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martedì 24 marzo 2015

Più Acqua nelle Nuvole con i Droni

I droni diventano sempre più utili, soprattutto per contrastare i cambiamenti climatici. Di fronte a periodi sempre più lunghi di siccità, l'acqua diventa una risorsa sempre più preziosa e va salvaguardata quanto più possibile. Perciò un gruppo di ricercatori del Nevada Desert Research Institute, ha fatto un singolare esperimento.


Hanno infatti progettato un drone per aiutare le regioni del mondo in cui la sicccità è sempre più un problema. Il Drone mette più acqua nelle nuvole. Il capo del team di ricerca, Jeff Tilley, ha spiegato: “Attraverso questo aereo senza equipaggio riusciamo a sparare sulle nuvole particelle di ioduro d’argento che facilitano il formarsi della pioggia”. Questo meccanismo viene definito “cloud seeding”, cioè inseminazione delle nuvole. Ed ha aggiunto: “Per ogni 25-45 ore di volo questo drone è in grado di sollecitare quasi un miliardo di litri d’acqua, quantità pari a circa il 10% del normale volume di pioggia che avviene in una precipitazione”.

Questa nuova ed importante tecnologia è stata sperimentata anche in Italia con il progetto “Levissima Spedizione Ghiacciai”. Lo studio promosso dal brand,  ha impegnato gli studiosi dell’Università di Milano in alta Valtellina, dove l’obiettivo è studiare la fusione glaciale con le migliori attrezzature di rilevamento aereo, l’occhio tecnologico di un satellite NASA per acquisire immagini ad altissima risoluzione e una stazione meteorologica all’avanguardia che acquisisce dati energetici.

lunedì 23 marzo 2015

In arrivo i Bio Cerotti realizzati con Fibre naturali

Anche i cerotti diventano green, e meno male, considerato che quelli che usiamo ad oggi non sono biodegradabili e finiscono poi nelle discariche entrando a far parte della catena di rifiuti inquinanti. I nuovi cerotti che arriveranno presto sono invece costituiti da nanofribre di origine naturale, piccoli, efficaci.

Ed è un'innovazione totalemente italiana frutto della ricerca del gruppo Smart Materials dell'Istituto di tecnologia di Genova. Rosalia Bertorelli, ricercatrice del Dipartimento di ricerca e sviluppo farmaci dell’Iit di Genova spiega: «Con i materiali naturali è possibile realizzare cerotti e altri dispositivi biomedici caratterizzati da una grande flessibilità e capaci di conformarsi a qualsiasi ferita. In questo modo sarà più facile promuovere la rigenerazione dei tessuti, medicando ferite e ustioni, limitare la crescita batterica, e quindi ridurre il rischio di infezioni, favorire la traspirazione e rilasciare prodotti specifici sull’area bersaglio».

I materiali utilizzati per questi innovativi cerotti derivano da alghe e cellulosa, cioè dal riciclo di materiali senza additivi chimici. In più alcuni composti derivano dalla cannella, dalla menta e dal limone, di cui già conosciamo le proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti. I ricercatori genovesi hanno già depositato tre brevetti sui biocerotti e molto presto partiranno le prime start up per la loro produzione.

L'Agrimonia buona per il Fegato, buona per la Pelle

L' Agromonia, Agrimonia eupatoria L., è una pianticella tipica dei climi temperati che si ritrova lungo le strade, in campagna. Le foglie sono alterne, di un bel colore verde mentre i fiori sono piccoli, gialli disposti in spighe.


L'Agromonia è ricca di benefiche prorietà che si esplicano grazie al suo contenuto di tannini, glucosidi, flavonoidi, vitanima B e K, ferro e olio essenziale.  E' infatti antinfiammatoria, astringente, cicatrizzante, diuretica, emostatica, analgesica. Oggi quasi sconosciuta ai più, era invece motlo usata in passato per combattere le malattie del fegato, della vista e nel caso di perdita di memoria oltre ad essere considerata un ottimo rimedio nei confronti del veleno dei serpenti.

Si usano le foglie e le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura e poi essiccate in un luogo ben ventilato e buio. L'infuso ed il decotto di Agrimonia sono utili per combattere le emorragie, la diarrea, i disturbi epatici e delle vie urinarie, le infiammazioni della gola (i cantanti e gli attori la reputano ottima per evitare la raucedine e rendere la voce più limpida), i reumatismi, l'artrite ed il diabete.

Per uso esterno è ottima nel caso di prurito e come decongestionante, per le dermatiti e l'acne. Le compresse con il decotto sono ottime nel caso di lussazioni e distorsioni. In cucina viene utilizzata per la preparazione del tè, di gusto leggermente amarognolo.



La Maschera di Bellezza per le Mani di Caterina de Medici

Caterina de Medici, regina di Francia non era una bella donna, al pari di Caterina Sforza, era piuttosto grassottella e non molto alta ma la sua personalità e il fascino supplivano alla bellezza. Donna forte, introdusse in Francia la cucina italiana e l'uso della forchetta. Amante delle belle arti e delle lettere favorì pittori e artisti e fu grazie a lei che venne costruito il palazzo delle Tuileries e una nuova ala del Louvre.


Come ogni donna era molto attenta alla cura della bellezza e aveva un suo ricettario in cui si trovavano le sue ricette di bellezza. Fra queste un'interessante maschera di bellezza per le mani, per averle morbide e bianche. Occorrente: 2 mele mature di qualsivoglia qualità, chiodi di garofano, acqua di rose, farina di frumento.

Sbucciate le mele e dividetele in quarti, su un spicchio mettere un paio di chiodi di garofano poi mette gli spicchi di mela in una ciotola e versatevi sopra l'acqua di rose, tanta da coprirle appena. Lasciare in bagno per un giorno intero e poi far bollire per circa 10 minuti. Prendete poi le mele, togliete i chiodi di garofano e schiacciate le mele, unitevi la farina di frumento, tanta da formare una pappetta un po' densa e spalmatela sulle mani, Tenetela in posa per un'ora e sciacquare con acqua tiepida. Fatela una volta a settimana e avrete mani di fata.




sabato 21 marzo 2015

Verbena sacra per sconfiggere un piccolo Malessere

Oggi vi suggerisco un rito per raccogliere e caricare la Verbena. Quest'erba sacra è nota secoli peri suoi poteri medicamentosi e le sue proprietà magiche. I Druidi la veneravano quanto il loro amato vischio, e secondo la leggenda fu trovata sul Calvario perchè usata per tamponare le ferite di Gesù. Da sempre la verbena viene adoperata per tener lontani da casa gli spiriti maligni mescolata a filtri d'amore e bevuta come tisana per curare un centinaio di malesseri.


Se lasciata in infusione nll'acqua bollente e poi aggiunta all'acqua del bagno ha un effetto molto rinfrescante. Usatela secondo quel che vi suggerisce l'intuito e, ogni volta che la cogliete, pronunciate queste magiche parole: "Erba fatata, sacra verbena, che da ogni male sfronda, sia benedetto il campo o il sentiero che di sua foglia abbonda".

Scoprirete che 25 gr di foglie essiccate  lasciate  a macerare in mezzo litro d'acqua bollente curano l'indigestione e i disturbi di stomaco; una quantità doppia serva a guarire un taglio o una ferita o una bruciatura, e può essere usata come gargarismo contro infezioni alla gola e stomatiti.




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