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giovedì 28 aprile 2016

In quantunque, in senna, intrafinefatta, intruglia, in un fondo di letto, invinata (con ricetta incorporata)

Provate anche voi a fare l'intruglia o l'invinata....prima che qualche famoso chef le riproponga come piatto speciale in qualche inarrivabile risotrante

IN QUANTUNQUE: in etichetta

IN SENNA: sull'orlo; in cima; in fuori. Lo dicono in certe zone pisane e a Empoli

INTRAFINEFATTA: immediatamente

INTRUGLIA: è un piatto gustoso, molto popolano, nelle zone interne della Versilia; roba da contadini e da montanari, ma non ci sarebbe da stupirsi che, grazie anche alla curiosità per il suo nome poco invitante, prima o poi apparisse nel menù di qualche tipico ristorante turistico alla moda. Ecco la composizione: acqua sale, cipolla, sedano, peperone, fagioli neri, cavolo lombarello, olio d'oliva o cotenna di maiale, farina gialla.

Intruglia

IN UN FONDO DI LETTO: quando uno è malato cronico o paralizzato da tempo è in un fondo di letto

INVINATA: energetico usato nell'Alta Versilia per i giorni più freddi dell'inverno, magari dopo cena, a veglia attorno al focolare: far cuocere farina dolce di castagne dentro il vino un po' allungato con acqua, tenendo l'impasto molto tenero.




Come fare una spesa sostenibile

Spesso osservando gli altri fare la spesa ci permettiamo di criticare il loro modo di fare senza pensare minimamente a come invece la facciamo noi. Siamo in grado di fare una spesa sostenibile? ecco alcuni consigli utili.

La spesa la facciamo tutti, ma non tutti la facciamo allo stesso modo. C'è chi non guarda minimamente a cosa mette nel proprio carrello e chi invece sta attento a ciò che compra. Perché? Essere consapevoli di ciò che acquistiamo ci consente di valutare in primis la qualità del prodotto e poi ci rende personalmente responsabili del rispetto dell'ambiente. Un prodotto infatti può incidere in maniera negativa sull'ambiente in vari modi:  per i km percorsi per giungere nel vostro supermercato; le energie sprecate per produrlo; il materiale usato per suo imballaggio. Con qualche piccolo accorgimento però possiamo fare una spesa sostenibile contribuendo al rispetto del pianeta.

-Tenete sempre nella vostra borsa dei sacchetti di tela. Sono ecologici, in fibre naturali che impediscono l'uso degli inquinanti sacchetti in plastica. I sacchetti in tela durano moltissimo tempo e si ripiegano facilmente occupando pochissimo spazio. Si possono anche tenere in macchina se non volete portarli in borsa. E per fare meno fatica ci sno anche i comodi carrellini con le rotelle.

- Per quanto riguarda i prodotti, orientatevi sempre su quelli di stagione e a chilometro zero. Sono nostrani, vicini, di stagione e quindi qualitativamente migliori e più gustosi. Preferite sempre i formati famiglia quando disponibili: se avete necessità di confezioni più piccole, potrete dividere il prodotto a casa in piccoli contenitori.

- Se nella vostra citta sono presenti, andate nei nuovi negozi dove è possibile comprare i prodotti alla spina, alimentari e non. E poi in tutti i sueprmercati oggi ci sono apposite sezioni dedicate proprio a questo: pasta, cereali, legumi, frutta secca, detersivi, ecc. E poi potete portarvi  i contenitori da casa, eliminando così confezioni inutili. Anche i salumi e i formaggi è meglio comprarli al banco perché, oltre ad essere più freschi e a volte più economici grazie alle offerte del giorno, si evita di acquistare anche la vaschetta di plastica. Per le uova, se non le si può comprare sfuse, prediligete le confezioni di cartone (meglio se riciclato), perché più facili da smaltire.

-Infine preparate sempre la lista della spesa, valutando bene ciò che vi manca, eviterete così di comprare ciò che non vi serve.

Come fare lo sciroppo di salvia

In primavera e in estate possiamo anticiparci nel preparare alcuni rimedi che ci faranno estremamente comodo in inverno. Oggi parliamo dello sciroppo di salvia.

Oggi vorrei suggerirvi come preparare un dolce elisir fatto in casa che sarà un ottimo compagno nei giorni invernali ma che va preparato in primavera o estate, per aumentare la concentrazione degli oli essenziali: si tratta dello Sciroppo di Salvia.


Occorrente per 1 litro: 50 – 60 foglie di salvia, 500 ml di acqua vite, 200 gr di zucchero semi integrale di canna. Procedimento: pulite le foglie di salvia da impurità ed animaletti e riponetele in un contenitore di 600-700 ml di capienza con il collo alto. Versatevi l'acquavite e sigillate con tappo ermetico: le foglie di salvia che non saranno ricoperte con l'acquavite si ossideranno e il liquore prenderà una tipica colorazione marroncina. Agitare bene il contenitore e lasciare in infusione per 30 giorni su un davanzale assolato. Dopo i 30 giorni, si prepara lo sciroppo cuocendo a fuoco lento lo zucchero in 200 ml di acqua finché non si sarà completamente sciolto, e far raffreddare. Filtrare l'infuso di salvia mediante con un colino dentro una bacinella capiente, unite lo sciroppo e mescolate bene con un cucchiaio di legno. A questo punto non vi resta che imbottigliate in una bottiglia da litro o in bottiglie più piccole che avrete sterilizzato (20 minuti dall'ebollizione in un pentolone pieno di acqua) e decorate con una o due foglie di salvia imbevute di acqua vite. Si conserva per 12 mesi.

Come da me descritto nel post relativo alle proprietà dell'olio essenziale di salvia, essa è calmante, lenitiva, regolarizza il ciclo mestruale, aiuta in menopausa a calmare gli sbalzi legati alla temperatura corporea, espettorante, abbassa la glicemia, digestiva. Grazie alla concnetrazione dei principi che avrette ottenuto con questo sciroppo potete assumerne un cucchiaino da caffè al giorno come ricostituente e corroborante, soprattutto nelle fredde giornate invernali.

Psicopittografia: bandire la noia

La noia,  uno stato penoso: uno stato che svuota la vita della sua ricchezza. 


Si narra la storia di un uomo eternamente seduto al piano a suonare lo stesso tasto. Ogni giorno si sedeva al piano e suonava unicamente quella nota. Ciò l'annoiava a morte. Quando i parenti gli chiesero perché suonasse sempre quella nota noiosa rispose: "Non so perché lo faccio, ecco tutto".

Quando i vicini si lamentavano, diceva: "Sono dolente, ma è così. Mi auguro che qualcuno mi dica come suonare un'altra nota": Fu chiamato alla fine un noto insegnante di pianoforte. Egli esaminò il problema e decretò: "La ragione per cui suona unicamente quella nota sta nel fatto che non si accorge che vi sono altre note da suonare. Egli è ipnotizzato da quell'unica nota". L'uomo che era presente replicò: "Ma è sciocco. Io posso vedere tutte le altre note. Le vedo chiaramente".

"No", spiegò il professore, "se lei vedesse realmente quelle note, cercherebbe di suonarle. Lei suona un'unica nota perché pensa che non ne esistano altre. Lei deve scoprire le altre note. Non deve spaventarsi per i suoni strani che produrranno. Più suonerà e più diverranno familiari. In seguito questa familiarità si trasformerà in armonia. Ed allora non sarà più spaventato ed avrà la chiave per suonare".

La noia è indice di mancanza di penetrazione nel vasto campo della vita. Noi suoniamo ipocritamente l'unica nota che vediamo, quella della preoccupazione e della depressione, e non ci accorgiamo che tali note non possono dare l'armonia. Il nostro primo scopo è quello di divenire individui liberi. Impariamo allora le nuove note che producono varietà ed armonia. Chi si entusiasma per la verità nei confronti della vita, non ha mai bisogno di preoccuparsi per il proprio entusiasmo, nei confronti della vita.

mercoledì 27 aprile 2016

Incazzissi, in che mo, incimurrito, inculata, in filo, ingazzurrire

Dalle parole tronche ai termini sartoriali: gli infiniti usi del vecchio italiano

INCAZZISSI: innamorarsi pazzamente

IN CHE MO'?: letteralmente "in che modo? Ma nei dialetti lungo la fascia tirrenica significa: perchè? per quale motivo? "In che mo' un sei ito a la scuola?". In altre zone della Toscana si usa "in che maniera?" e sempre con l ostesso significato interrogativo di : Perchè?


INCIMURRITO: raffreddato. Da cimurro, che pur essendo una malattia che colcpisce cani e cavalli, nel linguaggio familiare indica anche il raffreddore delle persone

INCULATA: grave danno, perdita di denaro a causa di un impbroglio. "Ho preso un'inculata di diecimila lire"; "m'ha inculato di mezzo milione"

IN FILO: pronto; disposto. Stare in filo viene spesso usato in senso ironico: "Gli è stato in filo a piglià moglie!", come dire che l'ha fatta la sua a sposarsi

INGAZZURRIRE: invogliare di qualcosa. A Pisa c'è un altro modo di dire cha significato analogo: "Mette e dento 'n frega".

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