L'olfatto è l'attività sensoriale sollecitata dagli oli essenziali. la sostanza aromatica che si effonde nell'ambiente con un processo di espansione viene colta dall'uomo con un gesto di interiorizzazione e di raccoglimento, cosicchè le sottili qualità della sostanza si trasmettono a colui che le percepisce. La percezione olfattiva è qualcosa di estremamente sottile, che si collega con gli stati psichici.

A differenza degli altri sensi le stimolazioni olfattive sono le sole a passare direttamente nella corteccia cerebrale, senza subire il filtro di un centro recettore, chiamato talamo.
Questo spiega come mai un odore o un profumo possa evocare istantaneamente ricordi estremamente vividi di esperienze anche molto lontane: più che un ricordare, in questi casi si tratta quasi di rivivere l'esperienza antica, che si riaffaccia prepotentemente, annullando le distanze spazio temporali.
Il ricordo scatenato da un odore è quindi molto più intenso di quello evocato da un'immagine o da un suono: la percezione di un odore contiene in sè tutta l'energia di una realtà esistenziale.
Per rendere l'odorato più acuto è utile annusare il basilico, sotto forma di pianta, se possibile, o come essenza. Nella scala evolutiva, l'apparato olfattivo rappresenta l'organo sensoriale più antico. Nell'uomo esiste ancora un rapporto stretto tra stimolazione olfattiva e sfera sessuale: un profumo o l'odore emesso da un corpo possono indurre attrazione o repulsione. Aromi e profumi sono entrati nella storia dell'uomo, che ne ha sfruttato la magia persuasiva ed evocativa, spaziando dal sacro al profano: dagli incensieri ardenti davanti agli altari degli dei, alla ricerca delle composizioni aromatiche per aumentare il fascino e l'attrattiva. L'olfatto è quindi legato contemporaneamente alla carne e all'anima; è vicino all'istinto e all'inconscio, all'interno di una dimensione sottile dell'esistenza; così come ha il potere di rievocare il passato, allo stesso modo può risvegliare energie creative profonde e riportare il contatto con le forze che animano l'immaginario; seguendo questa scia odorosa, i profumi delle essenze così carichi di una loro potenza intrinseca e di valenze simboliche ed energetiche, possono aiutare l'uomo di tutti i tempi a ritrovare autenticamente se stesso e ad aprirsi a nuove possiblità espressive.
Plutarco descriveva così gli effetti del kyphi, un celebre profumo egizio:
Si spande un odore soave e salubre che cambia lo stato dell'aria. Quest'odore si insinua nei corpi attraverso il respiro, li distende in modo dolce e lento, li invita al sonno e diffonde attorno a sè un delizioso benessere. Le preoccupazioni quotidiane, che sono penose catene perdono il loro dolore e la loro intensità; ci si intorpidisce e rilassa senza ricorrere all'ubriacatura. Agendo anche sull'immaginazione, facoltà così potente nel sogno, queste esalazioni la rendono in qualche modo netta come lo specchio più terso. L'effetto ottenuto non è meno meraviglioso di quello del suono della lira di cui godevano i pitagorici prima di addormentarsi.
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