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giovedì 11 febbraio 2016

Bisognino fa trottar la vecchia, bocca unta camicia punta, boccon della creanza, borbottino

BISOGNINO FA TROTTAR LA VECCHIA: la necessità non fa guardare ostacoli

BOCCA UNTA CAMICIA PUNTA: chi è troppo ghiotto e spende eccessivamente per la tavola è costretto a fare economia nell'abbigliamento. E' un detto casentinese


BOCCON DELLA CREANZA: secondo un'antica regola di galateo, ancora in uso fra la gente semplice delle campagne lucchesi, è quel pochino di cibo che si lascia nel piatto, specialmente quando si è ospiti, per non far mostra di eccessiva ingordigia

BORBOTTìNO: a seconda dei casi è qualcosa di squisito o, al contrario, di poco raccomandabile. Nel primo caso si tratta di una pietanza ghiotta, di solito in umido, cotta alla casalinga lasciandola piano piano borbottare nel tegame sul fuoco. Nel secondo caso è una persona noiosa, sempre scontenta, piena di pretese. Tutto questo a Firenze. A Siena, invece, è una minestra improvvisata. Se uno deve mangiarli dunque, i BORBOTTINI è meglio che li mangi a Firenze.




Alimentazione errata e abuso di farmaci peggiorano la situazione delle intolleranze alimentari nei bambini

Importante per la costruzione della barriera filtrante intestinale e, quindi, per la protezione dallo sviluppo di intolleranze alimentari, è il tipo di alimentazione che viene seguita dallo svezzamento in poi. L'introduzione del latte vaccino (sia come tale, sia sottoforma di formaggi, yogurt ecc.) peggiora la permeabilità dell'intestino.

La caseina, infatti, di cui il latte vaccino è ricchissimo, è di difficile digestione per l'intestino umano ed ha la tendenza ad incollarsi alla mucosa intestinale, causandone l'infiammazione ad il peggioramento della permeabilità (intestino "colabrodo"); come se ciò non bastasse, gli stessi peptidi indigeriti di caseina, entrando nell'organismo attraverso l'intestino "colabrodo", si comportano da antigeni, innescando quel sovraccarico immunitario che è all'origine delle intolleranze alimentari e della predisposizione ad ammalarsi di tantissimi bambini.


L'assunzione di carne, altro alimento di cui si abusa, sin dall'inizio dello svezzamento, è anch'essa implicata nella formazione di intestino "colabrodo". I residui dell'alimentazione carnea favoriscono infatti la crescita della flora microbica putrefattiva che danneggia direttamente l'intestino, senza contare inoltre che, come accade per il latte, le macromolecole proteiche indigerite diventano esse stesse causa di intolleranze.

L'altro grande gruppo di alimenti, di cui purtroppo è ricca l'alimentazione dei nostri bambini, è quella degli zuccheri e dei carboidrati raffinati, a scapito invece di frutta, verdura e carboidrati integrali. Gli zuccheri favoriscono la crescita di microrganismi fermentativi, come la candida, tra i principali responsabili della formazione di intestino "colabrodo". A tutto ciò siaggiunge l'abuso di antibiotici cui sono esposti moltissimi bambini.

Gli antibiotici distruggono quelle poche colonie di lattobacilli e bifidobatteri che, nonostante l'allattamento artificiale e l'alimentazione errata, erano riuscite a popolare in modo benefico l'intestino. L'azione distruttiva degli antibiotici non lascia scampo: l'intestino diventa sempre più un "colabrodo" lasciando libero allo sviluppo di intolleranze alimentari.

Chiediamo un regalo angelico, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

In alcuni momenti la vita è piuttosto impegnativa, e anche se le ricompense ciripagano di tutti i nostri sforzi, ogni tanto è bene concedersi un premio speciale extra, che ci sproni ad andare avanti. Chiediamo alle guide spirituali il regalo che secondo loro meritiamo per il lavoro che abbiamo compiuto finora.


  • Come sappiamo bene, un regalo spirituale può assumere forme diverse: il sorriso di un bambino, l'emozione di un nuovo giorno, i primi segni della primavera, il cinguettio degli uccelli che nidificano, la prima nevicata dell'anno, una bella giornata trascorsa in compagnia, p il sussurro di una voce dal mondo dello spirito
  • Questa settimana dovremo pregare le nostre guide di farci un regalo. E' un po' come chiedere alla fata madrina di esaudire tre desideri: l'importante è ricordarsi che non bisogna sprecarne nemmeno uno
  • In questo caso abbiamo un solo desiderio a dsposizione, perciò prima di decidere pensiamo attentamente a quello che vogliamo: non sciupiamo l'opportunità scegliendo qualcosa di frivolo o irrealizzabile. Sappiamo che qualsiasi dono chiediamo alle guide è sempre alla nostra portata, tutto ciò che dobbiamo fare è convincerci di meritarlo
  • Questa azione ci mette davvero alla prova. Vorremmo l'impossibile: che le persone che non ci sono più tornassero da noi, oppure che ci fosse garantita la felicità eterna, o un corpo e un cuore inattaccabili. Qualunque sia la nostra richiesta, ricordiamo che stiamo chiedendo un dono non un miracolo
  • Pensiamo ai regali che le creature celesti hanno concesso agli altri e ai tanti doni con cui hanno già arricchito la nostra vita. Quando avremo deciso, rivolgiamo al Cielo la nostra preghiera
  • Richiediamo il dono tutti i giorni della settimana. Non temiamo di essere egoisti, ma stiamo attenti a non sciupare questa occasione. Aiutiamo le nostre guide ad aiutarci, e così potremo dare na mano a noi stessi
  • Questi regali ci vengono concessi affinchè cresciamo nello spirito. E lungo il cammino, tutti quelli che incrociano la nostra strada godranno dei doni  che il Cielo ci ha inviato.

Gli ovuli vegetali per la cura delle affezioni intime femminili

Per curare le affezioni intime femminili in maniera totalmente naturale si trovano in commercio, ovuli vaginali a base di Estratto di semi di Pompelmo e componenti vegetali. Qui le proprietà antimicrobiche del GSE sono rafforzate dalla presenza dell'olio ricavato dalle foglie di Melaleuca alternifolia, meglio noto come Tea tree oil, per le spiccate proprietà antibatteriche ed antimicotiche che sono un'ulteriore garanzia di efficacia su qualsiasi agente microbico possa essere responsabile di un'affezione vaginale. Per le proprietà prettamente lenitive ed emollienti sono inoltre inseriti l'estratto di Calendula, il gel d'Aloe e l'olio di Enotera, che contribuisco a donare un rapido e prolungato sollievo. I principi vegetali sopra descritti sono inseriti in un involucro in soft gel, realizzato impiegando esclusivamente polisaccaridi di origine vegetale, senza traccia alcuna di gelatina animale (la formulazione è quindi adatta anche ai vegani!).


Questo  involucro totalmente vegetale, non solo contiene e protegge i funzionali vegetali, ma va anche considerato come un vero e proprio funzionale, grazie soprattutto al suo contenuto in Carragenina. Recenti scoperte hanno infatti evidenziato che tale polisaccaride, estratto da una tipologia di alghe rosse tipiche dell'Atlantico settentrionale, è in grado di esercitare una spiccata attività protettiva antivirale. In particolare la Carragenina è stata vista avere attività inibitoria nei confronti dei più diffusi virus a trasmissione sessuale: HPV (papillomavirus), HSV-2 (virus responsabile dell'Herpes genitale) e anche il temutissimo HIV (Carrageenan is a potent inhibitor of papilloma virus infection, 2006; Carrageenan-based gel retains limited anti-HIV-1 activity 8-24 hours after vaginal application by HIV-infected women, 2012).

Tali ovuli vaginali qui descritti, inoltre, favoriscono il riequilibrio del pH vaginale, mantenendolo tra 4.5 e 5.0, indispensabile ai fini della prevenzione di qualsiasi affezione ginecologica. Non vi sono dubbi che una formulazione così garantisca efficacia e totale sicurezza: gli ovuli vaginali a base di GSE, completamente vegetali, sono infatti ideali in fase di trattamento, per risolvere rapidamente, e perfetti anche in prevenzione, da utilizzare a cicli oppure in caso di situazioni a rischio (stress, dieta sbilanciata, assunzione obbligata di farmaci, ecc.).

Ecco alcuni consigli per un corretto uso di questi utilissimi ovuli:

- in presenza di bruciori, pruriti, arrossamenti, perdite intime di varia origine e natura si consiglia di utilizzarli per 10-20 giorni consecutivi (un ovulo ogni sera, prima di coricarsi). Al trattamento si consiglia di far seguire uno dei due approcci di prevenzione sotto elencati, differenziati a seconda della propria predisposizione alle recidive.

- in caso di media o frequente predisposizione ad affezioni recidivanti (da 2 a 4 episodi all'anno) si raccomanda di effettuare periodicamente un ciclo completo di prevenzione (sempre applicando un ovulo alla sera), per 10 giorni consecutivi. Per i primi 2-3 mesi si consiglia di ripetere il ciclo ogni mese, diradandone poi l'utilizzo nei mesi successivi (un ciclo ogni 3 mesi).

- in caso di bassa predisposizione ad affezioni vaginali (meno di 2 episodi all'anno), si raccomanda invece di effettuare un ciclo preventivo


mercoledì 10 febbraio 2016

Sull'esistenza passata di giganti sulla terra

Ogni tanto la mia mente torna a pensare ai giganti, questi "omoni" di corporatura fuor dal comune che popolano la fantasia di molti ma che non sono solo il parto dell'immaginario collettivo. Di loro e della loro esistenza si ha notizia fin da epoche  antidiluviane, tempi bui e oscuri in cui essi  popolarono la Terra. La mitologia greca è una fonte inesauribile di racconti sui giganti. Chi erano, quale il loro ruolo sulla terra e soprattutto, perchè sono scomparsi? Nel giugno del 2011, sulla Pravda online si leggeva una notizia incredibile: un team di archeologi aveva rinvenuto una sepoltura misteriosa nella giungla dell’Africa Centrale, nei pressi della città di Kigali, Ruanda.

Il ritrovamento era a dir poco strabilinate, poichè all’interno del sepolcro furono trovati gli scheletri di creature umanoidi gigantesche. Erano circa 40 fosse comuni che contenevano  200 corpi, tutti perfettamente conservati. Tali creature misuravano circa 7 metri di altezza e le loro teste sembravano essere decisamente grandi e sproporzionate rispetto al resto del corpo.Il team pensò nell'immediato a visitatori di un altro pianeta, ma nessun elemento supportò tale ipotesi.

Ma il continente africano aveva già restituito agli archeologi anomalie particolari, infatti nel 1936,  due archeologi e antropologi francesi, Marcel Griaule e Jean Paul Lebeuf, rimasero stupiti al vedere i risultati dei loro scavi  nell’attuale Ciad. All’interno di alcuni tumuli funerari trovarono resti umani di dimensioni assai più grandi di quelle comuni. Marcel Graule (1898-1956), fra l’altro, è lo stesso che ci ha fatto conoscere, per primo, qualcosa in più circa i Dogon: infatti, fu a capo di diverse spedizioni nel continente africano, dal 1931 al 1946, tra cui quella (che è ricordata come Missione Dakar-Gibuti) nella quale studiò l’incredibile cosmologia di quel popolo.

Persino l’antico Egitto ha registrato alcune anomalie che sarebbero l'indizio dell’esistenza dei giganti. In una delle tombe egizie ritrovate nel sito di Saqqara, uno dei luoghi più antichi e più importanti della civiltà egizia, venne ritrovata la mummia di un uomo alto 2,5 metri. Si sarebbe potuto ipotizzare che fosse un uomo affetto da gigantismo, una rara malattia come tutti sanno, ma la mummia non aveva il naso, nè le orecchie, la sua bocca era molto ampia e non aveva lingua. In base alla datazione fatta dall’archeologo Gaston de Villars, l’età della mummia era pari a circa 4 mila anni.

Questo strano e molto emigmatico personaggio era stato sepolto alla stesso modo e maniera di un nobile egiziano, circondato da oggetti domestici, cibo, opere d’arte, che avrebbero accompagnato il defunto nel viaggio verso l’aldilà. Ma, e c'è sempre un ma, come si appurò in seguito ad una più approfondita analisi del'oggettistica ritrovata, non tutti gli oggetti presenti  nel sepolcro appartenevano  alla cultura egizia o a una qualcunque altra delle culture umane conosciute. Ad esempio, tra i reperti fu trovato un disco rotondo di metallo lucido, ricoperto di strani personaggi, un costume di colore metallico con i resti di qualcosa di simile a calzature di plastica e alcune tavolette di pietra piene di immagini di stelle, pianeti e strani macchinari.

 In verità tutto ciò che circondava la strana mummia era particolare: il santuario stesso nel quale era stata sepolta presentava delle caratteristiche strane. Il sepolcro, infatti, era stato realizzato utilizzando un materiale sconosciuto nell’antichità. La pietra infatti, era stata letteralmente scavata nella roccia, in modo tale che le pareti risultassero lisce come marmo lucido. A vederla dava l'impressione che  fosse stata realizzata con una tecnologia laser di altissima precisione. In più, la superficie della pietra sembrava come fusa. La tomba è stata poi decorata con una sostanza simile al piombo.

 Ma avvicinandoci ai nostri giorni altre scoperte sono state fatte. Nel 1992, un sacerdote cattolico,  Carlos Vaca, aprì al pubblico il suo armadio pieno di ossa raccolte in Ecuador, ossa che per gli scienziati che le analizzarono diventarono un vero rompicapo. Gli studiosi vi trovarono frammenti di un teschio e di una tibia che portarono a pensare a qualcosa di inimmaginabile: erano sì, identiche a quelle umane, ma con delle proporzioni decisamente diverse. Fra i resti conservati da Carlos Vaca c’era anche  un molare. Gli studiosi confermarono che si trattava di un dente umano.

Ovviamente si trattava di un molare enorme: quale bocca avrebbe potuto contenerlo se non quella di un gigante? Nel 2009 è stata, inoltre, pubblicata la scoperta di un’equipe di ricercatori della Oxford University. Nel bacino prosciugato del lago Makgadikgadi, nel Deserto del Kalahari in Botswana, fra centinaia di reperti più convenzionali, sono venute alla luce quattro asce di pietra di una grandezza tale da far  supporre che sarebbero dovute appartenere a uomini di almeno 3 metri.
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