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mercoledì 17 giugno 2015

Detergente fai da te al coriandolo: pelle tonica e profumata

Il coriandolo è una piccola pianta erbacea che ricorda il prezzemolo, nota fin dall'antichità: i suoi semi furono trovati anche nelle tombe egizie e infatti pare che la qualità migliore provenisse proprio dall'Egitto. Il nome della pianta deriva dal greco koros, che significa scarafaggio. Infatti quando è fresca emana un odore sgradevole, che però migliora con l'invecchiamento. 

La medicina antica ne conosceva le virtù e lo indicava sotto forma di infusi, per stimolare l'appetito, curare lo stomaco e il fegato, per attenuare le conseguenze di un eccessivo consumo di bevande alcoliche, per la diarrea e gli stati febbrili. Per i Greci aveva fama di inibire il desiderio sessuale, mentre in Oriente era ricercato per le sue capacità inebrianti e afrodisiache. Gli Egizi aggiungevano semi di coriandolo al vino per aumentare lo stato di ebbrezza.


Detergente al coriandolo: ottimo per purificare la pelle del corpo e del viso ecco come fare questo detergente.  Per ottenere 250 grammi circa di detergente occorrono 200 grammi di farina di grano saraceno, 2 cucchiai di semi di Coriandolo, 2 cucchiai di bacche di ginepro, 1 cucchiaio di zenzero in polvere. Polverizzare la farina e le spezie in un mixer o un macinacaffè elettrico. Quindi, mescolare farina e spezie, setacciando tutto con l'aiuto di un setaccio finissimo. Ponete tutto in un barattolo a chiusura ermetica, pulito e sterilizzato, in cui sarà possibile conservarlo  per più di 6 mesi a temperatura ambiente.

 Modalità d'uso: versare un po’ di farina nel cavo della mano e strofinarla sulla pelle bagnata, viso compreso, si formerà pian piano una crema, aggiungere dell’acqua se necessario. Massaggiare e infine risciacquare. Vedrete la pelle levigata e profumata, e vi farà piacere sapere che aiuta anche a rallentante la crescita dei peli dopo la depilazione. È adatto sia per le donne che per gli uomini.




La Bardana, tra cucina ed erboristeria

Arctium significa "peloso come un orso" ; lappa era il nome scelto da Virgilio per le piante con frutti che si attaccano ai vestiti. La bardana, pianta medicinale usata da secoli, deve il nome scientifico a due sue caratteristiche. 

Quando la pianta ha passato il primo inverno stendendo le sue larghe foglie biancastre e coperte di peli sul terreno e arriva la primavera, innalza un grande fusto peloso (da qui la similitudine con l'orso) con un' impalcatura, quasi da albero, che porta in cima alle ramificazioni tanti pennellini purpurei avvolti in una pallottola con gli uncini ripiegati e appiccicosi. La pianta li ha creati per provvedere alla disseminazione ed attaccarli al vello delle pecore, al mantello del pastore, al pelo dei cani, ai nostri vestiti. Gli uncini, dopo un po' che sono staccati dalle piante, perdono la tensione e cadono facendo fuoriuscire dall'involucro i semi da cui nasceranno nuove piante.


Caratteristiche e proprietà
La bardana è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee (ex Composite). Il fusto compare al secondo anno ed è molto ramificato e peloso, alto sinoo a 2 m. Le foglie sono molto grandi e morbide, di forma triangolare, con base cuoriforme e punta tonda, margine ondulato, pelose nella parte inferiore, quasi bianca; il gambo è lungo,e carnoso, mentre ne sono quasi prive le foglie del fusto, notevolmente più piccole. L'infiorescenza, con il calice munito di punte a uncino, è formata da fiori tubolari di colore rosso-violaceo ed è costituita da grappoli al termine delle ramificazioni del fusto. Il frutto culmina con un'appendice piumosa. Cresce dal mare alla montagna, sino a 1000 m circa nei terreni incolti vicino agli abitati, in zone soleggiate. Fiorisce dalla primavera alla tarda estate e ne vengomo usate le foglie e la radice principale, che si fa essiccare al sole oppure in forno, dopo averla ripulita, liberata da fili e piccole radici, lavata ed asciugata. Sono stati studiati i componenti delle radici, dal momento che la parte aerea li contiene in quantità ridotta. Si tratta di mucillagini, acido clorogenìco e caffeico, arctiina (agisce sulla cistifellea e favorisce la disintossìcazione dell' organismo) e inulina. Possiede proprietà depurative, diuretiche, ipocolesterolemizzanti e coadiuvanti nella cura dell'acne e del diabete.

Utilizzo
I gambi delle foglie più succose e grosse vengono decorticati e usati come asparagi; le foglie più giovani nelle minestre e nelle preparazioni cotte. Le foglie più tenere vengono tagliuzzate nell' insalata o aggiunte alle minestre a fine cottura. La radice principale viene lessata e usata come contorno. Numerosi gli impieghi nella medicina popolare . Contro i dolori acuti delle articolazioni colpite da artrite,giovano i cataplasmi ottenuti con foglie fresche di bardana pestate e applicate sulla parte dolente mediante una garza. Contro la caduta dei capelli è molto efficace un decotto ottenuto con 10 g di radice di bardana tagliata a pezzetti piccolissimi e cottc in poca acqua. Quando la radice è sufficientemente ammorbidita, la si schiaccia per ndurla in poltiglia con la quale si strofina una volta al giorno il cuoio capelluto. Infuso diuretico: 30 g di radice di bardana in 3 tazze d'acqua bollente. Lasciare in infusione per mezz' ora, colare e bere due volte nella giornata. Cataplasma contro la foruncolosi: in una tazza, d'acqua far bollire una cucchiaiata di radice di bardana tritata. Quando l'acqua è evaporata, stendere il cataplasma sulla parte malata. Tisana contro l'eruzione cutanea dovuta alla rosolia: 25 g di foglie. di bardana in 2,5 dl d'acqua. Zuccherare poco e somministrare ai bambini ammalati, a cucchiai ogni 5 minuti. .Essendo un cicatrizzante, la foglia fresca di bardana, preventivamente lavata e asciugata, quindi pestata e applicata come un cataplasma, guarisce piaghe e ulcere.

Deodorante uomo naturale: efficace e fai da te

Per gli uomini impegnati in attività che richiedono sforzi fisici (sia nel lavoro che nello sport) l'efficacia di un buon deodorante è importante, ma come ben sappiamo molti prodotti in commercio si rivelano essere aggressivi con la pelle, alterandone il pH. Ma non è tutto, a questo si aggiunge a volte la scarsa efficacia creando nell'uomo un certo imbarazzo. 


Ma l'alternativa c'è, molto efficace e totalmente naturale, non aggressiva e facile da preparare in casa, che unisce il risparmio economico, l'uso di ingredienti facilmente reperibili e naturali e il vantaggio di una profumazione personalizzata. Ecco dunque come fare una lozione profumata naturale.


Occorrente: ½ tazza di amido di mais, ½ tazza di bicarbonato di sodio, 10 gocce di olio essenziale di tea tree, 8-10 gocce di un olio essenziale a scelta per la profumazione, 4 cucchiai di olio di cocco. Procedimento: in una ciotola, amalgamare con l'aiuto di una forchetta l’amido di mais e il bicarbonato di sodio e formare una polvere omogenea. Aggiungere l’olio di cocco un po' per volta e mescolare fin a raggiungere la consistenza desiderata. Unire anche gli oli essenziali e conservare in un contenitore di vetro o plastica con chiusura ermetica. E ricordate, ne basta una piccola quantità per deodorare efficacemente e in maniera duratura le ascelle.


martedì 16 giugno 2015

Aminoacidi, Glicina

Oggi parleremo della Glicina, un nome cui possiamo associare (e solo per associazione di idee), quello della glicerina, giusto per assonanza.

GLICINA
E' un aminoacido importante nella sintesi del collagene, insieme alla vitamina C o acido ascorbico. E' quindi importante nella rigenerazione cutanea, delle strutture tendinee e cartilaginee. Sostiene inoltre l'attività del sistema immunitario.

E' contenuta in diversi alimenti (proteine della soia, alghe, pesci, carne e formaggi). Viene utilizzata a scopi medici come diuretico, come gastroprotettivo e nella terapia di alcune patologie muscolo-scheletriche.




Erbe in tintura, infusi, olio essenziale, Baptisia

Abbiamo fatto un veloce excursus sui macerati glicerici e sui loro usi. Da oggi e per un po', faremo luce su altre utilissime piante che in tintura, infuso o olio essenziale contribuiscono alla nostra salute.


BAPTISIA
Se ne usa la radice e raramente l'intera pianta. E' utile in caso di infezioni della cute o mucoepiteliali, specialmente causate da batteri endogeni con depressione immunitaria e funzioni vitali ridotte; specifica per le infezioni molto localizzate, in particolare dell'alto tratto respiratorio. Utile anche come terapia aggiuntiva o di sostegno per linfadeniti e leggere setticemie (con antibiotici). In genere è usata come rimedio  per persone indebolite, con poca vitalità, i cui disturbi sono tendenzialmente a carattere cronico. Assumere 20 gocce di tintura madre in poca acqua, 3 volte al giorno, oppure ogni 3 ore il primo giorno.



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