E' sempre più diffusa e ha trovato terreno fertile anche in Italia, si tratta della Stevia rebaudiana, pianta originaria della valle del Rio Monday nel Nord-est del Paraguay. I fiori sono piccoli e bianchi, il seme minuscolo, abbondante e a germinazione difficile. Le radici sono fibrose e dense e ama i suoli umidi.
Le notizie sul suo utilizzo arrivano dagli indigeni Guaranì che la chiamano caàehe che significa “erba dolce” definendola anche “dolce come nient'altro al mondo”: La stevia era infatti utilizzata per coprire il gusto amaro dell'Ilex paraguayensis con cui si preparava il famoso infuso chiamato “Mate” (il the del Paraguay). Le testimonianze del suo uso risalgono all'epoca degli esploratori spagnoli. Dopo il periodo delle prime colonizzazioni però, la Stevia, le sue proprietà ed il suo utilizzo caddero di nuovo nell'oblio e nella non curanza da parte degli studiosi, fino a quando il botanico italiano Rebaudi alla fine dell'Ottocento, nel corso delle sue ricerche incappò casualmente, in questa pianta. Nei suoi studi infatti si legge: “quando assaggi anche una piccolissima parte di foglia o di rametto dell'arbusto di questa pianta, rimani stupito dalla inaspettata ed estrema dolcezza contenuta in essi. Un frammento di foglia, anche solo un piccolissimo quadrato di pochi millimetri è sufficiente per mantenere la bocca dolce per un'ora e una sola foglia è sufficiente per zuccherare una intera tazza di caffè o di the.” Grazie a lui è stato riconosciuto il grande potere dolcificante della Stevia.
Nel suo fitocomplesso sono presenti molecole, che la rendono gradevolmente dolce tanto che il suo poteredolcificante è 200/250 volte maggiore di quello dello zucchero comune (saccarosio). Per prassi, viene utilizzata sotto forma di foglie essiccate e sminuzzate in taglio tisana, soprattutto nella dolcificazione di bevande, oppure come estratto. Ma la stevia ha anche altre importanti novità, oltre all'alto potere dolcificante.
-Innanzi tutto, al contrario dello zucchero, i glicosidi steviolici hanno zero calorie e possono quindi essere consumati senza rischio anche dai soggetti in regime di dieta controllata.
-Un altro grande vantaggio è che la Stevia è un edulcorante adatto ai soggetti diabetici: infatti alcuni studi hanno dimostrato che il suo metabolismo non coinvolge in alcun modo la cascata di attivazione dei recettori insulinici. Queste caratteristiche, unite al fatto che i glicosidi steviolici sono stabili anche ad alte temperature (oltre i 200 gradi), rendono la Stevia il dolcificante adatto per la preparazione di prodotti da forno e bevande calde, ideali per i diabetici, per i soggetti a dieta controllata oltre che per tutti coloro che desiderano farne uso.
-Un'altra caratteristica importante è quella della non cariogenicità della pianta.
Il suo fitocomplesso è costituito principalmente da steviosidi e rebaudiosidi. L'intensità della sua dolcezza e il suo gusto dipendono dalle proporzioni del suo contenuto in quattro glicosidi diterpenici principali presenti nelle foglie, nelle venature e nei gambi.
Nonostante le eccezionali proprietà elencate, nonostante l'utilizzo millenario, nonostante l'utilizzo comune in molti stati del mondo, la Stevia, ad oggi, rimane quasi una sconosciuta per la cultura Europea. Questo è dovuto al fatto che fino al 14 aprile del 2010 negli stati dell'Unione Europea ne era proibito l'uso, quanto meno come additivo alimentare (chissà perchè....). La motivazione addotta a giustificazione di questo divieto è stata quella della presunta “carenza” di dati scientifici in grado di garantirne l'assoluta innocuità, anche nell'utilizzo giornaliero a lungo termine (oppure i soliti interessi economici che avrebbero danneggiato le aziende produttrici di altr iben noti edulcoranti, piuttosto dannosi). Dopo diversi anni e diverse resistente, ad oggi finalmente questi dati ci sono e attestano, come d'altra parte garantiscono anche i millenni di utilizzo sicuro della pianta, che la Stevia è in tutto e per tutto un ingrediente sicuro e atossico per alimenti ed integratori alimentari. La conseguenza diretta di queste “scoperte” è stata che, da metà del 2010, l'utilizzo alimentare di tale pianta è concesso in Europa e, dopo recepimento della normativa, dal Dicembre 2011 anche in Italia. Tuttavia sono stati imposti per legge dei limiti bassissimi di concentrazione diversificati a seconda della tipologia di integratore: ad esempio negli integratori alimentari solidi il limite di concentrazione è dello 0,067%, ed in quelli liquidi dello 0,02%. Come al solito invece di pensare a lbenessere delle persone in Europa e in Italia al primo posto ci sono sempre gli interessi economici.
Le notizie sul suo utilizzo arrivano dagli indigeni Guaranì che la chiamano caàehe che significa “erba dolce” definendola anche “dolce come nient'altro al mondo”: La stevia era infatti utilizzata per coprire il gusto amaro dell'Ilex paraguayensis con cui si preparava il famoso infuso chiamato “Mate” (il the del Paraguay). Le testimonianze del suo uso risalgono all'epoca degli esploratori spagnoli. Dopo il periodo delle prime colonizzazioni però, la Stevia, le sue proprietà ed il suo utilizzo caddero di nuovo nell'oblio e nella non curanza da parte degli studiosi, fino a quando il botanico italiano Rebaudi alla fine dell'Ottocento, nel corso delle sue ricerche incappò casualmente, in questa pianta. Nei suoi studi infatti si legge: “quando assaggi anche una piccolissima parte di foglia o di rametto dell'arbusto di questa pianta, rimani stupito dalla inaspettata ed estrema dolcezza contenuta in essi. Un frammento di foglia, anche solo un piccolissimo quadrato di pochi millimetri è sufficiente per mantenere la bocca dolce per un'ora e una sola foglia è sufficiente per zuccherare una intera tazza di caffè o di the.” Grazie a lui è stato riconosciuto il grande potere dolcificante della Stevia.
Nel suo fitocomplesso sono presenti molecole, che la rendono gradevolmente dolce tanto che il suo poteredolcificante è 200/250 volte maggiore di quello dello zucchero comune (saccarosio). Per prassi, viene utilizzata sotto forma di foglie essiccate e sminuzzate in taglio tisana, soprattutto nella dolcificazione di bevande, oppure come estratto. Ma la stevia ha anche altre importanti novità, oltre all'alto potere dolcificante.
-Innanzi tutto, al contrario dello zucchero, i glicosidi steviolici hanno zero calorie e possono quindi essere consumati senza rischio anche dai soggetti in regime di dieta controllata.
-Un altro grande vantaggio è che la Stevia è un edulcorante adatto ai soggetti diabetici: infatti alcuni studi hanno dimostrato che il suo metabolismo non coinvolge in alcun modo la cascata di attivazione dei recettori insulinici. Queste caratteristiche, unite al fatto che i glicosidi steviolici sono stabili anche ad alte temperature (oltre i 200 gradi), rendono la Stevia il dolcificante adatto per la preparazione di prodotti da forno e bevande calde, ideali per i diabetici, per i soggetti a dieta controllata oltre che per tutti coloro che desiderano farne uso.
-Un'altra caratteristica importante è quella della non cariogenicità della pianta.
Il suo fitocomplesso è costituito principalmente da steviosidi e rebaudiosidi. L'intensità della sua dolcezza e il suo gusto dipendono dalle proporzioni del suo contenuto in quattro glicosidi diterpenici principali presenti nelle foglie, nelle venature e nei gambi.
Nonostante le eccezionali proprietà elencate, nonostante l'utilizzo millenario, nonostante l'utilizzo comune in molti stati del mondo, la Stevia, ad oggi, rimane quasi una sconosciuta per la cultura Europea. Questo è dovuto al fatto che fino al 14 aprile del 2010 negli stati dell'Unione Europea ne era proibito l'uso, quanto meno come additivo alimentare (chissà perchè....). La motivazione addotta a giustificazione di questo divieto è stata quella della presunta “carenza” di dati scientifici in grado di garantirne l'assoluta innocuità, anche nell'utilizzo giornaliero a lungo termine (oppure i soliti interessi economici che avrebbero danneggiato le aziende produttrici di altr iben noti edulcoranti, piuttosto dannosi). Dopo diversi anni e diverse resistente, ad oggi finalmente questi dati ci sono e attestano, come d'altra parte garantiscono anche i millenni di utilizzo sicuro della pianta, che la Stevia è in tutto e per tutto un ingrediente sicuro e atossico per alimenti ed integratori alimentari. La conseguenza diretta di queste “scoperte” è stata che, da metà del 2010, l'utilizzo alimentare di tale pianta è concesso in Europa e, dopo recepimento della normativa, dal Dicembre 2011 anche in Italia. Tuttavia sono stati imposti per legge dei limiti bassissimi di concentrazione diversificati a seconda della tipologia di integratore: ad esempio negli integratori alimentari solidi il limite di concentrazione è dello 0,067%, ed in quelli liquidi dello 0,02%. Come al solito invece di pensare a lbenessere delle persone in Europa e in Italia al primo posto ci sono sempre gli interessi economici.