Simply

Visualizzazione post con etichetta foglie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta foglie. Mostra tutti i post

mercoledì 1 giugno 2016

Benefici del coriandolo nella dieta

Benefici del coriandolo nella dieta, davvero molti per le sue proprietà: antiossidanti, antibatteriche, fungicide e molto altro ancora.


Il coriandolo somiglia molto al prezzemolo ma fa parte più della tradizione asiatica che non della nostra. E' una spezia molto antica e rientra fra gli ingredienti del curry. Appartiene alla famiglia del cumino e recentemente si sta diffondendo grazie alla cucina orientale, oggi molto apprezzata anche da noi. Le foglie sono piccanti, mentre i semi piccoli e di colore giallo hanno un sentore di limone e si usano per la preparazione di salamoie e conserve. Se essiccati e macinati, i semi sono particolarmente adatti ad insaporire carne e verdure, pesce, zuppe e vellutate. 


E' molto utile anche alla nostra salute poichè contiene molta vitamina C, si rivela quindi essere un ottimo antiossidante, stimola le difese immunitarie, rende la pelle più elastica tonica e luminosa.  Stimola inoltre la produzione di collagene che presiede alla salute del sistema connettivo (dei tendini, delle cartilagini, dei tessuti oculari) e delle ossa, aumenta l’assorbimento del ferro e previene gli effetti tossici dei metalli pesanti. Ha anche un’azione antitumorale, perché riduce le nitrosamine cancerogene nello stomaco. Ma le sue proprietà non sono finite perchè il coriandolo aiuta la funzione digestiva, previene gli spasmi gastrici e riduce i gas intestinali. È  antibatterico e fungicida, riduce i crampi addominali e le infezioni gastrointestinali ed è utile anche in caso di dissenteria e colon irritabile. Tra l'altro risulta particolarmente protettivo nei confronti dei raggi UV e, se utilizzato in cucina nei mesi più caldi, evita eritemi e scottature.

Perciò è consigliabile introdurlo nella propria dieta anche perchè si presta molto bene a sostituire sale e condimenti. Per usarlo al meglio si può preparare una buona base per la marinatura di carne e pesce:  un cucchiaio d’olio d’oliva, il succo e la scorza di coriandolo. Versare su carne e pesce e far marinare 30 minuti in frigorifero.

lunedì 11 aprile 2016

Omid Assadi: l'arte di intagliare le foglie

Cosa significa essere creativi? Non credo che ci sia una definizione universale. Ognuno di noi può essere creativo a suo modo, ognuno può trovare in ogni singola cosa, lo spunto per creare qualcosa di nuovo. Lo sa bene Omid Assadi che, dalle foglie degli alberi, ricava vere e proprie opere d'arte.

A volte ci chiediamo come sviluppare la nostra creatività con quello che la natura ci offre, eppure si possono creare delle opere veramente stupefacenti, basta osservare, e osservare significa vedere. Così ha fatto Omid Assadi le cui opere sono qualcosa di veramente straordinario: lui infatti intaglia foglie cadute, ricavandone delicatissimi disegni, di ogni genere e tipo, animali, fiori, celebrità o soggetti astratti.

Omid Assadi, vive nel regno Unito, ma è di origine iraniana ed è dalle sue parole che si comprende come abbia iniziato ad intagliare le foglie:  “L’arte per me è guardarsi attorno, e guardare al mondo, in modo differente. Ho iniziato a chiedermi perché nessuno prestasse attenzione a queste belle foglie e le calpestasse, solo per il loro nome: se si chiamassero fiori nessuno ci sarebbe passato sopra! Ho deciso che volevo dare alle foglie una nuova vita, e trasformarle in arte”.

Le foglie infatti, Omid le raccoglie davvero per strada, e per intagliarle usa un semplice taglierino e un ago con cui crea i suoi bellissimi disegni. Ha una pagina Facebook in cui si possono ammirare alcune delle sue opere. Inutile dire che ha partecipato a numerose mostre, fra l'altro Omid è famoso per uno speciale aforisma che in realtà è alla base del suo pensiero e della sua arte:  “Tutti amano una rosa, ma è più difficile amare una foglia. E’ ordinario amare il bello, ma è bello amare l’ordinario”.

lunedì 4 gennaio 2016

Moringa oleifera: proprietà e benefici

Se non avete ancora sentito parlare della moringa oleifera, detta anche "albero miracoloso" oggi avrete un motivo in più per incuriosirvi. La moringa cresce nelle zone equatoriali e tropicali, ha dei fiori bianchi e foglie del colore dello smeraldo.  E sono le foglie ricche di sostanze benefiche che sono un potente rimedio per la salute, anche se tutta la pianta è commestibile.

Le foglie della moringa sono ricchissime di vitamine, proteine e sali minerali e  si possono consumare crude nelle insalate, oppure cotte, come faremmo nel caso degli spinaci. Contengono il triplo del potassio rispetto alle banane e 8 volte la vitamina C presente nelle arance, e poi vitamina A, vitamina E, vitamina K e vitamine del gruppo B.


Per quanto riguarda i suoi frutti, la tradizione vuole che abbiano poteri afrodisiaci  dai quali possono trarre vantaggio sia gli uomini che le donne. Si consumano previa bollitura dei loro baccelli, che sono conosciuti con il nome di "mazze da tamburo".

Le proteine invece sono contenute nei suoi semi da cui viene estratto un olio molto saporito e adatto all'alimentazione umana,  e che ha una caratteristica molto importante: non irrancidisce. Dopo l'estrazione dell'olio, dai semi si ottiene una pasta residua dall'elevato contenuto proteico, che risulta completo: presenta cioè tutti gli aminoacidi necessari al nostro organismo per il proprio corretto funzionamento. La moringa contiene 18 aminoacidi e 9 aminoacidi essenziali.

Grazie al contenuto di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie essa è efficace nel proteggere il sistema immunitario, favorire una buona circolazione e una digestione sana, riequilibrare il metabolismo, regolare i livelli ormonali, trattare l'acne e garantire una pelle più morbida. I suoi impieghi curativi nell'ambito della medicina naturale spaziano dalla cura del raffreddore e della febbre all'impiego nel trattamento di infiammazioni e di problemi digestivi o di ipertensione.

La moringa viene impiegata non solo nell'alimentazione, ma anche in cosmetica per ottenere dei prodotti dall'elevato contenuto nutritivo, oppure adatti per prendersi cura in modo naturale della pelle, attraverso l'impiego di creme specifiche. Per quanto riguarda l'alimentazione, la moringa viene impiegata per la preparazione di succhi e di integratori adatti, ad esempio, a favorire una sana circolazione sanguigna e a mantenere i normali livelli di glucosio nel sangue.

A livello di integratore troviamo la polvere estratta dalle foglie di moringa, che può essere impiegata in vari modi: in aggiunta a succhi e frullati, nella preparazione di infusi o come condimento. La polvere di moringa è utile per facilitare il sonno e per migliorare la produzione di latte durante l'allattamento. I prodotti a base di moringa possono essere acquistati online e presso i distributori autorizzati.

E poi ci sono le radici, che però per l'uso alimentare hanno alcune controindicazioni, in quanto contengonoun alcaloide, chiamato spirochina, che potrebbe interferire con la trasmissione nervosa. Per questo viene sconsigliato un consumo eccessivo delle radici di moringa, che di solito vengono utilizzate in cucina come aromatizzante.

venerdì 13 novembre 2015

Cerfolio, caratteristiche, usi, per aromattizare burro e aceto

Anthriscus è il nome della pianta, mentre cerefolium viene da Cerere, perché presso i Romani era rituale nei pasti presieduti da questa dea. Ovvio quindi che fosse molto apprezzata a quel tempo,  tant' è vero che da Roma si diffuse in Europa, fino alla lontana Britannia. Del cerfoglio si usarono foglie e semi per condire minestre, zuppe, salse e insalate, perché aveva "miglior odore del prezzemolo e di altri consimili" .


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta biennale, rustica, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, originaria dell'Europa sud-orientale e dell' Asia occidentale, generalmente coltivata come annuale. La sua altezza è di 30-45 cm, ha portamento eretto con fusti scanalati, cavi, e foglie verde chiaro, profondamente divise, simili a quelle delle felci. I fiori sono candidi, con cinque petali, riuniti in ombrelle larghe 7-8 cm. Il cerfoglio cresce bene in tutti i tipi di terreno, al sole o in posizioni ombreggiate. Le foglie si raccolgono a partire da 6-8 settimane dopo la semina, che avviene da marzo ad agosto. Le foglie si possono essiccare disponendole in strati sottili in luogo all'ombra, riparato ed aerato. Possono essere anche utilizzati gli essiccatori a corrente d'aria calda. Va però tenuto presente che il cerfoglio essiccato perde gran parte del proprio aroma. Il cerfoglio ha proprietà aperitive, depurativè, rinfrescanti e galattofughe (arrestano il flusso latteo nelle puerpere).

Utilizzo

 Il cerfoglio è abbastanza usato nella cucina mediterranea, anche se spesso i ristoranti lo usano più che altro per decorare i piatti di portata.
Burro al cerfoglio: mantecare a temperatura ambiente 60 g di burro con un cucchiaio di cerfoglio pestato nel mortaio, unire poco sale e pepe e diluire con succo di limone.
Aceto al cerfoglio: lasciare macerare il cerfoglio nell'aceto bianco per un paio di settimane, rimestando e pestando ogni tanto. Filtrare, quindi imbottigliare.
Nella medicina popolare il cerfoglio viene quasi sempre usato, come del resto in cucina, in combinazione con altre erbe. Fa eccezione questo rimedio per curare gli occhi infiammati: mettere in infusione una manciata di foglie di cerfoglio fresche in una scodella d'acqua calda. Lasciar intiepidire, filtrare e usare il liquido per impacchi sugli occhi.


venerdì 6 novembre 2015

Fiore di loto bianco, un fiore bellissimo dalle straordinarie qualità

Il bellissimo fiore di loto oltre ad essere una splendida pianta ornamentale che schiude i suoi petali in estate, ha una storia ricca di simbolismo poichè è associato alla purezza e alla vitalità. Oltre a ciò ha delle particolari proprietà terapeutiche conosciute soprattutto in oriente e in particolare dai cinesi che si occupano da oltre 2000 annni della sua coltivazione. Del loto si utilizza tutto, dai semi alle foglie.
Ha proprietà febbrifughe, cardiotoniche e  migliora la circolazione, soprattutto quando fa caldo. Ogni componente del fiore, però, ha una sua funzione specifica che si abbina sempre a una efficace azione antiossidante, in particolare sul collagene.

Prova della sua vitalità è il fatto che negli anni Novanta venne scoperto un seme di fiore di loto che era riuscito a germinare dopo essere stato dormiente per 1200 anni e questo grazie alla presenza di un particolare enzima che impedisce il deterioramento delle proteine. L’enzima contenuto nel seme di loto blocca l’effetto dell’ossidazione sulle proteine, che aumenta per effetto dell’età, dello stress o anche della stanchezza; in questo modo si evita che il processo di invecchiamento subisca un’accelerazione.


Del loto si utilizzano anche i petali, da cui si ricava anche un olio fortemente lenitivo. Una volta essiccati, i fiori sono indicati per le loro proprietà sedative e calmanti. È ormai confermato il collegamento tra stress e invecchiamento precoce e il loto ci offre un rimedio sano e innocuo per allontanare velocemente le tensioni che accelerano anche il decadimento cellulare.

Se si vuole ottenere il massimo beneficio si può consumare una tazza di preparato con 125 ml di acqua, calda ma non bollente, a cui va aggiunto un cucchiaino di petali essiccati di fiore di loto (in erboristeria, dove esiste anche l’infuso di loto già pronto). Bevetene 2 tazze al dì.

Si possono inoltre sfruttare le proprietà sedative dell’olio essenziale del fiore di loto: procuratevi 50 ml di olio di camelia, ricco di flavonoidi e catechine antirughe, a cui aggiungerete 5 gocce di olio essenziale di fiore di loto e 5 gocce di neroli. Versate l’emulsione nella vasca da bagno, e immergetevi nell’acqua calda.

Le foglie di loto sono inoltre un rimedio ideale in caso di ristagni. Di solito si trovano le foglie essiccate nei negozi di prodotti orientali e la dose consigliata è di 10 g da mettere in infusione in acqua calda e bere come tè. Il tè di loto asciuga gli eccessi di ritenzione idrica dell’organismo e abbassa il livello di lipidi nel sangue. Bevuto 2 volte al giorno per almeno 2 settimane garantisce un miglioramento della circolazione a livello periferico. Un ottimo rimedio, quindi, per chi soffre di rigonfiamento degli arti dovuto al caldo.

Non dimetichiamo le radici. Le macchie solari sono il prodotto di un ristagno della circolazione sanguigna: per ripulire il sangue potete consumare un pezzettino di radice di loto cotta al vapore, aggiungendola di tanto in tanto a sughi, contorni e insalate.

Per le macchie dell'età dovute alla costante esposizione al sole potete utilizzare questo rimedio: mescolate un cucchiaio di farina di riso, un cucchiaio di semi di loto pestati (senza pelle), un pezzettino di radice di loto grattugiata, un cucchiaino di miele e latte di mandorle fino a ottenere una crema. Stendete la maschera sul viso la mattina prima di esporvi al sole, tienete in posa 10 minuti, sciacquate e applicate la crema solare.

mercoledì 30 settembre 2015

I fiori commestibili nei nostri piatti

Qualche anno fa, al tempo in cui lavoravo presso uno splendido agriturismo, fui invitata, insieme ai titolari e alla mia collega, ad una particolare iniziativa posta in essere da un centro benessere e termale della mia zona. Si trattava di inserire i fiori nell'alimentazione. Fu illuminante e allo stesso tempo affascinante vedere uno chef usare i fiori in svariate preparazioni culinarie. La sua abilità era supportata dalle sapienti ed esaustive spiegazioni di una naturopata.

I fiori oltre a deliziare i nostri occhi, aiutano il nostro organismo e non lo intossicano, anzi, favoriscono l’eliminazione delle tossine accumulate. Facciamo alcuni esempi: i fiori della vaniglia hanno un sapore dolce e vanigliato (è abbastanza ovvio); il nasturzio ha un sapore meravigliosamente pepato simile al crescione e le sue gemme in salamoia possono sostituire i più costosi capperi;  la borragine ha un gusto simile al cetriolo e le viole del pensiero hanno un gusto delicato, dal sentore invernale. Viole, rose e lavanda conferiscono un sapore dolce alle insalate e ai dessert mentre le brillanti calendule gialle sono un’alternativa economica al costoso zafferano, anche se non hanno la sua nota pungente. Altri fiori possono avere un sapore piccante o un sentore di menta piperita. 

Documentatevi bene sui fiori commestibili, leggete, chiedete informazioni al vostro erborista o naturopata di fiducia.  I fiori commestibili rendono ogni piatto speciale. Assicuratevi innanzitutto che il sapore del fiore sia armonico con il resto. Ecco alcune idee per abbellire le ricette e stimolare le vostre papille gustative: 

 • Posizionate un gladiolo o fiori di ibisco (da cui rimuoverete stami e pistilli) in una ciotola di vetro trasparente e riempite con la vostra insalata preferita.
 • Cospargete fiori commestibili in insalate verdi per dare un tocco di colore e di gusto.
 • Congelate interi piccoli fiori in anelli di ghiaccio o in cubetti per aggiungerli alle bevande. 
 • Usa i fiori negli oli aromatizzati, vinaigrette, gelatine e marinate. 
 • Uno degli usi più popolari è candire o cristallizzare i fiori, utilizzati per decorare torte e caramelle . 
 • Gli asmatici o coloro che soffrono di reazioni allergiche a fiori compositi (calendula, cicoria, crisantemo, margherita, margherita inglese) devono stare attenti per possibili reazioni allergiche. 
 • Non utilizzate mai i fiori non commestibili come guarnizione. Se gli ospiti trovano un fiore su un piatto, penseranno che sia commestibile. 
 • Utilizzate i fiori con parsimonia nelle vostre ricette, soprattutto se non siete abituati a mangiarli. Esagerare può portare a problemi digestivi. 
 • Se siete inclini alle allergie, introducete i fiori in piccole quantità in modo da poter giudicare il loro effetto. Alcuni hanno un sapore molto più pronunciato rispetto ad altri, quindi avrete bisogno di giudicare l’impatto. 
 • Le foglie di alcuni fiori hanno anche usi culinari, ma  controllate una fonte di riferimento attendibile prima di sperimentare. 
 • Controllate con attenzione le liste di tossicità della pianta che avete scelto di utilizzare.


domenica 16 agosto 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Uva ursina

Le bacche rosse dell'uva ursina sono spledide in vaso per dare un tocco di colore alla casa, ma le foglie un concentrato di principi  straordinari per le vie urinarie, efficaci contro alcuni dei più importanti ceppi batterici.

UVA URSINA
Se ne usano le foglie. Ha proprietà antisettiche delle vie urinarie, antimicrobiche (nei confronti di numerosi ceppi batterici: Staphylococcus aureus, Bacillus subtilis, Escherichia coli, Proteus vulgaris, Pseudomonas aeruginosa, Enterococcus faecalis, Mycobacterium smegmatis, Shigella somnei e Shigella flexneri). E' utile in caso di infezioni acute e croniche delle vie urinarie (per esempio, cistite acuta e recidivante, uretrite, colibacillosi).

 Assumere 40 gocce di tintura madre, con un po' d'acqua. 3 volte al giorno, fino alla scomparsa deisintomi. In alternativa, far bollire un cucchiaino scarso di foglie in polvere in una tazza di acqua per 15 minuti; filtrare e bere 3-4 tazze algiorno. Si può aggiungere un pizzico di bicarbonato di sodio al decotto, per alcalinizzare le urine e rendere di conseguenza più rapido ed efficace il rimedio.

lunedì 10 agosto 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Bardana

Oggi ci dedichiamo alla Bardana una pianta dalle indubbie qualità drenanti e depurative.

BARDANA
Se ne usano le radici e le foglie. Ha proprietà depurative, ipoglicemizzanti, antireumatiche, antisettiche. Si impiega in caso di dermatosi (acne, eczemi), morbillo, rosolia, diabete mellito, forme reumatiche.

Utile in tutti i casi in cui si desidera un'azione depurativa e disintossicante, soprattutto al cambio di stagione. Assumere 40 gocce di tintura madre in un po' d'acqua 3 volte al giorno per cicli di 2 mesi; in alternativa 200 mg di estratto secco in capsule 3 volte al giorno per cicli di 2 mesi.

Come depurativo: porre un cucchiaino di radici taglio tisana in una tazza di acqua in ebollizione; far bollire lentamente per 3 minuti, quindi lasciar riposare per altri 5 minuti, poi filtrare e bere 2-3 tazze al giorno lontano dai pasti per cicli di 2 mesi.

martedì 4 agosto 2015

Tisana, infuso e decotto, ma la differenza?

Tutti ne parlano, ma chi veramente, se interrogato sa spiegare quale differenza sussiste tra tisana, infuso e decotto? A volte persino in qualche erboristeria serpeggia l'ignoranza. La principale differenza fra i tre sta nella scelta degli elementi naturali: radici, fiori, frutti e foglie. Non solo il quid sta naturalmente, nella preparazione.

Per la tisana si utilizzano indistintamente sia le parti tenere sia quelle legnose delle piante, che poi vengono gettate in acqua già bollente, con un tempo di riposo massimo di 5 minuti.

Per peparare un infuso si utilizzano invece le sole parti tenere delle piante, come fiori e foglie, sulle quali viene versata dell'acqua bollente filtrando poi il liquido dopo 5-10 minuti.

Per il decotto si scelgono invece le parti più resistenti e dure, come radici e cortecce, che si mettono in acqua fredda e si lasciano bollire per 5-10 minuti. Dopo il tempo di bollitura si lascia riposare il tutto per altri 10 minuti e infine vengono filtrate le parti naturali con il loro liquido.

lunedì 3 agosto 2015

Glicemia, diabete, obesità, utilizziamo la stevia

Finalmente con il plauso della FAO, dell'OMS e anche dell'Unione Europea arriverà in Italia, la stevia. Essa rappresenta una rivoluzione nel mondo della dolcificazione naturale. Cantiamo un inno di ringraziamento. Ora tutti coloro che hanno problemi di glicemia, diabete, obesità potranno utilizzare questo dolcificante naturale.
 
La stevia (Stevia rebaudiana) è una pianta dolcificante del tutto naturale, senza calorie, per la gioia di tanti consumatori con problemi di peso e glicemia o che cercano semplicemente una sana alternativa allo zucchero.  Ma cos'ha di tanto particolare la stevia? Per chi ancora non lo sapesse, Stevia rebaudiana è una pianta di origine sudamericana, le cui foglie possiedono un'elevatissima capacità dolcificante, 300 volte maggiore (sì, avete letto bene...) di quella del saccarosio, il comune zucchero da cucina. 

Questo enorme potere dolcificante della stevia è dovuto ai suoi principi attivi, innnanzitutto allo stevioside. Della stevia vengono impiegate sia le foglie (tali e quali o essiccate), sia loro estratti, che possono essere utilizzati non solo per dolcificare bevande, ma anche in cucina, nella preparazione di prodotti da forno e dolci vari. La stevia rappresenta così realmente una perfetta alternativa allo zucchero. Il vantaggio di utilizzare la stevia al posto dello zucchero è che la stevia è completamente senza calorie e non ha alcun valore nutritivo. La stevia non innalza la glicemia e non richiede quindi l'intervento dell'insulina, caratteristiche che fanno di quest'erba un'interessante opportunità per chi soffre di diabete, obesità, difficoltà a perdere peso

E ovviamente la stevia, a differenza dello zucchero, non provoca carie ai denti. La stevia è stata a lungo fuorilegge, per il sospetto che alcuni suoi costituenti fossero cancerogeni. Secondo molti estimatori del naturale, tuttavia, la ragione di tante lungaggini legislative e burocratiche nell'autorizzazione al commercio deve essere invece ricercata nel fatto che la stevia ha sempre rappresentato uno sgradito concorrente commerciale dei dolcificanti sintetici e degli edulcoranti artificiali (aspartame, saccarina, acesulfame ecc., questi sì non privi di effetti nocivi - dimostrati -, anche gravi). Sia come sia, da oggi anche i consumatori italiani potranno trovare questo prodotto sugli scaffali di negozi e supermercati. Via libera allora alla stevia nella nostra dieta

ATTENZIONE! Benché sia un prodotto del tutto sano, senza effetti collaterali se assunto a dosaggi ragionevoli e assolutamente preferibile rispetto allo zucchero e soprattutto ai dolcificanti sintetici, il messaggio biochimico che Stevia rebaudiana invia all'organismo non è dissimile a quello degli edulcoranti artificiali. Si tratta di un segnale di vero e proprio inganno metabolico, in grado di modificare negativamente il senso dell'appettito e di stimolare meccanismi di fame "fittizia" (che spesso interpretiamo erroneamente per fame nervosa). Nei bambini, per giunta, anche la stevia può falsare prepotentemente il senso del gusto, indirizzando fin dalla più tenera età alla ricerca dei sapori dolci. Un'abitudine che, da adulti, verrà pagata con gli interessi. La soluzione veramente naturale e fisiologica per dimagrire e per alimentarsi correttamente è allora imparare, anche con gradualità, a non dolcificare affatto, riscoprendo i veri sapori di cibi e bevande e salvaguardando nel contempo linea e salute. Senza fanatismi e con le inevitabili eccezioni alla regola.


sabato 4 luglio 2015

Levistico, di un brodo e di alcuni infusi

Levisticum viene dal verbo latino levare perché la pianta solleva dalle digestioni difficili; officinale perché usato nelle antiche farmacie. ll levistico, o sedano di montagna, spesso si trova nei pressi di antiche malghe o in zone abbandonate dove un tempo c'erano gli orti. Infatti nei tempi andati questa pianta era molto coltivata, venendo usata sia come condimento che come medicinale. 


Originario dell' Europa meridionale, il levistico ebbe grande fortuna presso Greci e Romani e in Apicio lo troviamo pressoché dovunque. Successivamente furono i Benedettini a tenerlo in auge, utilizzandolo macerato nei liquori e negli 'elisir a scopo digestivo.


Caratteristiche e proprietà 

Si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiacee (ex Ombrellifere). Di notevole struttura con parecchie radici succose e fusto cilindrico, molto alto e ramificato. Le foglie alla base sono molto grandi, composte in stratificazioni di due o di tre. Le foglie superiori sono più piccole e prive di gambo. I fiori sono riuniti in grosse ombrelle di colore giallognolo e il frutto è formato di due parti secche, contenenti ognuna un solo seme. Le foglie si raccolgono in primavera-estate, i fiori in luglio-agosto. L'essiccazione avviene disponendo le foglie su di un telo, in luogo aerato. Le ombrelle vengono riunite in mazzi e appese in luogo ombreggiato. Quando sono ben secche si battono per separare i semi. Si conservano in vasi di vetro e questo è uno dei casi, non molto frequenti, in cui le foglie secche sono più aromatiche di quelle fresche. I principi attivi sono olio essenziale, sostanze resinose, sostanze tanniche e acidi organici. Possiede qualità terapeutiche molto notevoli essendo un potente diuretico e tonico dell'intestino.

Utilizzo

Oggigiorno il levistico non è molto usato in cucina, a torto perché le foglie danno un profumo particolare a minestroni, sughi e altre pietanze.
Brodo vegetale: mettere in una pentola, con un litro e mezzo d'acqua fredda, 2 patate, 3 carote, 1 cipolla, 1 pomodoro, 1 gambo di sedano e una foglia spezzettata di levistico. Portare a ebollizione a fuoco molto moderato, salare e lasciar cuocere per circa un'ora. Togliere dal fuoco, eliminare le verdure e passare il brodo attraverso il colino.
Nella medicina popolare, illevistico è stato sempre utilizzato. Tra i montanari è radicato l'uso di liberare le vie aeree dal catarro solamente inalando i vapori dell'acqua bollente in cui si gettano ripetutamente a pizzichi le foglie e i frutti seccati.
Infuso depurativo: versare 30 g di radice di levistico in un litro d'acqua bollente. Filtrare il liquido intiepidito e berlo a tazzine durante il giorno.
Infuso contro il meteorismo intestinale e le flatulenze di stomaco: in un litro d'acqua bollente versare 10 g di semi di levistico e bere l'infuso filtrato nella dose di tre tazzine al giorno.


mercoledì 24 giugno 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Melaleuca/Tea tree oil

Sicuramente la melaleuca è oggi meglio conosciuta come Tea tree oil, di cui si possono trovare in commercio molto prodotti, soprattutto cosmetici. Melaleuca è direi più unico che raro.

MELALEUCA/TEA TREE OIL
Se ne usano le foglie, dalle quali si ricava per distillazione l'olio essenziale conosciuto come Tea tree oil. Ha proprietà antinfiammatorie, germigide. E' utile in tutte le infezioni batteriche o fungine (cistiti, candida, infezioni cutanee come intertrigine, impetigo ecc).

In caso di candida vaginale: un ovulo da inserire prima di andare a dormire, per 3 mesi. In presenza di infezioni intestinali, cistiti, raffreddore: assumere 1-2 gocce di olio essenziale diluite in un cucchiaino di miele 2 volte al giorno per 3 settimane. In caso dirinite, sinusite: massaggiare l'interno delle narici con 1-2 gocce di olio essenziale fino al miglioramento.




mercoledì 17 giugno 2015

La Bardana, tra cucina ed erboristeria

Arctium significa "peloso come un orso" ; lappa era il nome scelto da Virgilio per le piante con frutti che si attaccano ai vestiti. La bardana, pianta medicinale usata da secoli, deve il nome scientifico a due sue caratteristiche. 

Quando la pianta ha passato il primo inverno stendendo le sue larghe foglie biancastre e coperte di peli sul terreno e arriva la primavera, innalza un grande fusto peloso (da qui la similitudine con l'orso) con un' impalcatura, quasi da albero, che porta in cima alle ramificazioni tanti pennellini purpurei avvolti in una pallottola con gli uncini ripiegati e appiccicosi. La pianta li ha creati per provvedere alla disseminazione ed attaccarli al vello delle pecore, al mantello del pastore, al pelo dei cani, ai nostri vestiti. Gli uncini, dopo un po' che sono staccati dalle piante, perdono la tensione e cadono facendo fuoriuscire dall'involucro i semi da cui nasceranno nuove piante.


Caratteristiche e proprietà
La bardana è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee (ex Composite). Il fusto compare al secondo anno ed è molto ramificato e peloso, alto sinoo a 2 m. Le foglie sono molto grandi e morbide, di forma triangolare, con base cuoriforme e punta tonda, margine ondulato, pelose nella parte inferiore, quasi bianca; il gambo è lungo,e carnoso, mentre ne sono quasi prive le foglie del fusto, notevolmente più piccole. L'infiorescenza, con il calice munito di punte a uncino, è formata da fiori tubolari di colore rosso-violaceo ed è costituita da grappoli al termine delle ramificazioni del fusto. Il frutto culmina con un'appendice piumosa. Cresce dal mare alla montagna, sino a 1000 m circa nei terreni incolti vicino agli abitati, in zone soleggiate. Fiorisce dalla primavera alla tarda estate e ne vengomo usate le foglie e la radice principale, che si fa essiccare al sole oppure in forno, dopo averla ripulita, liberata da fili e piccole radici, lavata ed asciugata. Sono stati studiati i componenti delle radici, dal momento che la parte aerea li contiene in quantità ridotta. Si tratta di mucillagini, acido clorogenìco e caffeico, arctiina (agisce sulla cistifellea e favorisce la disintossìcazione dell' organismo) e inulina. Possiede proprietà depurative, diuretiche, ipocolesterolemizzanti e coadiuvanti nella cura dell'acne e del diabete.

Utilizzo
I gambi delle foglie più succose e grosse vengono decorticati e usati come asparagi; le foglie più giovani nelle minestre e nelle preparazioni cotte. Le foglie più tenere vengono tagliuzzate nell' insalata o aggiunte alle minestre a fine cottura. La radice principale viene lessata e usata come contorno. Numerosi gli impieghi nella medicina popolare . Contro i dolori acuti delle articolazioni colpite da artrite,giovano i cataplasmi ottenuti con foglie fresche di bardana pestate e applicate sulla parte dolente mediante una garza. Contro la caduta dei capelli è molto efficace un decotto ottenuto con 10 g di radice di bardana tagliata a pezzetti piccolissimi e cottc in poca acqua. Quando la radice è sufficientemente ammorbidita, la si schiaccia per ndurla in poltiglia con la quale si strofina una volta al giorno il cuoio capelluto. Infuso diuretico: 30 g di radice di bardana in 3 tazze d'acqua bollente. Lasciare in infusione per mezz' ora, colare e bere due volte nella giornata. Cataplasma contro la foruncolosi: in una tazza, d'acqua far bollire una cucchiaiata di radice di bardana tritata. Quando l'acqua è evaporata, stendere il cataplasma sulla parte malata. Tisana contro l'eruzione cutanea dovuta alla rosolia: 25 g di foglie. di bardana in 2,5 dl d'acqua. Zuccherare poco e somministrare ai bambini ammalati, a cucchiai ogni 5 minuti. .Essendo un cicatrizzante, la foglia fresca di bardana, preventivamente lavata e asciugata, quindi pestata e applicata come un cataplasma, guarisce piaghe e ulcere.

venerdì 29 maggio 2015

La natura essenziale degli oli, un condensato di luce e calore

Il termine "essenziale" deriva dalla teoria di Paracelso, straordinaria figura di terapeuta rinascimentale, che faceva riferiemento alla concezione ermetica secondo cui l'uomo (il microcosmo) è specchio e immagine fedele dell'universo (il macrocosmo). 

Paracelso prevedeva la possibilità di estrarre dalla pianta soltanto ciò che costituiva la parte attiva, detta appunto quintessenza, la parte spirituale della pianta per capirsi. Così gli oli essenziali rappresentano la parte più sottile e purificata della pianta. La produzione di essenze da parte delle piante è direttamente proporzionale alla lunghezza e all'intensità della fotoesposizione: la loro formazione avviene grazie ai processi di calore e luce legati al sole; l'olio essenziale è imparentato con al realtà della luce  e del calore, con la realtà del fuoco (sono sostanze facilmente infiammabili). Sotto l'azione intensa del sole queste sostanze aromatiche si distribuiscono non solo nei fiori, ma anche nei semi, nelle foglie e nelle parti legnose.

Dal punto di vista botanico questo rapporto con la luce è confermato dal fatto che tali sostanze si formano a partire da una molecola semplice di base, il cosiddetto "emiterpene", intorno a cui si condensano le singole componenti delle essenze. Però, perchè possano innescarsi le altre reazioni, questa molecola ha bisogno di legarsi ad un reagente, e questo reagente è l'acido pirofosforico, il cui nome deriva da pir (fuoco) e phoshor (luce): cioè la formazione delle essenze avviene per intervento del "focoso portatore di luce".



giovedì 28 maggio 2015

Gli Oli essenziali, introduzione


Sempre più oggi ci si rivolge al naturale, sia per la cosmesi che per curare il propri organismo. Come ho sempre sostenuto, la natura ci offre tutto ciò che ci serve per mantenerci sani, in buona salutee forti. Perciò avrete sicuramente sentito parlare degli Oli essenziali,  prodotti dal metabolismo delle piante, che si manifestano tramite il profumo.


 Essi sono l'anima del mondo vegetale e possiamo definirli eterei in quanto evaporano a contatto con l'aria. Il loro profumo protegge la pianta dall'azione distruttiva di agenti esterni. Gli oli essenziali naturali sono contenuti in varie parti delle piante quali fiori, foglie, frutti, semi, radici, resine, legno, cortecce... Ogni olio è composto da un diversi tipi di sostanze. Ognuna di queste componenti, ha particolari proprietà e questo spiega la molteplicità dei loro possibili utilizzi. Non tutte queste sostanze sono innocue per l'uomo: è importante conoscere bene le loro proprietà ed i loro effetti. 


Tutti gli elementi viventi, quindi anche gli oli essenziali, possiedono una carica elettrica che si può misurare, una energia vitale che si trasmette a chi viene in contatto con essi. L'energia vitale, chiamata in oriente Prana, Chi o Ki fornisce al nostro organismo salute e forza. Attraverso misurazioni scientifiche si è dimostrato che anche solo annusando un olio essenziale l'energia dell'organismo si modifica, portando cambiamenti a livello emozionale. Questa energia vitale caratterizza tutti gli oli essenziali naturali e puri. Per questo infatti, gli oli essenziali interagiscono con l'organismo umano a livello fisico, psico-emozionale e spirituale. La loro azione viene espletata attraverso l'utilizzo sulla pelle e tramite l'olfatto. La somministrazione per via orale, altrettanto efficace, è consigliata solo sotto controllo medico poiché l'errato utilizzo può provocare danni alla salute.


giovedì 23 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Salvia

La salvia è un'odorosa erbetta romatica che di solito usiamo in cucina per insaporire i nostri piatti, anche quelli più semplici. In verità io la adoro fritta, ma va bene anche rosolata......Essa però, nasconde ben altre proprietà oltre a quelle aromatiche.
SALVIA
Se ne usano le foglie e le sommità fiorite. Ha proprietà antisettiche, cicatrizzanti, astringenti, stimolanti dell'utero; gli estratti di salvia assunti per via interna riducono la salivazione e la secrezione del latte materno. E' utile in caso di disturbi della menopausa, sudorazione eccessiva, infiammazioni della gola, tonsilliti, afte e stomatiti. L'olio essenziale può essere utilizzato in ovuli vaginali contro le vaginiti, ma anche per applicazioni cutanee alla concentrazione dell'1-3%. In caso di infiammazioni della gola, tonsilliti, afte e stomatiti: fare sciacqui e gargarismi con l'infuso preparato versando una tazza di acqua calda su 2-3 foglie di salvia; lasciare in infusione per 10 minuti, poi filtrare. In caso di disturbi della menopausa e ipersalivazione: assumere 25 gocce di tintura madre, in un po' d'acqua, 3 volte al giorno, per 2 mesi; interrompere per 15-30 giorni e ripetere il cilco di trattamento se necessario.

venerdì 17 gennaio 2014

Oggi nella mia rubrica: erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Eucalipto

Tutti noi conosciamo, anche solo per sentito dire, l'eucalipto, le e sue proprietà balsamiche. Da piccola quando spesso il mio naso era chiuso a causa del raffreddore, facevo suffimigi, china su una pentola di smalto rosso, piena d'acqua bollente in cui avevo versato una fiala di essenza di eucalipto utile a liberare il naso costipato.
EUCALIPTO
Se ne usano le foglie. Ha proprietà antisettiche, antispasmodiche, espettoranti, stimolanti, febbrifughe. Si usa in caso di tosse, malattie da raffreddamento in genere, contusioni, stiramenti e strappi muscolari. In caso di tosse e malattie da raffreddamento: versare una tazza di acqua calda su 2-3 foglie di eucalipto; lasciare in infusione per 5 minuti, quindi quindi filtrare e bere. Praticare delle inalazioni ponendo una goccia di olio essenziale in un catino di acqua ben calda.

mercoledì 16 ottobre 2013

OTTOBRE

  ilmiomondoinfermoimmagine.blogspot.it
Cerco il rosso d'Ottobre,
pungenti tramonti e umettate albe,
cieli,
dove voli s'intrecciano,
vento,
nunzio della stagione delle morte foglie,
petali di rami nodosi,
volteggianti ballerine
compagne dei tini.
Cerco il rosso d'Ottobre, 
mosto dolce odoroso,
rito di fragranti caldarroste,
sapore di funghi,
soglia erbosa di una chiesa di campagna.
Cerco il rosso d'Ottobre,
porta del  freddo inverno,
del buio di giorni grigi,
che cuori nomadi,
accompagna al letargo.



Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.