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mercoledì 20 aprile 2016

Gli Oli Essenziali e i Cavalli

Chi vuole utilizzare rimedi naturali per i propri animali perché ha a cuore il loro benessere, può fare affidamento sugli oli essenziali, ed in particolare la loro efficacia fa bene ai cavalli.

Quando parliamo di amici a quattro zampe solitamente ci riferiamo ai cani, ai gatti, ai conigli, insomma a tutti quei piccoli amici che teniamo con noi a casa. Poco si parla del cavallo, un animale di grandissima sensibilità e che tanto può dare a chi gli si avvicina con fiducia e sensibilità. E' vero, il cavallo certo non si può tenere in casa, a meno che non si abiti in campagna, ma vale la pena fare un po' di strada per entrare in contatto con lui. Ecco perché oggi voglio parlare di come si possono usare gli oli essenziali per la salute e il benessere di questo nobile e generoso compagno di vita.


Dato che l'olfatto del cavallo è sensibilissimo, in generale i cavalli reagiscono molto intensamente e in modo positivo agli oli essenziali, anche perché sono molto curiosi e devono esser loro ad indicare quale essenza preferiscono. Se si ha un buon rapporto con il cavallo si riuscirà a capire la reazione ai diversi profumi e capire se gli piacciono. Quando i cavalli hanno ferite o eczemi sulla pelle è possibile ottenere effetti sorprendenti con l'essenza dell'albero del tè: lenisce il dolore e rinfresca intensamente, cosicché si possono sostenere le cure in caso di infiammazioni e ferite più profonde. Delicati massaggi con un olio di base e qualche goccia di essenza di lavanda possono essere d'aiuto in caso di stress o di irrequietezza del cavallo. Secondo i naturopati combinando gli oli essenziali adatti si possono combattere flatulenza e disturbi della digestione negli animali.

I seguenti oli essenziali vengono dichiarati terapeutici per i cavalli:

Anice: contro flatulenza, in combinazione con citronella scaccia gli insetti

Rosa: cavalli nervosi, stressati, vittime di maltrattamenti, traumatizzati da separazioni di compagni

Camomilla blu o Achillea millefoglie: lenisce i dolori, calmante sulla cute in caso di ferite, a livello psicologico sostiene l'elaborazione di traumi subiti da maltrattamento

Eucalipto: L'eucalipto è conosciuto in medicina come una sostanza che serve spesso nei casi di raffreddori invernali che agiscono sulle vie respiratorie

Gelsomino: contro angosce e stress, sostengono cavalli che mangiano il legno o che si comportano in modo troppo cocciuto

Menta piperita: pochissime gocce diluite in un olio di base (3 gocce in 20 ml di olio di jojoba o mandorla) può dare sollievo in forma di impacco sulle distorsioni o dolori muscolari, lenisce i dolori, aiuta la digestione e stimola la circolazione

Camomilla romana: se il cavallo si imbizzarrisce

Albero del tè: ci sono degli studi sull'olio essenziale dell'albero del Tè che dimostrano che può servire come antibatterico e antisettico in caso di piccole ferite

Timo: aiuta contro i parassiti, combatte i batteri e in aromaterapia viene usato spesso per dare sollievo a in caso di bronchite acuta

Ginepro: disintossicante, contro l'artrite e tosse

Limone: rafforza e stimola le difese immunitarie, purificante

Lavanda: scaccia gli insetti, nei libri sull'aromaterapia si consigliano poche gocce su piccole ferite e ustioni, eczemi e punture d'insetti, in caso di stress

Incenso: è un'essenza che da buoni risultati in stati d'angoscia e tosse

Ricordate, che, e questo vale sia per noi come peri cavalli, che tutti gli oli essenziali devono essere diluiti in un olio di base, p.e. 100 ml di olio di jojoba e 10 gocce di essenza. Essenza di Lavanda e Albero del Tè (Tea-tree) si possono usare in certe occasioni anche allo stato puro.

Gli oli essenziali possono essere usati dai 3 a massimo 10 giorni. Modi d'applicazione: Secondo la preferenza del cavallo, della struttura del pelo e secondo la grandezza dell' animale possono essere applicati, inalazioni, massaggi, bagni, impacchi, lampade diffusori o cuscini profumati. Le lampade diffusori possono essere sostituite con delle pietre impregnate d'oli essenziali.

La ciliegia e le sue proprietà salutari

Si avvicina la stagione delle ciliegie, uno dei frutti più golosi che la bella stagione ci regala. Quindi, prima che le nostre amate ciliegie arrivino sui banchi della frutta, parliamo delle straordinarie proprietà salutari che contengono.

La gustosa ciliegia non è solo uno squisito frutto da mangiare, ha anche innumerevoli proprietà che si esplicano nel trattamento delle infiammazioni delle vie urinarie. Ha anche proprietà diuretiche (per la presenza di potassio) e sono ricche di vitamine (A,C,E). 


Uso interno: è noto il loro effetto leggermente lassativo, inoltre  attenua le infiammazioni delle vie urinarie: cistiti, gotta. grazie alle sue proprietà diuretiche facilita l'eliminazione dell'urina, dell'acqua e delle tossine. Inoltre ha buone proprietà antiossidanti e antinfiammatorie sul fegato e sullo stomaco.

Uso esterno: trattamento di pelli secche, irritate o affaticate.

Oltre alle succitate, dà sollievo ai pazienti affetti da problemi cardiovascolari (riduce l'infiammazione e favorisce il recupero del tono muscolare), rallenta la proliferazione delle cellule tumorali (azione dei composti fenolici), previene l'insorgenza di tumori (azione degli antociani presenti nella polpa), inibisce l'ossidazione del colesterolo "cattivo" (LDL) dal 70 al 99%.

La ciliegia è arrivata in Italia grazie a Lucullo e in Grecia era usata per curare la gotta. Nel Medioevo, il gambo di ciliegia era consigliato per facilitare l'eliminazione delle urine. In seguito, è stato utilizzato per curare i problemi di artrite. Anche i legionari romani lo hanno consumato come ricostituente in occasione di grandi battaglie. Il gambo di ciliegia viene principalmente impiegato nel trattamento delle malattie urinarie e intestinali. Inoltre è impiegato sotto forma di decotti e tisane nelle diete dimagranti. Una delle indicazioni più diffuse riguarda la sua azione diuretica e depurativa. Gli utilizzi recenti del gambo di ciliegia in fitoterapia riguardano il trattamento di edemi, calcoli urinari e ipertensione lieve.

Si utilizzano peduncolo e polpa in fitoterapia. Principi attivi sono: flavonoidi, sali di potassio, composti fenolici, sorbitolo. Tra i flavonoidi  gran parte sono gli antociani, che agiscono come antiossidanti. Proteggono i tessuti connettivali e articolari, le arterie e le cellule dall'azione nociva dei radicali liberi. I sali di potassio migliorano la funzionalità renale e favoriscono l'eliminazione dell'acqua e delle urine. I composti fenolici sono, per la maggior parte, acidi idrossicinnamici che agiscono sulle cellule tumorali. Il sorbitolo produce un leggero effetto lassativo, in seguito all'azione stimolante sulla digestione.

Dosaggio:
 - I gambi di ciliegia vengono più frequentemente utilizzati come infusi o decotti. Per un utilizzo come diuretico, mettere a bagno una manciata di gambi di ciliegia in 1 litro di acqua e lasciar macerare tutta la notte. La mattina seguente, portare tutto a ebollizione per quattro minuti, poi lasciare in infusione per circa 20 minuti, lontano dal fuoco. In seguito, filtrare il decotto (da conservare al fresco), da bere nell'arco di uno o due giorni.

- In capsule, la polvere di gambo di ciliegia è da assumere al momento dei pasti, bevendo un bicchiere colmo di acqua e assumendo 2 compresse al mattino e 2 a mezzogiorno. Al bisogno, la dose può aumentare fino a 5 capsule al giorno.

- Per lenire le pelli affaticate, secche o irritate, è possibile applicare una maschera di pasta di ciliegie (100 g di ciliegie passate al frullatore), per circa 20 minuti. Sciacquare con abbondante acqua per ottenere una pelle fresca e morbida.

Il consumo dei gambi di ciliegia è riservato ai soli adulti. Non esistono controindicazioni note. Se consumati in dosi elevate, i gambi di ciliegia possono causare diarrea, proprio per il loro effetto lassativo. Non esistono interazioni note tra il gambo di ciliegia e le piante medicinali o gli integratori alimentari impiegati in fitoterapia. Ma attenzione,  il gambo di ciliegia è noto per l'interazione con gli antidepressivi.

Contro le allergie naturalmente: la perilla

Siamo nella stagione delle allergie, quando i pollini viaggiano felicemente trasportati dal vento e per molti di noi inizia l'olocausto. Ma la natura, come sempre, ci offre il suo aiuto. Come contrastare le allergie? Con la perilla.

Da secoli usata in Oriente la perilla è apprezzata per le proprietà toniche e antibatteriche. Ha le foglie simili a quelle del basilico che vengono usate in Giappone per accompagnare il sushi e neutralizzare così eventuali germi presenti nel pesce crudo. Ma la perilla viene soprattutto impiegata nelle affezioni delle vie respiratorie. Siamo alle porte con la primavera e con essa si sa, arrivano anche le allergie che mettono ko molti di noi con gonfiori al naso, occhi rossi, starnuti, lacrimazioni, pelle che si desquama. Niente paura e niente antistaminici, ci pensa la perilla, infatti nei suoi semi si trovano in grandissima quantità i flavonoidi ed è per questo ottima nella prevenzione e normalizzazione della reazione allergica. Essa infatti stimola l'interferone favorendo così il riequilibrio della risposta del sistema immunitario.  E' un antistaminico naturale privo di effetti collaterali.


Siamo a Marzo e l’aria si sta per riempire di pollini, acari, polveri e numerosi altri allergeni. La perilla può mitigare le reazioni allergiche a carattere respiratorio e cutaneo. Prendere 2 perle di olio di perilla al giorno; decongestiona le vie nasali, apre il respiro ma non provoca la sonnolenza tipica degli antistaminici.

Inoltre è bene ricordare che i suoi semi sono una miniera di acidi grassi essenziali della serie Omega (3-6-9), e totalmente privi di colesterolo: agendo in sinergia, queste preziose sostanze purificano il sangue e riarmonizzano l’azione degli anticorpi. Si possono usare (un cucchiaino) nell’insalata o lo yogurt del mattino; sono ottimi anche con il riso in bianco, ma aggiungeteli a fine cottura.

martedì 19 aprile 2016

Mi chiamo fuori, galllina mugellese ha cent'anni e mostra un mese, gare, garbino morì, gestri

Anche le galline hanno avuto la loro parte nei detti toscani, o il pianto dei bambini, o i classici versacci che si fanno con la faccia.

MI CHIAMO FUORI: lo dice chi chiaramente non condivide responsabilità con qualcuno o qualcosa. "Fa come tu vuoi: io fuori mi chiamo!", cioè mi dichiaro (chiamo) fuori da ogni responsabilità


GALLINA MUGELLESE HA CENT'ANNI E MOSTRA UN MESE: si dice di chi non dimostra gli anni che ha. Le galline mugellesi sono piccolissime

GARE: è il pianto dirotto dei bambini (Siena). In Versilia: "Gli èn prese le gare", quando il bambino, piangendo convulsamente, rimane per qualche attimo senza respiro

GARBINO MORI': e, sottinteso, "Gerbaccio restò lì". Rimprovero familiare per una persona sgarbata, senza delicatezze.

GESTRI: moine; smorfie; svenevolezze. Sinonimo di fichi, daddoli

Cosmetica fai da te: come fare il mascara

Vi siete mai chiesti cosa usasse Cleopatra per truccarsi? Di certo ai suoi tempi non esistevano profumerie dove compare i cosmetici, eppure questa affascinante donna sapeva truccarsi alla perfezione. I cosmetici si facevano in casa, ed erano efficaci allora come oggi.

I cosmetici da make up si possono fare in casa, senza stupirsi molto, considerando che la storia ci insegna che le donne d'altri tempi ne facevano largo uso e se li fabbricavano. Del resto gli antichi Egizi erano dei veri make up artist e questo possiamo vederlo dalle testimonianze che ci hanno lasciato. 


Allora perchè non provare a fare il mascara in casa? Avremo la certezza degli ingredienti usati, totalmente naturali: 10 ml di olio di cocco, 20 ml di aloe vera in gel, 1 cucchiaino di cera d’api in scaglie, 1 compressa di carbone attivo (carbone vegetale) se desiderate un mascara nero, oppure 1 cucchiaino di polvere di cacao se desiderate un mascara marrone, 1 pentolino, 1 sacchettino di plastica trasparente oppure una siringa (senza ago), 1 contenitore vuoto di un vecchio mascara

Procedimento: ponete l'olio di cocco, l'aloe vera e la cera d'api in scaglie in un pentolino e sciogliete a bagnomaria a fuoco basso. Dovete mescolare continuamente con un cucchiaio di legno per facilitare la fusione della cera d’api. Quando gli ingredienti si saranno sciolti molto bene, aggiungete la compressa di carbone, anche due se volete avere un colore nero più marcato. Se desiderate farlo marrone anziché mettete la polvere di cacao. Continuate a mescolare, quando gli ingredienti sono completamente amalgamati, spegnete il fuoco e fate raffreddare il composto.

A questo punto si può usare il sacchettino di plastica come sac à poche per trasferire il mascara preparato nel contenitore vuoto. Introducete il composto dentro al sacchetto dirigendolo verso il fondo, e su uno dei due angoli, tagliatene il lembo e premete in modo da far colare il mascara dentro al contenitore vuoto. Oppure si può utilizzare una siringa priva dell’ago. In questo caso fatevi aiutare da qualcuno che tenga fermo e saldo il contenitore.

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