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sabato 30 gennaio 2016

Bere più acqua e stare meglio: ecco 10 modi per aumentarne il consumo

Tutti sappiamo quanto bere molto faccia bene alla nostra salute sia fisica che mentale. Ma ci sono ancora molte persone che, nonostante questo invito ormai sia diventato virale, non bevono abbastanza durante il giorno. Oltre al fatto che spesso ci si dimentica perchè presi dalle nostre azioni quotidiane, dobbiamo fare i conti anche con la pigrizia. Ebbene vediamo se con questi consigli riusciamo ad aumentare l'idratazione del nostro corpo durante il giorno.


1. Le App:   l’idratazione in questi tempi moderni si affida alla tecnologia.  Ci sono le app pensate per farci da “tutor” nel bere ogni giorno la giusta quantità. Un esmpio? Water Your Body che, impostando il numero di bicchieri che si vogliono bere, invia in automatico il promemoria giornaliero. Ve ne sono alcune che insegnano anche a più piccoli e alle mamme l’importanza dell’idratazione come le App di Nestlé Vera.

2. Dare gusto all'acqua:  acqua e limone è la formula giusta. Perdare un tocco di sapore dell’acqua e renderla più invitante, si può del succo di limone. Il binomio acqua-limone è rinfrescante e collabora nella prevenzione di disidratazione e stanchezza surrenali.

3. Impostare un reminder sul telefono: se proprio siete "scordarelli"  si può anche impostare un reminder sul telefono. Oppure mettete dei post-it nei luoghi dove passate la maggior parte del tempo.

4. Cibi ricchi di acqua: anche l'alimentazione fa la sua parte, quindi non facciamo mancare frutta e verdura. Alimenti come anguria, cetrioli e pomodori possono effettivamente offrirci il 20 per cento della razione giornaliera di acqua raccomandata.

5. Portarsi dietro una bottiglietta d'acqua: se le nostre giornate si avolgono fuori, come in ufficio per esempio, portatevi da casa una bottiglia d'acqua, non dimeticatela mai. Comoda e pratica vince la pigrizia e ci rammenta il bisogno di bere.

6. Zuppe e spremute:  le zuppe e le spremute di frutta danno una mano ad aumentare l’assunzione di acqua. Tali piatti e bevande non solo contribuiscono ad idratare il nostro corpo, ma riducono anche l’apporto calorico.

7. La pausa dell'acqua:  se il vostro lavoro vi costringe seduti per molte ora al giorno davanti al pc, fate in modo di predervi una pausa per bere dell'acqua, in questo modo vi idratate e avete modo di rilassarvi un po'.

8. Un rituale:  pianificate la quantità d'acqua che dovete bere nell'arco della giornata e seguite uno schema ben preciso: il rituale dei due bicchieri di acqua la mattina appena svegli, uno dopo i pasti e un altro prima di andare a dormire.

9. Bottiglie invitanti:  l'occhio vuole la sua parte, quindi  bottiglie che stimolano la mente e la voglia di bere, anche da un punto di vista estetico, aiutano a raggiungere l’obiettivo.

10. Automotivarsi:  è molto importante al fine di raggiungere un determinato obiettivo. Se noi in primis ci mostriamo determinati nel migliorare la nostra salute fisica e mentale incoraggiandoci e sforzandoci di bere di più saremmo già a metà strada.

venerdì 29 gennaio 2016

Dalle foglie lunghe, da montelupo si vede capraia, danni n'aringa

DALLE FOGLIE LUNGHE: accusare uno di "venire dalle foglie lunghe" è dargli del montananro, di persona sprovveduta o villana, Si dice nel Valdarno

DA MONTELUPO SI VEDE CAPRAIA: si dice di due persone affini per tendenze truffaldine. Infatti la frase ha un seguito che fa rima: "Iddio fa le persone e po l'appaia".

DANNI N'ARINGA: esclamazione in uso specialmente a Viareggio per dire: " Se tanto mi dà tanto!"

DA PETTO A RENE: dalla parte anteriore alla parte posteriore di un oggetto specialmente di notevoli dimensioni

DA PIGLIARSI CON LE MOLLE: si dice di una cosa grossolana, soprattutto di un errore madorlnale; quasi che usando la mani ci si potesse far male o sporcare o infettare

DARE DI BARTA: ribaltare o capovolgere. "Gli dato di barta i' cervello"

DARE I NUMERI: raccontare cose insensate o poco credibili





Gioielli dell'antico Egitto dai resti di una cometa

Si chiama Ipazia (in onore della prima matematica, astronoma e filosofa della storia, Ipazia d’Alessandria), ed è un frammento di diamante ritrovato in Egitto, ma con una particolarità: è il primo resto di una cometa caduta sulla Terra mai ritrovato.

Ipazia, potrebbe essere molto utile ai ricercatori, perchè potrebbe spiegare i segreti della formazione del nostro sistema solare.  I ricercatori  hanno identificato con certezza e per la prima volta i resti di una cometa caduta sulla Terra milioni di anni fa. Quando la cometa esplose all’ingresso nell’atmosfera terrestre, causò un’onda d’urto capace di distruggere ogni forma di vita per centinaia di chilometri quadrati sotto il luogo dell’impatto.

La ricerca è stata condotta da David Block della Wits University e pubblicato su Earth and Planetary Science Letters. ”Le comete visitano spesso i nostri cieli – sono palle di neve e ghiaccio mescolati con polvere – ma mai prima d’ora nella storia abbiamo avuto le prove dei resti di una cometa caduta sulla Terra”, ha detto il team composto da geologi, fisici e astronomi, tra cui Block, Jan Kramers dell’Università di Johannesburg, Marco Andreoli della South African Nuclear Energy Corporation e Chris Harris dell’Università di Città del Capo. Ma perchè questa ricerca? L’attenzione di questa squadra di scienziati era stata attirata da un misterioso sasso nero trovato alcuni anni fa da un geologo egiziano. Dopo aver condotto analisi chimiche approfondite, gli autori della ricerca sono giunti alla conclusione che esso rappresenti il primo esemplare conosciuto del nucleo di una cometa arrivato sulla Terra. Si parla di una cometa, quindi, che è entrata nella nostra atmosfera 28 milioni di anni fa, esplodendo e riscaldando la sabbia fino a una temperatura di 2000 gradi Celsius.

Come risultato si formò un’enorme quantità di vetro di silice giallo-verde che giace ancora disperso su 6000 chilometri quadrati di deserto del Sahara. Un magnifico esemplare di questo vetro, lucidato da antichi gioiellieri, si trova nel diadema di Tutankhamon sotto forma di scarabeo. Dall’impatto sono stati anche prodotti migliaia di microscopici diamanti, il più grande dei quali è stato chiamato dal team “Ipazia". Finora non è stato facile trovare sulla Terra resti di comete, se non sotto forma di piccoli granelli di polvere negli strati superiori dell’atmosfera.

“La NASA e l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) spendono miliardi di dollari per raccogliere pochi microgrammi di materiale di cometa e riportarli sulla Terra, ma ora abbiamo un approccio radicalmente nuovo per studiare questo materiale, senza spendere milioni di dollari”, ha detto Kramers. “Le comete contengono i segreti della formazione del nostro sistema solare e questa scoperta ci dà un’opportunità senza precedenti per studiare attraverso quella cometa materiale di prima mano di com’era il nostro sistema solare miliardi di anni fa”, ha concluso.


Il DNA delle piante influenzato dalle inversioni del campo magnetico terrestre

Due ricercatori italiani, Massimo Maffei dell'Università di Torino e Angelo De Santis dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, hanno fatto una scoperta interessante che è stata pubblicata su Frontiers of Plant Science: in pratica in concomitanza con l'inversione dei poli magnetici, si sono verificati processi evolutivi specifici. 

Le inversioni dei poli si verificano in media ogni 300 mila anni, ma questo fenomento è piuttosto complesso perchè non è nè costante nè uniforme nello spazio. Tale fenomeno però protegge la Terra dal vento solare, ossia quelle particelle cariche provenienti dalla nostra stella, ma il suo ruolo non finisce  qui. La sua influenza si estende al mondo vegetale in due differenti modi.


Il primo, alterando il Dna: durante le inversioni di polarità tutte le forme di vita sono esposte a una più intensa radiazione cosmica, tale da produrre mutazioni genetiche che sono la base per l’emergere e la selezione di nuove specie. Il secondo, le piante, più che gli animali, sembrano essere ipersensibili alle variazioni del campo magnetico, perché dotate di sistemi di «magnetopercezione»: sono quelli che trasmettono i segnali al Dna, inducendo l’attivazione di numerosi geni e causando cambiamenti nei processi di accrescimento.

Questi cambiamenti possono alterare i cicli biologici, modificando per esempio le fioriture. Questo mutamento, ha forti ripercussioni sugli insetti impollinatori e quindi sui frutti che la pianta produce e, da ultimo, sulla forza di resistere alle pressioni della selezione naturale. Lo stress così ingenerato fa sì che solo le specie più fort, dotate di mutazioni vantaggiose, diventino quelle dominanti.

"Abbiamo analizzato i dati sulle variazioni del campo tra 86 e 276,5 milioni di anni fa ", spiega Maffe, "e li abbiamo incrociati con quelli sull’origine di nuove piante. Risultato: esiste una chiara correlazione tra i due fenomen".

Disintossicare l'organismo: la funzione dei depurativi composti e dei depurativi semplici

La disintossicazione generale dell'organismo è uno degli obiettivi più importanti, significa ripulire il nostro edificio cellulare. Primavera ed autunno sono i momenti migliori per farlo. Quei difetti della pelle, come arrossamenti, desquamazioni, orticarie, acne, eczemi, sono la conseguenza di un'insufficiente funzionalità di vari organi come fegato, reni, tubo digerente ecc. dovuta in massima parte ad un non appropriato carico alimentare.


Per ottenere e mantenere una pelle fresca e sana occorre aiutare questi importantissimi organi che sono preposti alla disintossicazione dell'intero organismo e cercare che i villi intestinali non vengano caricati di materiali di rifiuto. Sono sempre e ricordate sempre, i depurativi naturali quelli che sottraggono al sangue gli elementi nocivi alla salute e sono i meglio qualificati per ottenere un'effettiva e durevole disintossicazione. E' bene però fare un po' di chiarezza in merito, perchè di soluzioni ce ne sono tante ma è necessario capire come si distinguono.

DEPURATIVI COMPOSTI: si possono scegliere secondo le erbe che si hanno a portata di mano e danno risultati eccellenti a qualsiasi età. Potete anche farvi preparare le varie miscele in erboristeria. Ecco alcuni esempi:
Formulazione 1: 30 gr di radice di bardana, 25 gr di radice di cicoria, 25 gr di tarassaco radice e foglie. 10 gr di corteccia di dulcamare, 10 gr di melissa cedrata: usate 5 gr di questa miscela e bollirla per dieci minuti in 300 gr di acqua. Filtrare e bere al mattino a digiuno, tiepido e a piccoli sorsi.
Formulazone 2: 50 gr di radice di genziana, 40 gr di salsapariglia smilax, 25 gr di radice di bardana, 5 gr di foglie di assenzio, 3 gr di radice di angelica, 10 gr di bucce di arance amare: far bollire per otto minuti in 200 gr di acqua  5 gr di questa miscela. Si prende al mattin oa piccoli sorsi

DEPURATIVI SEMPLICI:
Alchemilla: in 500 gr d iacqua si fanno bollire per venti minuti 30 gr di foglie di alchemilla. Filtrare e bere una tazza al mattino a digiuno e una alla sera prima di coricarsi, tiepido a piccoli sorsi
Borragine: in 300 gr di acqua bollente mettere 10 gr di borragine, mescolare e levare subito dal fuoco; ciprire il recipiente e lasciar riposare dieci minuti. Indi filtrare e bere al mattino a digiuno
Carota: 150 gr di succo di carota con l'aggiunta di un pizzico di sale e acqua minerale. Bere ne corso della giornata
Cicoria amara: consumarne in grande quantità, sia cotta che cruda. Con un pugno di foglie fresche preparare un decotto facendolo bollire per 8 minuti in 750 gr di acqua. Il decotto dopo essere stato filtrato, si beve durante il giorno
Cipolla: consumarne in quantità, sia cotta che cruda, tenendo presente che la cipolla cruda non è molto adatta ai soggetti nemici
Ginepro: mettere in infusione le punte dei rami giovani, nella proporzione di 10 gr per 400 gr di acqua bollente, lasciarlo in infusione per 15 minuti circa. Si ottiene un ottimo infuso depurativo da prendere a tazzine durante la giornata
Noce: in 1000 gr di acqua bollire per circa 15 minuti 10 gr di foglie di noce. Il  ricavato si beve in tre, quattro mattine, a digiuno, tiepido e a piccoli sorsi
Nocciolo: si usano le foglie come per il noce, ma la cura può essere protratta più a lungo
Prugne: si mangiano crude o cotte. Le prigne inoltre rigenerano i nervi e stimolano i centri nervosi mediante l'azione del magnesio e del fosforo. Mangiarne in abbondanza, la mattina a digiuno e prima dei pasti principali. Per un'azione intensa si può completare con 2 o 3 bicchieri di succo fresco



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