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lunedì 13 luglio 2015

Chiudete tutti i conti in sospeso, un consiglio a settimana per migliorare la propria vita e quella altrui

Prima o poi nella vita vi potrà capitare di dire: "Come vorrei aver risolto quella questione..."
  • Se non riuscite a perdonare o a dire "mi dispiace" ad un amico o ad una persona cara, potreste pentirvene. Pensate che un giorno potrebbe essere tardi rimediare ad un torto o ad un errore. Perchè come sappiamo bene, anche se spesso cene dimentichiamo, la vita può cambiare in un attimo
  • Affrontare una vecchia questione irrisolta vi consentirà di rimetterla nella giusta prospettiva, in questo modo vi renderete conto che la questione non era insormontabile come pensavate.
  • Nel corso di questa settimana impegnatevi a chiudere i "conti in sospeso", oppure aiutate un amico a fare altrettanto. La ricompensa sarà enorme: vi toglierete un grosso peso dall'anima e farete un grosso passo avanti nel vostro cammino di crescita spirituale
  • Dunque, liberiamoci dei pensieri e dei ricordi negativi, siate più indulgenti con il prossimo e apprezzerete i benefici che derivano da questa scelta coraggiosa
  • Quando serbate rancore vi sentite amareggiati e create energia negativa dentro e fuori di voi. Un'energia che diventa sempre più distruttiva, per voi e per chi vi circonda
  • L'obiettivo della settimana è prendere il telefono, oppure scrivere una lettera e affrontare la questione irrisolta che vi sta più a cuore, adottando un atteggiamento disponibile e comprensivo. Esprimete il vostro sincero dispiacere per l'allontanamento e il dolore che un malinteso o un gesto infelice hanno provocato. Imparate a perdonare, motivatevi a lavorare sui vostri difetti prima di condannare il prossimo per i suoi
  • Accettate il fatto che nessuno è perfetto, ciò non significa che si debbano dimenticare i torti subiti e il dolore provocato dagli altri....Ma riuscire a perdonare voi stessi e il prossimo aiuta a liberarvi dalle negatività prodotte dalla vostra mente.

Maschera di bellezza allo yogurt greco

La mia golosità non ha limiti, sì, sono golosa anche di yogurt, ne mangio tanto, mi piace, non manca mai sulla mia tavola a colazione, e qualche volta anche a cena. Tutti conoscono i suoi benefici e i preziosi elementi che contiene. Vorrei suggerire alle signore, una facile, veloce ed economica ricetta per preparare una maschera di bellezza per avere una pelle morbida e velluata come quella di una dea greca.

Occorrente:
1 vasetto di yogurt greco (che è molto più ricco di vitamine rispetto ad uno yogurt classico)
1 cucchiaino di miele millefiori (ma se non amate il miele e non lo tenete in casa, potete farne a meno e mettere qualche goccia di olio di mandorle dolci)

Lo yogurt contiene lattosio, vitamina B, calcio e potassio, che idratano e nutrono a fondo la pelle, in maniera del tutto naturale.
Mescolate insieme gli ingredienti e lasciate agire per 10 minuti, poi sciacquate il viso con acqua tiepida, la vostra pelle sarà come la seta e luminosissima.


domenica 12 luglio 2015

Come curare un raffreddore, Abracadabra

Mie dolci adepte, questo che vi propongo è un efficacissimo rimedio per il raffreddore.

COME CURARE UN RAFFREDDORE

Occorrente: 450 gr di cipolle fresche, radice di zenzero, aglio, fiori di sambuco ( possibilmente freschi, altrimenti una buona tisana di sambuco in commercio), miele (se lo gradite o se avete anche la tosse), due cucchiaini di polvere di senape essiccata, olii essenziali di zenzero e di eucalipto

Affinchè il rimedio sia efficace dovrete agire non appena scorgerete i primi sintomi del raffreddore, in modo da prevenirne lo sviluppo vero e proprio. Prendete una cipolla e tagliatela in quattro, quindi mettetene un quarto in ogni angolo della vostra casa, che intanto contrasterà il diffondersi dell'infezione. Con lerestanti cipolle fate una zuppa alla francese (ma di quelle vere, non in busta!) con cui cenerete per diversi giorni. 

Mentre la zuppa cuoce, preparate il ricostituente alle erbe: grattugiate un po' di radice di zenzero fresca e mettetela in una tazza con un po' d'aglio schiacciato, aggiungete i fiori di sambuco (o la tisana di sambuco) e, prima di berlo, lasciate in infusione per dieci minuti. Addolcitelo con il miele se necessario. Nel frattempo preparate in una bacinella un pediluvio aggiungendo all'acqua calda la polvere di senape essiccata, immergetevi i piedi e intanto continuate a sorseggiare la tisana. Sedetevi in una posizione comoda e rilassatevi; sentite il piacevolissimo calore che emana dai vostri piedi sentitelo salire lentamente lungo tutto il corpo, come lo rilassa, ne allenta le tensioni e fa scomparire il malessere. 

Nel giro di dieci minuti cercate di sentire il corpo tutto pervaso di calore trionfare sull'infezione. Continuate a bere la tisana e fate il pediluvio due o tre volte al giorno, e a questa pratica fate seguire un pasto leggero a base di zuppa di cipolle. Combattete questa guerra al massimo per tre giorni: ne uscirete vincitrici o vincitori. Durante questo periodo bruciate in casa anche degli olii: neutralizzeranno la malattia e voi ne assorbirete le loro essenze curative.


Micene, Zoe parte nona


La macchina correva veloce sulla strada che dall'aeroporto portava a casa e Zoe guardava il paesaggio che via via andava mutando con aria triste e stanca, faceva caldo,  era quel caldo umido e appiccicaticcio che rendeva scomodo anche il battito delle ciglia.

Stava rientrando, di ritorno dal quel mitico viaggio in Grecia che le sarebbe rimasto nel cuore per sempre. Per lei era stato come rivivere un pezzo di storia antica, quella storia che l'aveva sempre appassionata, per le gesta, gli eroi, i luoghi, le strategie.

I luoghi che aveva visitato, avevano tutti un punto in comune: l'aria ferma, statica, senza tempo; persino quando aveva passeggiato fra le rovine, le sembrava di star ferma. Anche le foto che aveva scattato le avevano lasciato questa impressione: non continuità fra spazio e tempo.
Sperava già di poter tornare, pur avendo in mente anche altre mete a lei care.

Era difficile dipanare, srotolare, quella intricata matassa si sensazioni che spaziavano dalla felicità alla commozione, perché la Grecia era un paese dove si respirava l'aria delle battaglie omeriche, dove si sentiva forte il clangore delle armi, dove il suolo aveva accolto il piede di Milziade, Epaminonda, Leonida, Socrate, Eschilo.....Era il paese che aveva dato i natali a Fidia, il supremo, il sommo, l'altissimo scultore, che era riuscito a riassumere nella sua arte lo spirito greco, l'armonia, la bellezza divina, i sorrisi arcaici ed emblematici, i misteri e la sacralità.
E nel vedere tutto ciò non si poteva far altro che pensare che il popolo greco fosse stato un popolo eletto.

Ripercorse con la memoria le tappe del suo viaggio e tornò a Micene. Questa potente roccaforte sorgeva su una rocciosa altura, protetta alla spalle dalla nuda roccia e, di fronte, dal dominio incontrastato che essa aveva su tutta quanta la pianura circostante fino al mare.
Per entrare nell'acropoli si doveva attraversare l'imponente e minacciosa porta dei leoni che si stagliava maestosa sulle mura ciclopiche che circondavano la cittadella: quale meraviglia architettonica, quale gioiello di precisione potevano ammirare i suoi occhi!

Nello stesso istante in cui aveva varcato la soglia di quella porta, per Zoe il tempo aveva cessato di trascorrere. Gli unici suoni che riusciva a percepire erano le urla di Clitemnestra e di Egisto e gli spasimi di Agamennone, il coro delle Coefore e la vendetta di Oreste. Ad ogni passo Zoe aveva la netta sensazione che qualcuno la osservasse o la seguisse passo passo. Osservava le rovine che la circondavano e ne intuiva la fierezza, l'importanza; dal cimitero interno alla città fino al megaron e là, nella parte più alta si mise a sedere sotto un piccolo olivo che faceva una timida ombra; sentì che quello era il suo posto, che non sarebbe mai voluta andar via di lì, e volse lo sguardo attorno: le colline brulle, le rocce puntute, le mura, le stanze del megaron, si sentiva a casa.

Non riusciva più neanche a pensare, era lì e basta, e una linfa vitale le riempiva le vene. Era sicura che non fosse una suggestione psicologica, era l'intimo del suo io, non si sentiva più di questo mondo, no! Non era più Zoe e non respirava più la sua contemporaneità, non c'era. Intorno a lei non v'erano i turisti, ma Greci, Attici, Tessali che frequentavano Micene. E chi era lei? Questo la tormentava, non aveva coscienza di se stessa e quella condizione nuova la disarmava: era indifesa.
Però stava bene, non pensava più a niente, solo la sua persona lì, quel giorno, a quell'ora: era Venere, era Atena, chissà, Zoe era scomparsa.


Ad ogni segno la sua pietra, Acquario

Ancora un segno facente parte della mutevole Aria, l'Acquario

ACQUARIO
Pianeti: Urano, Saturno e Nettuno
Pregi: anticonformismo spirituale, razionalità, capacità di voltare pagina, rapidità di decisioni, apertura mentale, comprensione, modernità, amore per l'arte
Difetti: imprevedibilità, sperimentalismo, mancanza di concretezza, aridità, distacco, opportunismo, incapacità di prendere posizione

Colore: grigio-azzurro
Cristalli: zaffiro e tutte le pietre azzurre e grigio-azzurre
Energia disponibile e parti del corpo abbinate: ha poche energie che utilizza ottimamente e con parsimonia; la parte del corpo che lo caratterizza è il sistema nervoso per cui va soggetto a malanni di tipo neurologico; ha problemi alle mani e tendenze reumatiche, pelle delicata, ossa e denti fragili; per finire è afflitto da malanni di cui non riesce a scoprire la causa.
Per potenziare i pregi: cristalli arancioni, gialli, azzurri
Per combattere i difetti: cristalli, verdi, rossi, viola, rosa
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