Nel percorso che è la nostra vita, innumerevoli sono le
esperienze che facciamo, e tale percorso è costellato, ovviamente, anche da
incontri di ogni specie e tipo: persone dai caratteri multisfaccettati, dalle
sensibilità più disparate, solari, cupe, ottimiste, atee, estremiste.
Ma di questo universo umano che ci circonda e attraversa la nostra vita spesso
poco ci importa, fino a che il destino mette sulla nostra strada qualcuno di
veramente speciale. No non parlo di un innamorato o di un compagno, non è un
inno all'amore il mio, ma un inno all'amicizia.
Quando ho conosciuto
Donatella la mia vita stava camminando su un sentiero
alquanto tortuoso, o forse non era un sentiero, ma una jungla di delusioni e
difficoltà, sofferenze varie, rabbia, senso di fallimento o meglio il prisma
del negativo che tu guardi, osservi giudichi, ma che non sai da che parte
prendere per riuscire a togliertelo di torno. In un certo senso Donatella la
conoscevo da sempre, lavorava (e lavora) presso il mio parrucchiere, quindi
ogni seduta al salone era una piccola chiacchiera che però rimaneva all'interno
del salone stesso.
Una sera di fine estate, mentre mi aggiravo fuori con mia cugina rimuginando
sull'imperituro perchè (che tale è rimasto), vidi Donatella appollaiata su uno
sgabello davanti al bancone di una birreria che frequentavo: sola e immersa
nella lettura.
Mi arrischiai ad invitarla a bere qualcosa in compagnia, ma lei si limitò a
ringraziare dicendomi semplicemente che non era un bel periodo. Mi strinsi
nelle spalle e feci dietrofront. Ma il campanellino nella mia testa suonava
l'allarme e durante la successiva seduta dal parrucchiere ci riprovai, lei
accettò una birretta e da quel giorno ringrazio la mia audacia e la mia
insistenza perchè ho trovato davvero un tesoro di amica. Siamo caratteri quasi opposti io e Dona: io riflessiva, apparentemente calma e
taciturna, introversa e chiusa, enigmatica ed ermetica fino allo sfinimento, ma
allo stesso tempo sorridente e solare, amante della compagnia e desiderosa di
serenità.
Dona invece è il ritratto dell'istintività, guerriera burrascosa, esplosiva,
piena di energia e iniziativa; lei non va interpretata perchè lei parla, a lei
non devi fare domande, lei butta fuori, non maschera calma, erutta come un
vulcano, si incendia coma la miccia della dinamite. Infatti sono io che la tiro
per la manica e cerco di trasformare le sue dichiarazioni di guerra in
elaborati trattati di non belligeranza (a tratti interrotti da qualche raid
intimidatorio). Sono io che la invito a riflettere prima di dire o fare cose di
cui poi potrebbe pentirsi e a valutare il momento opportuno per agire (c'è un
momento per tutto Dona!), anche per sganciare le bombe a effetto.
Eppure le basta uno sguardo su di me, un mezzo tono nella mia voce a farle
capire che qualcosa è andato storto e parte l'inquisizione (nessuno si aspetta
l'inquisizione spagnola, ma lei è peggio), e mi tiene sotto scacco per lungo
tempo, ore , a volte giorni e questo dipende dalla mia volontà di collaborare
con lei. Alla fine vince causa sfiancamento della sottoscritta (uff che
resistenza!).
Dona è lì a raccogliermi con il cucchiaino, a dirmi chiaro e tondo quello che
pensa, mai quello che vorrei sentirmi dire, riesce a stanarmi da qualunque tipo
di isolamento meditativo, perchè lei sa come prenderti con un lungo assedio
(diabolico Sagittario). Se mi rinchiudo nella torre del mio io ferito a pane e
acqua, lei riesce a farti mangiare lo stesso, elaborando improbabili inviti a
cena a casa sua da cui non esci se prima non hai ingurgitato circa 3000 calorie.
Piuttosto si va avanti ad oltranza, sbocconcellando qua e là, dopo che lei ha
imbandito la tavola con pietanze degne della cena di Trimalcione per
festeggiarti le trippe, rattopparti lo stomaco, farti macinare a quattro
palmenti, attaccarti il fegato, solleticarti il palato.....Inutile implorare
pietà, dire che il tuo stomaco è chiuso perchè la tua mente è andata in
pezzi....NO! Dona non fa leva sul tuo amor proprio, sul tuo senso di
responsabilità, ti dice che assomigli ad una molletta per panni, e che nessun
uomo potrà mai posare lo sguardo su una tavola da stiro chiaro?
Amo il suo ottimismo (non un ottimismo derivante da una vita che scorre liscia
e tranquilla, anzi, io forse al posto suo sarei sotto una lapide con tanto di
epitafio in latino: "Sic transit gloria mundi" o roba simile), Dona è
ottimista di natura e il suo ottimismo cozza violentemente con il mio
pessimismo di base, con la mia Legge di Murphy. Ad ogni buon conto il mio
pessimismo leopardiano spesso soccombe al suo "chi vuol essere lieto
sia"; ed è così che quando io penso di aver toccato il fondo e di
rimanerci un pochino per abituarmi al buio della visione notturna, lei come il
feroce Saladino ti prescrive di stare all'aria aperta in sua compagnia(che tu
lo voglia o meno, che tu sia disposto a collaborare o no).
Dona è sempre presente, nei momenti felici, nei momenti di gloria, nei momenti
di dolore, e in quelli di disperazione. Non mi ha mai mai mai lasciato sola, la
sua mano è sempre lì, tesa verso di me. Fra noi non c'è opportunismo,
convenienza, interesse e prove ne ho avute davvero molte, anche ora che
Donatella sta finendo di raccogliere gli ultimi frammenti di cocci della sua
amica e questa è stata una delle prove più faticose a cui l'ho sottoposta. Ha
raccolto lacrime, rabbia, sensi di colpa, digiuni da stress, ansie, domande
retoriche, risa, scherzi, lieti eventi e potrei continuare all'infinito
pescando nel mare degli IMPREVISTI e delle PROBABILITA'.
Lo so che sa quanto le voglio bene, e che io per lei ci sono sempre e comunque anche
quando non approvo le sue scelte e lei sa anche con che tono glielo dico. Ma le
dovevo queste parole scritte anche solo per dirle: SEMPLICEMENTE GRAZIE!