Mentha è il nome di una ninfa mitologica;
piperita significa "piccante".
La leggenda più classica, narrata da Ovidio,favoleggia della ninfa Mintha,
figlia del fiume infernale Cocito, amata da Plutone e trasformata in vegetale
dalla gelosa Proserpina.
Un' altra leggenda greca vede Giove preso in giro
da una ninfa provocante che stava spesso sdraiata al sole intrecciando i suoi biondi capelli raccolti
in crocchia alta sul capo e ornati di fiori.
Era molto fredda alle proposte di Giove, anzi si
nascondeva e scappava non appena lo vedeva
arrivare.
Alla fine il potente Giove,
infastidito, la trasforma in pianta e la castiga
mettendola nei luoghi umidi, salvo
poi ripensarci e donarle un pennacchio di
fiori rosati e profumati. Mintha, sempre dispettosa,
si trasforma continuamente restando
fredda, come fredda è la prima sensazione di chi mastica una foglia di menta. Questa pianta ha sempre
goduto il favore di chi si occupa
di erbe: l'
Antico Testamento
ci tramanda che gli ebrei la
usavano per profumare le
mense ed elevare lo spirito;
il
papiro di Ebers la annovera
tra le erbe più preziose,
era sacra a Iside e al dio della medicina
Thot, mentre tutte le formule
che la contenevano venivano
scritte sulle pareti del tempio di
Edfu dedicato a Horus.
In quella società
solo i sacerdoti potevano usarla e con la
menta veniva preparato un unguento magico che aveva la facoltà di guarire tutti i mali.
In Turchia la menta era considerata
afrodisiaca e se ne distribuivano
grandi quantità sui pavimenti, mentre le spose romane intrecciavano i fusti
fioriti nelle corone nuziali per essere gradite ai loro sposi. Di essa
scrissero
Plinio e
Marziale, mentre Apicio ne usò a piene mani, osservando
che bene insaporiva i piatti rustici e campagnoli. Sempre a Roma, fu
molto apprezzata per le sue virtù taumaturgiche. Il febbricitante che per
tre albe consecutive avesse offerto pane o vino, pepe o sale, a una piantina
di menta, ossequiandola, ma anche comunicando le che la propria febbre
si sarebbe trasferita ad essa, in capo a tre giorni avrebbe visto seccare
la pianticella ma si sarebbe sfebbrato.
Nel corso dei secoli la menta continuò ad essere oggetto di grande consumo,
tant' è vero che molti si affannarono a contenerne lo spreco e addirittura Carlo Magno emise feroci editti per proteggerne la specie. Ma quale sarà stata la menta di cui parlano gli antichi autori?
Sicuramente alcune fra le numerose specie che sono diffuse in natura. La
menta piperita, di cui trattiamo, è la più famosa ai giorni nostri ed è un
ibrido naturale fra la Mentha aquatica e la Mentha viridis,formatosi, secondo
gli studiosi, attorno al '600.
Caratteristiche e proprietà
Si tratta di una pianta erbacea aromatica perenne appartenente alla famiglia
delle Lamiacee (ex Labiate). E provvista di un fusto sotterraneo (rizoma)
ramificato dal quale si dipartono le appendici da cui si sviluppano le
radici e i rami. I fusti sono alti circa 50-60 cm, eretti, ramificati e di colore
viola o verde. Le foglie sono opposte, ellittiche e seghettate. I
fiori, all'attaccatura
delle foglie superiori, sono raggruppati su brevi spighe; essi
possono essere bianchi o roseo-violacei. Il frutto è costituito da 4 parti
ovoidali e lisce. Esistono due forme di menta piperita: la rubescens
Camus, detta anche menta nera, con i fiori roseo-violacei e le foglie verde
scuro, e la pallescens Camus, o menta bianca, caratterizzata da fiori bianchi
e foglie color verde chiaro.
La menta piperita è ritenuta originaria dell'Europa. In Italia si trova raramente
allo stato spontaneo, mentre a volte la si può trovare come specie
inselvatichita. Cresce in pianura, ma anche in collina fino a 700-900 m. È
abbastanza resistente e vegeta senza difficoltà in zone con climi continentali.
Non teme i freddi invernali e le gelate tardive, ma deve essere coltivata
in zone protette dai venti e con media esposizione al sole.
Preferisce i terreni sciolti, ricchi di humus, profondi e permeabili. Non
sopporta gli ambienti umidi.
Le
foglie vengono raccolte a giugno, prima della fioritura, mentre le sommità
fiorite in luglio-agosto. Si raccomanda di raccogliere in mattinata o
nel tardo pomeriggio, mai durante una giornata piovosa.
Le foglie e le sommità fiorite vengono essiccate disposte all'ombra, in un
locale aerato, su dei graticci. Il prodotto va stagionato per circa un mese e
conservato al riparo dalla luce e dal calore al fine di limitare le perdite di olio essenziale per evaporazione. La conservazione del prodotto non deve
mai superare l'anno perché si possono avere delle perdite di circa il 40%
delle sostanze attive.
I
principi attivi contenuti sono
olio essenziale,
sostanze amare e poche
resine.
La menta piperita ha proprietà
toniche, calmanti,
digestive.
Utilizzo
Oggigiorno, in
cucina, la menta entra in alcune
salse e numerose
pietanze,
oltre che in molte
bevande alcoliche e non.
Salsa trentina alla menta: far bollire acqua, aceto e zucchero; appena lo
zucchero è sciolto versare sulle foglie di menta tritate. Mescolare e lasciar
raffreddare. E indicata sugli
arrosti, soprattutto d'agnello.
Sciroppo alla menta: mettere a macerare 20 g di foglie di menta in 50 g di
alcol a 90° per 24 ore; aggiungere dapprima 1 dl d'acqua poi 200 g di sciroppo,
ottenuto facendo bollire 130 g di zucchero e 70 g d'acqua. Filtrare
e imbottigliare lo sciroppo.
Liquore di menta: in 6 dl di alcol a 60° versare 50 g di foglie secche di
menta e lasciarle a macerare per una settimana. Aggiungere 500 g di sciroppo,
ottenuto facendo bollire 330 g di zucchero e 170 g d'acqua. Filtrare
e imbottigliare.
Grappa alla menta: inserire 2 rametti molto fogliati di menta lunghi circa 10 cm e 20 g di zucchero in una bottiglia contenente un litro di grappa,
scuotere e macerare per tre mesi prima dell'uso.
Vodka alla menta: inserire 25 foglie di menta e 10 spighe fiorite di menta
un una bottiglia di vodka. Tappare la bottiglia, macerare per due settimane,
filtrare, imbottigliare nuovamente e lasciar maturare altre due settimane
prima dell 'uso. E ottima sul gelato di limone.
Mint Julep: è la tipica bevanda estiva del Kentucky e si prepara mettendo
in un grosso bicchiere uno strato di foglie di menta seguito da uno di
ghiaccio tritato, poi menta, altro ghiaccio tritato e così via sin che si desidera.
Si ricopre il tutto di Bourbon whisky, si lascia riposare qualche minuto
e si sorseggia lentamente con una cannuccia.
Numerosi anche gli usi della menta nella
medicina popolare.
Sciacqui per l'alito cattivo: in un litro di vino bianco di buona qualità versare
30 g di foglie fresche di menta e qualche goccia di essenza. Lasciar
macerare per 48 ore, poi filtrare il vino e usarlo più volte al giorno per
sciacquare la bocca.
Infuso contro la nevrosi cardiaca: versare in una tazzina di acqua calda
zuccherata qualche goccia di essenza di menta e bere subito.
Infuso contro l'insonnia: in una tazza d'acqua calda versare un pizzico di
foglie fresche di menta. Filtrare, addolcire e bere.
Per calmare l'irritazione dovuta alle
punture degli insetti: schiacciare
qualche fogliolina fresca di menta e applicare sulla parte colpita.
Suffumigi per il raffreddore:versare in una catinella colma d'acqua bollente
e fumante alcune gocce di mentolo e aspirare il vapore con le narici tenendo,
al di sopra del recipiente, il capo coperto da un asciugamano.