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lunedì 8 settembre 2014

Sessualità, miscele con gli oli essenziali | Salute

SESSUALITA'

Per agire sulla sessualità i sistemi più appropriati sono: inalazione secca, diffusione ambientale,
massaggio e uso interno.


Essenze. più consigliate per stimolare la sessualità maschile: Cannella foglie, Garofano chiodi,
Muschio di Quercia, Patchouli, Pepe nero, Pino silvestre, Sandalo, Zenzero. Tutte queste essenze si
addicono anche all'uso interno.


Essenze più consigliate per stimolare la sessualità femminile: Anice, Gelsomino, Issopo, Mimosa,
Mirra, Rosa, Salvia, Salvia sclarea, Sandalo, Tuberosa, Vetiver, Ylang- Ylang. Tutte queste essenze si
addicono anche all'uso interno.

Le essenze elencate ai due punti precedenti non devono essere prese come assolute per la sessualità
maschile e per quella femminile: talvolta può funzionare meglio negli uomini un olio tra quelli
consigliati per le donne e viceversa. Come sempre bisogna sperimentare più di un olio e scegliere
quelli che più corrispondono, come indicazioni, alle caratteristiche e ai disturbi della persona da
trattare.

Azione di stimolazione della sessualità sia per gli uomini sia per le donne: Gelsomino Mirto
Muschio di Quercia, Neroli, Rosa, Rosmarino, Pepe nero, Sandalo, Patchouli, Vetiver, Zenzero. Tutte
queste essenze si addicono anche all'uso interno.
Azione di freno e di contenimento per una sessualità troppo esuberante: Bergamotto, Lavanda,
Melissa, Maggiorana, Nardo, Timo rosso. Tutte queste essenze si addicono anche all'uso interno.
SI provi questa miscela per inibire gli eccessi sessuali (tutti e tre gli oli in parti uguali, soprattutto in
inalazione secca vane volte al giorno): Bergamotto, Maggiorana, Nardo.

Ecco due miscele afrodisiache più indicate per gli uomini, da utilizzare in inalazione secca diffusione ambientale, massaggio e bagno (tutti e 4 gli oli in parti uguali).
Formulazione 1: Cannella foglie, Muschio di Quercia, Neroli, Pino silvestre.
Formulazione 2: Gelsomino, Pepe Nero, Sandalo, Vetiver, ciascuna di queste miscele può essere utilizzata per un massaggio afrodisiaco, ricorrendo in particolare all'olio di Girasole come vettore.

Ecco due miscele afrodisiache più indicate per le donne, da utilizzare in inalazione secca diffusione
ambientale, massaggio e bagno (tutti e 4 gli oli in parti uguali).
Formulazione 1: Cannella foglie, Gelsomino, Rosa, Ylang-Ylang.
Formulazione 2: Mimosa, Neroli, Tuberosa, Zenzero. Ciascuna di queste miscele può essere utilizzata per un massaggio afrodisiaco, ricorrendo in particolare all'olio di Camelia come vettore.

Miscela per l'impotenza (tutti e 3 gli oli in parti uguali): Cannella foglie, Pepe nero, Pino silvestre.
Anche per uso interno.

Miscela per la frigidità (tutti e 3 gli oli in parti uguali): Salvia, Vetiver, Ylang-Ylang. Anche per uso
Interno.
Bagnodoccia stimolante per la sessualità maschile (almeno uno degli oli seguenti da aggiungere a
un bagnoschiuma neutro, senza profumo: Cannella foglie, Patchouli, Pino silvestre, Sandalo.
Bagnodoccia stimolante per la sessualità femminile (almeno uno degli oli seguenti da aggiungere
a un baqnoschiurna neutro, senza profumo): Anice, Salvia, Patchouli, Ylang-Ylang.

sabato 6 settembre 2014

GLI UNTORI DEI SUPERMERCATI OVVERO ASSAGGIO SCONFEZIONAMENTO

Ed eccomi di nuovo qui, a dare seguito al post di ieri in cui ho espresso il mio disappunto nei confronti della maleducazione perpetrata all'interno dei supermercati. Fra le varie categorie di persone maleducate che vi si possono incontrare mi ero totalmente dimenticata di uno speciale gruppo che io definisco "gli untori".

Con il termine untori si definivano coloro che ammorbavano di peste intere popolazioni, ma in questo caso specifico per me sono coloro che, nei supermercati, utilizzano le loro mani a piovra per smarmicciare tutto. Si aggirano in ogni corsia, davanti ai banchi di frutta e verdura, a quelli della carne e del pesce e lì iniziano il loro instancabile lavoro.


Prendiamo i banchi di frutta e verdura: i nostri untori lavorano alacremente a maturare la frutta ammaccandola in vario modo o addirittura assaggiandola, quella che contribuiscono a maturare però poi non la comprano ma la lasciano in dotazione agli altri, quella che assaggiano appare invece semisbucciata, nel caso dell'uva si trovano ad esempio grappoli semi vuoti o addirittura i raspi, nelle cassette delle ciliegie noccioli, in caso di albicocche alcune metà e così via.

Lo stesso vale per la verdura, che appare defogliata, come i cesti d'insalata, i finocchi, i carciofi, anzi a molti cadono a terra e le reazioni sono due: o vengono lasciati a terra o raccolti e riposti nella cassetta ad uso e consumo di altri.

Passiamo alla carne confezionata: decine di mani che prendono le confezioni con i vari tagli di carne che vengono tastati a più non posso fino a creare un bel buco nella confezione e per tal ragione rimessi al loro posto per passare ad un'altra confezione. Ci sono stati casi di persone che hanno aperto la confezione e hanno messo il pezzo di carne in tasca (l'ho visto con i mei occhi). E la catena continua nella zona pescheria, dove i più tocchicciano il pesce fresco per assicurarsi che sia fresco davvero, che controllano cozze e vongole, alici e rane pescatrici, polpi e seppie.

Poi si passa allegramente alla roba confezionata, e parlo di mozzarelle fatte a pezzi, salumi confezionati semiaperti, forme o pezzi di fomaggio scartati, yogurt sbafati a ufo, latte bevuto fresco. Per non parlare di quelli che rompono i biscotti, spezzano pasta, rovesciano zucchero, mangiano patatine e poi lasciano la confezione sullo scaffale, si prendono solo qualche bustina di tè invece che l'intera confezione, qualche saccottino per uno sputino o i cioccolatini perchè non è fame, ma più voglia di qualche cosa di buono.

Questo è ciò che fanno molti senza rispetto alcuno per chi tiene sempre un comportamento corretto ed educato dimostrando agli altri le semplici regole del vivere civile.





martedì 2 settembre 2014

Reni e reumatismi, come usare gli oli essenziali per stare meglio | Salute

RENI

Gli oli più attivi sui reni sono: Achillea, Arancio amaro, Cedro, Garofano chiodi, Mandarino, Pepe
nero, Pompelmo. Bisogna leggere le indicazioni di ciascuno e scegliere quelli che meglio si adattano al profilo della persona. Sono tutti utilizzabili con le modalità consuete, dall'inalazione al massaggio,
dal bagno all'uso interno.

Per favorire la diuresi: Angelica, Cedro, Cipresso, Finocchio dolce, Pepe nero, Pompelmo. Anche
questi oli possono essere utilizzati con tutte le modalità consuete, compreso l'uso interno.


REUMATISMI

Inalazione secca e diffusione ambientale: Abete rosso, Benzoino, Canfora, Cipresso, Elicriso, Garofano chiodi, Ginepro bacche, Incenso, Issopo, Limone, Menta piperita, Niaouli, Pino cembro,
Rosmarino, Zenzero.

Massaggio e bagno: scegliere tra le stesse essenze elencate sopra per l'inalazione secca, avendo
cura tuttavia di sperimentare oli diversi. Per il bagno, non dimenticare di provare anche con il sale
del Mar Morto come vettore per gli oli essenziali.

Impacchi e impiastri, da applicare sulle zone dolenti: per gli impacchi utilizzare come vettore
prevalentemente aceto di vino o di mele, per gli impiastri le argille e il fango del Mar Morto. Dopo
aver stemperato uno o più oli nel vettore aggiungere acqua sufficiente a creare una soluzione
liquida in cui bagnare la garza da impacco, oppure una miscela fluida per l'impiastro di argilla. Nel
caso del fango del Mar Morto di solito non si aggiunge acqua, poiché si tratta di un composto già
di per sé sufficientemente fluido. Utilizzare sempre acqua di buona qualità contenuta in bottiglia
di vetro, come l'acqua Humana Amorosa reperibile in farmacia. Essenze consigliate: Abete rosso,
Canfora, Cannella foglie, Cipresso, Galbano, Garofano chiodi, Ginepro bacche, Incenso, Lavanda,
Limone, Pino cembro, Timo rosso, Zenzero.

Pediluvio e maniluvio, soprattutto se il disturbo interessa le articolazioni di piedi e mani: Abete
rosso, Canfora, Cipresso, Elicriso, Garofano chiodi, Ginepro bacche, Issopo, Limone, Niaouli, Pino
cembro, Timo rosso.

Uso interno: Achillea, Angelica, Basilico, Cipresso, Coriandolo, Galbano, Ginepro bacche, Issopo,
Limone, Menta piperita, Rosmarino, Zenzero.

GLI STABILIMENTI BALNEARI: IL CONVEGNO DEI CERVELLI MINCHIA

Sono anni che non frequento gli stabilimenti balneari poichè non amo gli affollamenti umani sulle spiagge, ma questo è stato un anno particolare, e per andare incontro alle esigenze di mio nipote Leonetto, è stato necessario usufruire di attrezzature più consone alle sue esigenze.

Perciò sono approdata nuovamente agli stabilimenti. Niente da dire sulle strutture e sui servizi, con spazi appositi per i passeggini, docce e bagni, bar e ristorante, ma il trauma che mi hanno procurato le persone me lo sono dovuto metabolizzare.


Son terreni fertili per studi sociali in cui immergersi per capire dove stiamo andando a finire. Continuo a ripetermi che il terzo millennio non è l'epoca che fa per me, e parlo di mentalità, di mode, di cultura, di educazione, tutti aspetti della vita che sono tanto importanti quanto calpestati.

Giungo in spiaggia e sistemo i miei effetti personali presso l'ombrellone, sistemando tutto l'occorrente per mio nipote, ma mi sento osservata, e quindi, dietro i miei occhiali da sole, scruto tutto intorno e vedo gruppuscoli di bagnanti che ridacchiano della mia quasi inesistente abbronzatura, mentre si guardano compiaciuti un colorito di cui vanno fieri, ma che mette in risalto solo una pelle esposta nella maniera sbagliata al sole.

Rinnovo la protezione solare e, dal vicino ombrellone una signora di una certa età mi dice: "Se continui a usare codesta crema solare non prendi nemmeno un raggino di sole". Calo un attimo gli occhiali sulla punta del naso, la guardo. Non c'è stato fra noi alcun verboso scambio di parole, forse perchè l'energia del mio pensiero le è arrivata dritta dritta a rimbombare nella sua scatola cranica ormai vuota: " Signora, pensi alla sua pelle ormai distrutta, al suo ridicolo bikini tigrato, ai suoi cinquemila braccialetti e a quel tatuaggio che ha sulla spalla, ormai in declino come tutto il suo corpo, che lei vuol imporre alla mia vista come se fosse quello di una ventenne".

Porto mio nipote a sgambettare nell'acqua,  e sul più bello, mentre ci diverdiamo un mondo a fare i passettini sulla riva,  ecco l'amica della signora tigrata, che sfoggia una chioma rosso fuoco, un rossetto in tinta, un ombretto verde acqua che avrebbe spaventato anche Diavolozoppo e una cavigliera che (perdonatemi), si trovava su una gamba la cui muscolatura non esisteva più da tanto tempo e mi si piazza davanti. Cerco di aggirarla, ma nulla, lei si sposta, allora le giro le spalle e cerco di portare mio nipote altrove.

La sento aumentare il passo, sciacquettando,  mi si affianca e mi chiede: "Ho notato che ha una cicatrice sulla schiena, che ha fatto?". So di essere introversa, e nella mia introversione ci sto come un papa intronato, ma a lei signora che cavolo gliene frega se io ho una cicatrice sulla schiena?  Per caso io sono venuta  a chiederle perchè lei assomiglia ad uno scaldabagno vestito da zebra?

Prendo in braccio mio nipote stando attenta ad usare le ginocchia e non la schiena, la guardo e le rispondo: "E' evidente signora che ho avuto un intervento, necessita di altre informazioni?". Credevo avesse colto le sfumature sottintese, ma mi sbagliavo. Rincuorata dalla mia risposta ha continuato:
"Le ho visto fare una smorfia di dolore mentre camminava"

Se non ci fosse stato mio nipote, probabilmente l'avrei colpita con un pugno, così da farle ottenere gratuitamente l'intervento del giovane bagnino dietro al quale sbavava, ma conscia del fatto che i bambini sono attenti agli esempi che diamo loro, e che l'educazione viene prima di tutto, ho scartato questa ipotesi, ho respirato a lungo e poi ho risposto: "Vedo che non riesce a farsi gli affari suoi signora, quindi sarò breve: purtroppo il dolore me lo porterò dietro fino alla tomba, contenta?"

Indi mi sono avviata all'ombrellone credendo di trovare un po' di pace e di poter giocare con il mio adorato Leonetto, ed invece no, forse c'era stato un passaparola, o forse mi trovavo nel paese del pettegolezzo imperante, perchè dall'ombrellone difronte, ecco affacciarsi un'altro alto intelletto che non potendosi trattenere: "Con quegli occhiali che le coprono mezza faccia non riuscirà ad avere un colorito unifome sul viso".

Ma dove ero capitata, al convegno dei cervelli minchia? "Crede che sia troppo per lei farsi una palata di affaracci suoi?" rispondo tappando le orecchie a mio nipote. Silenzio di tomba. E finalmente, ho turato quei buchi dentati ricoperti di melanina.



lunedì 1 settembre 2014

Le diverse opinioni | Come diventare saggi | Varie

Bellissimo esempio questo, di come gli uomini convinti delle loro teorie si fossilizzano sul particolare, mancando totalmente di una visione d'insieme. Essi si fossilizzano ostinatamente, chiudendo la mente al tutto, a quella visione d'insieme che permetterebbe loro di acquisire la conoscenza.  Si danno contro, gli uni con gli altri, offendendosi reciprocamente, ciechi, come nel racconto qui riportato. E potremmo forse riassumere questo concetto in un sola e chiarissima frase: "Ognuno vede quello che vuole vedere".

Un tempo il Beato si trovava presso Savatthi, nel bosco Jeta, nel parco di Anathapindika. Una grande folla di monaci e brahmani seguaci di varie dottrine entrò a Savatthi per elemosinare cibo. Ciascuno di loro la vedeva diversamente, talunti erano inclini a questa o quella teoria, talaltri ben disposti nei confronti di questa o quell'idea.

Alcuni, per esempio, affermavano che il mondo è eterno, e che tutte le altre idee sono vane. Altri invece erano convinti che il mondo non è affatto eterno, e che questa è l'unica verità. Alcuni affermavano che il mondo è limitato, altri che è illimitato.... Certi dicevano che il principio vivente è il corpo, certi altri che il corpo e il principio vivente son odue cose distinte, e così via. Per cui, già per natura litigiosi e rissosi, si insultavano l'un l'altro, dicendo: " Il Dharma (la dottrina) è così, o non è così, è o non è...".

Ora capitò che un altro gruppo di monaci, muniti di ciotole e indossate le vesti, entrò a Savatthi per elemosinare cibo, e una volta compiuto il giro si recò dal Beato e gli disse: "Signore, attualmente a Savatthi c'è una folla di monaci e brahmani ognuno dei quali sostiene cose differenti....".

E il Beato rispose: "I monaci che sostengono varie teorie sono ciechi, non sanno vedere, non sanno ciò che è vantaggioso e ciò che non lo è. Non sanno cos'è il Dharma e ciò che non è il Dharma. Ignorando tutto questo, non fanno che litigare sostenendo tutte le loro teorie....Anticamente qui a Savatthi c'era un certo re, il quale chiamò un uomo dicendogli: "Brav'uomo, raduna tutti  i nati ciechi che sono a Savatthi". "Così farò Sire", rispose l'uomo, e fece come gli era stato detto.

Poi tornò dal re e gli disse: " Sire, tutti i nati ciechi di Savatthi sono riuniti". " Allora, brav'uomo, mostra loro un elefante". "Lo farò Sire", disse l'uomo. E infatti così fece. E disse ai ciechi: "Ciechi, questo è un elefante", e ad uno presentò la testa, a un altro l'orecchio, a un altro la zanna, a un altro la proboscide, a un altro la zampa, a un altro la schiena, a un altro la coda, e a un altro il ciuffetto della coda, dicendo a ciascuno che quello era l'elefante, tornò dal re e gli disse: "Sire, ho presentato ai ciechi l'elefante. Ora fa ciò che vuoi".

Allora il re andò dai ciechi e chiese a ciascuno di loro: " Ebbene, hai visto l'elefante?". " Sì Sire". " Allora dimmi: che genere di oggetto è un elefante?". Quello a cui era stata presentata la testa disse:    " L'elefante è una specie di orcio". Chi aveva sentito l'orecchio disse: " Sire, l'elefante sembra un setaccio". Chi aveva sentito una zanna disse: " E' un aratro". Chi aveva sentito solo il tronco disse: " E' un granaio". Chi aveva toccato la zampa, che era una colonna, chi aveva toccato la schiena che era un mortaio. Chi aveva toccato la coda che era uno scopino. E poi i ciechi cominciariono a litigare:     " L'elefante è quello", " No, non lo è!". "ma sì che è questo!" finchè arrivarono a picchiarsi. E il re si divertì molto vedendo questa scena. Proprio così sono quegli asceti che sostengono altre teorie, sono ciechi, ignoranti di quello che è conveniente e di ciò che non lo è. Non sanno cos'è il Dharma nè cosa non è. E a causa di questa ignoranza sono rissosi e litigiosi, ciascuno sulle sue posizioni. E intuendo il significato di questo, il Beato disse un verso ispirato: " Come sono attaccati alle loro teorie i vari monaci e brahmani, così, chiusi nel loro particolare, litigano gli uomini che vedono solo un lato della realtà".
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