Simply

mercoledì 25 novembre 2015

Barlaccio, bastrè, battere le gazzette, battere una spanciata, battere un cazzotto

BARLACCIO: in origine era l'uovo andato a male, ma di solito si dice della persona malaticcia. In queto senso si trova solo nel vernacolo fiorentino.


BASTRE': sostantivo maschile singolare, era la festa da ballo piuttosto plebea e frequentata da gente poco raccomandabile. Indimenticabile quella descritta in rima da Renato Fucini: "Un bestrè 'n casa di Neri"

BATTERE LE GAZZETTE: tremare per il freddo. Il modo di dire ha preso origine dal suono e dal movimento rapido dei magli che alzandosi e abbassandosi imprimevano il conio alle gazzette, che erano piccole monete veneziane (da cui il nome dei primi giornali stampati a Venezia), e che ricordava il battere dei denti di chi ha freddo.

BATTERE UNA SPANCIATA: provare una cocente delusione, L'origine è dal tuffo mal riuscito.

BATTERE UN CAZZOTTO: cadere, insenso reale o anche figurato, come nell'espressione BATTERE UN CAZZOTTO ALL'ESAME, cioè essere bocciato. Dice il fucini nel sonetto intitolato Le 'nvenzione (1879):

"...L'omo moderno n'ha 'nventate tante che 'nventà 'un li resta guasi niente, sarvo che l'omo gravido e 'r volante; ma quando 'rivan lì, quarsìa sapient batte 'r cazzotto e passa da 'gnorante..."

Tre ricette di secondi vegani per tutti i gusti

L'alimentazione vegana è semplice ma molto ricca, non manca nulla. Il problema è che spesso mancano le idee per la preparazione dei piatti, soprattutto dei secondi. Per mangiare vegano è noto che non bisogna usare carne, pesce, fomaggio, uova e latte, sembra spesso che non vi siano altri alimenti, invece si apre un mondo.  Ecco tre ricette semplici e facili per tutti, anche per chi vegano non è, ma che possono aiutarvi a variare l'alimentazione.



1) Hamburger di lenticchie
Ingredienti per  4 hamburger grandi oppure per polpettine:

- una tazza grande di lenticchie già cotte ben scolate

- 1 cucchiaio di succo di limone

- 1 fettina di cipolla

- una manciata di verdure a piacimento (patate, verze, broccoli, cavolfiori…)

- sale e olio

Soffriggere la cipolla nell’olio e unire tutti gli ingredienti in un frullatore. Frullate ma non troppo in modo che il composto non diventi eccessivamente liquido. Se volete pote lasciare anche delle lenticchie intere. A questo punto riponete la pastella in frigorifero alcune ore (questo passaggio serve per rendere più solido il composto ottenuto.  Passato questo tempo, formare con le mani gli hamburger o le polpette e cuocere nel forno a circa 180 gradi per 30 minuti. A cottura quasi ultimata girateli per farli cuocere bene da entrambe le parti.

2) Hamburger di quinoa
La quinoa è definita  “pseudocereale” perchè non appartiene alla famiglia dei cereali, non contiene glutine e quindi è adatto anche per i celiaci. E’ ricca di proteine, magnesio, ferro, fosforo e zinco e contiene pochissime calorie.
 Ingredienti:

 -150 g di quinoa
-150 g di amaranto
 -600 ml di acqua
 - 1 cipolla, 1 carota
 - 1 spicchio di aglio
 - piselli (270 g sgocciolati)
 - un pizzico abbondante di curcuma
 -sale e pepe qb
 - farina di riso q.b.

Ponete la quinoa e l’amaranto in una pentola con 600 ml di acqua leggermente salata, portate ad ebollizione e cuocete per 15 minuti. Quando l’acqua sarà totalmente assorbita si otterrà una sorta di polenta morbida. A questo punto tritate grossolanamente la carota, la cipolla e l’aglio e fate un soffritto mettendoli in padella con abbondante olio extravergine d’oliva. Dopo 10 minuti, quando le verdure si saranno ammorbidite, aggiungete i piselli e continuate ancora per 5 minuti. Spengete il fuoco, aggiungete nella padella la quinoa e l’amaranto cotti, la curcuma e aggiustate di sale e pepe e mescolate bene. Trasferite tutto in una ciotola e aggiungete poco per volta la farina di riso finché il composto non diventa facilmente lavorabile. Cuocete in forno a 180° per 25 minuti.

3) Crespelle vegane

 Ingredienti:

 - 80 gr di farina di ceci
 - 250 millilitri d’acqua
 - 2 cucchiai di olio extravergine
 - pizzico di sale, pepe e curcuma

Mescolate la farina di ceci all’acqua, con l’aggiunta di due cucciai di olio extravergine e di un pizzico di sale, pepe e curcuma. Il composto dovrà apparire piuttosto liquido. Mescolate il tutto con una frusta e versate in una padella piccola riscaldata e leggermente unta d’olio extravergine mezzo mestolo del composto ottenuto, che dovrà essere lasciato dorare da entrambi i lati. Una volta preparate le crespelle, potrete passare al ripieno, a seconda dei vostri gusti.

Parliamo della soia: introduzione, prima parte

Verde, gialla o rossa che sia, la soia è un piccolissimo legume fornito di insospettabili risorse. Un vero e proprio super seme che rappresenta la base dell' alimentazione dei popoli orientali da oltre cinquemila anni, e che negli ultimi decenni ha conquistato anche le tavole occidentali. La soia è una leguminosa, al pari di fagioli, lenticchie, piselli ... di cui si utilizzano i semi per le loro proprietà nutrizionali e salutistiche e per la loro versatilità in cucina.

Contengono proteine in notevoli quantità (38- 40 per cento), in cui sono racchiusi tutti gli aminoacidi essenziali, i grassi polinsaturi essenziali, gli ormoni vegetali (isoflavoni, quali genisteina e daidzeina), lecitina, fibre, vitamine (A, E, gruppo B) e minerali (calcio, fosforo, potassio, magnesio). Le varietà di semi che si trovano in commercio sono tre.


La soia gialla, quella più comune, è adoperata nella preparazione del tofu (formaggio di soia) e degli estrusi (spezzatino, bistecche, polpette), dell'olio e del latte. Ha una forma rotondeggiante e un caratteristico colar giallo. Prima di essere manipolata è d'obbligo lasciarla in ammollo per almeno 24 ore, ricordando di sostituire l'acqua prima della cottura. Se si effettua la cottura in pentola a pressione occorrono una trentina di minuti, mentre in una normale ci vogliono non meno di due ore.

La soia rossa o azuki, invece, assume una colorazione rosso scuro. Ricchissima di proteine e fibre è utilizzata cruda sotto forma di germogli o lessata per poi consumarla da sola o aggiungerla a cereali e altre verdure stufate. Per la preparazione valgono le regole dei legumi.

La soia verde, fagioli verdi brillanti, è adoperata anche per la realizzazione degli spaghetti di soia. Questo tipo di soia può essere inserito nei minestroni insieme a fagioli o lenticchie, o in loro sostituzione.

Da quei semini colorati si estraggono olio, latte, bistecche, budini, dessert, gelati. Ogni preparazione ha la sua versione alla soia: non a caso entra nella preparazione di oltre 30 mila prodotti alimentari che rappresentano una meravigliosa alternativa per chi non è in grado o non vuole seguire una dieta incentrata sui cibi di origine animale. Una risposta a quei modelli alimentari che negli ultimi 30 anni si sono imposti in Italia e hanno spazzato via le nostre tradizioni alimentari: self-service, hamburger houses, fast food. Alimenti che hanno determinato una standardizzazione della cucina e sovvertito consuetudini, costumi alimentari e rappresentazioni mentali attinenti ai cibi.

martedì 24 novembre 2015

Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla

Si parla del giorno del giudizio ed ecco che arriva subito un adagio ad hoc. L'Apocalisse in sintesi, da cui poi la nostra fantasia e le nostre conoscenze posso trarre conclusioni personali. E poi si dice che gli ermetici sono stati un movimento moderno....... 

Non abbiamo inventato nulla questa è la verità, bene o male tutti i campi dello scibile sono già stati esplorati in un modo o in un altro.
Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla: Il giorno dell'ira, quel giorno dissolverà nel fuoco il mondo intero.

Tommaso da Celano (attribuiti), Dies irae. Detto a proposito del Giorno del Giudizio universale, ha assunto oggi il significato di un giorno particolarmente importante, anzi decisivo per l'evolversi di alcuni eventi


Smog e bambini: alcune conseguenze

Le grandi città sono sempre più inquinate e lo smog la fa da padrone. A subirne le conseguenze noi tutti, che respiriamo veleni e polveri sottili. Ma le conseguenze più gravi le subiscono i bambini, in tutta la loro fragilià. Le malattie causate dallo smog nei bambini sono in crescita, anche in Italia: fra queste le allergie, le irritazioni oculari, per non parlare delle patologie legate all'inquinamento industriale, come l'accumulo di piombo nel sangue. In Europa i morti da smog sono 10 volte quelli su strada, un segno che dovrebbe portarci seriamente ad agire per ridurre l'inquinamento.

 1) Asma infantile:  per i bambini lo smog incide come il fumo passivo. Dietro l'aumento dei casi di asma infantile nel corso degli ultimi anni potrebbe nascondersi l'inquinamento. Dopo aver monitorato l'incidenza dell'asma in dieci città europee, gli scienziati hanno scoperto che l'esposizione allo smog ha più o meno gli stessi effetti di quella al fumo passivo. Secondo una recente ricerca, il 14% dei casi di asma infantile cronica è provocata dall'esposizione all'inquinamento causato dal traffico cittadino.

 2) Cancro al polmone: la correlazione tra smog e tumori ai polmoni è ormai stata confermata da una storica sentenza dell'Oms. Ciò che preoccupa maggiormente è che le gravi malattie polmonari causate dall'inquinamento colpiscono persone sempre più giovani, arrivando anche ai bambini. Emblematico è il caso della bambina cinese malata di cancro ai polmoni a soli 8 anni. Il triste record della Cina ci fa pensare immediatamente alla situazione italiana. Dal pesante inquinamento delle nostre metropoli all'Ilva di Taranto.

 3) Piombo nel sangue: sono proprio i bambini tra le vittime più fragili colpite dall'inquinamento causato dall'Ilva a Taranto. La denuncia è sorta da alcuni medici pediatri tarantini riguardo alla presenza di fonti di piombo nell'ambiente, ai quali i più piccoli risultano particolarmente esposti. Acqua, terra e aria sono avvelenate. Nel sangue dei bambini che risiedono nel quartiere di Statte, a ridosso della zona industriale di Taranto, sono stati individuati tra i 22 e i 36 microgrammi di piombo. Secondo i pediatri, qualunque livello di piombemia nell'infanzia può essere associato a possibili esiti neuropsichici.

 4) Congiuntiviti e allergie agli occhi: lo smog e l'inquinamento urbano possono provocare gravi malattie agli occhi dei bambini. Uno studio condotto di recente su bambini tra 1 e 12 anni residenti a Milano ha evidenziato che il 42% dei piccoli pazienti soffre di rossore e prurito, dolori, lacrimazioni e secrezioni oculari. Si tratta di sintomi provocati proprio dallo smog e dall'inquinamento. Gli esperti parlano già di una nuova entità clinica definita Urban Eye Allergy, un'allergia agli occhi che colpisce i bambini che vivono in città per via dell'elevato tasso di inquinamento.

 5) Malattie respiratorie: le malattie respiratorie sono in aumento a causa dell'inquinamento, dello smog e dei cambiamenti climatici. Possono colpire tutti, a partire dai pazienti più deboli, tra cui troviamo anche i bambini, soprattutto se sono già soggetti a episodi di rinite allergica. Tra le malattie respiratorie provocate dall'inquinamento gli esperti inseriscono la BPCO, broncopneunopatia cronica ostruttiva e l'aggravamento dei sintomi di influenza, raffreddore, asma, bronchite e tonsillite.

 6) Dermatite atopica: la dermatite atopica è un disturbo sempre più diffuso in Europa, soprattutto tra i bambini al di sotto dei 5 anni. Un bambino su due ne sarebbe colpito in forme più o meno gravi e visibili. Secondo l'Oms, la maggior parte delle malattie infantili in Europa dovrebbe essere ricondotta all'ambiente malsano e poco salutare in cui i piccoli si ritrovano a vivere. La dermatite atopica si classifica come la più diffusa tra le patologie cutanee riscontrate in età pediatrica.

7) Smog e autismo, un binomio da non sottovalutare. Respirare biossido di azoto e polveri sottili durante la gravidanza e nel primo anno di vita del neonato aumenta il rischio di sviluppare l'autismo. Secondo gli esperti, l'esposizione all'inquinamento è fonte di rischio sia per i nascituri che per i bambini appena nati. Studi recenti hanno rivelato che i bambini che vivevano nelle aree più inquinate avevano il triplo delle possibilità di ammalarsi di autismo rispetto ai piccoli residenti in aree meno soggette allo smog.

Licenza Creative Commons
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.