "La letteratura scientifica rende evidente il ruolo dell’acqua nell’attivare una serie di meccanismi metabolici conosciuti come termogenesi, ossia produzione di calore con dispendio energetico, che ci aiutano realmente a perdere peso. Un aspetto molto importante da sottolineare è che l’effetto dell’acqua sul metabolismo è di breve durata, tra la mezz’ora e l'ora”.

E' stato uno studio condotto in Germania e poi pubblicato su “The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism” che ha valutato l’effetto dell'acqua sul tasso metabolico, per spiegarci meglio quante calorie vengono bruciate dal nostro organismo ogni giorno. I dati raccolti hanno evidenziato che bere due bicchieri d’acqua (500 ml) a temperatura ambiente (22°C), aumentava del 30% il tasso metabolico sia degli uomini sia delle donne coinvolte nello studio. Dieci minuti dopo aver bevuto, l’aumento cominciava e raggiungeva il suo apice a distanza di 30-40 minuti. E' stato inoltre constatato che, questo effetto, si deve al fatto che l'acqua nel nostro organismo viene portata da 22°C a 37°C. Si è quindi osservato che questo innalzamento della temperatura era in grado di bruciare i grassi negli uomini e i carboidrati nelle donne. Risultati poi confermati da un altro studio di controllo.

Ma c'è di più, un gruppo di ricerca israeliano ha riscontrato un simile effetto anche nei bambini (maschi) in sovrappeso di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni . Durante lo studio è stato osservato infatti un aumento medio del 25% del tasso metabolico dopo aver bevuto dell’acqua (4°C, per una quantità di 10ml/kg): l'effetto cominciava entro 24 minuti dall'ingestione e durava in media 40 minuti. Non solo, oltre all’effetto termogenico, i ricercatori evidenziano il ruolo che gioca l'idratazione nella 'spinta metabolica' dei muscoli: infatti un tessuto muscolare correttamente idratato è più attivo dal punto di vista metabolico. "Ecco perché non è importante solo bere, ma bere spesso durante tutto l’arco della giornata, senza arrivare ad avere sete", conclude Sorrentino.

venerdì 10 giugno 2016

Perdere il ranno e il sapone, perdono

Perdere il ranno e il sapone, perdono, per filo e per segno, ancora detti toscani dai profondi significati e dalle origini davvero originali


PERDERE IL RANNO E IL SAPONE: sprecare tempo e fatica senza profitto. Il Ranno, come si sa, era l'acqua a bollore che, quando il bucato si faceva nelle conche,, veniva versata su uno strato di cenere dalla quale assorbiva le sostanze detergenti; quindi, colano attraverso la biancheria, la ripuliva dallo sporco più grosso. Questa biancheria veniva poi ripassata con sapone. Le donne di casa, nelle campagne, dicevano, appunto, "fare il ranno" come sinonimo di fare il bucato. "A lavare i' capo a' ciuchi si perde il ranno e il sapone", come a dire che con le persone cocciute è tutto tempo perso.


PERDONO: specialmente nei paesi del Valdarno è così chiamata la festa sacra popolare, con funzioni religiose, sì, ma anche con giostre, divertimenti e ballo serale. Un tempo i "perdòni" erano occasione per riconciliare i partiti avversi e sopire odi, una specie di "tregua di Dio"

PER FILO E PER SEGNO: con esattezza. Deriva dal gergo dei boscaioli e dei falegnami che per segare diritto segnano il legno battendovi un filo tenuto in tirare e impregnato di polvere rossa o nera. Proprio da questa operazione con la polvere rossa di sinòpia è derivato l'analogo ma più antico "non uscir dal filo della sinòpia", per significare una cosa che viene ripetuta senza allontanarsi minimamente dalla verità o che è conosciuta con esattezza.

Petunia Circadia: cambia colore con la Birra

Petunia Circadia: cambia colore con la birra, già, proprio se annaffiata con la birra. Così oltre ad avere un fiore allegro e colorato, avrete anche l'opportunità di fargli cambiare colore.


Le petunie rallegrano balconi e giardini con i loro bei colori brillanti che vanno dal bianco al viola. C'è però chi è andato oltre, e lo ha fatto una start up americana, la Revolution Bioengineering (RevBio). 
Infatti grazie ad  un processo di ingegnerizzazione genetica è riuscita a creare una variante del fiore (ribattezzata Petunia Circadia) che può cambiare colore  in 24 ore. Come? Con un po' di alcol etilico, innaffiandola, ad esempio, con un goccio di birra.


In natura sono gli antociani a regolare la pigmentazione dei fiori, ma Keira Haven e Nikolai Braun,  biologi molecolari fondatori di RevBio, si sono impegnati nello studio di questa via metabolica per creare un organismo geneticamente modificato (OGM): cioè hanno modificato artificialmente il DNA della pianta (ricombinadolo con dei geni di lievito) per far sì che uno specifico enzima si attivi o disattivi a comando, come se fosse l'interruttore di una lampadina.

In particolare, l'enzima si attiva dopo che la petunia bianca ha assorbito una soluzione acquosa contenente etanolo: l'alcol (come ad esempio la birra) mette in moto il processo delle antocianine e nel giro di un giorno i fiori diventano, ad esempio, rossi. Il meccanismo, dicono gli scienziati, è reversibile: è sufficiente inumidire il terriccio con acqua liscia per tornare alle condizioni di partenza.

Tonificare l'interno coscia

Tonificare l'interno coscia è importante e per farlo non importa certo andare in palestra o iscriversi ad estenuanti sessioni di di ginnastica. Basta poco tempo e la nostra casa andrà benissimo. Ecco quali esercizi fare.


L'interno coscia è una parte della gamba soggetta a cedimenti se non viene tonificata,  quindi oltre alle solite raccomandazioni di praticare uno stile di vita sano, una corretta alimentazione e attività fisica possiamo intervenire con una serie di esercizi mirati a questa importante parte della gamba. Non ci vorrà molto tempo, solo buona volontà e costanza.


Esercizio 1:   sdraiarsi sul pavimento, utilizzando un tappetino, e piegare le ginocchia. La distanza tra i piedi, che devono aderire al pavimento, e le ginocchia, può variare tra i sei e i dodici centimetri. Appoggiare le mani sui fianchi e sollere il bacino dal pavimento. Cercate di mantenere la posizione per alcuni secondi e chiudere le ginocchia. Dopo aver eseguito l’esercizio, tornare nella posizione di partenza. fare 10 ripetizioni.

Esercizio 2: sdraiati sul pavimento, sempre con un tapptino,  con le gambe divaricate, sollevare in maniera alternata, prima una gamba, cercando di sollevarla il più possibile ma evitando sempre lo sforzo, quindi si abbassarla fino a toccare, di nuovo, il pavimento. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba. Fatelo 5 volte a gamba.

Esercizio 3: prendere l'abitudine di fare una passeggiata di circa mezzora, di prima mattina, aumenta il metabolismo,  aiuta a consumare le calorie in più che vengono assunte nel corso della giornata; fate un una colazione abbondante, è la benzina della giornata.

Esercizio 4: partire dalla posizione eretta, aprire le gambe con le punte dei piedi rivolte all’esterno. Tenere il busto fermo e stringerei glutei, scendere fino a che il bacino non raggiunge la linea delle cosce. Rimanere così per 1 minuto e poi risalire, potete arrivare a 2 minuti via via che aumentate la vostraresistenza. Fare 2 serie da 10 piegamenti.




Lavare le mani correttamente

Lavare le mani correttamente è di fondamentale importanza a partire dalla più tenera età. Oggi voglio percorrere con voi gli otto punti che, se seguiti correttamente ci aiuteranno a lavare molto bene le mani.


Sono ancora molti coloro che sottovalutano l'importanza del lavaggio delle mani, eppure è una pratica importantissima. Fin dall'infanzia ci siamo sentiti ripetere di lavarci le mani al rientro a casa, sia che fossimo stati a scuola, dal medico, a fare sport, fuori a giocare. E oggi medici e scienziati non fanno che ripeterlo, e lo troviamo scritto un po' ovunque che è obbligatorio lavarsi le mani, a maggior ragione per coloro che lavorano nel campo della ristorazione o nella sanità. Ma sappiamo veramente lavarci le mani?
Vediamo con la scaletta di seguito, se lo facciamo in maniera corretta.


1) sciacquarsi le mani prima di insaponarle, e non dopo averle insaponate, è importante perché permette di fare più schiuma e di cospargere di sapone in maniera uniforme su tutte le zone della mano.

2) la saponetta che abbiamo tutti in bagno è piena di batteri e microbi. Solitamente la saponetta non contiene alcun agente disinfettante: ciò significa che quando ci si lavano le mani, tutti i microbi che si trovano sull’epidermide vengono trasferiti sul sapone dove permangono, riproducendosi in attesa del prossimo lavaggio. Meglio un distributore di sapone liquido, ne esistono anche di automatici, senza contatto.

3) non basta una semplice sfregatina, per staccare efficacemente i microbi si devono insaponare le mani per almeno 20 secondi.

4) ricordare sempre di non sfregare solo il palmo e il dorso della mano, ma anche le nocche, le dita, lo spazio tra le dita, il polso, e anche le unghie

5) poi per almeno 10 secondi passare bene le mani sotto acqua corrente, se possibile calda, per eliminare tutte le tracce di sapone, che non solo contiene microbi ma, se rimane sulla pelle, la irrita e la secca.

6) anche asciugare bene le mani è importante per mantenere la pelle morbida, ma si fa uso di un asciugamano di tessuto, sarebbe buona norma cambiarlo una volta ogni due giorni. Nei bagni pubblici, utilizzare sempre delle salviette di carta usa e getta. Gli asciugamani automatici ad aria calda possono sembrare una buona idea, ma spesso sono pieni di microbi che si accumulano nella ventola e vengono dispersi dall’aria calda.

7) il rubinetto va chiuso con la salvietta che si è usata per asciugare le mani, così si evita di entrare nuovamente in contatto con i microbi che vi si sono depositati sopra aprendolo... E magari con quella stessa salvietta apri la porta del bagno per non toccare la maniglia con le mani pulite (soprattutto nei bagni pubblici)

8) infine, per essere sicuri di aver le mani perfettamente pulite si può applicare una goccia di gel idroalcolico disinfettante. Attenzione, che sia delicato con la pelle!

N.B.: L’utilizzo del gel idroalcolico è raccomandato sistematicamente per tutti coloro che lavorano a contatto con persone fragili (malati, bimbi, persone anziane) e con il cibo (cuochi, camerieri, baristi, ecc.)


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