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martedì 26 maggio 2015

Riacquistare fiducia in se stessi: Cerato o Piombaggine, il fiore di Bach

Usato nella medicina tibetana come rimedio per "tirare fuori la voce", il Cerato, Ceratostigma willmottiana / Piombaggine, è una pianta perenne che si trova sull'Himalaya, non esiste in Europa, salvo in alcuni giardini e parchi; ha i fiori piccoli a cerchio con cinque petali. Adatto a chi non si fida delle proprie capacità di giudizio, è utile in caso di disturbi delle capacità motorie.  Edward Bach  classificò questo fiore di color lilla-bluastro, come il “paziente che vuole fare cose stupide”, infatti la parola chiave di questo fiore è “la ricerca di consigli e conferme continue”.

I benefici che porta questo fiore sullo stato d’animo sono di grande ricchezza umana, poiché la persona si affida totalmente alla propria intuizione, saggezza profonda, cuore e conseguentemente agisce senza fatica, semplicemente trasportato dal sé più intimo. Pertanto, con questo rimedio le persone tendono ad acquistare sicurezza di loro stesse, seguendo poi il loro cammino con serenità, ma senza strafare e invadere gli spazi altrui.
 • Emozioni iniziali (prima di prendere il fiore): Il sentirsi sciocco, incerto del proprio istinto, una forte esitazione che sfocia nell’insicurezza decisionale.
 • Emozioni evolutive (dopo aver assunto il fiore): Saggezza profonda, serenità nel seguire il proprio destino e intuito. Guardare allo specchio la propria anima. Edward Bach descrive lo stato di Cerato utile: “Per quelli che non hanno abbastanza fiducia in se stessi per poter prendere da soli delle decisioni. Chiedono sempre consiglio agli altri, ma ne sono spesso fuorviati”.

Aiuta coloro i quali non si fidano delle proprie facoltà di discernimento e giudizio, specialmente nei casi in cui sono costretti a dover decidere per qualcosa. Spesso non sono persone non intuitive, ma è come se fossero anestetizzate con il proprio sentire, vi è una mancanza di fiducia (da non confondere con Larch) delle proprie capacità interiori. Questi soggetti non hanno problemi di autostima, bensì dimostrano difficoltà nel prendere decisioni, perciò può accadere loro di chiedere un consiglio e di seguirlo erroneamente, anche in caso di malattie (spesso di origine psicosomatica) come la tachicardia, si tenta di sperimentare svariate forme di trattamento e terapia suggerite da altri, causando lentezza nella guarigione.

Essendo un fiore che porta ad ammirare le persone più sicure di sé, spesso si usa nell’età della pubertà, quando vi è un ritardo fisico e mentale, è perciò associato a disturbi della capacità motoria. Cerato è utile per coloro che vivono con un dubbio costante, mancano di fiducia nelle loro capacità decisionali, tendono a imitare gli altri, sperimentando sempre altre cose e/o situazioni. Sono soggetti affamati di risposte altrui, che difficilmente si ascoltano o mettono in atto un movimento verso se stessi.

lunedì 25 maggio 2015

T-shirt e Jeans: come trasformarli in borse

Quando vi consiglio di non buttare via nulla c'è sempre il suo perchè, ad esempio se una vecchia t-shirt vi è venuta a noia o i vostri cari vecchi jeans si sono inesorabilmente consumati e sono lisi non dovete gettarli, ma riciclarli. Come? Potete creare delle borse davvero simpatiche e anche molto pratiche da esibire in primavera ed estate. Non occorre molto impegno e nemmeno chissà quali doti.

Borsa dalla t-shirt: cominciate rimuovendo le maniche con le forbici e allargando un pochino il collo. Rifermate bene con ago e filo i lembi delle maniche tagliate e del collo e terminate cucendo bene la parte inferiore della maglietta. Abbiate cura della parte inferiore stringendo bene i punti in modo che non si creino fessure o strappi. La vostra borsa è pronta per contenere chiavi, portafogli, cellulare, pochette portatrucco. Fate solo attenzione a non appesantirla troppo, dato che la t-shirt costituita da un tessuto leggero.

Borsa dai jeans: Mettete i jeans da rovescio e tagliateli all'altezza del cavallo, quindi cucite la parte tagliata per creare il fondo della borsa. Rivoltate dalla parte del diritto e realizzate i manici, che potete fare sempre in jeans oppure con altri materiali. Le gambe dei jeans son perfette per i manici. A questo punto potete arricchire la vostra borsa in jeans con temi floreali, passamaneria, qualche strass.









domenica 24 maggio 2015

Caro Bosley, su sto e sta l'accento non ci va - Scene dal precariato lavorativo

Charlie, l'unico, l'inimitabile, "ille Charlie" per latinizzare un po', era anche un cultore della lingua italiana. Parlava benissimo, anzi sapeva proprio parlare, mai una parola fuori posto, mai un concetto spiegato male, aveva un vastissimo vocabolario di parole, da uomo di cultura quale era. Ovviamente era anche un professionista quando scriveva, che si trattasse di argomenti di lavoro o meno.


Un purista come lui non sopportava sgrammaticature scritte o parlate, quando alle sue orecchie giungeva qualche storpiatura, fosse anche una parola pronunciata male, la sua espressione si mutava, come può mutarsi il tempo all'improvviso in certi luoghi della terra.
Zoe da questo punto di vista non aveva problema alcuno, ma altri membri dello staff dello Uaisipiei spesso incorrevano nelle ire del capo supremo: lui guidava un posto di classe, e non ammetteva che i suoi dipendenti sporcassero quel paradiso parlando come mangiavano (il rischio infatti era sentirlo urlare: "Anathema sit!" ovvero "Che sia esplusione!"). E' anche vero però che molti dei suoi ospiti parlavano peggio di come mangiavano e mangiavano male....
Ma, e c'è sempre un ma, purtroppo Bosley non sempre aveva scelto i collaboratori pensando anche alla cultura di base, compreso se stesso, e questo gli costò svariate lavate di testa, che alla fine, fecero fuori anche parte della sua capigliatura. Bisogna dire che a Charlie non sfuggiva mai nulla, nemmeno la mancata punteggiatura all'interno di una mail, che ovviamente non mancava di far notare all' asino di turno, e il "mea culpa" con relativa cenere sparsa sulla testa e lamentazioni incluse da parte del condannato, erano quasi all'ordine del giorno.
Se Charlie era di buon umore, capitava che lasciasse correre, ma questi piccoli miracoli non accadevano quasi mai. Una mattina, mentre Zoe era intenta a dare ad un affezionato ospite di Charlie alcune informazioni relative all'uso dei parcheggi, vide con la coda dell'occhio Charlie che si avvicinava alla porta dell'headquarter, il volto simile a fosca notte. In una frazione di secondo Zoe pensò che un uragano era in avvicinamento, e, con una velocità pari solo a quella di Flash Gordon, aprì la porta nell'istante esatto in cui Charlie aveva appoggiato la mano sulla maniglia.
"Brava la mia bambina rossa, sempre attenta!" urlò, sfondando i timpani di Zoe e del povero ospite che si trovava lì, il quale non osò proferire verbo, uso come era alle ire dell'Altissimo. 
Come una furia Charlie entrò nel suo ufficio brandendo uno dei suoi sigari, e sbatacchiò la porta con una tale violenza che i presenti pensarono cadesse, poi dalla sua sala dei bottoni urlò: "Bambina rossaaaaa, la pasticcaaaaaaaa!" Liscia come l'olio Zoe piantò in asso l'ospite e filò dritta nell'ufficio di Charlie con l'accendi sigari, mentre Bosley se ne stava zitto e fermo alla sua scrivania con la sua solita aria indifferente, fregandosene di tutto e tutti a meno che non si trattasse della tutela della sua persona.

Quando Zoe uscì dall'ufficio di Charlie, tutta odorosa  di tabacco cubano, anche Charlie uscì,  sputando il fumo del sigaro in ogni dove e affumicando gli astanti, Bosley incluso.
Poi proferì, con tono di voce degno di un tenore durante una delle sue migliori performance: "Bosley, ancora una volta ha dato prova della sua ignoranza della lingua italiana, mi chiedo come sia possibile scrivere delle mail di tal fatta, e l'ha anche inviata in copia a tutti i consiglieri! Le faccio presente che il modo condizionale si usa nella proposizione secondaria delle ipotetiche non nella proposizione principale e su "sto e sta" l'accento non ci va!!!!! Si può usare Mastercard per tutto, ma una scena così non ha prezzo.



La Riflessione di Zoe - parte terza

Il solo fatto che l'uomo avesse il dono di raziocinare, faceva desiderare a Zoe di non essere parte del genere umano, ma solo del mondo animale. Perché? Ma perché l'animale vive secondo l'istinto, e l'istinto lo guida e lo corregge in qualunque momento e fa sì che esso non sbagli mai, ma lo educa senza che l'animale rimanga deluso.

Invece il genere umano, grazie alla sua capacità raziocinante, ha anche questo vantaggio!
Che cosa è il raziocinio se non il metodo più immediato e meno costoso di complicarsi la vita? E in più è gratis!
La vita è l'avventura più rischiosa del mondo. Dal momento in cui si nasce, nel momento fatidico della nascita, inizia un'avventura che terminerà solo con la morte.
 
Ogni giorno che noi trascorriamo in questo pazzo mondo, è un grosso, enorme, punto interrogativo, è un imprevisto, mai una probabilità. Eppure se ci guardiamo attorno, tutto sembra procedere secondo programmi, orari, secondo il nostro ritmo e le nostre idee: non è vero.
Tutto procede secondo un oscuro disegno, una corsa inesorabile e inarrestabile, di cui non si conosce il fine.
 
Le sembrava persino inutile continuare a scrivere ciò che altri avevano già magistralmente descritto, ma del resto anche Zoe che viveva nell'anonimato del mondo, aveva diritto ad una sua opinione.
Stranamente Zoe guardava al futuro come ad una fonte che le avrebbe elargito abbondanti doni: serenità, felicità, tranquillità e soddisfazioni, mentre invece avrebbe dovuto essere più inquadrata, sognare di meno e lavorare di più, il futuro avrebbe dovuto costruirlo lei, con le sue mani.
Ciò che le scopriva anche l'ultimo nervo erano l'incertezza e l'insicurezza del futuro, perché non c'è niente di peggio dell'impotenza di fronte agli eventi e sentirsi   piccini piccini ed inesorabilmente inutili.
 
Si chiedeva cosa fossero i valori, quando la storia stessa le aveva insegnato che tutti ne avevano fatto volentieri a meno per portare avanti i loro progetti, per realizzare i loro scopi; quindi a che pro imbestialirsi? Perché guardare agli altri con la paura di essere giudicati, quando loro stessi non provano nemmeno a giudicare se stessi? Perché stare attenti a non offendere alcuno con qualche nostro atteggiamento se gli altri non si preoccupano minimamente del loro?
 
Difficile muoversi in un tale campo minato, non sarebbe più semplice una "satura lanx" (per capirci il piattino di primizie della terra destinato agli dei) e buonanotte suonatori? Non sapeva nemmeno lei che vita avrebbe voluto, ma di sicuro avrebbe volentieri eliminato i problemi. Forse voleva tutto e niente al tempo stesso, forse si contraddiceva allegramente come diceva Cicerone, o forse desiderava solo che la sua vita fosse ricca e attiva, attiva sempre in tanti aspetti, modi. Soprattutto il suo anelito era al mondo, a conoscere luoghi, popoli, tradizioni, modi , usi.... Aveva sete del mondo, di tutto il mondo e per il mondo, avrebbe voluto guardarlo dallo spazio e vederne i colori: il blu del mare, il verde degli alberi, il bianco delle nuvole.

Nastro d'Amore - Abracadabra

Mie care magiche creature, la mia vecchia zia un po' fata, conscia del mio sempiterno sognare un cavaliere azzurro tutto per me, mi insegnò questo semplice ma efficace incantesimo. Come stregare il  nostro cavaliere azzurro e far sì che pensi solo a noi. Ricordate per questo incantesimo è necessaria la vostra forza mentale.

NASTRO D'AMORE

Occorrente: un metro di nastro rosso
 

Durante il giorno, ogni volta che avete cinque o dieci minuti di tempo, recatevi in un luogo tranquillo e avvolgete tutto il nastro intorno al dito indice della mano destra. Appoggiatelo sul "terzo occhio" ( al centro della fronte, fra le sopracciglia) e concentratevi sul vostro amore con tutta la forza possibile: immaginate l'odore, il contatto, la percezione di ogni parte del suo corpo, dalla punta dell'alluce alla sommità della testa (indugiando, mentre procedete, sulle labbra).

Chiedetegli, con fare malizioso, di pensare a voi, a voi sole, cercando di trattenere quest'immagine e questo pensiero per almeno cinque minuti, operazione più difficiledi quanto si creda. Ripetete il sortilegio più volte al giorno per almeno una settimana: tutte le volte che potrete, dormite con il nastro rosso sotto il guanciale che condividete con il vostro amato.

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