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domenica 10 gennaio 2016

S.o.s ritenzione idrica

La ritenzione idrica è la madre della cellulite, ed è un problema che affligge moltissime donne. Inutile dire che se è snervante l'idea, ancor più snervante è, per chi deve contrastarla, trovare dei rimedi naturali per combatterla efficacemente.


Sappiamo che in generale per contrastare la ritenzione idrica dobbiamo svolgere attività fisica regolarmente, seguire una corretta laimentazione ricca di frutta e verdura e povera di sodio, limitare il consumo di dolciumi e snack confezionati. Da non dimenticare, ovviamente, di bere almeno 2 litri di acqua al giorno, preferibilmente la mattina.

la ritenzione idrica si accompagna inoltre, ad un accumulo di tossine che l'organismo non si rivela in grado di eliminare in tempi brevi, per via di problemi che possono essere legati sia alla circolazione sanguigna che linfatica. Questo inopportuno e fastidioso problema spesso si acuisce  nei momenti del ciclo interessati da un innalzamento del livello degli estrogeni.

Se la ritenzione idrica è legata a problemi di circolazione, che non è in grado di funzionare a dovere per una completa ed efficace eliminazione delle tossine, è bene arricchire la propria alimentazione con del succo di mirtillo puro, adatto ad agire positivamente sulle funzionalità dei capillari. Al succo di mirtillo possono essere abbinati il consumo degli stessi frutti da cui esso è ricavato e l'impiego di integratori fitoterapici a base di estratto di mirtillo, da scegliere su suggerimento del medico e dell'erborista.  Possono venirci in aiuto le foglie di betulla,  per la preparazione di infusi, spremute, estratti, oli da massaggio e rimedi fitoterapici adatti a combattere la ritenzione idrica. L'estratto di betulla è un rimedio ottenuto dalla macerazione alcolica delle foglie e, come la spremuta di betulla, può essere preparato dall'erborista. 

 L'infuso invece può essere preparato autonomamente versando in una scodella colma d'acqua bollente due cucchiai di foglie di betulla essiccate e filtrando successivamente. Un altro rmedio naturale è il gambo d'ananas,  ritenuto un'eccellente aiuto naturale per combattere la ritenzione idrica. Possiamo trovarlo sottoforma di integratori fitoterapici in capsule, estratti in polvere o tinture madri. E' considerato adatto a contrastare il problema della ritenzione idrica per via delle sue proprietà antiedematose, che facilitano cioè il drenaggio dei liquidi, favorendo inoltre la circolazione, anche nel caso in cui si tema il pericolo di formazione di coaguli di sangue, e l'eliminazione delle tossine accumulate dall'organismo. 

 Se vogliamo anche depurarci, il tarassaco rappresenta il rimedio ideale. Con foglie e radici di tarassaco acquistabili in erboristeria, o da raccogliere in zone collocate lontano dal traffico e da lasciare essiccare, può essere preparato un infuso diuretico da consumare alla mattina o alla sera secondo le indicazioni fornite dall'erborista o dal medico. L'estratto di tarassaco si trova inoltre in vendita in forma liquida o di compresse fitoterapiche, la cui assunzione potrebbe variare a seconda dell'entità del problema.


lunedì 28 dicembre 2015

Tornare in forma dopo un'abbuffata: come fare in sole 24 ore

Non sempre possiamo o riusciamo a trattenerci a tavola, e capita di abbuffarci, salvo poi pentirci quando la bilancia segna almeno un chilo in più rispetto al nostro tanto agognato peso forma. Immagine appesantita, pelle opaca, sapore amaro in bocca. Ma possiamo fare molto per impedire che il diabolico adipe si infiltri in profondità condannandoci ad un pianto disperato e a rimorsi dolorosi. Il giorno dopo la grande abbuffata scatta il piano delle 24 ore, un modo per ritornare in forma nell'arco di una giornata. Ecco alcuni consigli da applicare insieme ad una dieta leggera.


Al mattino a digiuno: iniziamo ad aiutare il fegato appesantito dai grassi usando gli estratti di carciofo e tarassaco, essi aiutano a ridurre nausea, crampi, costipazione e flatulenza. Bevete un bicchiere d’acqua con 50 gocce di tintura madre di tarassaco e 50 gocce di tintura madre di carciofo. Questo preparato è in grado di assorbire l’eccesso di gas e tossine, eliminando i germi e curando l’alterazione della flora batterica intestinale.


A metà mattina e metà pomeriggio ananas e papaia:  è l'ora di sistemare la digestione ed eliminare rapidamente le calorie accumulate durante l'abbuffata. Dobbiamo fare il pieno di due enzimi: la bromelina, estratta dall’ananas, un enzima capace di digerire le particelle di grasso, e la papaina, ricavata dalla papaia, enzima che agisce riducendo il senso di gonfiore post prandiale. Quindi basta mangiare 2-3 volte nell’arco delle 24 ore una buona macedonia di questi due frutti, condita con succo d’arancia ma senza aggiungere zucchero. La macedonia è ancora più depurativa se gustata a digiuno, a metà mattina e a metà pomeriggio.

Sera: sarà utile un infuso di zenzero e anice stellato, per alcune buone ragioni: lo zenzero depura la bile, elimina il muco che intasa l’apparato digerente, rimette in moto l’intestino. Infatti facilita il passaggio del contenuto dello stomaco nell’intestino e l’eliminazione degli scarti con le feci, regalandoti un’immediata sensazione di leggerezza. Quindi dopo un cena leggera, bevete un infuso caldo preparato mettendo a bollire in una tazza d’acqua 3-4 cm di radice di zenzero fresco a rondelle e 2-3 bacche di anice stellato, che ha un effetto digestivo e viene impiegato in caso di spasmi gastrointestinali e meteorismo. Filtrare e dolcificare con un cucchiaino di miele. L’infuso combatte il mal di pancia e favorisce l’evacuazione.

Si si è ecceduto con gli alcolici ci si può depurare con gli agrumi: se si è davvero esagerato con gli alcolici, sappiate che la vitamina C accelera lo smaltimento dell’alcol. Dunque, iniziate la giornata con una bella spremuta dolcificata con un cucchiaino di miele che ha proprietà drenanti e riequilibranti in quanto contiene molto fruttosio. Altrettanto efficace  è il caffé nero mescolato con poco succo di limone, da bere a stomaco pieno che si può dolcificare con un cucchiaino di stevia. Per eliminare le tossine velocemente dal corpo, la sera dopo l’eccesso alimentare e alcolico fate un bagno caldo rilassante con un chilo di sale grosso e 5 gocce di olio essenziale di arancio amaro.

sabato 27 giugno 2015

Il Tarassaco, di un amaro che se ne ricava e la ricetta dei boccioli all'aceto

Taraxacum è un insieme di parole greche con il significato di "rimedio dopo ogni male"; officinale perché usato nelle antiche farmacie. Forse meglio conosciuto come dente di leone, il tarassaco è oggetto di raccolta alimentare sin dai tempi remoti. Di esso si consumava tutto: radici, foglie, gemme. Non per niente è considerato la più completa delle cicorie selvatiche, uno degli ortaggi migliori sotto tutti i punti di vista.



Caratteristiche e proprietà 

È pianta 'erbacea perenne della famiglia delle Asteracee (ex Composite). Le foglie sono disposte a rosetta alla base. La loro forma è allungata, appuntita, a volte ondulata o dentata. La nervatura centrale è rilevata. I fiori sono gialli, riuniti a corolla. I frutti, riuniti a palla, hanno appendice PlUmata. Fiorisce in primavera con rifioritura autunnale. Le foglie e le radici, tagliate nel senso della lunghezza, si fanno essiccare all'aria ma all'ombra. Foglie e fiori sono ricchi di vitamine, calcio, ferro e proteine. In confronto alle normali cicorie il tarassaco è ben più ricco anche di proteine. La radice, unica parte utilizzata in medicina, è ricca di principi attivi. Il tarassaco è antinfettivo, ricostituente generale, antianemico, mineralizzante, depurativo del sangue, stimolante biliare, diuretico, e tonifica il fegato.

 Utilizzo 

Le foglie tenere crude si usano in tutte le insalate miste, quelle più vecchie in preparazioni cotte; i fiori nelle insalate e per bevande fermentate; i boccioli sotto sale o sotto aceto come succedanei dei capperi. Boccioli di tarassaco all' aceto: raccogliere boccioli molto piccoli di tarassaco e lasciarli appassire per un paio d'ore, cosparsi di sale, tra due teli. Bollire l'aceto con due spicchi d'aglio e alcune foglie d'alloro. Chiudere in un vaso e attendere almeno una settimana prima dell'utilizzo. Non dimenticare di sciacquare i boccioli prima dell'uso.
Amaro al tarassaco: in un vaso molto capace, macerare per tre giorni in 250 g d'alcol puro a 90° 50 g di scorza d'arancia amara. Fare bollire, in 7,5 dl d'acqua, 100 g di radice e 100 g di foglie e fiori seccati di tarassaco. Aggiungere 100 g di zucchero e 10 stigmi di zafferano, coprire e lasciar raffreddare completamente prima di versare tutto nel vaso dell'alcol e delle scorze d'arancia. Mescolare, tappare, riporre in luogo scuro scuotendo molto spesso durante i 20 giorni di macerazione. Dopo questo tempo colare spremendo bene le erbe, filtrare, riporre in bottiglia scura aspettando almeno sei mesi prima dell'uso. È un ottimo digestivo.
Nella medicina popolare, anche consumate fresche e crude le foglie di tarassaco esplicano la loro qualità di depurative del sangue. È quindi consigliabile mangiame parecchie in primavera.
Decotto depurativo: far bollire in un litro d'acqua 100 g di radice di tarassaco e prenderne tre tazzine al giorno.
Infuso depurativo: in un litro d'acqua bollente, mettere a macerare 25gr di foglie di tarassaco e filtrare l'infuso quando è freddo. Berne un bicchierino a digiuno ogni mattina.
Decotto contro i calcoli al fegato: far bollire in un litro d'acqua per 5 minuti 80 g di radice di tarassaco e bere ogni giorno due o tre tazze di decotto. Succo di tarassaco contro i calcoli renali: raccogliere foglie e radici fresche di tarassaco, ripulirle bene, poi strizzarle con un tovagliolo pulito. Addolcire il succo con poco zucchero e prenderlo a cucchiaini nella dose giornaliera di 20 o 30 g.


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