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martedì 1 dicembre 2015

Sed placet experiri


Anche questo adagio ha una forza tutta sua, e può essere usato in svariate occasioni, per esempio pensate a qualche impresa che state per iniziare, ad una nuova relazione sentimentale, ad un qualche esperimento in cui vi volete cimentare.

Tutto ciò che è nuovo e che ci accingiamo ad affrontare fa nostro questo motto. La sua origine in verità è molto semplice.

Sed placet experiri: ma vogliamo provare. Questa è la frase conclusiva di una nota in cui Petrarca descrive certi trapianti di ceppi di vite fatti senza rispettare le norme tradizionali.

Alcune idee per riciclare la Juta


Riciclare è un dovere prima di tutto e poi anche un piacere: fa lavorare il cervello e il saper fare ricordate è sempre utile, nella vita non si sa mai. E non solo per questo, riciclare significa risparmiare, ridurre i rifiuti e rispettare l'ambiente. E poi non dimenticate riciclare significa anche creare qualcosa di originale, che arricchisce noi e la nostra casa. Così oggi parleremo della juta, un materiale resistente, 100% biodegradabile e soprattutto riciclabile.

La juta è una fibra vegetale, la più importante dopo il cotone e si usa per creare filati, tessuti, reti e sacchi per il trasporto di alimenti e prodotti (avete presente quelli del caffè?).  Data appunto la sua versatilità, può essere riutilizzata anche per dare un tocco di originalità alla propria casa e non solo: si possono fare borse, bracciali e curiosi portapenne. Ciò che occorre è solo un sacco di juta, non dovete nè dipingerlo, nè decorarlo, perchè l'originalità sta nel suo aspetto naturale. Prendetelo così com'è con le scritte o stampe che vi sono sopra.


Intanto potete utilizzare la juta per rivestire i cuscini da mettere sul divano, oppure potete creare un porta posate se avete dimestichezza con ago e filo (anche se non ci vuole molto, parola di una che con ago e filo sa fare poco).  I sacchi si juta possono diventare degli originali copri vaso per le piantine di casa oppure potete farne dei sacchettini porta lavanda per profumare biancheria e armadi.




Patchouli, olio essenziale

Nome botanico: Pogostemon patchouli
Famiglia: Labiate
Provenienza: Malesia, India
Estrazione: dalle foglie
Profumo: ricco, persistente, pungente
Azione energetica: yang
Pianeta governatore: Sole
Proprietà: afrodisiaco, antidepressivo, stimolante, sedativo, antitarmico, antiparassitario, antisettico, cicatrizzante, repellente per gli insetti, antinfiammatorio, deodorante
Principali indicazioni: ansia, depressione, stress, diminuzione della libido, problemi della pelle

L'aroma inconfondibile del patchouli, per le sue caratteristiche particolari, o è molto amato e ricercato, oppure ingenera una sorta di rifiuto e di fastidio. Il suo odore, pesante e persistente, attiva reazioni personali: per alcuni, gli amanti del patchouli, ha qualcosa di animalesco, di piacevolmente stordente, sensuale e stimolante, che accende l'immaginazione e richiama alla memoria atmosfere orientali pesanti, cariche di profumi, di spezie, di stoffe drappeggiate, di mistero e di emozioni; per altri, i detrattori, meno poeticamente ricorda l'odore stantio di muffa che si sprigiona all'apertura di un vecchio baule in soffitta.

 Al di là delle caratteristiche intrinseche delle singole essenze, le reazioni individuali ai profumi variano da persona a persona e dipendono dalle emozioni e dalle memorie che, durante la vita, si collegano a un determinato odore: l'effetto fortemente afrodisiaco del patchouli, riconosciuto tra le sue proprietà, non va affatto dato per scontato; può essere inebriante e stimolare la libido, oppure nauseare e infastidire. Quindi, prima di sperimentarlo nella vita amorosa, è consigliabile fare una piccola indagine preliminare con il proprio partner. Le proprietà del patchouli non si fermano però all'alcova: infatti è uno degli oli più utili per il sistema nervoso in caso di disturbi emotivi e  d'ansia.

Essenza solare, come il Sole è tonico e stimolante, in caso di depressione e di torpore mentale, dove aiuta nella concentrazione; è invece sedativo e tranquillante in caso di ansia. E' molto benefico per i disturbi della pelle: svolge un'azione antinfiammatoria nelle dermatiti, acne, screpolature, bruciature; è battericida e antimicotico per le infezioni e le micosi cutanee. Massaggiato sull'addome è astringente in caso di diarrea o emorroidi. In Oriente viene usato per inattivare il veleno in caso di morso di serpenti velenosi; nei nostri climi, più semplicemente, può essere usato per tenere lontani gli insetti e in caso di punture. Per uso domestico, negli armadi, preserva il vestiario da tarme e insetti.


Soia: parlano i dati, parte quarta

Per ciò che riguarda i benefici del consumo di soia, segnaliamo alcune sperimentazioni scientifiche. Il consumo di soia sembra ridurre la velocità di declino della densità minerale delle ossa nelle donne cinesi in premenopausa. In uno studio di tre anni, condotto su 130 donne fra i 30 e i 40 anni, l'equipe della dottoressa Ho dell'Università cinese di Hong Kong, ha raggruppato i soggetti in relazione al loro consumo di soia. Durante il periodo di studio, si è appurato che la densità minerale della colonna vertebrale diminuiva del 3,5 per cento nelle donne con un basso consumo di tofu e latte di soia (mediamente 1,4 mg di soia al giorno, benché per alcuni soggetti il consumo fosse nullo). Viceversa, per le donne il cui consumo di soia superava i 15mg al giorno, la riduzione era più lenta, dell'l,1 per cento nell'arco dei tre anni.

Un altro studio di controllo separato è in corso per determinare l'effetto del consumo di isoflavoni sul rischio cardiovascolare nelle donne all'inizio della postmenopausa. C'è poi il dottor Giuseppe Fariselli, dell'Istituto nazionale tumori di Milano, che riferisce di alcuni studi epidemiologici e ricerche sulle popolazioni asiatiche che hanno messo in rapporto il ridotto numero, rispetto alle nazioni occidentali, di casi di tumore del colon, della mammella e della prostata, con le diete ricche di soia. La soia sviluppa effetti protettivi anche sulle malattie cardiovascolari e sulle funzioni cerebrali, mentre attenua i disturbi legati alla menopausa come depressione, osteoporosi, secchezza vaginale, sudorazioni e vampate improvvise. L'effetto protettivo della soia si deve alla presenza di fitoestrogeni, sostanze a debole azione ormonale che bloccano la produzione dei più forti ormoni prodotti dall'organismo prendendone il posto e impedendon e l'azione negativa.


 I fitoestrogeni tipici della soia sono detti isoflavonoidi. Altre ricerche hanno evidenziato anche altri meccanismi d'azione di tipo non estrogenico dei fitoestrogeni della soia. In particolare la genisteina che influenza enzimi preposti alla traduzione dei segnali che regolano l'accrescimento e la moltiplicazione cellulare, e ha proprietà antiossidanti. Tutti questi benefici si sommano, nei vegetariani, agli effetti protettivi di alghe, cereali integrali, crucifere come cavoli, rape, ravanelli, rucola e crescione, fiocchi d'avena, legumi e semi di lino. Il consumo delle proteine della soia, pure in quote modeste, intorno ai 20 g al giorno, può ridurre la colesterolemia e prevenire le malattie cardiovascolari: questo è quanto ha dedotto un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Illinois. L'indagine, pubblicata sull' "American Journal of Clinical Nutrition", era stata impostata per dare risposta ad alcune questioni di base, non risolte da precedenti ricerche.

Rimpiazzando nella dieta di alcuni pazienti di prova le proteine animali con proteine di soia, dosi giornaliere variabili fra 20 e 50 g, i ricercatori hanno messo in risalto riduzioni di colesterolemia in 81 soggetti maschi. Dunque, ci sono tanti buoni motivi per mangiare soia e tutti hanno a che fare con i benefici per la salute dal punto di vista preventivo e curativo: cancro della mammella, colesterolo, vampate di calore, cancro del colon, cancro ai polmoni e alla prostata e osteoporosi. Ciò non deve però portare a incentrare tutta la propria dieta su soia e derivati. Il segreto sta nel variare l' alimentazione. Così per un adulto basta consumare 40 g di tofu a settimana; per il tempeh stesso discorso; per i semi 50 g una volta a settimana; il latte la mattina a colazione ma con il consiglio di variarlo con latte di riso, di avena, orzo o succhi.

Il rapporto fra cereali e legumi deve essere di 5 a l. Per i germogli crudi non ci sono limiti. Per i bambini, invece, nel primo anno di vita ci si limiterà all'uso della soia rossa per la preparazione del brodo vegetale e come legume a partire dal 9°-10° mese di vita. Il tofu si può inserire nella pappa dei cereali, a partire dal 9°- 10° mese di vita 1 volta a settimana nella misura di 1-2 cucchiaini (5-10 g). Il tempeh dopo 1 anno di vita, cotto a lungo e in piccole quantità. il latte di soia, opportunamente integrato, è l'ideale per chi manifesti intolleranza al latte vaccino», ci dice il dottor Luciano Proietti, uno dei primi pediatri italiani che ha introdotto 1'alimentazione naturale e vegetariana nella crescita dei bambini.

lunedì 30 novembre 2015

Belleìto, bellichino di Gesù Bambino, benavere e benestare, ben di sette chiese, ber fìo

BELLEìTO: spacciato; perduto, quasi morto; senza speranza

BELLICHINO DI GESU' BAMBINO: è una specie di giaculatoria che nel Senese viene ripetuta in continuazione per ottenere la grazia di ritrovare un oggetto smarrito

BENAVéRE e BENESTARE: tranquillità; pace (Firenze e Siena). "Qui non c'è un momento di benavere", "Appena gli arriva qui' bambnio gli è finito i' benestare"

BEN DI SETTE CHIESE: un patrimonio; una grossa rendita. "Gli ci vorebbe i' ben di sette chiese", cioè gli occorrerebbero le rendite di sette chiese, tanto è spendaccione. "Mangerebbe i' ben di sette chiese" si dice di uno che ha molto appetito o è avidissimo

BER FIO: epiteto canzonatorio comunissimo a Pisa e a Livorno: "bel fico!", "bel mobile!".



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