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domenica 8 maggio 2016

Liquirizia, proprietà digestive

La Liquirizia ha, fra le tante, anche interessanti proprietà digestive. Oggi cercheremo di descrivere quanto può essere benefica per l'apparato digerente.


Le persone anziane dalle mie parti la chiamano "regolizio", e fin dall'antichità  la liquirizia è conosciuta non solo per il suo buon sapore, ma per le sue proprietà benefiche: usata per la tosse, per i disturbi del fegato e le intossicazioni alimentari. Ippocrate, già nel IV secolo a.C. la consigliava per le affezioni respiratorie. Come sapete della liquirizia si usale radici e i fusti sotterranei. In primavera però l'uso della liquirizia è tutto a favore dell'apparato gastro-intestinale.


Ha infatti un’azione curativa nei confronti delle gastriti e dell’ulcera gastro-duodenale.  Il suo potere curativo è legato alla glicirrizina, che riduce l’inattivazione degli antinfiammatori naturali endogeni dell’organismo (cortisolo) ed inoltre, aumenta la concentrazione di importanti sostanze coinvolte nella protezione della mucosa gastrica con un effetto cicatrizzante davvero stupefacente.

Utile per lo stomaco in presenza di digestione difficile, bruciori e ulcera, va associata ad erbe rinfrescanti, digestive e calmanti: con Menta foglie e Camomilla. Si può far preparare dal proprio erborista di fiducia una miscela e usatela per preparare una tisana, da bere dopo i pasti principali.

La presenza di flavonoidi, la rende antispasmodica e se abbinata a piante ricche di principi antrachinonici (come la senna) è lassativa. Inoltre la Liquirizia è apprezzata anche per l'uso locale: il suo infuso, applicato come impacco due volte al giorno, ha proprietà antinfiammatorie nei confronti dell’artrite, della psoriasi e delle infiammazioni al cavo orale. Recentemente nuovi studi scientifici hanno messo in evidenza anche proprietà protettive del fegato, sgonfianti, e calmanti della dismenorrea.




lunedì 2 maggio 2016

La Pelle ci dice quali Organi curare

La pelle è un organo che troppo spesso trascuriamo, anzi, viene frequentemente maltratta, esposta agli agenti atmosferici senza l'adeguata protezione, detersa con prodotti poco adatti, graffiata, tirata. Eppure dovremmo stare molto attenti perché è proprio  osservandola che possiamo capire tanti segnali che il nostro organismo di manda.

La pelle, diciamoci la verità, la guardiamo solo in funzione delle rughe, e facciamo male, perchè essa rivela molto, ma molto di più. E' un organo la pelle e come tale può rivelarci come sta il nostro corpo. Ce lo insegna la Medicina Cinese che considera la pelle come l'interfaccia tra energia interna ed esterna.  Quando i nostri organi o uno di essi è affaticato, la pelle ce lo segnala con segni specifici di invecchiamento che se impariamo a leggere possono aiutarci a capire come risolvere alcune problematiche.


Segni sugli  zigomi: dobbiamo prestare attenzione ai polmoni. Essi infatti possono risentire degli eccessi di caldo o di freddo, oppure una scorretta  respirazione dovuta a un blocco del diaframma dà come risultato finale una sofferenza della pelle, che si intasa di scorie e di radicali liberi.

In questi casi ci viene in aiuto un’infusione di acqua calda con due o tre fettine di radice di zenzero lasciate riposare per 15-20 minuti nel liquido. Bere due tazze al giorno d’infuso per cicli di un mese.

Solchi tra labbra e naso: in questo caso sono la milza e il pancreas che si stanno indebolendo. La funzione della milza è quella di occuparsi di tutti i tessuti connettivi, regolando il trasporto dei nutrimenti che li alimentano e le scorie da eliminare. Se l’energia a carico di milza e pancreas si indebolisce, uno dei primi effetti è una diminuzione della sua capacità di sostituire i tessuti e, sul viso, la comparsa di rughe nella zona tra labbro superiore e naso. Ma la natura ci viene in aiuto, perciò è bene  bere due volte al giorno un bicchiere di succo d’uva biologico, che si può ottenere anche in casa centrifugando gli acini privi di semi: è tonificante per la milza e ha anche un effetto depurativo per la pelle.

Guance cadenti:  dobbiamo stare attenti al fegato, il quale, fra le varie funzioni ha anche quella di regolare la microcircolazione e quindi di nutrire la pelle. Stanchezza, dieta grassa, stress disturbano la funzionalità epatica a scapito anche della salute della pelle del corpo e del viso, dove possono comparire rughe nella zona delle guance. Come rimedio, si prende una tazza di tisana con olio essenziale di arancio amaro per uso alimentare (3 gocce) e menta (un cucchiaino di foglie essicate), una volta al giorno: migliora la digestione a livello epatico.



domenica 3 aprile 2016

Pelle, sistema respiratorio e fegato: il Desmodio multitasking

Non ancora ampiamente diffuso in Europa, il desmodio è una pianta dalle straordinarie proprietà curative. Esso infatti ha la proprietà di rigenerare il fegato ( in particolare quando vi sia stata una sofferenza indotta da trattamenti farmacologici o chemioterapici), ma non solo, cura l'asma bronchiale e allergica ed è utile in caso di crisi epilettiche o nei casi di choc anafilattico. Originario dell'Africa equatoriale, il desmodium adscendens è un vero e proprio farmaco.


Uso interno: come  epatoprotettore aumenta la resistenza delle cellule epatiche in caso di infiammazione di origine tossica o infettiva, in particolare in seguito a trattamento farmacologico o chemioterapico. Ma è anche efficace contro le epatiti virali (in associazione con un trattamento farmacologico), in particolare nella cosiddetta fase itterica (lo stadio iniziale della malattia). Come anticipatico è anche antiasmatico, infatti combatte le crisi di asma bronchiale impedendo la contrazione dei muscoli dei polmoni. Inoltre è antiallergico perchè cura le allergie che sopraggiungono in modo improvviso, come l'asma allergica, gli edemi di Quincke o le allergie digestive. Come broncodilatatore agisce con un effetto rilassante sui tessuti polmonari e sui muscoli bronchiali, nei casi di crisi di asma o di choc anafilattico. Infine è decontratturante: si utilizza in caso di contratture muscolari, come indolenzimenti, crampi e spasmi. Efficace per alleviare il mal di schiena.

Uso esterno: come cataplasma, il desmodio svolge un'azione antiallergica sull'orticaria e sull'eczema da contatto.

Questa pianta ha trovato applicazione in diverse parti del mondo fra cui l'Africa occidentale, dove la pianta è originaria (Ghana, Camerun...) e trova applicazione contro l'asma e l'itterizia, ma anche contro le malattie epatiche o digestive. In America Latina, si usa nei trattamenti contro convulsioni, epilessia, diarree, malaria e infezioni genito-urinarie. In Francia fu introdotto negli anni '70 e nel 2006, l'Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria e dell'alimentazione francesene ha  riconosciuto le proprietà epatoprotettive e immunostimolanti. In Italia, la Circolare 07 del giugno 2007 ha riammesso il Desmodium adscendens negli integratori alimentari.

Il desmodio si riconosce per la somiglianza che ha con il trifoglio, ed è sia strisicante che rampicante, predilige le aree equatoriale e la si troa ad esempio appoggita ai tronchi delle piante di cacao o delle palme da olio.

In fitoterapia, le parti utilizzate sono quelle aeree, gli steli e le foglie. Contiene flavonoidi, alcaloidi d'isochinolina, acidi grassi, saponosidi, antocianosidi, derivati di triptamina. Dosaggio:
 - In infusione o come decotto, lasciare in infusione 10 g di desmodio per litro di acqua bollente per circa quindici minuti.
- In concentrato di decotto, assumere 3 capsule al giorno per una persona adulta. È preferibile optare per i preparati a base di piante biologiche.
- In soluzione bevibile, assumere da 2 a 4 cucchiai da caffè al giorno di desmodio diluito in un bicchiere di acqua o di succo di frutta.
- In caso di problemi epatici, la dose consigliata è di 8 g al giorno (dose non assumibile attraverso le capsule che ne contengono solo 200 mg). Peraltro, occorre seguire il trattamento per un periodo minimo di otto giorni, che può durare diverse settimane, fino a normalizzare il livello di transaminasi.
- Per prevenire gli effetti collaterali di una chemioterapia, il desmodio va assunto due giorni prima e per almeno dieci giorni dopo la seduta.

Il desmodio va utilizzato con cautela durante la gravidanza e l'allattamento. Nessuna controindicazione nota. Non ha effetti collaterali. Per potenziarne gli effetti, è possibile associare il desmodio, consumato come infuso, al Chrysantellum americanum, al cardo mariano o ad altre piante che stimolano la funzionalità renale, come la pilosella. Non ha interazione con i farmaci.

Comprovati sono ormai i risultati nel trattamento alternativo delle epatiti virali: scomparsa dell'ittero in otto giorni, nausee e mal di testa, inappetenza e stanchezza, quindi normalizzazione delle transaminasi in un arco temporale da dieci a trenta giorni. Ottimo per prevenire le epatotossicità causate, ad esempio, dall'alcolismo o dalle intolleranze ai farmaci (neurolettici, terapia antibiotica, triterapia). I pazienti sottoposti a chemioterapia che hanno assunto del desmodio prima e dopo le sedute, hanno osservato una diminuzione, se non addirittura la scomparsa, di nausea e vomito e hanno potuto quindi mantenere uno stato generale soddisfacente che li ha resi più forti contro il cancro. In caso di epatite conclamata o sospetta è sempre necessario consultare ilmedico sull'uso del desmodio.


venerdì 25 marzo 2016

Colpi di Coda del Freddo: un aiuto dalla Schisandra

La schisandra è una pianta rampicante, o meglio una linana originaria sia della Cina che della Russia orientale, i cui frutti si colorano di un bellissimo rosso quando maturano, e per questo infatti il suo nome significa "seme dai cinque aromi". In Cina viene usata come tonico, ma solo recentemente è stato scientificamente dimostrato che i lignani in essa contenuti le conferiscono proprietà simili a quelle del ginseng, agendo però sull’organismo in modo più dolce.


Quando il nostro organismo viene stressato dagli ultimi colpi del freddo alternati a giornate miti, la schisandra può tornarci utile. I suoi principi attivi, infatti, combattono l’astenia tipica del periodo, stimolano il sistema nervoso centrale e, soprattutto, mantengono pulito il fegato, l’organo dal quale dipenderà in gran parte la nostra rinascita fisiologica di primavera. Proprio per le sue proprietà ricostituienti , la schisandra è preziosa anche quando malanni e tristezza invernale hanno affievolito la libido.

La schisandra si trova in farmacia e in erboristeria sotto forma di capsule di estratto secco o in fiale. Ne basta una dose al giorno, meglio la mattina a colazione, sempre con un bicchiere d’acqua. No prendetela la sera, potrebbe rendervi insonni.

Altri motivi per cui farne uso?

1. È disintossicante: favorisce la purificazione del fegato e rigenera il sangue.

2. È energizzante: stimola l’attività cerebrale, la secrezione ormonale e il metabolismo.

3. È antinvecchiamento: migliora la circolazione sanguigna in tutto il corpo e rinnova i tessuti.

venerdì 12 febbraio 2016

La pianta della voce: l'Erisimo

L'erisimo è da molti conosciuto come erba cornacchia, ma per capire di che pianticella si tratti, dobbiamo risalire al caro vecchio greco antico, infati il suo nome è composto: da eruo (“io salvo”) e oimos (“il canto”) e da qui si capisce quale sia la sua proprietà principale, tanto che nel corso della storia fu studiato sotto il profilo fitoterapeutico e divenne la pianta degli oratori, degli attori di teatro e dei cantanti. Ecco perchè chi lavora con la voce la considera un’erba dalle virtù magiche.


Per la voce dunque si prepara un famoso infuso che si fa così: mettere a riposare per 7-8 minuti 10 g di foglie fresche in 250 ml d’acqua bollente; poi filtrare e bevere l’infuso caldo, nella dose di 2 tazze al giorno, mattino e sera, addolcite dal miele. Ma questa non è l'unica virtù terapeutica dell'erisimo, un'altra sua importante proprietà è la sua azione antispastica, e conseguentemente depurante e disintossicante della funzione epatica. Infatti le mucillagini e i composti solforati dell’erisimo svolgono una importante funzione anti-irritativa sulle mucose, disinfiammandole, e poi riducono l’eccessiva secrezione di muco, rendendolo più fluido in modo da favorirne l’eliminazione. Ecco perchè fa benissimo nelle patologie delle vie respiratorie e una seconda, meno nota ma altrettanto efficace, nei disturbi del fegato e della colecisti.

Dunque per chi soffre di disturbi epato-biliari o semplicemente vuol ripulire in profondità il fegato e la colecisti, nel mese di agosto deve affidarsi all’erisimo. Si può preparare uno sciroppo e assumerne un cucchiaino mattina, mezzogiorno e sera per un mese: si fanno bollire 30 g di foglie e fiori in un litro d’acqua, aggiungendo 10 g di radice di liquirizia, fino a ridurre di un terzo la quantità di liquido; si filtra, si aggiungono 200 g di miele e si cuoce a bagnomaria finché non si ottiene uno sciroppo. Si conserva al fresco in una bottiglia di vetro scuro.

lunedì 4 gennaio 2016

Purificare la bile e prevenire le coliche: olio essenziale di camomilla

Quando l'alimentazione è disordinata soprattutto durante le festività in cui si esagera con fritture, antipasti, preparazioni complesse, subentra un affaticamento epatico causato da questi stravizi che a sua volta porta stress, che il nostro fegato manifesta con qualche fitta, ma che si ripecuote con disordini vari di stomaco e intestino. Che fare? Per disintossicarsi si può usare l'olio essenziale di camomilla. 



E' ben conosciuta per le sue qualità antinfiammatorie e sedative, la matricaria camomilla è usata da secoli dalle medicine tradizionali orientali per le sue qualità stimolanti e disintossicanti su tutti gli organi del sistema digestivo. L’olio essenziale che se ne ricava, dal bel colore blu, è  un eccellente rimedio contro i problemi causati dal sovraccarico epatico, come il blocco digestivo e le intossicazioni alimentari, perché è antiputrido, carminativo, drena le tossine e stimola la secrezione biliare.

Ovviamente è ottima anche in infuso. Una camomilla calda bevuta prima di coricarsi è un toccasana, oltre che per il sonno, anche per la digestione. Per quanto riguarda l'olio essenziale, usatelo ogni sera come massaggio: sgonfia l’addome. Alla sera, prima di coricarvi, diluite 3 gocce di olio essenziale di camomilla matricaria in un cucchiaio d’olio d’oliva e massaggiatela delicatamente la zona dell’addome corrispondente a stomaco, duodeno e fegato, fino a completo assorbimento. In aggiunta, assumete due volte al giorno una tazza di infuso di camomilla, addolcita con miele di tarassaco (un efficace tonico epatico).

lunedì 28 dicembre 2015

Erbe in tintura, infuso, olio essenziale, Gallium aparine

Ecco una piccola pianticella dai fiorellini bianchi e dalle sottili foglioline poco nota, ma tanto benefica.

 Sono convinta che se ogni giorno provassimo a ringraziare madre terra per la ricchezza dei doni che generosamente ci offre chiedendo in cambio solo un po' di rispetto, beneficeremmo ancora di più e meglio dei suoi doni.

GALLIUM APARINE

Si usa la pianta intera. Ha proprietà diuretiche ed è utilizzata in caso di circolazione sanguigna rallentata, stanchezza, problemi di fegato, reni, milza e pancreas. Assumere 30-50 gocce di tintura madre in un po' d'acqua, 3 volte al giorno, per due mesi.

venerdì 25 dicembre 2015

Tonico, depurativo,drenante: il sedano rapa

Avete mai assaggiato e cucinato il sedano rapa? E' una qualità di sedano cicciotto e bitorsoluto, fresco e delicato, croccante e appetitoso. Buonissimo da consumare esclusivamente a crudo sia come contorno che mescolato ad altre insalate. Oggi lo si trova in quasi tutti i supermercati, ed è ricchissimo di proprietà digestive, toniche, rimineralizzanti, da non far mancare sulla nostra tavola soprattutto in estate. 


La ricchezza delle sue proprietà è dovuta al fatto che il suo ciclo di crescita è più lungo rispetto agli altri ortaggi, per questo assorbe dal terreno molti principi attivi depurativi e sali minerali stimolanti, tra cui magnesio, manganese, iodio, ferro, rame, potassio, sodio, calcio, fosforo, preziosi per il metabolismo di surrene e pancreas, oltre alle vitamine A, B, C, indispensabili per conservare l’elasticità dei tessuti e combattere l’azione invecchiante dei radicali liberi. Per quanto ancora sconosciuto a molti, durante il Medioevo  e il Rinascimento il sedano rapa veniva usato come un vero e proprio medicinale. Contiene pochissime calorie (solo 23 per 100 grammi di prodotto) ed è ritenuto persino afrodisiaco.

Potete centrifugarlo, dopo averne eliminato la buccia e depurerete surrene e pancreas. Per un mese, bevete mezzo bicchiere di succo centrifugato fresco prima dei pasti principali. Drenante di reni e fegato, regola anche i processi digestivi e stimola l’attività del surrene, aumentando la resistenza allo stress.

 ATTENZIONE: il consumo quotidiano di succo di sedano rapa va evitato durante la gravidanza, visto che questo ortaggio ha anche la capacità di promuovere le contrazioni uterine. Lo stesso vale per i piatti a base di sedano rapa fresco, ugualmente sconsigliato alle gestanti.

Il sedano rapa deve essere consumato sempre e solo fresco, poiché la cottura distrugge le vitamine di cui è ricco. Ottimo da abbinare allo yogurt ed erba cipollina, un pizzico di curry,  sale e pepe a piacere da gustare come contorno o da solo come antipasto: oltre a stimolare pancreas e surrene, è anche un ottimo alleato contro la pigrizia intestinale.

mercoledì 16 dicembre 2015

Rosmarino, olio essenziale

Nome botanico: Rosmarinus officinalis
Famiglia: Labiate
Provenienza: bacino del Mediterraneo
Estrazione: dalle sommità fiorite
Profumo: fresco, erbaceo, balsamico
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: stimolante generale, energizzante, tonico, antisettico, epatico, antireumatico, antidolorifico, digestivo, sudorifero, diuretico, antispastico, cicatrizzante, stimola le mestruazioni, antidiarroico, astringente, afrodisiaco
Principali indicazioni: debolezza, superlavoro fisico e mentale, stress, impotenza, frigidità, depressione, convalescenza, cefalea, palpitazioni, dolori reumatici e muscolari, gotta, ipotensione arteriosa, disturbi del fegato, cattiva digestione, colite, diarrea, meteorismo, ipercolesterolemia, influenza, raffreddore, tosse, dismenorrea, disturbi della pelle (acne, seborrea, forfora) caduta dei capelli, pediculosi
Precauzioni: evitare l'uso in caso di epilessia e in corso di gravidanza


Nelle Metamorfosi di Ovidio si parla di una principessa, Leucotoe, figlia del re di Persia, della quale si innamorò Apollo, il dio del Sole. Questi entrò con l'inganno nella stanza della giovane e la sedusse. Il padre punì la debolezza della figlia con la morte. I raggi del sole irradiati sulla sua tomba trasformarono il corpo della giovane, che mise radici tra le zolle di terra trasformandosi in una profumata pianta di rosmarino, che si eresse verso la luce. Da questo mito deriva l'usanza degli antichi Romani di coltivare piante di rosmarino sulle tombe come simbolo di immortalità.

La sua etimologia, da ros-maris, o rosamaris, che significa rugiada o rosa del mare, evoca dolcezza e salute: il rosmarino cresce spontaneamente sulle coste mediterranee e la sua presenza viene da sempre considerata propiziatoria per l'uomo. Un editto di Carlo Magno dell'anno 812, obbligava addirittura i contadini a coltivare negli orti una pianta di rosmarino, il cui profumo si diceva contenesse l'anima della terra. Infatti la terra dove era piantato veniva considerata sacra e molte pozioni guaritrici contenevano, oltre alla pianta, anche un pizzico di terra grattata dalle radici. Per il suo odore persistente, il rosmarino ha una qualità evocativa intensa: suscita il ricordo dell'amore e veniva usato nella magia amorosa per incantare il cuore. Il suo aroma esaltante veniva fatto aspirare ai malinconici per sollevare lo spirito.

L'essenza di rosmarino è forse la più rappresentativa tra quelle appartenenti alla famiglia delle Labiate, che comprende numerose piante ricche di oli eterei. Tutte le Labiate esercitano un'azione sull'io dell'individuo, rafforzandolo. Il rosmarino accresce la forza spirituale e contribuisce a mantenere l'integrità della propria più intima essenza, quando si è sottoposti a situazioni di sollecitazione e ci si sente deboli o si rischia di soccombere. Con la sua azione stimolante generale, sia a livello del cuore, centro vitale dell'individuo, che del polo metabolico rappresentato dal fegato, che della corteccia surrenale, la ghiandola che presiede alla capacità di adattamento e di resistenza dell'individuo allo stress, il rosmarino accresce la forza e il senso di identità personale e restituisce l'energia e la voglia di fare.

Arricchire il bagno o la doccia mattutini con poche gocce di essenza di rosmarino dà una sferzata di energia, stimolando fortemente l'organismo. Anche in caso di ipotensione arteriosa, cefalea, convalescenza, calo della memoria e dell'apprendimento, torpore, poche gocce massaggiate sulle tempie, ai polsi, o sotto le narici, tonificano attivano le risorse e schiariscono le idee. Anche il metabolismo epatico reagisce prontamente al rosmarino, che ha un effetto di regolazione e disintossicazione del fegato, sia a livello delle cellule che delle vie biliari. L'essenza può essere massaggiata sull'area epatica, dove stimola il drenaggio biliare, coadiuva nelle ipercolesterolemie, stimola la digestione, fluidifica la bile in presenza di calcoli. Non va però applicato in caso di eccesso di bile come nell'epatite, dove sono invece indicati il limone e la camomilla.

E' antispastico e antisettico in caso di infezioni intestinali e diarrea; è utile per le inalazioni in caso di bronchite e influenza; può essere applicato esternamente sulle articolazioni in caso di gotta, reumatismi, dolori muscolari. Per i disturbi della pelle e del cuoio capelluto stimola e deterge in caso di seborrea, forfora, indebolimento dei capelli, acne. Per la cura della pelle è utile l'utilizzo, come tonico, dell'acqua aromatica ottenuta dal processo di distillazione dell'olio essenziale. A livello sessuale esercita una maggiore influenza sulla struttura femminile, così come la santoreggia, un'altra pianta appartenente alle Labiate, si confà di più all'uomo.

Il rosmarino provoca un aumento del flusso sanguigno a livello delle pelvi, esercitando così un'azione di tonificazione sugli organi genitali. Ma siccome il sangue è portatore di coscienza, rafforzerà la "presenza" in quella zona, rendendo la donna più attiva e più partecipe laddove ci sia  insoddisfazione e scarsa partecipazione, secondaria a debolezza del proprio io o a eccessiva aggressività sessuale dell'altro, per cui la donna si lascia sopraffare energeticamente.

giovedì 10 dicembre 2015

Longan o occhio di Drago: benefici per la salute

Si chiama Dimocarpus longan, o Longan ma è conosciuto, proprio per la sua forma, come Occhio di Drago. Si tratta di un frutto di origine indocinese molto ricco di vitamina C e oligoelementi. Ha molte benefiche proprietà che oggi andiamo ad analizzare.

Oltre al contenuto di vitamina C e oligoelementi il Longan contiene fibre utili a favorire il transito intestinale, potassio, carboidrati e proteine. La sinergia di queste sostanze è un toccasana per la pelle, il cuore, il sangue, la milza, il fegato e la memoria.

Fra gli oligoelementi presenti oltre al potassio sono da annoverare il magnesio, il fosforo e il rame. Nella tradizionale medicina cinese il Longan è ritenuto utile al buon funzionamento dell'apparato cardiocircolatorio, in particolare è un coadiuvante della milza. Annovera proprietà rilassanti e per questo agevola il buon sonno, preserva dagli attacchi di panico e dalla fame nervosa.

Per il suo contenuto di riboflavina è un ottimo antiossidante e previene i segni dell'età inoltre sembra favorire l'assorbimento del ferro. Ha inoltre proprietà antimicotiche, antidolorifiche, tonificanti e antinfiammatorie.




mercoledì 11 novembre 2015

Fegato e suoi disturbi: un aiuto dagli oli essenziali

FEGATO

Oli con effetto stimolante per il fegato pigro (persone lente, stanche, poco attivE ): Basilico, Geranio, Ginepro bacche, Menta piperita, Pepe nero, Rosmarino, Verbena odorosa.

Oli con effetto calamante per squilibri di fegato che provocano nervosismo, euforia, tendenza ad arrabbiarsi: Camomilla romana, Mimosa, Neroli, Rosa, Vetiver.

Oli armonizzanti utili in certi disordini epatici: Elicriso, Galbano, Salvia.

Scegliere, secondo il caso, 2 oli diversi della stessa categoria da utilizzare separata mente in inalazione secca e diffusione ambientale (più volte durante la giornata), e da miscelare invece in parti uguali per il massaggio e il bagno.


Miscela stimolante per disturbi di fegato che inducono letargìa, stanchezza, scarso interesse per
il mondo circostante: in inalazione secca e in diffusione ambientale utilizzare in parti uguali Ginepro
bacche, Menta piperita e Rosmarino (sul fazzoletto bastano 2 gocce di ciascuna essenza stillate l'una
sull'altra); in 50 ml di crema base neutra aggiungere 8 gocce di ciascuna delle 3 essenze, mescolare
a lungo con un cucchiaino di vetro, ceramica, legno o plastica (non utilizzare strumenti di metallo:
meglio di tutto è il vetro, ad esempio una pipetta contagocce). Applicare la crema così creata 2 volte
al giorno sulla zona del fegato e massaggiare .

Miscela calmante per disturbi di fegato che inducono agitazione, rabbia, iperattività, eccitazione
sessuale: in inalazione secca e in diffusione ambientale utilizzare in parti uguali Bergamotto, Maggiorana e Nardo (sul fazzoletto bastano 2 gocce di ciascuna essenza stillate l'una sull'altra); in 50
ml di crema base neutra aggiungere 8 gocce di ciascuna delle 3 essenze, mescolare a lungo con un
cucchiaino di vetro, ceramica, legno o plastica (non utilizzare strumenti di metallo: meglio di tutto
è il vetro, ad esempio una pipetta contagocce). Applicare la crema così creata 2 volte al giorno sulla
zona del fegato e massaggiare .

Uso interno con effetto stimolante: Basilico, Ginepro bacche, Menta piperita, Pepe Nero, Rosmarino.

Uso interno con effetto calmante: Camomilla romana, Mimosa, Neroli, Rosa, Vetiver. Se
il profilo della persona rispecchia almeno in parte quello dell'essenza, per uso interno si possono
anche sperimentare: Elicriso, Galbano, Salvia.




martedì 10 novembre 2015

Pietre e cristalli, Sugilite


La Sugilite promana una specie di "scudo di luce" attorno al corpo, che rende inattaccabili dalle disarmonie altrui.

SUGILITE
Caratteristiche: silicato di litio e potassio molto complesso; sistema esagonale; colore dal rosso porpora al porpora scuro fino al viola
Proprietà: portate una pietra con voi se dovete cambiare casa, lavoro, vita ecc., perchè adatta a tutto ciò che inizia
Disturbi: purifica il fegato e combatte la gastrite; rafforza il sistema immunitario; purifica il sangue
Associazione con i chakra: sesto e settimo

venerdì 16 ottobre 2015

Pancia piatta? Occhio alle intolleranze alimentari, l'intestino colabrodo e la disbiosi

Quando la flora batterica buona scarseggia, sono i microrganismi patogeni ad approfittarne aggredendo la mucosa intestinale. L'integrità della mucosa è necessaria all'assorbimento corretto dei nutrienti e fa sì che siano selezionate le sostanze utili da quelle dannose che vengono eliminate con le feci. Se la mucosa intestinale non è integra si creano dei "varchi" fra le cellule e la mucosa diventa permeabile alle macromolecole indigerite e alle sostanze di scarto che altrimenti sarebbero state respinte: l'intestino diventa un "colabrodo". 

Alimenti indigeriti e tossine fanno il loro indesiderato ingresso nell'organismo  causando stress nella risposta immunitaria, infiammazione e accumulo di tossine: questo è il terreno su cui si sviluppano le intolleranze alimentari. Tale situazione fa sì che il nostro sistema immunitario identifichi le macromolecole indigerite passate attraverso la mucosa danneggiata come nemiche, attivando così una risposta difensiva. Si liberano così una gran quantità di mediatori chimici e di cellule immunitarie (linfociti) che innescano una reazione di tipo infiammatorio. All'inizio però questa aggressione da parte delle macromolecole alimentari non viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario come un pericolo immediato e rimane a lungo silente. 

Questo spiega perchè le intolleranze alimentari si sviluppano verso alimenti assunti più frequentemente e che non hanno mai dato problemi. Ad un certo punto però, superato un certo limite, l'intestino non tollera più nulla e produce gas, flatulenza, meteorismo..... In questa fase l'intestino non riesce più a regolare il riassorbimento del gas che produce, non solo, ma la sofferenza si trasla anche ad altri organi, come fegato e reni, deputati alla depurazione dell'organismo. Scoprire qua li siano gli alimenti che causano lo stato di intolleranza può sembrare la risoluzione del problema, ma in realtà il vero problema è la disbiosi

Quattro sono le mosse da fare per la risoluzione del problema: 1) ripristinare l'integrità della barriera intestinale; 2) "ottimizzare" il terreno intestinale e migliorare il metabolismo; 3) favorire il drenaggio delle tossine e migliorare la funzionalità degli organi a ciò preposti; 4) evitare le categorie di alimenti che alterano la permeabilità intestinale, favorire l'eubiosi ed il giusto apporto di nutrienti. 
Vedremo domani quali sono i principi naturali e gli alimenti salutari.


giovedì 15 ottobre 2015

Capelli: il prezioso aiuto degli oli essenziali

La salute dei capelli in quanto tali è collegata al buon funzionamento dei reni. Se invece si tratta di eruzioni sul cuoio capelluto, come la forfora, l'organo di base è il fegato. Molti oli si prestano per la cura dei capelli, secondo l'effetto che si vuole ottenere, quindi bisogna studiare le schede delle varie essenze. Ecco i più consigliati: Achillea, Albero del Tè, Arancio dolce, Basilico, Camomilla blu, Camomilla romana, Cedro, Cipresso, Cisto, Galbano, Geranio, Ginepro bacche, Incenso, Lavanda, Origano, Patchouli, Pepe nero, Pino cembro, Pompelmo, Rosmarino, Salvia, Salvia sdarea. Sandalo, Vaniglia, Vetiver, Ylang-Ylang .

Shampoo antiforfora (aggiungere le essenze, una o più, a uno shampoo neutro senza profumo):
Albero del Tè, Cedro, Cipresso, Geranio, Ginepro bacche, Lavanda, Origano, Patchouli,
Pino cembro.
Una buona miscela antiforfora può essere costituita anche da Albero del Tè, Garofano chiodi e
Manuka in parti uguali.

Lozione antiforfora: le stesse essenze indicate per lo shampoo emulsionate in mezzo bicchiere
di alcool alimentare a 90° (circa 20 gocce di oli in totale), quindi aggiungere una quantità di acqua
doppia e imbottigliare in flaconcino di vetro (ricorrere sempre a un'acqua di buona qualità contenuta
in bottiglia di vetro, come la Humana Amorosa reperibile in farmacia). Applicare 2 volte al giorno.

Impacco antiforfora: le essenze elencate per lo shampoo si possono aggiungere a olio di Aloe
vera, Canapa e Jojoba, e anche al fango del Mar Morto, vettori dalle proprietà antibatteriche.

Shampoo, lozione e impacco addolcente e ammorbidente: seguire le indicazioni date sopra per
l'antiforfora, ma ricorrere all'aceto di mele invece che all'alcool per la lozione, e agli oli vettori di
Armellina, Avocado, Camelia, Macadamia, Mandorle dolci per l'impacco.


venerdì 11 settembre 2015

Coriandolo, olio essenziale

Nome botanico: Coriandrum sativum
Famiglia: Ombrellifere
Provenienza: Mediterraneo orientale
Estrazione: dai semi
Profumo: dolce, fresco, speziato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Mercurio, Marte
Proprietà: digestivo, analgesico, antispastico, afrodisiaco, antifermentativo, stimolante, battericida
Principali indicazioni: digestione lenta, meteorismo, fermentazioni intestinali, intossicazioni, stanchezza, reumatismi, dolori muscolari, stati febbrili


Il coriandolo è una piccola pianta erbacea che ricorda il prezzemolo, nota fina dall'antichità: i suoi semi furono trovati anche nelle tombe egizie e infatti pare che la qualità migliore provenisse proprio dall'Egitto. Il nome della pianta deriva dal greco koros, che significa scarafaggio. Infatti quando è fresca emana un odore sgradevole, che però migliora con l'invecchiamento. La medicina antica ne conosceva le virtù e lo indicava sotto forma di infusi, per stimolare l'appetito, curare lo stomaco e il fegato, per attenuare le conseguenze di un eccessivo consumo di bevande alcoliche, per la diarrea e gli stati febbrili. Per i Greci aveva fama di inibire il desiderio sessuale, mentre in Oriente era ricercato per le sue capacità inebrianti e afrodisiache.

Gli Egizi aggiungevano semi di coriandolo al vino per aumentare lo stato di ebbrezza. L'essenza di coriandolo condivide con altre piante appartenenti alla sua stessa famiglia, come il cumino o il finocchio, una particolare affinità per l'apparato digerente. Stimola le funzioni digestive e combatte le fermentazioni intestinali. E' inoltre leggermente riscaldante, analgesico e stimolante, caratteristiche che lo rendono utile, per massaggi o bagni, in caso di dolori, raffreddore, stanchezza. Come per altre essenze a piccole dosi esercita un effetto stimolante, a dosi maggiori deprime il sistema nervoso. Se ne consiglia l'uso moderato.


giovedì 10 settembre 2015

Ononide Spinosa, per l'apparato urinario

Ononide Spinosa è un nome botanico alquanto particolare, certo spinosa è ben chiaro a tutti, ma ononide può certo suscitare qualche dubbio. In realtà deriva dal greco "onos" che significa asino, poichè di questo arbusto gli asini si dice siano golosi. E' questa una pianticella spontanea molto resistente con dei deliziosi fiori rosa. Ma perchè dovrebbe interessarci? Perchè è assai benefica per il nostro organismo. La fitoterapia infatti ne usa le radici in cui sono presenti sostanze come glucosidi isoflavonici, olio essenziale, triterpeni e sitosteroli.


Ma quali proprietà ha questa pianta? Principalmente proprietà diuretiche, spamolitiche e antinfiammatorie dell'apparato urinario. Ben la conoscevano i nostri antenati Greci e Romani che la usavano per aumentare la produzione di urina al fine di espellere i calcoli renali. Oggi in particolare la sue proprietà diuretiche aiutano coloro la cui funzionalità renale diminuisce e quindi nel sangue si ha un accumulo di sostanze azotate che possono seriamente intossicare l'organismo.  Inoltre l'Ononide è un decongestionante del fegato. La si può usare in forma di decotto o infuso (benefico per la gola arrossata o le gengive tendenti al sanguinamento).

Questa sua doppia valenza, diuretica e depurativa può migliorare i reumatismi e alcuni tipi di dermatiti. Infatti è possibile utilizzarla anche per uso esterno per calmare il fastidioso prurito delle forme eczematose. Bisogna però prestare attenzione se si fa uso a lungo degli estratti di questa pianta in quanto son possibili interazioni con i diuretici causando squilibri elettrolitici. Ma non è tutto le sue foglioline appena nate possono essere aggiunte in modica quantità anche alle insalate (non esagerate, perchè sono lievemente tossiche). Prima però di farne uso è sempre bene chiedere consiglio ad un esperto o al proprio medico.




venerdì 4 settembre 2015

Pietre e cristalli, Ossidiana

Conferisce alle sensazioni una profondità inaspettata ed aiuta a superare ogni tipo di fanatismo.


OSSIDIANA
Caratteristiche: è una roccia magmatica effusiva (vulcanica), vetrosa, ad alto contenuto di silicio; colore nero (varietà mahagoni) o con inclusioni bianco-grigio chiaro (varietà fiocco di neve).

Proprietà: ci mette a confronto con noi stessi aiutandoci ad accentrarci anche nelle parti più nascoste; assorbe, disperde e protegge dalle energie negative; guarisce le emotività esagerate
Disturbi: apporta benefici al fegato e all'intestino; cura le infezioni e le infiammazioni
Associazione con i chakra: primo, anche secondo per l'ossidiana mahagoni

lunedì 31 agosto 2015

Pietre e cristalli, Malachite

La pietra della trasformazione e della consapevolezza


MALACHITE
Caratteristiche: idrossicarbonato di rame; sisitema monoclino; masse compatte a strutura concrezionare-zonata, rari i cristalli aciculari e fibroso raggiati; colore: dal verde smeraldo al verde scuro

Proprietà: favorisce il sonno e i sogni; pietra da usare con consapevolezza perchè porta in superficie il subconscio; combatte lo stress e rende più consapevoli e amorevoli nei confronti del prossimo; riequilibra lo spirito

Disturbi: emana energia favorendo la rigenerazione di cellule e tessuti; allevia le punture di insetti e agisce beneficamente sul pancreas, sui reni e sul fegato
Associazione con i chackra: terzo e quarto

giovedì 20 agosto 2015

Pietre e critalli, Granato grossularia

Le tipologie di Granato sono diverse oggi vediamo il Granato grossularia, propiziatore di pace.

GRANATO GRASSOLULARIA
Caratteristiche: silicato di calcio e alluminio; sistema cubico; cristalli rombododecaedrici; colore variabile dal verde pallido al verde smeraldo (giada del transvaal), al rosa, (rosolite), al giallo carico e all'arancione (hessonite). Può essere confuso con la vesuviana.

Proprietà: stimola la forza vitale e aumenta il coraggio
Disturbi: combatte la depressione, rafforza l'organismo in generale in particolare fegato e ossa
Associazione con i chakra: quinto


mercoledì 19 agosto 2015

Vitamine, alcune precisazioni, Vitamina H1 (PABA)

Ed eccoci ad un caso particolare di vitamina, la vitamina H1

VITAMINA H1 (PABA)
Questa è una vitamina idrosolubile e viene considerata unica in quanto è "una vitamina nella vitamina" e si presenta in combinazione con l'acido folico. Il PABA stimola la flora intestinale, mettendola in grado di produrre acido folico che, a sua volta, contribuisce alla formazione dell'acido pantotenico

In questo modo, la vitamina sostiene anche il lavoro del sistema immunitario, "costruito" in massima parte proprio nell'intestino. In qualità di coenzima, il PABA ha una funzione  nella scomposizione e utilizzazione delle proteine e nella formazione delle cellule sanguigne, soprattutto i globuli rossi.

 Il PABA svolge un ruolo importante nel mantenimento della salute della pelle, della pigmentazione dei capelli e della salute degli intestini. Il PABA agisce anche da filtro solare.
Le fonti: è presente nel fegato, nel lievito, nel germe di grano e nelle melasse. Esso viene immagazzinato nei tessuti ma viene anche sintetizzato da betteri benefici nell'intestino, se le condizioni di quest'ultimo sono favorevoli.

L'integrazione di vitamina H1: è disponibile in integratori dietetici da assumere secondo le indicazioni riportate sulla confezione.
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