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martedì 13 ottobre 2015

L'aura, il nostro campo energetico

Proviamo antipatia o simpatia "a pelle". Quando qualcuno ci osserva, lo"sentiamo". Guardando una persona che amiamo, capiamo subito se ha un problema. L'ansia di una persona può contagiare un intero gruppo. Diciamo: "Hai un'aria strana", "Quello lì si dà delle arie". Ma oltre alle persone, percepiamo anche le cose: in una casa ci sentiamo bene, in un'altra proviamo disagio. Senza rendercene conto, sappiamo già, per istinto che cos'è l'aura, cioè l'energia che emaniamo e assorbiamo, e l'energia che vogliamo emanare e assorbire.



Siamo anche in grado di capire l'aura di chi sta intorno a noi, delle cose e degli ambienti. E comunichiamo con persone, cose, ambienti non solo con la parola, i gesti, i colori che indossiamo, ma anche con il nostro solo essere: noi siamo infatti immersi nell'aura, che è il nostro campo energetico. Molti lo "vedono", e si tratta di una specie di aureola di vari colori, una serie di irregolari gusci colorati che ci avvolgono: il campo energetico può essere limitato, ridotto, oppure ben espanso e raggiante a seconda delle nostre condizioni fisiche e psichiche.


 I "gusci" che costituiscono l'aura, chiamati corpi aurici o corpi sottili o semplicemente aure, sono da tre a più di dieci. Agiscono in modo indipendente l'uno dall'altro, per cui non è corretto pensare che uno comincia dove finisce l'altro in quanto tutti arrivano al corpo fisico. Quando ogni  aura è sana e "carica" di energia, la persona vive con pienezza la sua vita; quando invece una o più aure non si trovano in condizioni ottimali, la persona avverte difficoltà negli organi e nei settori della psiche attribuiti a tale aura.

Pelli mature: l'enotera è il rinnovatore di luce

Non prestiamo molta attenzione alla pelle, il nostro organo di senso più esteso e principale filtro tra il mondo interno e quello esterno. E' grazie a lei che siamo protetti da tutti quei fattori ambientali che possono nuocere al nostro organismo e che lo attaccano quotidianamente, e sempre lei preserva e mantiene la naturale idratazione.  In base alle varie fasi della vita, anche la pelle cambia le proprie esigenze per ciò che riguarda la cura e la protezione. Più in là si va con gli anni e più la pelle matura necessita di speciali cure, perchè si assottiglia, perde tono e turgore, diventa più secca e questo perchè perde le proprie capacità di approvvigionarsi di sostanze nutritive e di trattenere l'acqua nei tessuti.

Ciò comporta una perdita della sua funzionalità di barriera e quindi sul viso posson ocomparire rughe profonde e la stessa pelle del corpo di disidrata e perde tono. Un aiuto importante ci viene dall'Enotera, adattissima alle esigenze della pelle matura e delle sue esigenze. L'enotera (Oenothera biennis ) cresce in Nord America e i suoi boccioli si aprono con un dolcissimo movimento a spirale, da cui emergono i fiori gialli che si schiudono solo verso sera, all'imbrunire. Un delicatezza tutta femminile, proprio come il suo profumo.

E' una pianta tutta femminile e alle donne, dona le sue preziose sostanze. L'olio contenuto nei semi di Enotera, infatti, contiene un'alta concentrazione di acidi grassi essenziali, linoleici e gamma linolenici. Sono proprio questi acidi grassi che giocano un ruolo fondamentale nel metabolismo dei grassi nell'epidermide e sono indispensabili per la formazione della barriera protettiva cutanea. Se la si studia dal punto di vista antroposofico, fuori cioè dagli schemi del mondo vegetale classico, essa simboleggia poprio la donne in età matura e sboccia nuovamente libera da vecchi vincoli, si muove verso nuovi spazi, fiduciosa delle sue intuizioni e possibilità di evoluzione, per vivere la sua vita L'Enotera infatti promuove la resilienza e la forza vitale della pelle nella donna in età matura, perchè fornisce, a questo profilo di pelle con forte tendenza alla secchezza, le sostanze e gli impulsi che stimolano il metabolismo e lo sviluppo della sua spontanea bellezza e radiosità.

lunedì 12 ottobre 2015

Cacatum non est pictum


Amerete anche voi questo adagio, non ho fatto in tempo a leggerlo e si è stampato nella mia memoria, l'avessero fatto anche i verbi in "mi" quando studiavo greco......

E' una frase a effetto, che vi giuro tutti capiscono perfettamente e la potete usare per i vostri più bassi scopi, ammutolendo chiunque.
Cacatum non est pictum: cacato non è dipinto. Questa proverbiale frase fu pronunciata da un pittore austriaco tedesco, Joseph Anton Koch, famoso per i suoi paesaggi, amante dell'Italia e di Roma. 

Pronunciò questa frase di fronte ai quadri di William Turner, probabilmente per una questione di grande diversità di stile.
Comunque sia, vi assicuro, pronunciarla ridacchiando, è una soddisfazione immane.

Mandarino, oli essenziali

Nome botanico: Citrus nobilis
Famiglia: Rutacee
Provenienza: Cina
Estrazione: dalla buccia
Profumo: fresco, dolce, agrumato
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: antisettico, digestivo, tonico, drenante, sedativo, antispastico
Principali indicazioni: coliche, singhiozzo, spasmi intestinali dei bambini, aerofagia, tensione nervosa, stress, acne, seborrea, ritenzione idrica

Considerato un frutto molto pregiato in Cina, dove è conosciuto fina da tempi remoti, il mandarino veniva offerto ai consiglieri dell'Impero Celeste (per l'appunto i mandarini) e la sua buccia veniva impiegata per preparare medicine. Le proprietà terapeutiche dell'essenza di mandarino si avvicinano molto a quelle dell'arancio; per la sua  particolare delicatezza se ne consiglia l'uso anche nei bambini, sia in caso di dolori addominali, aerofagia, singhiozzo (per massaggi addominali), che per stati di irrequietezza e agitazione, difficoltà ad addormentarsi (in  questo caso gioveranno due gocce lasciate cadere sul cuscino o vaporizzate nella stanza).

Facilita la digestione stimolando la funzione gastrica ed epatica e migliora la circolazione linfatica, promuovendo il riassorbimento dei liquidi dai tessuti in caso di ritenzione idrica e cellulite.


Psicopittografia, Come eliminare l'auto- disfattismo

Si narra la storia di un uomo che viveva in una casa completamente ricoperta di specchi. Egli passava il suo tempo a rimirarsi da ogni punto di vista. Giorno e notte, non vedeva che la sua immagine. La sua immagine era l'unica cosa al mondo, l'unico oggetto d'attenzione e di ammirazione. Dopo un certo periodo, quest'uomo fu preso da una strana ansietà. Il piacere di vedere unicamente la sua immagine si tramutò in tristezza e in grande sofferenza. Il piacere di prima era divenuto terrore. Si sentiva depresso, solo, in trappola. Un furioso sentimento di rivolta lo assali. Cominciò a scagliare pietre contro gli specchi e scopri all'esterno un mondo completamente nuovo. Distrutta la sua prigione abituale, approfittò con gioia del nuovo mondo. [Immagine mentale 19]

Spesso l'uomo si chiede: «Perché sono schiavo delle mie abitudini? » Per definizione, un'abitudine è un modo di ripetere qualcosa, di pensare, agire, sentire, reagire, ecc. Vi sono abitudini benefiche, quale quella di cercare un comportamento conveniente e abbandonarne uno cattivo. Vi sono abitudini nefaste quale quella di intrattenere conflitti giornalieri con effetti negativi.



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